Relazione difficile con mia madre
Cari dottori,
vi vorrei parlare di un problema che mi perseguita da quando sono bambina. io ho 20 anni e vivo ancora a casa dei miei genitori. ogni giorno è un incubo, sopratutto con mia madre, che mi tratta male, non mi rivolge la parola, è sempre nervosa. so che scrivendo queste cose potrei risultare l'ennesima ragazza che si lamenta del rapporto con la madre ma vi giuro che sono arrivata ad un punto in cui non ce la faccio più. vi racconto alcuni fatti accaduti:
- qualche settimana fa ci siamo organizzate per andare a correre insieme (cosa che mi ha resa stra-felice perché in questo modo potevamo avvicinarci di più); il secondo giorno di corsa le dico: mamma a che ora andiamo a correre oggi? e lei mi risponde: no oggi non vengo. secondo te rinuncio ad uscire con P...(una sua amica) per andare a correre con te? ecco: testuali parole mi hanno profondamente spezzato il cuore.
- fin da piccola (4 anni), ogni volta che i miei genitori litigavano lei poi veniva da me e mi diceva: ecco sei contenta? è colpa tua se io e tuo padre litighiamo. ora ditemi che colpa ne ha una bambina di 4 anni che amava i suoi genitori e non avrebbe mai voluto liti in famiglia.
- non fa altro che deridermi per la scuola (sono stata bocciata ad un esame all'università e mi dice: si ma tanto si sapeva che ti bocciavano; oppure agli esami di stato: guarda che ti possono bocciare al 5°), con le mie amicizie (mi dice da una vita che non ho vita sociale, che non ho un gruppo di dieci persone con cui uscire perché nessuno mi vuole), e anche nell'aspetto fisico (è da quando ho 11 anni che mi dice che sono grassa).
questa è solo una piccola parte; naturalmente poi ci sono anche varie offese tipo: sei bugiarda, sei maligna, sei furba, sei incantata, non sei intraprendente, ti dovresti mangiare il mondo, o te ne vai tu via da questa casa o io la faccio finita, ecc ecc.. quello che vi viene in mente mettetelo! per quanto riguarda mio padre, lo vedo pochissimo e lui è fissato con la scuola e i voti. ormai non lo parlo quasi più perché l'unica occasione di dialogo erano solo i voti e sinceramente mi fa un po' schifo basare una relazione solo su questo.
avrò scritto una lettera lunghissima e scusate se sono stata troppo pesante ma io vorrei un vostro parere da esperti. per favore non ditemi di andare da uno psicologo, ditemi se sono io quella sbagliata o se notate anche voi delle stranezze.
grazie del vostro aiuto. Buon Lavoro
vi vorrei parlare di un problema che mi perseguita da quando sono bambina. io ho 20 anni e vivo ancora a casa dei miei genitori. ogni giorno è un incubo, sopratutto con mia madre, che mi tratta male, non mi rivolge la parola, è sempre nervosa. so che scrivendo queste cose potrei risultare l'ennesima ragazza che si lamenta del rapporto con la madre ma vi giuro che sono arrivata ad un punto in cui non ce la faccio più. vi racconto alcuni fatti accaduti:
- qualche settimana fa ci siamo organizzate per andare a correre insieme (cosa che mi ha resa stra-felice perché in questo modo potevamo avvicinarci di più); il secondo giorno di corsa le dico: mamma a che ora andiamo a correre oggi? e lei mi risponde: no oggi non vengo. secondo te rinuncio ad uscire con P...(una sua amica) per andare a correre con te? ecco: testuali parole mi hanno profondamente spezzato il cuore.
- fin da piccola (4 anni), ogni volta che i miei genitori litigavano lei poi veniva da me e mi diceva: ecco sei contenta? è colpa tua se io e tuo padre litighiamo. ora ditemi che colpa ne ha una bambina di 4 anni che amava i suoi genitori e non avrebbe mai voluto liti in famiglia.
