Relazione con un uomo sposato
Gentili medicitalia,vi scrivo per parlarvi della mia situazione per ricevere un aiuto dato che la mia vita sta franando sotto i miei piedi.
Ho 19 anni e da quando ne avevo appena 18 ho intrapreso una relazione stabile,per così dire,con un uomo sposato che non è in crisi con la moglie e non ha problemi in famiglia,ciononostante si è innamorato di me e me ne ha dato prova innumerevoli volte. Tuttavia non si è mai fidato di me,pensando sempre che io lo tradissi perché non mi da quello che merito,ma io non ho mai fatto niente perché tengo molto a lui,tanto da sopportare la sua vita con un'altra donna...
Tuttavia nelle ultime settimane sono successe delle cose che mi hanno segnata...
L'8 marzo sono andata in gita con la mia classe a Roma e sono rientrata il 9 sera, io sono partita tranquilla perché avevo intenzione di parlare con lui tutto il tempo ma il mio telefono si è rotto e non vibra più,in questo modo io non l'ho sentito e non ho risposto,da quella chiamata,la mattina del primo giorno non abbiamo fatto altro che litigare,per una settimana intera.
Lui mi rinfacciava di essermene andata il giorno della festa della donna e di aver fatto chissà cosa perché i ragazzi per lui sono tutti uguali,dicendomi di averlo deluso,di avergli spezzato il cuore... Tuttavia siamo riusciti a riappacificarci. Stasera abbiamo avuto una discussione simile perché me ne sono andata prima di quanto avessimo deciso perché avevo paura di ritirarmi così tardi,ma per sfortuna il mio treno si è rotto sotto una galleria e io non sono riuscita a parlarci. Ma prima che divaghi troppo ho voluto spiegarvi queste situazioni per collegarmi a quest'altra.
Mentre lui,sia a Roma che stasera mi diceva di non aver ancora capito come sono,di averlo fatto cadere dopo averlo portato in cielo perché a volte sembra che gli voglia così tanto bene mentre a volte no,io sentivo il panico crescere dentro di me,il respiro farsi corto e un'angoscia terribile mi invadeva,perché ormai ero partita e non potevo fare niente,un senso di impotenza e frustrazione e odio verso me stessa perché ero andata e non avevo pensato di rimanere per lui... La stessa cosa stasera,mentre mi diceva che avrebbe voluto che fossi rimasta mi sentivo angosciata,perché non volevo che litigassimo ancora,mi mancava il respiro e mi sentivo di nuovo impotente perché ormai ero scesa dal pullman e non potevo fare niente,e la stessa domanda che mi ripetevo 'perché sono scesa? Perché non sono rimasta con lui' poi dopo qualche minuto sono tornata calma e ho cercato di recuperare ma ormai lui era ferito e non potevo fare più niente.
Io non mi riconosco più e ho paura di me stessa,non riesco più a prendere decisioni,a fare scelte,sono sospesa tra la tristezza e la rabbia che vengono appena finiscono i momenti di gioia tra di noi. Io non so più come devo comportarmi,perché sembra che qualunque modo non vada bene e io sento che sto perdendo la testa,per questo vorrei un aiuto su come affrontare questa situazione. Grazie in anticipo
Ho 19 anni e da quando ne avevo appena 18 ho intrapreso una relazione stabile,per così dire,con un uomo sposato che non è in crisi con la moglie e non ha problemi in famiglia,ciononostante si è innamorato di me e me ne ha dato prova innumerevoli volte. Tuttavia non si è mai fidato di me,pensando sempre che io lo tradissi perché non mi da quello che merito,ma io non ho mai fatto niente perché tengo molto a lui,tanto da sopportare la sua vita con un'altra donna...
Tuttavia nelle ultime settimane sono successe delle cose che mi hanno segnata...
L'8 marzo sono andata in gita con la mia classe a Roma e sono rientrata il 9 sera, io sono partita tranquilla perché avevo intenzione di parlare con lui tutto il tempo ma il mio telefono si è rotto e non vibra più,in questo modo io non l'ho sentito e non ho risposto,da quella chiamata,la mattina del primo giorno non abbiamo fatto altro che litigare,per una settimana intera.
Lui mi rinfacciava di essermene andata il giorno della festa della donna e di aver fatto chissà cosa perché i ragazzi per lui sono tutti uguali,dicendomi di averlo deluso,di avergli spezzato il cuore... Tuttavia siamo riusciti a riappacificarci. Stasera abbiamo avuto una discussione simile perché me ne sono andata prima di quanto avessimo deciso perché avevo paura di ritirarmi così tardi,ma per sfortuna il mio treno si è rotto sotto una galleria e io non sono riuscita a parlarci. Ma prima che divaghi troppo ho voluto spiegarvi queste situazioni per collegarmi a quest'altra.
