Apatia e conseguenze

Salve , sono una ragazza di 23 anni. Cercherò di spiegare al meglio il mio problema.
Fin da quando sono piccola, per quanto possa sembrare assurdo, ho sempre cercato di aspirare ad uno stato di controllo totale sulle emozioni arrivando però ad uno stato di apatia ed ho sempre fatto le scelte di vita per me più difficili. Mi è stato fatto notare molte volte, fin dalle medie , di avere un carattere troppo freddo e distaccato e di avere un'espressione statica. Tutto ciò non mi ha mai creato problemi e questa convinzione si è fortificata grazie ad un gruppo ristretto di amiche che mi ha accettata così. I problemi sono iniziati quando mi sono iscritta all'università. Qui ho capito che dovevo per forza relazionarmi con gli altri e dopo essermi anche fidanzata a maggior ragione ho capito che sarei dovuta cambiare. Fatto sta che ormai mi sento sicura nel mio mondo ideale e ciò mi ha portato a provare un forte disagio quando sto con gli altri al di fuori dell'università o in situazioni non legate ad essa. Inoltre mi sento a disagio quando esco con il mio ragazzo, ma ciò credo che sia dovuto al fatto che molte volte mi è stato detto che non sembriamo una coppia perchè gli sto poco attaccata, non esprimo gelosia nei suoi confronti e cose simili. I miei dubbi su questa mia scelta sono inoltre aumentati quando ho notato di avere le emozioni "confuse", se posso così definirle, nel senso che mi emoziono esageratamente di fronte ad una cosa come una poesia o un paesaggio e in maniera inadeguata o quasi disinteressata quando ad esempio qualcuno di molto vicino mi racconta qualcosa di bello o brutto. In poche parole sto totalmente bene solo qaundo sono sola. Perciò vorrei qualche consiglio in modo da migliorare il mio rapporto sociale e in particolare con il mio ragazzo che credo ne risenta di questo mio carattere, anche se me lo fa notare pochissime volte. Grazie in anticipo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile ragazza,

quali potrebbero essere le maggiori difficoltà con il suo ragazzo?
Questo stato di cose lo sente di più lei oppure le persone che le stanno intorno?

Più che apatia sembra un controllo eccessivo sulla sua affettività.
Che ne pensa?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

hai descritto molto bene il tuo mondo nel quale eviti tutto ciò che potrebbe darti qualche grattacapo... tuttavia ti sei resa conto che la vera vita non è fatta così...

Che fare?

"Fatto sta che ormai mi sento sicura nel mio mondo ideale e ciò mi ha portato a provare un forte disagio quando sto con gli altri..."

accettare di stare un po' meno sicura e rischiare un pochino, cominciando a fare tutto ciò che fin qui non hai fatto.

Leggi questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
Grazie ad entrambi per la celere risposta.
- Dr.Del Signore
Col mio ragazzo sono arrivata al punto di non voler uscire con lui perchè ho notato che a causa del mio comportamento anche lui si sente a disagio. Comunque credo sia una cosa che sento maggiormente io e forse in altre situazioni sono io stessa a provocare un pò di disagio , essendo tra l'altro disinteressata a molte cose e quindi quando mi forzo ad essere partecipe il risultato è abbastanza ovvio , ovvero non accade per niente quello che ci si aspetta da me provocando disagio negli altri nei miei confronti e ciò rafforza il classico "lo sapevo che sarebbe finita così" che riecheggia nella testa.
In più aggiungerei la mia cocciutaggine nel voler risolvere tutti i problemi da me senza parlarne con nessuno, a partire da questo sito che se non fosse stato in forma anonima non credo avrei mai scritto qualcosa, e la mia eccessiva oggettività di pensiero.
Per quanto riguarda l'eccessivo controllo sulla mia affettività non l'avevo mai valutato..non saprei risponderle.

-Dr. Pileci
Ho letto l'articolo e la ringrazio, sono "problematiche" che più o meno avevo intuito, ma che intende con cominciare a fare tutto ciò che fin qui non ho fatto?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Intendo dire che più si evitano tutte le situazioni che ci fanno paura e più la paura aumenta.
Questo isolamento probabilmente ti mette al sicuro da ciò che ti fa paura, ma stai pagando un prezzo altissimo.
E' chiaro che stai bene da sola, perchè non hai modo di scontrarti proprio con ciò che temi!

Quindi comincia a FARE.

Infine, su "...cocciutaggine nel voler risolvere tutti i problemi da me senza parlarne con nessuno..." sappi che noi non siamo fatti nè progettati per stare da soli, ma per stare insieme agli altri in gruppi sociali e che chiedere aiuto è comunque un'abilità sociale...

Saluti,
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

a mio avviso dovrebbe lavorare su questo punto:
<<Per quanto riguarda l'eccessivo controllo sulla mia affettività non l'avevo mai valutato..non saprei risponderle>>

del resto il termine "apatia" descrive proprio un'indifferenza verso le passioni, i desideri, in definitiva tutto quello che riguarda un piacere più intimo connesso ad emozioni, sentimenti ecc.


[#6]
Utente
Utente
Credo di aver capito ciò che mi è stato detto da entrambi e devo ammettere che temevo un pò questo genere di risposte. Proverò a "lavorarci" su.
Grazie ancora ad entrambi per le risposte e buon lavoro.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

<<Credo di aver capito ciò che mi è stato detto da entrambi e devo ammettere che temevo un pò questo genere di risposte>>

a maggior ragione credo sia la strada giusta da percorrere.