- non fa altro che deridermi per la scuola (sono stata bocciata ad un esame all'università e mi dice: si ma tanto si sapeva che ti bocciavano; oppure agli esami di stato: guarda che ti possono bocciare al 5°), con le mie amicizie (mi dice da una vita che non ho vita sociale, che non ho un gruppo di dieci persone con cui uscire perché nessuno mi vuole), e anche nell'aspetto fisico (è da quando ho 11 anni che mi dice che sono grassa).
questa è solo una piccola parte; naturalmente poi ci sono anche varie offese tipo: sei bugiarda, sei maligna, sei furba, sei incantata, non sei intraprendente, ti dovresti mangiare il mondo, o te ne vai tu via da questa casa o io la faccio finita, ecc ecc.. quello che vi viene in mente mettetelo! per quanto riguarda mio padre, lo vedo pochissimo e lui è fissato con la scuola e i voti. ormai non lo parlo quasi più perché l'unica occasione di dialogo erano solo i voti e sinceramente mi fa un po' schifo basare una relazione solo su questo.
avrò scritto una lettera lunghissima e scusate se sono stata troppo pesante ma io vorrei un vostro parere da esperti. per favore non ditemi di andare da uno psicologo, ditemi se sono io quella sbagliata o se notate anche voi delle stranezze.
grazie del vostro aiuto. Buon Lavoro
[#1]
Psicologo
Gentile ragazza,
prima di risponderle ho riguardato i suoi precedenti consulti in particolare quello da lei chiamato "Tristezza".
Come si sente in questo periodo? Sta meglio rispetto ad un mese fa quando ci aveva contattati? Ha per chiesto chiesto aiuto al suo medico?
Il comportamento di sua madre, così come lei lo descrive ovviamente non può essere definito "normale".
Un genitore dovrebbe sempre sostenere il proprio figlio, aiutarlo a migliorare alcune parti di sè senza tuttavia farlo sentire sbagliato o umiliandolo per le difficoltà che incontra, non conoscendo la situazione mi risulta difficile tuttavia entrare nel merito.
Ha mai parlato a sua madre di come si sente quando viene trattata così? I suoi genitori sono separati? Ha fratelli o sorelle?
Mi sento di consigliarle di parlare delle sue difficoltà con un professionista, non si tratta di decidere chi sbaglia in questa situazione, ma di aiutarla a vivere più serenamente perchè, soprattutto dal suo precedente consulto, emerge una grande sofferenza dalle sue parole.
Può trovare uno psicologo nel consultorio della sua città, di solito non serve l'impegnativa e basta una telefonata per avere un appuntamento gratuito.
La saluto
prima di risponderle ho riguardato i suoi precedenti consulti in particolare quello da lei chiamato "Tristezza".
Come si sente in questo periodo? Sta meglio rispetto ad un mese fa quando ci aveva contattati? Ha per chiesto chiesto aiuto al suo medico?
Il comportamento di sua madre, così come lei lo descrive ovviamente non può essere definito "normale".
Un genitore dovrebbe sempre sostenere il proprio figlio, aiutarlo a migliorare alcune parti di sè senza tuttavia farlo sentire sbagliato o umiliandolo per le difficoltà che incontra, non conoscendo la situazione mi risulta difficile tuttavia entrare nel merito.
Ha mai parlato a sua madre di come si sente quando viene trattata così? I suoi genitori sono separati? Ha fratelli o sorelle?
Mi sento di consigliarle di parlare delle sue difficoltà con un professionista, non si tratta di decidere chi sbaglia in questa situazione, ma di aiutarla a vivere più serenamente perchè, soprattutto dal suo precedente consulto, emerge una grande sofferenza dalle sue parole.
Può trovare uno psicologo nel consultorio della sua città, di solito non serve l'impegnativa e basta una telefonata per avere un appuntamento gratuito.
La saluto
[#2]
Gentilissima utente,
Ci chiede se "sono io quella sbagliata o se notate anche voi delle stranezze".
Posso dirle che questo senso di costante svalutazione che lei prova il relazione al rapporto con la sua famiglia - al di la di oggettivi torti o ragioni - lo sento come un grosso fardello, forse troppo grosso, da portarsi dietro da sola.
Lei termina la sua richiesta scrivendo "per favore non ditemi di andare da uno psicologo".
Perchè mai? Nel suo caso il supporto di uno specialista potrebbe essere davvero di grande utilità.
Cordialmente
Ci chiede se "sono io quella sbagliata o se notate anche voi delle stranezze".
Posso dirle che questo senso di costante svalutazione che lei prova il relazione al rapporto con la sua famiglia - al di la di oggettivi torti o ragioni - lo sento come un grosso fardello, forse troppo grosso, da portarsi dietro da sola.
Lei termina la sua richiesta scrivendo "per favore non ditemi di andare da uno psicologo".
