Ansia incontrollabile
Salve dottori,
non sono nuova del forum, e il fatto che da anni scrivo per scrivere quasi sempre le stesse cose mi avvilisce ancora di più!
Che dire, le ho provate tutte?!
Ho seguito cure a base di anti-depressivi e ansiolitici (all'inizio del mio problema, ora non più gia da qualche anno), seguo una terapia cognitivo-comportamentale da circa due anni...
E' normale che io ancora non riesca a controllare le mie tensioni?
Possibile che ad oggi ,dopo due visite cardiologiche,neurologiche da cui non si è evinto nulla di anomalo,io continui ad avere pensieri di morte imminente?
Cosa mi consigliate? Qualche terapia diversa? Qualche medicinale blando?
Insomma,Qualcosa che mi permetta di vivere . Grazie
non sono nuova del forum, e il fatto che da anni scrivo per scrivere quasi sempre le stesse cose mi avvilisce ancora di più!
Che dire, le ho provate tutte?!
Ho seguito cure a base di anti-depressivi e ansiolitici (all'inizio del mio problema, ora non più gia da qualche anno), seguo una terapia cognitivo-comportamentale da circa due anni...
E' normale che io ancora non riesca a controllare le mie tensioni?
Possibile che ad oggi ,dopo due visite cardiologiche,neurologiche da cui non si è evinto nulla di anomalo,io continui ad avere pensieri di morte imminente?
Cosa mi consigliate? Qualche terapia diversa? Qualche medicinale blando?
Insomma,Qualcosa che mi permetta di vivere . Grazie
[#1]
Gentile Utente,
ci può chiarire se ha ottenuto qualche beneficio dalle terapie in corso?
Ha riferito al suo terapeuta le sue perplessità?
Quali obiettivi terapeutici sono stati posti e condivisi?
Il tipo di percorso psicoterapeutico in atto è particolarmente indicato per i suoi disagi, legga qui però
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html
Quale tipo di specialista la segue per il trattamento farmacologico?
In ogni caso le domande sui farmaci sono di competenza medica, non dello psicologo, può postare la domanda in area psichiatria o porla al medico prescrivente.
Cordialmente
ci può chiarire se ha ottenuto qualche beneficio dalle terapie in corso?
Ha riferito al suo terapeuta le sue perplessità?
Quali obiettivi terapeutici sono stati posti e condivisi?
Il tipo di percorso psicoterapeutico in atto è particolarmente indicato per i suoi disagi, legga qui però
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html
Quale tipo di specialista la segue per il trattamento farmacologico?
In ogni caso le domande sui farmaci sono di competenza medica, non dello psicologo, può postare la domanda in area psichiatria o porla al medico prescrivente.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Psicologo
Gentile utente,
visto il percorso che sta facendo le sue domande così come le sue aspettative di "stare meglio" sono più che legittime.
Parla mai di questo con la sua terapeuta? Due anni sono un periodo abbastanza lungo soprattutto per una psicoterapia ad approccio cognitivo comportamentale ed è sicuramente possibile fare un bilancio dei risultati ottenuti, mentre se questi risultati non si sono avuti potrebbe essere opportuno valutare altri trattamenti.
Le sembra di essere migliorata? Quando parla di morte imminente cosa intende?
Il mio consiglio è di parlare apertamente delle sue perplessità al collega che la sta seguendo, mentre per quanto riguarda la terapia farmacologica dovrebbe parlarne con uno psichiatra o con il suo medico curante.
La saluto
visto il percorso che sta facendo le sue domande così come le sue aspettative di "stare meglio" sono più che legittime.
Parla mai di questo con la sua terapeuta? Due anni sono un periodo abbastanza lungo soprattutto per una psicoterapia ad approccio cognitivo comportamentale ed è sicuramente possibile fare un bilancio dei risultati ottenuti, mentre se questi risultati non si sono avuti potrebbe essere opportuno valutare altri trattamenti.
Le sembra di essere migliorata? Quando parla di morte imminente cosa intende?
Il mio consiglio è di parlare apertamente delle sue perplessità al collega che la sta seguendo, mentre per quanto riguarda la terapia farmacologica dovrebbe parlarne con uno psichiatra o con il suo medico curante.
La saluto
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 12/03/2013.
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