Lieve dissociazione?

Gentile dottore/essa,

Per curiosità ho letto la pagina di wikipedia sotto la voce dissociazione. Rivedo in me alcune caratteristiche tipiche di questa patologia, anche se in forma molto lieve. Perciò vorrei avere un parere riguardo questi sintomi e la mia situazione.
Premetto che questi sintomi di cui parlerò non mi creano nessun problema, a parte stupire un po' le persone che mi circondano, alle quali però penso di piacere anche proprio per questo (io diciamo che sono l'amica pazzerella che prende la vita con filosofia e ottimismo).

La prima cosa è che vivo correntemente all'estero, e il mio ragazzo, il quale amo e con il quale spero di andare a vivere presto, vive in un'altro paese, dove siamo stati insieme per due anni. Ora vivo altrove da quasi un'anno, e mi sembra di avere tre vite parallele, ciascuna in un paese: l'Italia, dove ho la famiglia e i vecchi amici. Il paese del mio compagno, dove c'è lui, che vado a trovare spesso e stiamo benissimo insieme. Il mio attuale paese. La cosa più "preoccupante" è che ho iniziato una realzione d'amore molto coinvolgente con un'altro uomo nel paese i cui vivo. E la cosa mi sembra perfettamente normale: amo entrambi e sono intenzionata a non sottrarmi al mio "amante" fin tanto che non sarà necessario per forze maggiori (es: andare a vivere col mio ragazzo).

Oltre a ciò, c'è il fatto che quando penso al mio passato, mi vedo come se fossi un'altra persona. E spesso lo faccio anche per il presente, o per la mia vita intera, ma in questo caso la cosa è cosciente, per avere una visione più oggettiva delle cose. Diciamo che spesso mi vedo come in un film su me stessa.

Infine, ho vissuto traumi sessuali durante la mia adolescenza, non estremamente gravi, ma che mi hanno causato seria sofferenza, con depressione, sbalzi di umore, paura degli uomini, crisi di pianto durante il rapporto sessuale. Ora sto molto meglio, ma mi sono accorta che non ricordo affatto cosa è successo tra il mio primo e più grave trauma e la mezzora successiva, fin quando non sono arrivata a casa. Cioè non mi ricordo come ci siamo separati e non ricordo mentre caminavo verso casa. L'ultimo mio ricordo è la paura che mi immobilizzava e non permetteva neppure di parlare. Volevo gridare ma non usciva nulla dalla mia bocca, e forse anche per questo la violenza è continuata, visto che non penso fosse fatta per cattiveria.
Premetto che non ho mai parlato di ciò con nessuno apparte accenare qualcosina a qualche amico e fidanzato.

Pensate che i sintomi descritti siano patologici, e soprattutto, pensate che ci sia qualcosa che io possa fare, che mi renda più serena. Poichè io non vedo alcun problema nella mia "forse dissociazione", anzi temo che perdendola non saprei in che altro modo affrontare i traumi vissuti.

Vi ringrazio di cuore.
Cordiali saluti.

[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Poichè io non vedo alcun problema nella mia "forse dissociazione", anzi temo che perdendola non saprei in che altro modo affrontare i traumi vissuti.
>>>

Sembra che sia soprattutto presente ansia, più o meno dovuta agli eventuali "traumi" subiti, che non ci ha spiegato bene in cosa consisterebbero.

Se si trattasse di una preoccupazione fine a se stessa, tipo: "Dottore, mi devo preoccupare?" come spesso ci viene chiesto, è probabile si tratti di un po' ansia probabilmente non patologica. Se ci fosse dietro un vero e proprio abuso, tuttavia, potrebbe valer la pena chiedere un parere specialistico. Ma solo a fronte di una sofferenza attuale e reale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,

La ringrazio molto per la sua risposta.
Mi rendo conto che parlare della dissociazione è stato solo un modo per raccontarle di ciò che veramente mi mette ansia, come dice anche lei, e cioè dei traumi subiti, che ora cercherò di spiegarle meglio.

Quindi riguardo la dissociazione, sì la domanda era proprio "dottore mi devo preoccupare?". E la ringrazio per la sua risposta. Riguardo l'ultimo punto, la domanda era diversa. Perciò cercerò di spiegarle meglio cosa e successo e come mi sento.