Perchè mai? Nel suo caso il supporto di uno specialista potrebbe essere davvero di grande utilità.
Cordialmente
Dr. Giuseppe Paolo Fichera
Psicologo - Psicoterapeuta
www.giuseppepaolofichera.com
[#3]
Ex utente
Dr Bridi grazie della sua risposta. non saprei dirle se sto meglio perché cambio spesso umore. a volte sono triste perché non so proprio cosa fare e altre invece mi rallegro e penso a come risolvere e affrontare tutto. comunque cerco sempre di non abbattermi perché nonostante tutto non posso fermarmi! andare dallo psicologo mi sembra una cosa troppo grande. vorrei solo sapere se è giusto quello che faccio o no..
[#5]
Ex utente
Cari Dottori, grazie delle vostre risposte.
vedo che mi consigliate l'aiuto di uno specialista anche se io non volevo arrivare a questo.. il fatto è che volevo risolvere la situazione da sola. andare dallo psicologo mi mette ansia perché mi metterei a nudo davanti a una persona che non conosco. non vorrei sentirmi dire che sbaglio nell'affrontare mia madre da uno specialista. ho paura di trovare qualcuno che magari mi aggredisca o mi dica magari che sto sbagliando tutto.. non so..
vedo che mi consigliate l'aiuto di uno specialista anche se io non volevo arrivare a questo.. il fatto è che volevo risolvere la situazione da sola. andare dallo psicologo mi mette ansia perché mi metterei a nudo davanti a una persona che non conosco. non vorrei sentirmi dire che sbaglio nell'affrontare mia madre da uno specialista. ho paura di trovare qualcuno che magari mi aggredisca o mi dica magari che sto sbagliando tutto.. non so..
[#6]
<andare dallo psicologo mi sembra una cosa troppo grande. >
Ci potrebbe spiegare come mai pensa questo?
Scrivere qui è un primo passo, noi possiamo ascoltarla, orientarla, ma purtroppo non possiamo fare molto di più e non per cattiva volontà.
Le regole deontologiche e del sito trovano un reale riscontro nella ipoteticità, riduttività, assoluta parzialità di un consulto on line, che per i suoi limiti intrinseci non può sostituire la completezza e l'efficacia di un rapporto diretto.
I rapporti che descrive con i suoi genitori,e in particolare quello con sua madre, certo non sono di beneficio per la sua autostima, fiducia in sé, serenità.
L'incontro con uno psicologo sarebbe opportuno per attivare risorse e potenzialità da mettere in campo nella sua vita, conquistare una migliore stima in sé, riflettere sulle sue difficoltà familiari per affrontarle in modo efficace.
Un grande in bocca al lupo
Ci potrebbe spiegare come mai pensa questo?
Scrivere qui è un primo passo, noi possiamo ascoltarla, orientarla, ma purtroppo non possiamo fare molto di più e non per cattiva volontà.
Le regole deontologiche e del sito trovano un reale riscontro nella ipoteticità, riduttività, assoluta parzialità di un consulto on line, che per i suoi limiti intrinseci non può sostituire la completezza e l'efficacia di un rapporto diretto.
I rapporti che descrive con i suoi genitori,e in particolare quello con sua madre, certo non sono di beneficio per la sua autostima, fiducia in sé, serenità.
L'incontro con uno psicologo sarebbe opportuno per attivare risorse e potenzialità da mettere in campo nella sua vita, conquistare una migliore stima in sé, riflettere sulle sue difficoltà familiari per affrontarle in modo efficace.
Un grande in bocca al lupo
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#7]
Ex utente
penso che la gente normale di tutto il mondo affronta problemi peggiori dei miei, pur riuscendo a vivere una vita normale. perché io non ci riesco? perché non riesco a capire cosa fare. sono sempre stata così, mi faccio sempre mille domande quando invece le altre persone si buttano a capofitto.. sono troppo troppo troppo insicura. io non voglio essere più così. se fossi più spavalda e aperta magari riuscirei ad affrontare meglio i problemi e mia madre. magari se mi mostrassi più tosta anche lei abbasserebbe un po' la cresta perché a volte si approfitta di questo mio carattere cosi vulnerabile. in realtà cari dottori, io penso che so cosa dovrei fare, il problema è metterlo in pratica.. da cosa incomincio? un psicologo mi potrebbe aiutare a mettere ordine vero?
