Alessitimia

Salve,vorrei un aiuto per questa situazione che mi affligge da anni ormai e cui finalmente ho dato un nome,alessitimia. In sostanza,non provo sentimenti,emozioni o gioia in ciò che vivo,sono fidanzata e verso questa persona provo..attaccamento,la voglio con me,come spiegare..ma l'amore che sento solo come paura di essere abbandonata non mi travolge,non mi smuove,come non lo fa nulla,un buon voto,l'affetto delle persone care. Nulla. Vedo gli altri sorridere,esultare,piangere di dolore,arrabbiarsi..io vedo solo tutto scorrere. Solo un grande senso di mancanza,e spesso di un misto tra tristezza e malinconia,pensiero di non valere nulla mi prende spesso..perchè so di non poter dare amore e capisco che gli altri,il mio ragazzo in primis ma anche i miei parenti presto potranno non trovarmi più interessante,volermi bene. Mi sento come bloccata in questa ragnatela da cui vorrei disperatamente uscire ma di cui non trovo nessuno spiraglio, vedo le cose ma non le vivo,viaggio e vedo luoghi ma nell'anima non mi resta nulla. Fino a qualche anno fa ero una ragazzina piena di emozioni, addiritttura ero turbata e felicissima per un nonnnulla,piena di vita. Adesso è come se una fiamma si sia spenta dentro di me, e la cosa peggiore è che non ne so dire il motivo. So solo che è cosi da qualche anno. Per qualche anno ho sofferto di anoressia, concentravo sul cibo qualunque attenzione e cosi non mi accorgevo che tutto il resto non mi toccava minimamente. Ora che ne sono uscita,senza aiuti,sforzandomi con tutta me stessa mi sono accorta di tutto il resto. Piangerei adesso,ma capisco che è inutile. Non ho qualcosa che mi manca,o meglio ho tutto ciò che una persona sana di mente potrebbe desiderare, ma mi manca dentro il corpo quel qualcosa che si chiama anima. Darei qualunque cosa per ritornare a VIVERE,non a FAR VIVERE UN CORPO. Spesso penso a quanto vorrei tornare ragazzina,stare abbracciata ai miei genitori e sentire il loro calore,guardare l'albero di natale che luccica e sentire le farfalle allo stomaco..non mi sento affatto l'età che ho.
Forse tutto è dovuto a episodi di diciamo bullisimo che ho subito da bambina e ragazza,una sorta di violenza psicologica da cui ho voluto proteggermi a ogni costo chiudendomi a riccio,o forse non c'è spiegazione. Vi ringrazio immensamente,cordiali saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara ragazza,

è impossibile uscire dall'anoressia senza ricevere delle cure, ma è possibile passare da un problema all'altro: da quanto ci scrivi pare che tu sia infatti passata da un disturbo del comportamento alimentare ad un disturbo di tipo depressivo (che non ha a che fare con l'alessitimia, ma provoca apatia e appiattimento affettivo).

I tuoi genitori che atteggiamento hano avuto finora nei riguardi dei tuoi problemi?

Vuoi dirci qualcosa di più degli episodi di bullismo che hai subito?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
come mai ha fatto tutto da sola di fronte a problematiche così importanti?

Che rapporto ha con i suoi genitori?
Come si comportavano di fronte ai suoi problemi alimentari o ad altre sue difficoltà? E a quando risalgono esattamente?
Come vanno le cose in famiglia?

Ci può dire qualcosa di più?

Ha mai pensato di rivolgersi direttamente a uno specialista?
I suoi lo ha hanno mai proposto?




Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

la condizione da lei descritta non si associa con l'alessitimia, in quanto questo termine fa riferimento ad una profonda difficoltà a dare un nome alle emozioni e ai sentimenti che si stanno provando.

Lei lo fa molto bene visto che riesce a descrivere il suo stato di sofferenza, anche in maniera articolata.

La percezione di "mancanza di sentimento", scrivo "percezione" perché non esiste alcun essere umano che sia privo di emozioni e/o sentimenti (anche da un punto di vista psicopatologico), è uno stato che potrebbe essere associato ad un disturbo di umore deflesso.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

concordo con il Collega Del Signore sull'alessitimia e credo, con i limiti di un consulto a distanza, che forse il Suo stato depressivo sia legato ai disturbi alimentari dai quali forse non è del tutto guarita.

