Mi sento in ritardo

Gentili medici, in questo periodo sento un malessere dentro.
Mi sento in ritardo, sono donna, ho 38 anni e penso che il tempo corre e non ho piu tanto tempo di avere un figlio, mi ossessiono a chiedermi se ce la farò, non riesco ad accettare che la mia vita non sarà come avevo pensato da bambina con una famiglia a dei figli. Fino a qualche tempo fa non pensavo alla maternità, ma solo al fatto che ero sola e avrei voluto un partner, ora che le mie amiche hanno avuto figli, mi sento diversa e le invidio e penso a cosa ho di sbagliato e perchè loro sono riuscite a fare qualcosa che è un obbietivo cosi irraggiungibile per me. Non so nemmeno se lo voglio davvero, sento soltanto una fretta in questa direzione e mi sento dannatamente in ritardo. Penso alla mia vita e al fatto che non sono riuscita a costruire nulla di quello che volevo almeno dal lato affettivo. Ora che ho raggiunto la stabilità lavorativa manca solo quello: un amore e una bella famiglia. Ho fatto le mie scelte lavorative in base anche al fatto che desideravo nel futuro farmi una famiglia, ho studiato, mi sono laureata, ho cercato un lavoro stabile, tutto per poter costruire una famiglia, ho rifiutato storie con uomini poco seri e che non si volevano impegnare, nella speranza di trovare un uomo con cui costruire una famiglia, e ora..?Quest'uomo non è arrivato e io mi trovo talmente lontano da questo sogno che vedo ormai irrealizzabile e questa cosa mi fa stare davvero male. Cosa posso fare? Per stare meglio, per adattarmi, per accettare tutto ciò? Ho ancora speranza o sono solo un 'illusa?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
38 anni sono un'eta' non giovanissima ma ancora idonea a formarsi una famiglia.
Perche' non l'abbia fatto fno ad ora e' una questione che andrebbe indagata.
Dire che l'uomo giusto non e' arrivato e' un po' superficiale. Qualcosa di lei lo ha evitato : avra' avuto certamente le sue buone ragioni.
E se non le ha capite o indagate fino ad ora potrebbe decidere di farlo.
Ci ha mai pensato?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2013 al 2021
Ex utente
Grazie dottoressa della sua risposta. Lei ha ragione, l'uomo giusto non è arrivato perchè in qualche modo una parte di me lo ha evitato. Sono sempre stata una persona timida e solitaria, da una parte sognavo l'amore, ma dall'altra quando mi piaceva una persona non avevo nemmeno il coraggio di parlargli. Sono sempre stata molto emotiva e timida e avevo anche una grossa paura di vedermi limitata nella mia libertà se avssi avuto un fidanzato. Tutto questo deriva probabilmete da una situazione familiare nella quale ho visto mia madre infelice nel matrimonio. Tutto cio mi ha portato ad avere relazioni instabili, poco appaganti e brevi, che mal si conciliano con la creazione di una famiglia. Tutto ciò l'ho analizzato per bene anche con l'aiuto esterno e sono consapevole dei comportamenti che ho adottato e che dovrei cambiare. Il problema è che per capire tutto questo sono arrivata a 38 anni e ora rimediare è diffcile, il tempo è passato, mi cruccio del tempo perso e penso che se fossi nata con un carattere diverso sarei stata felice e la mia vita completamente diversa.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Vorrei tranquillizzarla (se me lo permette). E' proprio intorno alla sua eta' che ci si pongono delle domande e se lo si vuole si puo' iniziare a cambiare.
L'esperienza di sua madre puo' essere stata negativa ma potrebbe non essere quella la causa reale.
Le faccio un esempio: spesso per comprendere l'andamento della propria vita e' necessario fare riferimento a uno schema trigenerazionale (suoi nonni, suoi genitori, lei ed eventuali fratelli) perche' solo cosi' si individua lo stile relazionale che si e' tramandato inconsciamente nelle generazioni ed ha guidato le proprie scelte.
Perche' non prova a pensarci?