[#8]
Psicologo
Gentile ragazza,
se dovessi pensare ad un aggettivo per descrivere come mi pongo con le persone che vedo nel mio lavoro il primo che mi verrebbe in mente sarebbe non giudicante.
Uno psicologo non è un giudice chiamato a decidere chi ha ragione e chi ha torto, ma un professionista che attraverso alcuni strumenti specifici, primo fra tutti il colloquio clinico,aiuta le persone a ridefinire i problemi che stanno vivendo mobilitando le risorse necessarie per farvi fronte in modo adeguato.
Anche se fosse sua madre a sbagliare tutto, e mi crea difficilmente le colpe in un rapporto sono tutte da una parte, questa situazione le sta creando una grande sofferenza che merita di essere ascoltata.
La saluto con affetto
se dovessi pensare ad un aggettivo per descrivere come mi pongo con le persone che vedo nel mio lavoro il primo che mi verrebbe in mente sarebbe non giudicante.
Uno psicologo non è un giudice chiamato a decidere chi ha ragione e chi ha torto, ma un professionista che attraverso alcuni strumenti specifici, primo fra tutti il colloquio clinico,aiuta le persone a ridefinire i problemi che stanno vivendo mobilitando le risorse necessarie per farvi fronte in modo adeguato.
Anche se fosse sua madre a sbagliare tutto, e mi crea difficilmente le colpe in un rapporto sono tutte da una parte, questa situazione le sta creando una grande sofferenza che merita di essere ascoltata.
La saluto con affetto
[#9]
" non vorrei sentirmi dire che sbaglio nell'affrontare mia madre da uno specialista...."
Gentile ragazza,
ma dove sarebbe il problema se tu scoprissi di sbagliare qualcosa con tua mamma? Non credi che sarebbe un vantaggio sapere DOVE eventualmente sbagli nell'interazione con lei? E anche se tu scoprissi che la mamma sbaglia con te, potresti capire grazie all'aiuto dello psicologo come porti con lei in una maniera più adeguata.
Questo ti fa paura?
Gentile ragazza,
ma dove sarebbe il problema se tu scoprissi di sbagliare qualcosa con tua mamma? Non credi che sarebbe un vantaggio sapere DOVE eventualmente sbagli nell'interazione con lei? E anche se tu scoprissi che la mamma sbaglia con te, potresti capire grazie all'aiuto dello psicologo come porti con lei in una maniera più adeguata.
Questo ti fa paura?
[#10]
Ex utente
si certo che mi fa paura perché non penso di riuscire a trovare un punto di incontro con loro. non c'è affinità in nulla. siamo due mondi opposti e sono ostili nei miei confronti. ormai mi hanno ferita troppo e vorrei staccare un po' con tutto questo. non voglio per il momento riavvicinarmi. sentirsi dire certe cose dai propri genitori, ti mortifica e ti segna per sempre..
[#12]
<un psicologo mi potrebbe aiutare a mettere ordine vero?>
Certamente, oltre a quanto detto sopra dai Colleghi e da me.
Comincerei ad attivarmi in merito, provi a chiedere un appuntamento presso il Consultorio Familiare ASL - spazio giovani - non occorre prescrizione medica.
Ci faccia sapere se crede.
Grazie anche a lei per il riscontro.
Certamente, oltre a quanto detto sopra dai Colleghi e da me.
Comincerei ad attivarmi in merito, provi a chiedere un appuntamento presso il Consultorio Familiare ASL - spazio giovani - non occorre prescrizione medica.
Ci faccia sapere se crede.
Grazie anche a lei per il riscontro.
[#13]
"mi fa paura perché non penso di riuscire a trovare un punto di incontro con loro. "
Gentile ragazza,
questa tua idea ti spinge a comportarti come se davvero non ci fosse soluzione a problema...
Concordo con la Collega Rinella sull'opportunità di rivolgerti allo psicologo per capire meglio la situazione e avere uno sguardo più ampio su ciò che accade a casa e poi avere anche a disposizione indicazioni operative su come relazionarti con la mamma.
Saluti,
Gentile ragazza,
questa tua idea ti spinge a comportarti come se davvero non ci fosse soluzione a problema...
Concordo con la Collega Rinella sull'opportunità di rivolgerti allo psicologo per capire meglio la situazione e avere uno sguardo più ampio su ciò che accade a casa e poi avere anche a disposizione indicazioni operative su come relazionarti con la mamma.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 16.2k visite dal 08/03/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.