Mentre lui,sia a Roma che stasera mi diceva di non aver ancora capito come sono,di averlo fatto cadere dopo averlo portato in cielo perché a volte sembra che gli voglia così tanto bene mentre a volte no,io sentivo il panico crescere dentro di me,il respiro farsi corto e un'angoscia terribile mi invadeva,perché ormai ero partita e non potevo fare niente,un senso di impotenza e frustrazione e odio verso me stessa perché ero andata e non avevo pensato di rimanere per lui... La stessa cosa stasera,mentre mi diceva che avrebbe voluto che fossi rimasta mi sentivo angosciata,perché non volevo che litigassimo ancora,mi mancava il respiro e mi sentivo di nuovo impotente perché ormai ero scesa dal pullman e non potevo fare niente,e la stessa domanda che mi ripetevo 'perché sono scesa? Perché non sono rimasta con lui' poi dopo qualche minuto sono tornata calma e ho cercato di recuperare ma ormai lui era ferito e non potevo fare più niente.
Io non mi riconosco più e ho paura di me stessa,non riesco più a prendere decisioni,a fare scelte,sono sospesa tra la tristezza e la rabbia che vengono appena finiscono i momenti di gioia tra di noi. Io non so più come devo comportarmi,perché sembra che qualunque modo non vada bene e io sento che sto perdendo la testa,per questo vorrei un aiuto su come affrontare questa situazione. Grazie in anticipo
[#1]
Cara giovane Ragazza,
Se pur affascinante ed importante una relazione con un uomo sposato, necessita di una struttura psichica ed un vissuto abbastanza completo e complesso.
Vive la distanza, che e' la dimensione che caratterizza queste relazioni cosi' asimmetriche, seduce, affascina, amplifica il desiderio, ma allo stesso tempo distrugge...ancor di piu' per te, che sei giovane e libera.
I allego qualche lettura,ma cerca uno sportello psicologico, per supporto ed aiuto
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html
Se pur affascinante ed importante una relazione con un uomo sposato, necessita di una struttura psichica ed un vissuto abbastanza completo e complesso.
Vive la distanza, che e' la dimensione che caratterizza queste relazioni cosi' asimmetriche, seduce, affascina, amplifica il desiderio, ma allo stesso tempo distrugge...ancor di piu' per te, che sei giovane e libera.
I allego qualche lettura,ma cerca uno sportello psicologico, per supporto ed aiuto
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
quando hai deciso di iniziare questa storia, un anno fa, probabilmente eri molto più lucida di adesso.
Ebbene, cosa ti ha convinto all'epoca ad impegnarti in questa relazione davvero molto complessa? Perchè, secondo te, una relazione fatta di tradimento (il suo), di gelosia (di entrambi), di confronto con un'altra donna (la moglie) di litigi e di futuro incerto (se non impossibile) ti risulta comunque attraente dopo un anno?
E soprattutto: far parte di una relazione simile come ti fa sentire oggi? Probabilmente molto più donna, molto più matura delle tue amiche e delle tue compagne di classe. Ma la tua ansia continua ti sta dicendo che questa cosa ora è diventata più grande di te.
Ora puoi fare due cose:
1- mollare il colpo, iniziando a rispettare te stessa e soprattutto la tua giovane età, fatta di spensieratezza e libertà
2- continuare questa storia, ma smettendo di lamentarti, accettando le sofferenze ed i dolori tipici di una relazione extra-coniugale, crescendo prima del tempo, ecc. Ma crescere significa anche non piangersi addosso.
Te la senti?
quando hai deciso di iniziare questa storia, un anno fa, probabilmente eri molto più lucida di adesso.
Ebbene, cosa ti ha convinto all'epoca ad impegnarti in questa relazione davvero molto complessa? Perchè, secondo te, una relazione fatta di tradimento (il suo), di gelosia (di entrambi), di confronto con un'altra donna (la moglie) di litigi e di futuro incerto (se non impossibile) ti risulta comunque attraente dopo un anno?
E soprattutto: far parte di una relazione simile come ti fa sentire oggi? Probabilmente molto più donna, molto più matura delle tue amiche e delle tue compagne di classe. Ma la tua ansia continua ti sta dicendo che questa cosa ora è diventata più grande di te.
Ora puoi fare due cose:
1- mollare il colpo, iniziando a rispettare te stessa e soprattutto la tua giovane età, fatta di spensieratezza e libertà
2- continuare questa storia, ma smettendo di lamentarti, accettando le sofferenze ed i dolori tipici di una relazione extra-coniugale, crescendo prima del tempo, ecc. Ma crescere significa anche non piangersi addosso.
Te la senti?
[#3]
Utente
Gentile dr. Bulla,
All'inizio della mia storia non ricordo nemmeno io cosa volevo,
sicuramente non un'avventura,mi piaceva e ho cominciato a volergli bene,a volerlo vedere felice e pois ho scelto che volevo essere io a renderlo felice..
La mia angoscia,la frustrazione e l'impotenza derivano dal fatto che nonostante io faccia di tutto per lui,passando ore e ore a fargli compagnia mentre lavora,facendo la spola tra un posto e un'altro,non è mai abbastanza..
Questa sua insicurezza deriva dal fatto che mi può stare sempre vicino,però io cercò di fare tante cose belle e quando è così va tutto bene,però non appena succede una cosa strana,tipo il telefono occupato o l'avviso di chiamata o che non rispondo perché non sento,succede il finimondo e allora io mi innervosisco perché queste sono cose fuori dal mio controllo..