Quali erano i "must" delle figure femminili? E il loro rapporto con le figure maschili?
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Attivo dal 2013 al 2021
Ex utente
Non saprei da che parte cominciare con questa analisi: dai miei ricordi i miei nonni materni erano una bella coppia, che si sono amati fino alla fine, mia nonna era molto piu giovane di mio nonno e lui la viziava molto, lei a detta di mia madre era una donna un po' superficiale e le piaceva la bella vita e mio nonno l'ha sempre trattata da regina, erano benestanti. Mia nonna paterna invece è rimasta vedova molto giovane, e ha cresciuto i figli (mio padre e mia zia ) da sola, e avevano comunque difficoltà economiche. Mio padre descrive mia nonna come una donna forte e anche io la ricordo così, molto dura e coriacea, probabilmente per la vita che aveva fatto.
I miei genitori venivano da ambienti ed estrazione sociale un po' diversa, mia madre si è sempre lamentata di mio padre, dicendo che lei aveva rinunciato alla sua libertà e a lavorare perche mio padre era geloso, che prima del matrimonio era affettuoso e che dopo il matrimonio è cambiato completamente e che la lasciava sola. Mia madre forse cercava una pesona sensibile, ma mio padre non lo era per niente. Mia sorella è molto estroversa invece si è sposata con un uomo mite, che la accontenta in tutto e così anche mio fratello, con una donna mite e tranquilla
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Quindi le figure femminili erano/sono molto forti e vincenti?
Passando dalla sua amatissima nonna fino a sua madre, fino alla sua estroversa sorella.
Un bel peso sulle sue spalle da sostenere!.
Lei ha dovuto sopravvivere all'interno di questa simbolizzazione affettiva e non deve essere stato facile.
Forse sarebbe necessario che lei cercasse un aiuto psicologico per elaborare questo background che potrebbe essere stato "schiacciante" per lei.
Che ne pensa?
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Attivo dal 2013 al 2021
Ex utente
Gentile dottoressa, non avevo mai pensato a questo lato della mia vita,
potrebbe essere una nuova interpretazione anch 'essa corretta.
Dire che mi sono sentita 'schiacciata' per me sicuramente ha un senso. In effetti sono la figlia di mezzo e sono stata in mezzo a due fretelli (maschio e femmina) con un carattere molto piu forte ed estroverso del mio. Non avevo mai pensato alle figure femminili dei miei nonni, ma ora prenderò in considerazione anche questo. Sicuramente nella mia famiglia, la mia personalità introversa e timida non ha potuto emergere come desideravo, i miei bisogni non erano manifestati e soddisfatti al 100% e sono cresciuta un po' insicura, sempre con dei modelli di riferimento estroversi e forti, soprattutto quello di mia sorella. Per me lei è stata un modello, che non sono però mai riuscita ad eguagliare. Ora mi rendo conto però che io dovevo dare maggior spazio alla mia personalità e ai miei bisogni, senza paragonarmi agli altri Caratterialmente non sono una debole, ma per certi versi insicura. Oggi a 38 anni comincio a capire qualcosa in piu d me e ad essere piu sicura anche nelle relazioni, certo di tempo ne è passato però. Devo, per certi versi, trovare ancora la mia strada e forse essere anche un po piu indulgente con me stessa..che dice? Potrebbe essere d'aiuto andare via di casa e allontanarmi dalla mia famiglia d'origine? Per motivi economici vivo infatti ancora
con la mia famiglia, ma ho intenzione di andare via entro qualche mese.. Grazie comunque delle sue parole
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile sIgnorina,
Penso che l'idea di andare a vivere per suo conto potrebbe essere un veicolo ottimo per iniziare a "individuarsi" davvero secondo il suo desiderio.
E' in un'eta' stupenda per una donna: le strade davantti a lei sono ancora tutte aperte e percorribili!
Le faccio i migliori auguri! E ci faccia sapere!
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Attivo dal 2013 al 2021
Ex utente
Grazie, le sue parole mi hanno rincuorato davvero. A presto