Aiutatemi ad essere etero....
non riesco a darmi delle risposte a nessuna di queste domande o dubbi l'unica cosa di cui sono più che certo è che voglio "guarire" dall'omosessualità, e non so come fare, ho letto che c'è una sorta di rimedio, una terapia riparativa di Joseph Nicolosi....
Aiutatemi non so più che pensare...
Non voglio essere gay....
Lei parla di "guarire" dall'omossessualita' come se questa fosse una malattia! Comprendo, tuttavia, il suo disagio, che sembra , a mio avviso,riguardare ambiti ben più ampi dell'orientamento sessuale. La sua storia, scrive, e' stata caratterizzata da atti di bullismo ed isolamento e da un rapporto quasi esclusivo con figure femminili e questo puo' aver contribuito alla "confusione" che lei avverte oggi. Lei e' in un'eta' in cui si comincia a sentire la necessita' di DEFINIRSI come individui e di relazionarsi con gli altri da una posizione identitaria chiara e distinta. C'e' un percorso da fare che, da quello che scrive, richiederebbe una consulenza psicologica ad ampio raggio e, forse, di non breve durata. Credo, infatti, che lei abbia bisogno di fare contatto con se stesso in una relazione empatica e competente. Se poi dovesse scoprire di essere etero, bi- od omosessuale, sarebbe in grado di accettarlo come parte di una piu' complessa ed articolata identità e contento di esserlo. Cosa ne pensa?
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
La sua vita sessuale si declina attualmente sulle fantasie. In tale contesto non esisste una realta' con la quale confrontarsi. Tutto sembra desiderabile poiche' non puo' escludere nulla
"Molte volte uscendo la sera con i miei amici Etero passo serate normali da etero ed ho anche flirt con ragazze, ma non appena sono a casa da solo, ho questi pensieri omosessuali"
Le sue brutte esperienze non sono state foriere di certezze
"La mia infanzia è stata caratterizzata da atti di bullismo e isolamento e dalla mancanza totale di rapporti affettivi/sociali con i miei coetanei". E potrebber avere inconsciamente collegato il suo desiderio a rappresentazioni maschili, viste come "forti" e attraenti.
Penso che con l'esperienza le sue certezze aumenteranno perche' potranno poggiarsi su sensazioni ed emozioni.
I migliori auguri
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
l'omosessualità non è una malattia. O lo si è o non lo si è. Per chiarirsi questo dubbio, che sembrerebbe più essere polarizzato su una omofobia, ovvero la paura di essere gay, potrebbe chiedere un consulto di presenza ed analizzare con lo psicologo i significati e le resistenze che sta affrontando da quando ha sviluppato questi pensieri.
Un percorso psicologico potrà aiutarla a divenire più consapevole ed eventualmente ad accettare la nuova prospettiva.
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
le allego la dichiarazione del Presidente dell'Ordine Nazionale degli Psicologi, in cui è sottolineato che è assolutamente scorretto dal punto di vista deontologico proporre terapie riparative:
http://psy.it/archivio/allegati/2011_07_20.pdf
Lasci perdere i "rimedi" e si rivolga di persona ad uno psicologo psicoterapeuta che possa affiancarla in un approfondimento ad ampio raggio del suo disagio attuale, evitando di focalizzare l'attenzione su una singola questione.
Per controllare che il professionista sia iscritto all'Albo degli Psicologi e sia abilitato alla psicoterapia, può consultare qui:
http://www.ordinepsicologisicilia.it/albo-iscritti
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
poiché io stesso voglio avere una vita da etero mi piace essere etero, e non voglio avere più questi pensieri ma non riesco a "scavare" a fondo al problema...
Su cosa dovrei lavorare di preciso ?
Eventualmente, può iniziare con il rivolgersi allo Spazio Giovani del Consultorio a Lei più vicino:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_913_listaFile_itemName_15_file.pdf
come le è stato detto dai colleghi è necessario che si rivolga a un professionista per inquadrare bene il disagio che sta provando.
Lei scrive "in conclusione cosa posso fare per Non vedere i miei amici o comunque il genere maschile a sfondo erotico, ma semplicemente come amici ?", la risposta è che tutto ciò che riguarda la sfera affettiva e sessuale non dipende dalla nostra volontà, non è una scelta.
Restiamo a disposizione.
