Partner sbagliati

Egregio dottore

Sono una ragazza di 19 anni e le scrivo per chiederle consiglio su alcuni problemi che ho da quando avevo circa 11 anni. Quando frequentavo la scuola media ero una ragazzina timida e insicura, crescevo piccola e magrissima , ero derisa da tutti e non avevo amici.
Sia i ragazzi che le ragazze mi umiliavano continuamente utilizzando anche insulti pesanti.
Alle superiori però sono cambiata, sono sbocciata e adesso sono considerata da tutti una bella ragazza ho amiche e amici però ho un problema che mi porto dietro dai tempi delle medie: ho paura del giudizio degli altri in particolare quello degli uomini. Quando esco noto che ragazzi e uomini mi guardano, mi sorridono, mi fanno apprezzamenti ma io mi domando sempre: staranno dicendo la verità?. Questo fatto mi pesa anche nelle relazioni con l'altro sesso. Non riesco a relazionarmi in nessun modo con ragazzi per bene sono sempre attratta da ragazzi volgari che vogliono uscire con me solo per divertimento. Non sono mai riuscita ad avere una relazione seria. I ragazzi che ho frequentato mi hanno sempre detto che loro non volevano relazioni e io come una stupida mi sono adeguata calpestando i miei modi di pensare e i meiei valori. Una volta mi sono perfino innamorata di un ragazzo bellissimo e terribilmente maschilista pur sapendo che non avesse intenzioni serie con me. Per 4 mesi ho assecondato ogni suo desiderio ero pronta a tutto pur di fargli cambiare idea volevo disperatamente che si innamorasse di me non mi importava niente se era gentile solo quando uscivamo, se poi non si faceva sentire quasi mai lo desideravo con tutta me stessa! Alla fine il risultato fu che lui disse che anche se fiscamente era molto attratto da me non si sarebbe ma innamorato perché lui voleva una ragazza che gli facesse perdere la testa e io non ne sarei mai stata in grado. Da allora sono passati 2 anni e continuo a pensare a lui e allo stesso tempo mi chiedo perché mi devo butttar via con certa gente che non mi merita.Mia madre dice che non so nemmeno io ciò che voglio e che gli uomini mi usano come zerbino perché non sono sicura di me. Ma come devo fare se ho questa continua paura di non piacere? E come faccio a smetterla di rapportarmi con ragazzi belli ma anche rozzi e cafoni ponendomi come unico obiettivo quello di farli innamorare di me? Può dipendere dal cattivo rapporto che ho con mio padre che è depresso da quando avevo 3 anni e che è sempre stato un tipo musone e poco comprensivo?

La ringrazio in anticipo per la risposta.
Cordiali Saluti
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara ragazza,

è possibile che la tua situazione dipenda sia dal rapporto con un padre depresso e quindi sicuramente avaro di complimenti e apprezzamenti nei tuoi confronti, sia dagli anni trascorsi ad essere vittimizzata dai compagni di scuola, che forse ti motivano a cercare di legarti a ragazzi belli come forma di rivincita e di compensazione per ciò che hai subito (insulti e svalutazione di te).

Penso però che il problema di relazione con tuo padre abbia avuto maggiore influenza, pechè il rapporto con il genitore del sesso opposto costituisce la "palestra" e il prototipo per i successivi rapporti con le persone dell'altro sesso.

Se tuo padre è freddo e indisponibile emotivamente in quanto depresso è comprensibile che la tua autostima ne soffra e che tu finisca con il trovare ragazzi altrettanto indisponibili emotivamente, che cerchi di conquistare pur non riuscendoci forse perchè non sei ancora riuscita nel compito di conquistare l'affetto di tuo padre.

In tutti questi anni non si è mai fatto curare?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Gentile dottoressa

La ringrazio per l'esauriente risposta.

Mio padre è in cura da anni poiché soffre, a detta dei vari medici che lo hanno visitato, di un disturbo dell'ansia unito a una difficoltà nel manifestare affetto però non ha mai risolto il problema perché ci sono stati periodi in cui si sentiva meglio e ha smesso di prendere i farmaci e inoltre non ha mai messo la sua volontà per poter guarire.
Ora la sua situazione è instabile, alterna periodi in cui non parla e dorme sempre a periodi in cui è più attivo e riesce a manifestare un pochino di affetto.
Purtroppo il periodo più brutto è stato proprio quando io avevo 3 anni : in quel periodo era all'inizio della sua malattia ed era convinto che gli altri lo parlassero dietro ( addirittura sentiva le voci) era sempre nervoso e ricordo con tristezza che quando gli chiedevo se volesse giocare con me lui non rispondeva e parlava tra sè e sè.
Temo proprio che sia stato assente proprio nel periodo in cui avevo maggiormente bisogno di lui.