Per diverso tempo (diciamo dai 15 ai 17 anni) non mi sono mai rifiutata di avere un rapporto sessuale. Il perchè non mi è molto chiaro, a volte per paura di essere costretta (visto che è quello che è successo la prima volta), a volte per paura e basta, che mi intimidiva terribilmente. Poi questa fase è un po' passata, ma ne è iniziata un' altra (diciamo dai 17 ai 19 anni) durante la quale credevo di poter essere apprezzata da un uomo solo se esso mi desiderasse. Inoltre volevo "prendere in mano la mia vita" decidendo di avere un rapporto, finalmente non imposto. La conseguenza è stata che me li andavo quasi a cercare. In questa ultima fase non vivevo il rapporto sempre come una violenza, o comunque come qualcosa di spiacevole, come invece succedeva nella prima fase. Però a un certo punto mi sono accorta che lo facevo, non perché mi andasse veramente, ma per rivincita. Questo è stato un altro trauma per me, poiché mi rendevo conto che mi facevo del male da sola, trovandomi spesso in situazioni difficili e pericolose.
Infine ho incontrato un uomo che mi ha voluto bene davvero, e da li ho imparato a poco a poco a volermi bene. Negli ultimi sei anni questa situazione è andata sempre migliorando, e ora non ho grossi problemi, a parte quando ho un rapporto sessuale con una persona nuova e le prime volte mi sento un grande peso sul cuore, la voglia di piangere, e sono assente e interiormente sulla difensiva. Poi se riesco a spiegare alla persona con cui sono come mi sento, allora le volte dopo va meglio e riesco a godermi il momento.
Ciononostante, mi è ancora difficile capire se le mie esperienze sessuali attuali siano veramente volute e desiderate, o se c'è una parte di forzatura interiore a causa delle mie esperienze passate. Inoltre mi riesce ancora molto difficile dire di no, se non mi va di fare qualcosa. E questo purtroppo è qualcosa che non so fare anche negli altri ambiti della vita, e temo che in parte sia anche stata la causa della prima violenza subita.
Quindi riassumendo, io credo che qualche cosa da migliorare nel mio stato d'animo in riferimento alla mia sfera sessuale ci sia, anche se attualmente ho trovato un certo equilibro con il quale posso convivere.
Lei cosa ne pensa? Se ha bisogno di ulteriori informazioni la prego di chiederle. Io ho cercato di dire quello che a me sembrava importante, senza dilungarmi troppo. Inoltre se ritiene che uno specialista possa aiutarmi in questo percorso, quale specialista mi consiglierebbe?

La ringrazio moltissimo per il suo aiuto.

Cordiali saluti.
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Da quello che ci riferisce delle problematiche sussistono.
L'area delle relazioi sessuali risente molto della rappresentazione di se :
In particolare questa sua affermazione e'' da rilevare:
"credevo di poter essere apprezzata da un uomo solo se esso mi desideva"

A mio parere sarebbe da indagare come e perche' si sia formata tale convinzione cosi' penalizzzante rispetto alle sue risorse umane, relazionali etc

Penso che una valutazione di persona da parte di un collega potrebbe esserle utile.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Per diverso tempo (diciamo dai 15 ai 17 anni) non mi sono mai rifiutata di avere un rapporto sessuale. Il perchè non mi è molto chiaro, a volte per paura di essere costretta (visto che è quello che è successo la prima volta)
>>>

Che cosa è successo la prima volta?

[#5]
Utente
Utente
Gentili dottori,

vi ringrazio molto per le vostre risposte.

Riguardo cosa sia successo la prima volta. Ve lo racconto:
Ero a in vacanza al mare, in campeggio. Era molto tardi e stavo tornando a piedi da sola verso la mia tenda, quando un ragazzo (animatore del campeggio) che conoscevo vagamente si è offerto di darmi un passaggio alla tenda in bici, poichè il campeggio era molto grande. Io ho accettato un po' stupita e lusingata, mi sono seduta dietro la bici, e lui mi ha portato altrove, non alla mia tenda. Io non ho osato dire nulla. C'è stato del petting, durante il quale io ho sempre fatto quello che mi chiedeva solo perchè me lo chiedeva. Non mi sono posta neppure il problema se a me andava di farlo o meno. Sono stata educata ad ascoltare e fare quello che chi è più vecchio di me mi dice. In ogni caso fin qui non stavo male. Poi è piovuto e io sono andata ai bagni ad asciugarmi i capelli. Tornando verso la mia tenda lo rincontro e lo saluto affettuosamente. Pensavo mi volesse bene visto che aveva dimostrato interesse fisico verso di me, e la mattina seguente sarei partita per tornare a casa, quindi ero contenta di salutarlo. Lui mi conduce in un posto nascosto e mi chiede di fare l'amore con lui. Io non l'avevo mai fatto, e sinceramente non avevo alcuna idea di cosa volesse dire. Ero decisamente molto ingenua e poco informata per la mia età. Essendo molto timida e solitaria non ho mai avuto un dialogo al riguardo, nemmeno con le amiche. Quando abbiamo incominciato però io sentivo molto male. Volevo smettesse e cercavo di spingerlo via con tutte le mie forze, ma non erano sufficienti. Ho anche provato a diglielo ma, come ho scritto nella prima mail, non riuscivo a pronunciare parola. Lui si è accorto che lo respingevo e mi ha detto "rilassati se non ti fa più male". Io ho annuito ma ho continuato respingerlo, e lui ha continuato. Poi non mi ricordo come sia successo. Il giorno seguente non ero triste. Pensavo fosse normale così. Quando però ho avuto altri rapporti, ero sempre impaurita, rigida, e mi faceva male. Ma non ho mai detto ne fatto nulla al riguardo. Col tempo è andata a poco a poco meglio, e dopo qualche anno ho iniziato a provare piacere e ho capito che prima le cose andavano in maniera sbagliata.

