Consiglio su problema con genitori
Gentilissimi dottori,
Sono una ragazza di 26 anni, studente, quindi non indipendente, vivo con i miei pur essendo fidanzata ufficialmente ma sembra che nonostante sia cresciuta, i miei ancora non riescano a capirlo.
In realtà si tratta di piccolezze, per carità, ma che a lungo andare ti fanno sentire ancora "piccola".Mi capita di frequente che mia mamma decida lei, nella mia stanza, cosa buttare o sostituire; mi è capitato per una vecchia scrivania, di trovar direttamente la nuova perchè a loro non piacesse, e va bene fa niente; mi è capitato anche per un paio di scarpe, che non volevo cestinare perché non avevano nulla che nn andava, ma mi ritrovo direttamente le nuove. Indubbiamente so che mia mamma lo fa per comprarmi cose nuove, ed è apprezzabile, ma talvolta non so come comportarmi; perchè anche se in quel momento mi arrabbio, poi ci ripenso, mi sento in colpa, perchè alla fine mi fanno anche un regalo ed è brutto arrabbiarsi con un genitore, ma d'altro lato mi sento male perchè anche se dico una cosa nn c'è rispetto per le mie scelte...e quante volte non mi saro accorta di tante altre cose...
Ultimamente però è successo un episodio secondo me un pò più importante. Mi son accorta che mancava nell'oro di famiglia un bracciale regalatomi da una mia parente defunta, e che utilizzava regolarmente mia mamma (e per me nn vi erano problemi); ma nel chiederle che fine avesse fatto lei mi ha risposto tranquillamente che l'aveva perso. Io, molto dispiaciuta, le ho chiesto come mai nn m aveva detto almeno "guarda mi dispiace, ma ho perso il tuo bracciale", ma lei mi ha risposto "non ti posso mica dire tutto".
E qui, ho avuto un ennesima conferma del fatto che, nn vengo tenuta in considerazione.
Premetto che nn ho mai avuto un gran dialogo con i miei genitori, purtroppo, sono una ragazza introversa, chiusa, molto insicura e tanto emotiva e sensibile...ma molto appassionata di psicologia sto cercando di capire se può, in un certo senso, questo loro atteggiamento (perchè papa è sempre dalla sua parte..) esser la causa di questo mio carattere cosi insicuro.
A volte sento la mancanza di affetto da parte sua, purtroppo nn c'è stato quasi mai con gesti, ma nn incolpo mia mamma perchè a sua volta nn ne ha tanto ricevuto da mia nonna (...).
Premetto anche che mamma purtroppo, dopo la morte di una sua cara sorella, in un certo senso si è un pò buttata giù, ma fortunatamente la nascita di un nipotino l'ha fatta riprendere. Ho una sorella più grande, con cui solo da quando è andata via di casa, hanno un dialogo molto molto buono, sembra quasi somigliarsi a quello che aveva con sua sorella, e ne sono felice. Ma in un certo senso piacerebbe anche a me averlo, e non per forza avendo un figlio o andandomene di casa.
Mi piacerebbe tanto avere qualche spunto, consiglio, da esperti, su come poter meglio affrontare questo problema.
Mi dispiace essermi dilungata troppo, su questioni alla fine strettamente personali, ma, chiedo un consiglio ne sento il bisogno.
Grazie mille
Sono una ragazza di 26 anni, studente, quindi non indipendente, vivo con i miei pur essendo fidanzata ufficialmente ma sembra che nonostante sia cresciuta, i miei ancora non riescano a capirlo.
In realtà si tratta di piccolezze, per carità, ma che a lungo andare ti fanno sentire ancora "piccola".Mi capita di frequente che mia mamma decida lei, nella mia stanza, cosa buttare o sostituire; mi è capitato per una vecchia scrivania, di trovar direttamente la nuova perchè a loro non piacesse, e va bene fa niente; mi è capitato anche per un paio di scarpe, che non volevo cestinare perché non avevano nulla che nn andava, ma mi ritrovo direttamente le nuove. Indubbiamente so che mia mamma lo fa per comprarmi cose nuove, ed è apprezzabile, ma talvolta non so come comportarmi; perchè anche se in quel momento mi arrabbio, poi ci ripenso, mi sento in colpa, perchè alla fine mi fanno anche un regalo ed è brutto arrabbiarsi con un genitore, ma d'altro lato mi sento male perchè anche se dico una cosa nn c'è rispetto per le mie scelte...e quante volte non mi saro accorta di tante altre cose...