Rispondo alla domana che mi ha posto nella valutazione: "cosa posso fare?
Per comprendere davvero le sue rappresentazioni delle figure maschili (in genere, non soltanto i suoi attuali amici) dovrebbe elaborarle in dei colloqui clinici.
Le nostre rappresentazioni non sono infatti solo quelle coscienti. Esiste un livello inconscio al quale lei non puo' accedere direttamente e sopratutto per suo conto, nel quale si trovano le rappresentazioni inconsce della figura paterna, di eventuali altre figure maschili rilevanti o affascinanti (zii, cugini, amici di famiglia) che possano avere avuto per lei una importanza.
Tenga presente che le figure importanti costituiscono un modello di "potenza" al quale ci si puo' rifare ai fini di una identificazione o costituire una figura he possa fornireautorita' /protezione.
Come vede e' un concetto complesso che sarebbe bene fosse elaborato con l'aiuto di uno specialista.
Spero di averle fornito un quadro a cui riferirsi nelle sue riflessioni.
I migliori saluti
se di omosessualità si tratta, non si guarisce, ci sono avariate correnti di pensiero, ma l'omosessualità non è una devianza, né una malattia, andrebbe per prima cosa ben inquadrata mediante l'aiuto di un professionista, poi essere supportato nell'esplorazione della sua psiche e della sua sessualità.
C'è un abisso, tra immaginario e relazionalità, la vita sessuale per crescere e per strutturarsi, necessita anche di agiti, di fisicità e di relazionalità, soprattutto
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Pur tuttavia direi di considerare che:
- a 19 anni la maturazione dell' identità di genere è ancora in corso, e dunque incertezze sul proprio orientamento sessuale sono possibili;
- la considerazione che il proprio aspetto sia poco attraente è una difficoltà nei confronti delle ragazze, e dove c'è difficoltà c'è evitamento (scambiato per omosessualità);
- noto una forte componente ansiosa rispotto al problema; ma sulle questioni importanti occorre concedersi un certo tempo, per chiarirsi. Le risposte alle domande più complesse non arrivano quando le cerchiamo , ma quando sono maturate. Nel frattempo si comporti come si sente, evitando atteggiamenti troppo esibizionisti, che la porterebbero ed essere etichettato PRIMA di una sua qualsivoglia scelta.
Si faccia seguire da un/a professionista esperta/o in questioni di identità di genere, se di questi tempi le finanze ancora lo permettono a un 19 enne. Una seduta vale ben una serata in discoteca...
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Alla sua età è abbastanza frequente avere delle fantasie di natura omosessuale. Si tratta di tappe fisiologiche nello sviluppo psicosessuale di una persona, e non indicano di per sè nè un orientamento nè un altro.
Quando è che queste fantasie possono diventare un problema? Quando incomincia una lunga, estenuante e fallimentare lotta per scacciarle.
Tanto per farle un esempio, la invito per i prossimi 5 minuti a non pensare assolutamente alla parola "latte". Faccia quello che vuole, pensi quello che vuole, ma non pensi assolutamente alla parola "latte". Ci riesce?
Lo sforzo di sopprimere un pensiero, un'immagine mentale, un ricordo tende a sortire esattamente l'effetto opposto.
Se questo è quello che avviene a lei, forse lei sta aumentando la probabilità di pensare ad immagini a contenuto omosessuale proprio cercando di evitarle, o magari "mettendosi alla prova" per valutare se prova eccitazione. E più fa così, più cerca di scacciarle, più le immagini ritornano (proprio come la parola "latte").
Se la situazione che le ho descritto somiglia a quello che vive lei, credo che in prima battuta lei possa beneficiare di una accurata valutazione, che possa eventualmente prendere in considerazione sì gli aspetti psicosessuali, ma anche eventuali tendenze rimuginative che possono influenzare i suoi pensieri stessi.
Cordialmente
in psicologia e psicoterapia il "fai da te" è spesso iinefficace; la psicoterapia infatti agisce tramite "contenuti verbali" e tramite la "relazione terapeutica".
Laddove quest'ultima, come avviene molto spesso, se non sempre, è assolutamente necessaria, capisce bene che il "fai da te" non può sortire alcun effetto.
Perciò mi associo a tutti i colleghi che mi hanno preceduto nel consigliarle di consultare uno psicologo psicoterapeuta che potrà valutare la situazione e aiutarla.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).