La ringrazio per la sua disponibilità.

Cordiali Saluti.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' difficile crescere e rapportarsi con un padre psichicamente instabile e sofferente come il tuo, perciò non mi meraviglia che tu abbia finora investito le tue energie emotive nel tentativo di ottenere da un ragazzo quell'affetto e quelle attenzioni che tuo padre purtroppo non è in grado di darti.

Come primo passo è importante che te ne renda conto, perchè comprendere il movente inconsapevole (inconscio) delle tue azioni serve ad iniziare a prenderne le distanze.
Questo può non essere sufficiente e potresti aver necessità di avvalerti di un supporto psicologico, ma intanto inizia a riflettere sui meccanismi che ti portano ad avvicinarti ad un certo tipo di ragazzo, che non promette nè permette nulla di buono.

Tornando a tuo padre, dai sintomi che riferisci è probabile che si tratti di altro che non di "semplice" depressione, perchè paranoia e allucinazioni sono sintomi propri delle psicosi.
Se la diagnosi è seria come penso che sia è importante che non abbandoni mai i farmaci.
Ha uno psichiatra di fiducia?
Ha effettuato solo terapie farmacologiche o anche della psicoterapia?
[#4]
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Gentile dottoressa,


Si, mio padre ha una psichiatra che lo segue saltuariamente e prende farmaci.
Purtroppo però la situazione nell'ultimo mese è notevolmente peggiorata, lui non vuole uscire e costringe anche mia madre a restare costantemente in casa, è convinto che lei abbia l'amante tra i colleghi di lavoro e ogni volta che parlano anche se lei non lo offende lui è convinto di sentire delle frasi del genere " sei ridicolo, sei un uomo inutile " etc. Mia madre ormai è molto stanca psicologicamente quest'uomo le sta portando via la solarità e la giogia di vivere ed io ho paura che trascini anche lei nel baratro della depressione.
Io sto incominciando a detestarlo perché ormai il suo modo di partecipare alla vita familiare si traduce ficcando il naso in cose che non gli riguardano ( è un'impresa perfino scrivere al pc senza che lui venga a controllare cosa sto facendo! ).
La situazione è davvero insostenibile, mia madre vorrebbe cacciarlo di casa ma ha paura del danno economico e soprattutto ha paura che lui diventi un pericolo per sè stesso o addirittura per noi due.
Lei cosa mi consiglia?

La ringrazio per la disponibilità.

Cordiali saluti.
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sarebbe importante conoscere la diagnosi precisa che inquadra il disturbo di tuo padre, dal momento che l'evoluzione (in senso paranoide) che riferisci potrebbe dipendere da altro rispetto alla depressione della quale hai parlato.

Siete in contatto con il suo psichiatra?
Avete la possibilità di confrontarvi con lui?

[#6]
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Gentile dottoressa,

La diagnosi specifica è ansia psicotica.
Riusciamo raramente a contattatare la psichiatra che vive in un'altra città.
La sua terapia farmacologica é :
-15 gocce di Haldol
-1 compressa di Lorans 2 mg la sera
-1 compressa di Efexor 75 mg la mattina.
La sua psichiatra lo incoraggia a seguire attività sportive e a crearsi interessi e soprattutto a non rimuginare ma lui non segue i suoi consigli.
Inoltre è convinto di essere un fallito su tutti i punti di vista ha difficoltà a relazionarsi con gli altri ed è convinto che chiunque lo odi.
Se dovessimo allontanarlo data la situazione insostenibile come potrebbe reagire?

La ringrazio per la disponibilità.

Cordiali Saluti

[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Ansia psicotica" non è una diagnosi, ma lo è quella di psicosi (che sia schizofrenia o altro).
Può eventulamente indicare che i sintomi ansiosi dipendono da una patologia di quel tipo, ma non chiarisce di quale patologia si tratti.

Se state notando un rapido peggioramento del quadro clinico, con aumento di aggressività e paranoia, è importante che facciate qualcosa evitare ulteriori sviluppi in senso peggiorativo.

Come mai non è seguito da uno psichiatra della zona?
Non si è mai rivolto ad un Centro di Salute Mentale?

In questi casi è importante che il paziente sia seguito da un centro pubblico, perchè in questo modo sono coinvolte diverse figure e la situazione è monitorata meglio, anche per tutelare la sicurezza di chi vive con il paziente.

Consiglio sicuramente a tua mamma di rivolgersi al Centro di Salute Mentale del vostro distretto per confrontarsi sulla situazione ed essere consigliata sul da farsi. Puoi andarci assieme a lei: è importante che possa rivolgersi a qualcuno e che entrambe abbiate un riferimento in questo senso.
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