Ultimamente però è successo un episodio secondo me un pò più importante. Mi son accorta che mancava nell'oro di famiglia un bracciale regalatomi da una mia parente defunta, e che utilizzava regolarmente mia mamma (e per me nn vi erano problemi); ma nel chiederle che fine avesse fatto lei mi ha risposto tranquillamente che l'aveva perso. Io, molto dispiaciuta, le ho chiesto come mai nn m aveva detto almeno "guarda mi dispiace, ma ho perso il tuo bracciale", ma lei mi ha risposto "non ti posso mica dire tutto".
E qui, ho avuto un ennesima conferma del fatto che, nn vengo tenuta in considerazione.
Premetto che nn ho mai avuto un gran dialogo con i miei genitori, purtroppo, sono una ragazza introversa, chiusa, molto insicura e tanto emotiva e sensibile...ma molto appassionata di psicologia sto cercando di capire se può, in un certo senso, questo loro atteggiamento (perchè papa è sempre dalla sua parte..) esser la causa di questo mio carattere cosi insicuro.
A volte sento la mancanza di affetto da parte sua, purtroppo nn c'è stato quasi mai con gesti, ma nn incolpo mia mamma perchè a sua volta nn ne ha tanto ricevuto da mia nonna (...).
Premetto anche che mamma purtroppo, dopo la morte di una sua cara sorella, in un certo senso si è un pò buttata giù, ma fortunatamente la nascita di un nipotino l'ha fatta riprendere. Ho una sorella più grande, con cui solo da quando è andata via di casa, hanno un dialogo molto molto buono, sembra quasi somigliarsi a quello che aveva con sua sorella, e ne sono felice. Ma in un certo senso piacerebbe anche a me averlo, e non per forza avendo un figlio o andandomene di casa.
Mi piacerebbe tanto avere qualche spunto, consiglio, da esperti, su come poter meglio affrontare questo problema.
Mi dispiace essermi dilungata troppo, su questioni alla fine strettamente personali, ma, chiedo un consiglio ne sento il bisogno.
Grazie mille
[#1]
Cara Utente,
a quanto pare sua madre fatica non solo a capire che lei è cresciuta già da parecchi anni, ma ad accettare di rispettare la sua individualità e a non confondere sè stessa con lei.
L'invandenza con la quale decide delle sue cose come se fossero proprie infatti mi fa pensare che si identifichi con lei e che gestisca tutto come se fra voi non ci fosse alcun confine nè alcuna differenza.
Non dirle d aver perso un pggetto di valore al quale teneva significa non concepire che tale oggetto non era proprio, ma di un'altra persona.
Ci dice di essere introversa e insicura, e vorrei chiederle se questo in passato ha portato sua madre a decidere per lei anche su altre questioni e a ritenerla debole e incapace.
Se sì, lo ha fatto fin da quando lei era piccola?
Tende(va) a sostituirsi a lei ove possibile?
a quanto pare sua madre fatica non solo a capire che lei è cresciuta già da parecchi anni, ma ad accettare di rispettare la sua individualità e a non confondere sè stessa con lei.
L'invandenza con la quale decide delle sue cose come se fossero proprie infatti mi fa pensare che si identifichi con lei e che gestisca tutto come se fra voi non ci fosse alcun confine nè alcuna differenza.
Non dirle d aver perso un pggetto di valore al quale teneva significa non concepire che tale oggetto non era proprio, ma di un'altra persona.
Ci dice di essere introversa e insicura, e vorrei chiederle se questo in passato ha portato sua madre a decidere per lei anche su altre questioni e a ritenerla debole e incapace.
Se sì, lo ha fatto fin da quando lei era piccola?