Non riuscirei mai a lasciarlo perché ci ho provato e mi sentivo morire,io voglio vivere questa storia finché sarà destino,ma intanto vorrei un consiglio su come comportarmi, sul modo giusto per fargli capire che per me non c'è nessun altro e che non deve soffrire...
Ho il timore di peggiorare la situazione,per questo chiedo consiglio a Lei.
La ringrazio in anticipo
All'inizio della mia storia non ricordo nemmeno io cosa volevo,
sicuramente non un'avventura,mi piaceva e ho cominciato a volergli bene,a volerlo vedere felice e pois ho scelto che volevo essere io a renderlo felice..
La mia angoscia,la frustrazione e l'impotenza derivano dal fatto che nonostante io faccia di tutto per lui,passando ore e ore a fargli compagnia mentre lavora,facendo la spola tra un posto e un'altro,non è mai abbastanza..
Questa sua insicurezza deriva dal fatto che mi può stare sempre vicino,però io cercò di fare tante cose belle e quando è così va tutto bene,però non appena succede una cosa strana,tipo il telefono occupato o l'avviso di chiamata o che non rispondo perché non sento,succede il finimondo e allora io mi innervosisco perché queste sono cose fuori dal mio controllo..
Non riuscirei mai a lasciarlo perché ci ho provato e mi sentivo morire,io voglio vivere questa storia finché sarà destino,ma intanto vorrei un consiglio su come comportarmi, sul modo giusto per fargli capire che per me non c'è nessun altro e che non deve soffrire...
Ho il timore di peggiorare la situazione,per questo chiedo consiglio a Lei.
La ringrazio in anticipo
[#4]
Gentile ragazza,
Mi spiace non poterle dare un consiglio su "come fargli capire che...". Infatti, fare capire a qualcun altro qualcosa non e' possibile se l'altro non vuole o non puo'. Quello che, invece, e' preoccupante e' la sua reazione e la sua dipendenza da questa persona. Sembra che lei, più che da compagna autonoma e libera, si stia comportando come una bambina piccola con un genitore apprensivo e oppressivo. Questo le dice qualcosa, nella sua storia? Mi dispiace molto vedere come lei, così giovane e con molte potenzialità e opportunità - scuola, amici ecc.- si stia rendendo la vita molto più difficile di quello che la sua giovane età farebbe pensare. Dice di amare questa persona, ma sembra piuttosto che lei ne abbia bisogno psicologicamente. L'amore lascia liberi, a mio avviso, e non opprime ne' si fa opprimere, altrimenti e' meglio chiamarlo con un altro nome. Scusi la franchezza, ma e' dettata dal mio desiderio, come psicologa ma soprattutto come persona, di evitarle tanta, inutile, sofferenza. Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Mi spiace non poterle dare un consiglio su "come fargli capire che...". Infatti, fare capire a qualcun altro qualcosa non e' possibile se l'altro non vuole o non puo'. Quello che, invece, e' preoccupante e' la sua reazione e la sua dipendenza da questa persona. Sembra che lei, più che da compagna autonoma e libera, si stia comportando come una bambina piccola con un genitore apprensivo e oppressivo. Questo le dice qualcosa, nella sua storia? Mi dispiace molto vedere come lei, così giovane e con molte potenzialità e opportunità - scuola, amici ecc.- si stia rendendo la vita molto più difficile di quello che la sua giovane età farebbe pensare. Dice di amare questa persona, ma sembra piuttosto che lei ne abbia bisogno psicologicamente. L'amore lascia liberi, a mio avviso, e non opprime ne' si fa opprimere, altrimenti e' meglio chiamarlo con un altro nome. Scusi la franchezza, ma e' dettata dal mio desiderio, come psicologa ma soprattutto come persona, di evitarle tanta, inutile, sofferenza. Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#5]
Utente
Grazie dottoressa,
Probabilmente è vero che io non posso fare a meno di lui,
Ma voglio che se stiamo insieme è per essere felici e non per soffrire .
Cercherò di comportarmi nel modo migliore e di spingerlo a convincersi che le cose non sono quelle tremende che vuole vedere lui.
La ringrazio per la sua franchezza,ma qualsiasi tipo di rapporto abbia nei suoi confronti è incancellabile.. Non posso stare senza di lui,forse perché non lo so fare.
La ringrazio ancora per avermi prestato attenzione.
Cordiali saluti
Probabilmente è vero che io non posso fare a meno di lui,
Ma voglio che se stiamo insieme è per essere felici e non per soffrire .
Cercherò di comportarmi nel modo migliore e di spingerlo a convincersi che le cose non sono quelle tremende che vuole vedere lui.
La ringrazio per la sua franchezza,ma qualsiasi tipo di rapporto abbia nei suoi confronti è incancellabile.. Non posso stare senza di lui,forse perché non lo so fare.
La ringrazio ancora per avermi prestato attenzione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.4k visite dal 19/03/2013.
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