Uscire dalla routine quotidiana
Gentili Dottori,
Tempo fa Vi avevo posto delle domande a cui avete gentilmente risposto. Sarebbe troppo lungo riassumere quanto sia io che voi abbiamo scritto in passato, perciò scusatemi se non lo farò.
Questa sera, rileggendo le domande e le relative risposte, ho dato un’altra chiave di lettura al tutto. Tutte le azioni che svolgo ogni giorno – anche in ambito extralavorativo - sono diventate parte di una sorta di routine. Mi sembra che le mie giornate siano “tutte uguali”. Mi sono posto molte volte la domanda: “Cosa potrei fare per uscire da questa situazione di stallo?”, non trovando una risposta convincente, perciò – oltre a non fare nulla per cambiare, perché non so cosa fare - la mia vita mi è apparsa sempre più “vuota”.
Sinceramente, quanto chiederei ad un percorso psicoterapico è di riuscire a “spezzare la situazione di stallo, arricchendo il mio modo di vivere”.
La domanda che Vi pongo è abbastanza banale: un percorso psicoterapico potrebbe aiutarmi a rispondere a questa mia necessità (che mi sembra quasi più filosofica che psicologica)?
Grazie in anticipo
Tempo fa Vi avevo posto delle domande a cui avete gentilmente risposto. Sarebbe troppo lungo riassumere quanto sia io che voi abbiamo scritto in passato, perciò scusatemi se non lo farò.
Questa sera, rileggendo le domande e le relative risposte, ho dato un’altra chiave di lettura al tutto. Tutte le azioni che svolgo ogni giorno – anche in ambito extralavorativo - sono diventate parte di una sorta di routine. Mi sembra che le mie giornate siano “tutte uguali”. Mi sono posto molte volte la domanda: “Cosa potrei fare per uscire da questa situazione di stallo?”, non trovando una risposta convincente, perciò – oltre a non fare nulla per cambiare, perché non so cosa fare - la mia vita mi è apparsa sempre più “vuota”.
Sinceramente, quanto chiederei ad un percorso psicoterapico è di riuscire a “spezzare la situazione di stallo, arricchendo il mio modo di vivere”.
La domanda che Vi pongo è abbastanza banale: un percorso psicoterapico potrebbe aiutarmi a rispondere a questa mia necessità (che mi sembra quasi più filosofica che psicologica)?
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile Signore,
Un percorso psicoterapeutico, specialmente se effettuato con un approccio psicoanalitico/psicodinamico dovrebbe avere proprio l'obiettivo di cambiare il punto di vista su se stessi e sugli altri e quindi portare ad un cambiamento, ad un approccio alla verita' e alla conoscenza. Questo cambia la vita.
Naturalmente questo obiettivo lo si puo' raggiungere con l'impegno dell'interessato a effettuare e a predisporsi al cambiamento, cosa che sembra facile ma in realta' lo e' molto meno.
I migliori auguri
Un percorso psicoterapeutico, specialmente se effettuato con un approccio psicoanalitico/psicodinamico dovrebbe avere proprio l'obiettivo di cambiare il punto di vista su se stessi e sugli altri e quindi portare ad un cambiamento, ad un approccio alla verita' e alla conoscenza. Questo cambia la vita.
Naturalmente questo obiettivo lo si puo' raggiungere con l'impegno dell'interessato a effettuare e a predisporsi al cambiamento, cosa che sembra facile ma in realta' lo e' molto meno.
I migliori auguri
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
ha scritto in passato chiedendo numi sulla psicoterapia, l'ha poi iniziata?
Lamenta le stesse difficoltà di allora?
La psicoterapia, cosi' come una lettura di quanto accade dentro di noi, produce uno sguardo nuovo su se stessi e sul mondo, insegnando a cogliere quelle sfumature magari invisibili o dimenticate
ha scritto in passato chiedendo numi sulla psicoterapia, l'ha poi iniziata?
Lamenta le stesse difficoltà di allora?
La psicoterapia, cosi' come una lettura di quanto accade dentro di noi, produce uno sguardo nuovo su se stessi e sul mondo, insegnando a cogliere quelle sfumature magari invisibili o dimenticate
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Gentile Dottoressa Randone,
avevo iniziato una psicoterapia ma l'ho interrotta dopo poco perché non sono riuscito a instaurare un buon rapporto con il terapeuta. Ora sto cercando un altro terapeuta.
Per quanto riguarda le difficoltà, sono sostanzialmente le stesse, ma sono mutate "le sensazioni che mi fanno provare". Ammesso che si possa fare una classificazione del genere, se prima potevo classificare queste sensazioni esclusivamente come "tristezza", ora mi trovo ad affrontare un "misto di tristezza e rabbia".
avevo iniziato una psicoterapia ma l'ho interrotta dopo poco perché non sono riuscito a instaurare un buon rapporto con il terapeuta. Ora sto cercando un altro terapeuta.
Per quanto riguarda le difficoltà, sono sostanzialmente le stesse, ma sono mutate "le sensazioni che mi fanno provare". Ammesso che si possa fare una classificazione del genere, se prima potevo classificare queste sensazioni esclusivamente come "tristezza", ora mi trovo ad affrontare un "misto di tristezza e rabbia".
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 11/03/2013.
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