Tende(va) a sostituirsi a lei ove possibile?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio tanto per la sua risposta.
No, per tutte le altre scelte della mia vita, come l'università, la mia vita privata mi ha lasciato i giusti spazi, anzi forse talvolta troppi, l'avrei voluta sentire più vicino in certe situazioni.
A volte mi è capitato magari da parte di mio padre di sentirmi dire che ero troppo debole e "scema" con gli altri, o che dormivo, che non mi facevo rispettare abbastanza..
In realtà, ho sempre cercato di fare il mio meglio, nello studio, nel lavoro, e le soddisfazioni son arrivate anche se a volte loro nn le vedono o continuano a ritenermi debole.
Io vorrei semplicemente capire come poter evitare che questa situazione potesse farmi del male, se non ne ha già fatto sulla mia personalità
la ringrazio tanto per la sua risposta.
No, per tutte le altre scelte della mia vita, come l'università, la mia vita privata mi ha lasciato i giusti spazi, anzi forse talvolta troppi, l'avrei voluta sentire più vicino in certe situazioni.
A volte mi è capitato magari da parte di mio padre di sentirmi dire che ero troppo debole e "scema" con gli altri, o che dormivo, che non mi facevo rispettare abbastanza..
In realtà, ho sempre cercato di fare il mio meglio, nello studio, nel lavoro, e le soddisfazioni son arrivate anche se a volte loro nn le vedono o continuano a ritenermi debole.
Io vorrei semplicemente capire come poter evitare che questa situazione potesse farmi del male, se non ne ha già fatto sulla mia personalità
[#3]
Si intromette quindi in ciò che riguarda gli oggetti e la sua vita in casa?
E' casalinga o lavora fuori casa?
Suo padre tratta così anche sua sorella o solo lei?
Le fa anche dei complimenti quando li merita oppure l'atteggiamento di entrambi i suoi genitori è sostanzialmente svalutante nei suoi confronti?
E' casalinga o lavora fuori casa?
Suo padre tratta così anche sua sorella o solo lei?
Le fa anche dei complimenti quando li merita oppure l'atteggiamento di entrambi i suoi genitori è sostanzialmente svalutante nei suoi confronti?
[#4]
Utente
Si è una casalinga, si intromette nelle mie cose e nella mia stanza regolarmente, ma talvolta fin di bene, a detta sua, lo fa per aiutarmi, ed è lì che mi sento in colpa.
Mio padre, in fin dei conti, è molto legato a me, e lo dimostra più di mia madre, ma talvolta ha un modo abbastanza sbagliato per farmi "crescere" o "diventar forte", usando queste frasi mi sento "mai abbastanza".
No, con mia sorella, è tutto ok, non le dice perchè ha una famiglia, un figlio, è una donna. Io son ancora "la piccola", ed ho notato che questo atteggiamento si è accentuato da quanto ho scoperto, e gli ho rivelato, che il mio ex ragazzo, mi aveva tradito
Mio padre, in fin dei conti, è molto legato a me, e lo dimostra più di mia madre, ma talvolta ha un modo abbastanza sbagliato per farmi "crescere" o "diventar forte", usando queste frasi mi sento "mai abbastanza".
No, con mia sorella, è tutto ok, non le dice perchè ha una famiglia, un figlio, è una donna. Io son ancora "la piccola", ed ho notato che questo atteggiamento si è accentuato da quanto ho scoperto, e gli ho rivelato, che il mio ex ragazzo, mi aveva tradito
[#5]
"si intromette nelle mie cose e nella mia stanza regolarmente, ma talvolta fin di bene, a detta sua, lo fa per aiutarmi, ed è lì che mi sento in colpa"
Si sente quindi in colpa solo in base a ciò che sua madre dice, ma non alla valutazione che lei stessa dà del suo atteggiamento: se prova a dare più peso alla sua opinione e non alle giustficazioni addotte dalla mamma non può che concludere che sua madre si sta semplicemente intromettendo e che questo non è accettabile.