Mentre le scrivo mi rendo conto di quanto io sia stata passiva in tutto questo. Sembrerebbe che io non abbia mai pensato di avere il diritto di scegliere sulla mia vita, e di avere il diritto di fare ciò che mi piace, e non fare ciò che non mi piace. L'unica spiegazione che mi viene di dare a questo atteggiamento è l'educazione che ho ricevuto, coadiuvata dal mio carattere timido e remissivo. Ma purtroppo sapere il perchè non è una soluzione, ed è per questo che chiedo aiuto a voi.

Vi ringrazio molto.
Cordiali saluti.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ma purtroppo sapere il perchè non è una soluzione, ed è per questo che chiedo aiuto a voi
>>>

Ha perfettamente ragione. Tante persone sanno o sospettano da cosa potrebbe essere dipeso un problema psicologico, e tuttavia saperlo non basta a risolverlo.

Quanti anni aveva quando è successo?

[#7]
Utente
Utente
Avevo 15 anni e due mesi..
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
In tal caso si potrebbe affermare di essere stati ai limiti di un abuso. Ossia, da un punto di vista legale si sarebbe trattato di un abuso vero e proprio se il ragazzo in questione fosse stato maggiorenne, ma anche dal punto di vista psicologico lei era probabilmente troppo giovane e disinformata per compiere una scelta. È stato l'altro a compierla al suo posto.

Ciò potrebbe aver contribuito a creare in lei un atteggiamento distorto nei confronti della sessualità dove, se l'altro vuole, io non ho alcun motivo per oppormi, anche se non mi va. Questo a sua volta può aver generato confusione rispetto al fatto che quando si ama qualcuno in genere si ha bisogno di esclusività.

In altre parole, non essere stata psicologicamente attrezzata a sufficienza per dire "no" la prima volta, può averle insegnato che va bene così, che non c'è bisogno di dire di no. E quindi tutti i ragazzi che le hanno mostrato desiderio di fare sesso con lei andavano accontentati. Ma la promiscuità, ovviamente, rende più difficile capire a chi si vuole bene veramente...

Perciò potrebbe essere indicato un consulto psicologico.

[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

come mai dice che per curiosità cercava proprio il termine "dissociazione"?
Aveva già in mente qualche dubbio a riguardo? Ha sentito parlare qualuno di sintomi dissociativi? altro?

L'esperienza che ha vissuto da ragazzina a mio avviso potrebbe rileggerla con uno psicologo psicoterapeuta, in maniera tale da dare un significato diverso soprattutto a quei sentimenti di vergogna, colpa, ecc... che spesso si accompagnano ad esperienze del genere.
Adesso Lei è una persona adulta e può difendersi.

Per approfondimenti può leggere:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1072-che-cos-e-l-abuso-sessuale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1095-il-pedofilo-chi-e-e-come-riconoscerlo.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1235-la-prevenzione-dell-abuso-sessuale-sui-bambini.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1264-cosa-fare-se-il-bambino-racconta-di-aver-subito-un-abuso-sessuale.html

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#10]
Utente
Utente
Gentile Dr. Santonocito,

Grazie per la sua chiara risposta. Le sue parole mi rassicurano in quanto danno risposte ai miei dubbi.

Gentile Dr. Pileci,
la mia curiosità riguardo la "dissociazione" è nata qualche mese fa poichè un mio amico me ne ha parlato, riferendosi a se stesso. Anche lui, come me, aveva l'impressione di vivere due vite parallele, una all'estero e una in Italia. Inoltre anche lui aveva avuto una relazione all'estero, pur essendo innamorto della propria ragazza.
La ringrazio molto per i suoi consigli e i link annessi, che leggerò con estremo interesse.

Spero di avere presto la possibiltà di rivolgermi a un professionista, con il quale, grazie ai vostri consigli, sarò fiduciosa di poter apportare un miglioramento alla situazione.

Vi ringrazio ancora di cuore,

Cordiali saluti.

PS: Se conoscente un collega di lingua italiana che pratichi la propria attività in svizzera francese mi fareste un grande favore.
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
L'unico centro di psicoterapia che mi sento di consigliarLe in quanto formato da professionisti molto validi è a Bellinzona... :-(
Se avesse ugualmente bisogno dei riferimenti, può scrivermi un messaggio privato.

Un cordiale saluto,
[#12]
Utente
Utente
Oh capisco, grazie.
Potrei anche provare in francese, quando lo saprò un po' meglio, ma penso che poter utilizzare la propria lingua madre sia un'altra cosa. Anche se personalmente mi riesce più facile parlare di certe cose in un'altra lingua in quanto riesco a essere un pochino più distaccata.

Grazie mille per la sua disponibiltà.

Cordiali saluti.
[#13]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Prego.
Saluti,