Legga questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Mi pare importante invece chiedere aiuto a un professionista, so che questo La sfida, ma i disturbi di questo tipo sono piuttosto "resistenti": questo potrebbe giustificare anche il fatto che adesso Lei non stia così bene.

Provi a pensarci.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara utente,

è probabile che il suo disagio sia dovuto ad una ricaduta delle sue problematiche. I disturbi alimentari sono soggetti purtroppo a ricadute se non vengono adeguatamente affrontati.
Il suo attuale stato potrebbe essere dovuto al perpetuarsi della sintomatologia dunque.

Anche io consiglio di rivolgersi ad uno specialista del settore.

In bocca al lupo

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#6]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
In primo luogo vi ringrazio tanto per le vost risposte. Per quanto riguarda l'anoressia, e' durata per circa 5 anni,non continuativi (ci sono stati due anni in cui apparentemente avevo ripreso a mangiare ed impormi di non pensare al cibo, ma per l appunto me lo imponevo) , e il tutto risale a meno di due anni fa.
Ho pensato anche io a l fatto che possa essere semplicemente un diverso risvolto,quello che sto manifestando ora,della problematica che mi porto dietro, e che non ci sia in realta' molta differenza tra quella "indotta deprivazione di cibo" da questa " imposta deprivazione di sentimenti".
Riguardo al mio rapporto con i miei, dunque sono persone molto aperte e hanno sempre manifestato grande affetto nei miei confronti, talvolta anche in maniera eccessiva,considerandomi piu' piccola della mia eta', dandomi troppa poca fiducia in certi casi. Nei tempi dell' anoressia hanno provato ad aiutarmi,ma nella maniera sbagliata, gridando, talvolta minacciandomi di portarmi in ospedale se le cose fossero andate avanti, controllando ogni cosa che mangiavo e forzandomi a farlo. Su questo purtroppo soo convinta che abbiano sbagliato tutto, era un inferno a casa in quel periodo. Ma so bene che erano preoccupatissimi per me, e non me la sento di rimproverarli per questo.
Gli episodi di bullismo risalgono ad elementari,medie,e in parte anche liceo. Non si trattava del tipico bullisimo,era un bullismo sottile,un isolamento o critica continua,chiaramente diversa nei vari anni, ma che m ha fatto crescere con un profondo e bruciante senso di inferiorita',che spesso sono abilissima nel mascherare anche a me stessa,sentendomi anzi in certi casi realizzata,felice,anche migliore di altri. E' tragicomico che nel momento stesso in cui lo provo,constato di star mentendo anche a me stessa. Sul perche' ci siano stati quegli episodi non ne ho idea, da bambina ero forse poco simpatica alle compagne di classe,non so, alle medie e al liceo non saprei,ho sempre cercato di comportarmi correttamente con gli altri, forse il fatto che andassi bene a scuola puo aver scatenato delle invidie,ma non credo sia solo questo. Non l ho mai capito davvero. All esterno dell ambito scolastico pero' ho sempre coltivato e coltivo parecchie amicizie, prima molto piu di ora, diciamo che non ho mai avuto il problema dell isolamento, emotivo si,ma non oggettivo.
[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Il parallelo che poni fra la deprivazione di cibo e quella di sentimenti è molto interessante e calzante.

Ci dici di esserti concentrata esclusivamente sul cibo dopo essere stata isolata dagli altri, reagendo all'isolamento subito con l'isolamento da te determinato, ma la tua volontà ha presumibilmente determinato solo parte del tuo richiuderti in te stessa perchè stiamo parlando di disturbi psicologici, e quindi di fenomeni involontari anche quando per così dire incoraggiati dall'atteggiamento del soggetto.

Dimostri significative capacità di riflettere su te stessa e sugli altri e questo ti sarebbe davvero molto utile se decidessi di farti aiutare di persona: da qui purtroppo non possiamo fare altro che fornirti alcuni spunti di riflessione, ma ti suggerisco sentitamente di rivolgerti ad un nostro collega per iniziare finalmente, dopo troppi anni di sofferenza, a far cambiare le cose.
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