"Mio padre, in fin dei conti, è molto legato a me, e lo dimostra più di mia madre, ma talvolta ha un modo abbastanza sbagliato per farmi "crescere" o "diventar forte", usando queste frasi mi sento "mai abbastanza""
Ha parlato di questo a suo padre?
Come mai ha raccontato in casa di aver scoperto di essere stata tradita?
Si sente quindi in colpa solo in base a ciò che sua madre dice, ma non alla valutazione che lei stessa dà del suo atteggiamento: se prova a dare più peso alla sua opinione e non alle giustficazioni addotte dalla mamma non può che concludere che sua madre si sta semplicemente intromettendo e che questo non è accettabile.
"Mio padre, in fin dei conti, è molto legato a me, e lo dimostra più di mia madre, ma talvolta ha un modo abbastanza sbagliato per farmi "crescere" o "diventar forte", usando queste frasi mi sento "mai abbastanza""
Ha parlato di questo a suo padre?
Come mai ha raccontato in casa di aver scoperto di essere stata tradita?
[#6]
Gentile Utente,
a delimitare i propri spazi si inizia solitamente in adolescenza, sentirsi in colpa per fare rispettare un proprio diritto non aiuta, così come arrabbiarsi non è la strategia migliore, poiché probabilmente il suo sentire la porta in qualche modo a desistere nell'affermare in modo migliore la sua autonomia di persona adulta.
Potrebbe ad esempio utilizzare il suo risentimento in modo differente e attivarsi per non dare a sua madre la possibilità di interferire nei suoi spazi, affermando in modo più costruttivo e assertivo la sua dimensione di adulta. Le dia modo di capire a parole e a fatti che è diventata grande, non è necessario arrabbiarsi.
Se sua madre si comporta come ha detto probabilmente trova modo per farlo, dunque dipende anche da lei porsi in modo differente, come del resto ci chiede.
Forse, essendo l'unica rimasta in famiglia, si collude inconsapevolmente sul mantenere il suo ruolo della piccola di casa. Sua madre potrebbe magari anche cercare di compensare con il suo fare la sua difficoltà a dimostrarle affetto in modo differente.
Sembrerebbero comunque evidenti certe dinamiche di relazione, di cui tutti siete partecipi attivi e inconsapevoli (in tutto o in parte), che non la aiutano a definirsi diversamente.
Tuttavia da parte sua potrebbe comunque avere la possibilità di riflettereci sopra e cercare di modularle in modo differente.
Cari saluti
a delimitare i propri spazi si inizia solitamente in adolescenza, sentirsi in colpa per fare rispettare un proprio diritto non aiuta, così come arrabbiarsi non è la strategia migliore, poiché probabilmente il suo sentire la porta in qualche modo a desistere nell'affermare in modo migliore la sua autonomia di persona adulta.
Potrebbe ad esempio utilizzare il suo risentimento in modo differente e attivarsi per non dare a sua madre la possibilità di interferire nei suoi spazi, affermando in modo più costruttivo e assertivo la sua dimensione di adulta. Le dia modo di capire a parole e a fatti che è diventata grande, non è necessario arrabbiarsi.
Se sua madre si comporta come ha detto probabilmente trova modo per farlo, dunque dipende anche da lei porsi in modo differente, come del resto ci chiede.
Forse, essendo l'unica rimasta in famiglia, si collude inconsapevolmente sul mantenere il suo ruolo della piccola di casa. Sua madre potrebbe magari anche cercare di compensare con il suo fare la sua difficoltà a dimostrarle affetto in modo differente.
Sembrerebbero comunque evidenti certe dinamiche di relazione, di cui tutti siete partecipi attivi e inconsapevoli (in tutto o in parte), che non la aiutano a definirsi diversamente.
Tuttavia da parte sua potrebbe comunque avere la possibilità di riflettereci sopra e cercare di modularle in modo differente.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#7]
Utente
Vi ringrazio per le vostre gentilissime risposte.
Rispondo alla dott.ssa Massaro che è vero dovrei dar più peso alle mie valutazioni, il fatto è che spesso non essendoci dialogo, forse perchè non vogliono ascoltare quando spiego tranquillamente che non voglio che decidano le mie cose per me, mia madre si infastidisce, non la prende bene.
Per quanto riguarda mio padre, con lui, ho spiegato per bene più d'una volta che non deve avere questo atteggiamento, mi fa diventare molto insicura, ed anche se mi ha ripromesso tante volte di non farlo, talvolta capita.
Ho raccontato in casa di essere stata tradita, perchè volevano capire dopo 6 anni cosa fosse successo.
Rispondo anche alla dott.ssa Rinella, che talvolta anche se tento di non arrabbiarmi, si arrabbiano loro per i miei discorsi, dicono che la devo smettere di pensare a queste piccolezze, non sono queste le cose importanti, ed è così che anche se provo a parlare, non serve a molto.
Vorrei capire come potrei reagire con fatti, se sapreste darmi qualche consiglio.
In ogni caso, mi piacerebbe capire se potrebbe essere questo che mi rende cosi insicura col mondo esterno, sul posto di lavoro, col la gente, o è una mia predisposizione.
Vi ringrazio moltissimo
Rispondo alla dott.ssa Massaro che è vero dovrei dar più peso alle mie valutazioni, il fatto è che spesso non essendoci dialogo, forse perchè non vogliono ascoltare quando spiego tranquillamente che non voglio che decidano le mie cose per me, mia madre si infastidisce, non la prende bene.
Per quanto riguarda mio padre, con lui, ho spiegato per bene più d'una volta che non deve avere questo atteggiamento, mi fa diventare molto insicura, ed anche se mi ha ripromesso tante volte di non farlo, talvolta capita.
Ho raccontato in casa di essere stata tradita, perchè volevano capire dopo 6 anni cosa fosse successo.
Rispondo anche alla dott.ssa Rinella, che talvolta anche se tento di non arrabbiarmi, si arrabbiano loro per i miei discorsi, dicono che la devo smettere di pensare a queste piccolezze, non sono queste le cose importanti, ed è così che anche se provo a parlare, non serve a molto.
Vorrei capire come potrei reagire con fatti, se sapreste darmi qualche consiglio.
In ogni caso, mi piacerebbe capire se potrebbe essere questo che mi rende cosi insicura col mondo esterno, sul posto di lavoro, col la gente, o è una mia predisposizione.
Vi ringrazio moltissimo
[#8]
< si arrabbiano loro per i miei discorsi, dicono che la devo smettere di pensare a queste piccolezze, non sono queste le cose importanti>
Dipende da cosa e come la dice, il punto è la sua autonomia e questa non è per niente una piccolezza. (ad es. lamentarsi per le scarpe, la sua stanza, il bracciale, non viene colto quello che ci sta dietro- cioè rispettate il mio stato adulto),
Ma per prima cosa dovrebbe lei sentirsi più sicura di sé e adulta e maturare una relazione con i genitori consona alla sua età.
<n ogni caso, mi piacerebbe capire se potrebbe essere questo che mi rende cosi insicura col mondo esterno, sul posto di lavoro, col la gente, o è una mia predisposizione.>
Siamo il risultato di patrimonio genetico più influenze ambientali, la nostra storia di vita forgia le nostre potenzialità.
In ogni caso le servirebbe di più in questo momento sapere il come affrontare le sue difficoltà, da qui non possiamo purtroppo per via dei limiti del mezzo sopperire a questo, sentire il parere di uno psicologo di persona potrebbe esserle utile.
Cari auguri
Dipende da cosa e come la dice, il punto è la sua autonomia e questa non è per niente una piccolezza. (ad es. lamentarsi per le scarpe, la sua stanza, il bracciale, non viene colto quello che ci sta dietro- cioè rispettate il mio stato adulto),
Ma per prima cosa dovrebbe lei sentirsi più sicura di sé e adulta e maturare una relazione con i genitori consona alla sua età.
<n ogni caso, mi piacerebbe capire se potrebbe essere questo che mi rende cosi insicura col mondo esterno, sul posto di lavoro, col la gente, o è una mia predisposizione.>
Siamo il risultato di patrimonio genetico più influenze ambientali, la nostra storia di vita forgia le nostre potenzialità.
In ogni caso le servirebbe di più in questo momento sapere il come affrontare le sue difficoltà, da qui non possiamo purtroppo per via dei limiti del mezzo sopperire a questo, sentire il parere di uno psicologo di persona potrebbe esserle utile.
Cari auguri
[#9]
Se nessuno dei due le comunica un minimo di sostegno e di fiducia in lei (soprattutto se questo avviene da sempre) è comprensibile che non si senta nemmeno in diritto di far sentire il suo parere con la forza necessaria perchè sia considerato.
Dipende però da lei iniziare ad imporsi e a stabilire fra sè e sè che quel che conta è la sua opinione, tenendo presente che i suoi interessi e quelli dei suoi genitori molto probabilmente sono in conflitto e che quindi loro non trarrebbero alcun vantaggio dall'ascoltarla:
"spesso non essendoci dialogo, forse perchè non vogliono ascoltare quando spiego tranquillamente che non voglio che decidano le mie cose per me, mia madre si infastidisce, non la prende bene"
E' infatti possibile che una coppia con due figlie ormai grandi, delle quali una se n'è andata e ha già dato loro un nipotino, abbia solo da guadagnare a trattenere in casa il più possibile l'altra figlia, scoraggiandone ogni tentativo di autonomizzarsi a partire dalla piccole cose.
Ritrovarsi soli e non più giovani non è affatto semplice per la maggior parte delle coppie, tanto che si parla di "sindrome del nido vuoto" per indicare questo tipo di malessere.
Non dico comunque che i suoi lo facciano apposta, ma decidendo per lei, non dandole nè ascolto nè credito e criticandola non favoriscono certo la crescita della sua autostima e quindi delle sue possibilità di investire in una sua vita autonoma, il cui presupposto necessario è che lei abbia sufficiente fiducia in sè stessa per affrontare l'incertezza insita nel progettare e realizzare una vita adulta.
Considerando inoltre che sua madre ha reagito alla morte della sorella (se non ho capito male) sviluppando un disturbo depressivo si può pensare che per lei i distacchi siano sempre molto dolorosi e che quindi preferisca non pensare nemmeno al momento in cui lei se ne andrà, tanto che la tratta ancora come una bambina e non riesce a considerarla una giovane donna.
Dipende però da lei iniziare ad imporsi e a stabilire fra sè e sè che quel che conta è la sua opinione, tenendo presente che i suoi interessi e quelli dei suoi genitori molto probabilmente sono in conflitto e che quindi loro non trarrebbero alcun vantaggio dall'ascoltarla:
"spesso non essendoci dialogo, forse perchè non vogliono ascoltare quando spiego tranquillamente che non voglio che decidano le mie cose per me, mia madre si infastidisce, non la prende bene"
E' infatti possibile che una coppia con due figlie ormai grandi, delle quali una se n'è andata e ha già dato loro un nipotino, abbia solo da guadagnare a trattenere in casa il più possibile l'altra figlia, scoraggiandone ogni tentativo di autonomizzarsi a partire dalla piccole cose.
Ritrovarsi soli e non più giovani non è affatto semplice per la maggior parte delle coppie, tanto che si parla di "sindrome del nido vuoto" per indicare questo tipo di malessere.
Non dico comunque che i suoi lo facciano apposta, ma decidendo per lei, non dandole nè ascolto nè credito e criticandola non favoriscono certo la crescita della sua autostima e quindi delle sue possibilità di investire in una sua vita autonoma, il cui presupposto necessario è che lei abbia sufficiente fiducia in sè stessa per affrontare l'incertezza insita nel progettare e realizzare una vita adulta.
Considerando inoltre che sua madre ha reagito alla morte della sorella (se non ho capito male) sviluppando un disturbo depressivo si può pensare che per lei i distacchi siano sempre molto dolorosi e che quindi preferisca non pensare nemmeno al momento in cui lei se ne andrà, tanto che la tratta ancora come una bambina e non riesce a considerarla una giovane donna.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.8k visite dal 23/03/2013.
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