Carattere remissivo e assertivo
Gentili Dottori, mi rivolgo a voi per avere un aiuto. Mia figlia, A. 11 anni, di un anno più piccola della prima, è una bimba molto simpatica, allegra e serena, perchè sereno è il mondo in cui vive, principalmente in famiglia. Non è mai in prima linea, non appare mai, vive piuttosto in ombra della sorella V., che è tutto il contrario, anche se cerca comunque di difendersi perchè devo dire ha un bel caratterino. Ha anche delle amiche che le vogliono bene, fa teatro, musica, per cui vive e si relaziona tranquillamente. Ora sta frequentando un corso di ginnastica dove non si trova esattamente bene, perchè le altre bambine la prendono spesso in giro e nonostante lei cerchi di fare amicizia, la isolano. Lei accusa i colpi passandoci sopra, apparentemente, ma secondo me ci sta male. Dato che è un pò "goffetta" nei movimenti, le altre ridacchiano alle spalle. Mi risponde, devo dire saggiamente, dicendomi che tanto lei le sue amiche le ha, ed in palestra ci va solo per fare ginnastica. L'altro giorno comunque queste ragazzine ci sono andate un pò pesante, perchè appena lei cercava di fare un esercizio, se la ridevano di gusto, lei non si accorgeva di niente, rispondeva con un sorriso, e questo alimentava ancor di più, il siparietto comico. Ora, trovo veramente assurdo che in un ambiente sportivo, si creino questi episodi per i motivi ovvi che ora non sto ad elencare, vorrei fare presente alle insegnanti che non è un bello spettacolo, vedere bambine soprattutto della stessa squadra, ridere di un'altra persona. Mia figlia mi dice che se intervengo dopo è peggio, ma vorrei che non fosse così remissiva e si facesse rispettare un pò di più, lei dice che non le interessa ma secondo me non è così. Cosa ne pensate e come posso aiutarla ad essere un pò piu' sicura di se stessa, forse lo è già e sono io a non comprenderla? Eppure le ripeto sempre che vale moltissimo, inoltre correggo anche la prima figlia V., dicendole di lasciarle ogni tanto degli spazi, perchè so che questo nel tempo, ha creato delle lacune in A., per capirci "e' sempre la seconda in tutto" Spero di essere stata chiara, di non aver fatto confusione. Grazie ..a presto..
[#1]
Gentile Utente,
da quello che scrive, mi sembra che forse lei stia un po' amplificando la questione. Può capitare a tutti i bambini di non essere accettati in certi contesti, sicuramente sua figlia si trova bene in altre situazioni come il teatro e la musica che richiedono livelli introspettivi diversi.
A lei le capitava da piccola di vivere delle situazioni analoghe?
Da piccola avrebbe voluto essere più sicura ed assertiva in certe situazioni?
da quello che scrive, mi sembra che forse lei stia un po' amplificando la questione. Può capitare a tutti i bambini di non essere accettati in certi contesti, sicuramente sua figlia si trova bene in altre situazioni come il teatro e la musica che richiedono livelli introspettivi diversi.
A lei le capitava da piccola di vivere delle situazioni analoghe?
Da piccola avrebbe voluto essere più sicura ed assertiva in certe situazioni?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Signora,
E' comprensibile la sua preoccupazione e anche il suo dispiacere.
Ma penso che la sua preoccupazione peggiori le cose per sua figla A.
Dovrebbe trovare da sola una modalita' di reazione e non le giova percepire la sua preoccupazione
Anche ne confronti della sorella dovrebe trovare una sua modalita' e non sentirsi "aiutata" o' "bisognosa di aiuto".
Se la cosa non dovesse migliorare forse un sostegno psicolopgico potrebbe esserle di ausilio.
I migliori saluti
E' comprensibile la sua preoccupazione e anche il suo dispiacere.
Ma penso che la sua preoccupazione peggiori le cose per sua figla A.
Dovrebbe trovare da sola una modalita' di reazione e non le giova percepire la sua preoccupazione
Anche ne confronti della sorella dovrebe trovare una sua modalita' e non sentirsi "aiutata" o' "bisognosa di aiuto".
Se la cosa non dovesse migliorare forse un sostegno psicolopgico potrebbe esserle di ausilio.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Ex utente
Sicuramente ognuno di noi...ma anche ora da adulti, si incontrano ostacoli di questo genere, per gelosie o semplicemente per desiderio di affermarsi, o per ineducazione e povertà di valori...tutti me compresa ed ovviamente anche da piccola. Credo anche che la cosa non sia così grave, come detta giustamente il Dottore, ed un sostegno psicologico alla bambina, almeno per il momento, sia forse eccessivo. Vorrei solo aiutarla un pò ad uscire per quello che è veramente, perchè per la sua troppa umiltà e per il suo modo di fare un pò remissivo ed insicuro, viene penalizzata nascondendo in se grandi qualità. Se credete che la cosa giusta sia semplicemente quella di farla crescere rafforzandosi da sola, probabilmente dando tempo al tempo, lo accetterò consapevolmente. Il Vostro consiglio è quindi di stare in silenzio e lasciare che subisca sempre sdrammatizzando quando le capitano questi episodi? A volte è difficile accettare il fatto che i nostri figli hanno per fortuna una loro personalità ed una loro vita, ed è per questo che si tende a proteggerli e a preservarli da ogni turbamento, anche perchè correggetemi se sbaglio il carattere si forma da piccoli e si rimane così per sempre.
A presto...e grazie ancora.
A presto...e grazie ancora.
[#4]
Gentile Utente,
le esperienze che formano la personalità sono le esperienze positive e negative, entrambe. Non si può pensare ad una crescita senza frustrazioni, non sarebbe "sano".
Talvolta le frustrazioni sono una vera e propria spinta motivazionale, quindi tali esperienze potrebbero avere con il tempo anche un risvolto positivo. Non sempre si prende in considerazione questa ipotesi.
le esperienze che formano la personalità sono le esperienze positive e negative, entrambe. Non si può pensare ad una crescita senza frustrazioni, non sarebbe "sano".
Talvolta le frustrazioni sono una vera e propria spinta motivazionale, quindi tali esperienze potrebbero avere con il tempo anche un risvolto positivo. Non sempre si prende in considerazione questa ipotesi.
[#5]
Gentile signora,
esistono training specifici di apprendimento di queste abilità, che sono comportamenti appresi.
Imparare ad essere assertiva (e NON remissiva) è un'abilità sociale ed è giusto che siano per primi i genitori ad insegnare ai propri figli come rispondere in maniera adeguata, anche alle provocazioni di questo tipo.
In questo articolo trova tutto ciò che Le serve:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
E' esattamente come quando alle Sue bimbe che erano più piccoline diceva di salutare quando incontravano qualcuno che conoscevano o di ringraziare, ecc...
Quindi può utilizzare dei premi (anche una semplice lode, come già sta facendo) per rafforzare i comportamenti desiderati (assertività) nella bambina.
"Il Vostro consiglio è quindi di stare in silenzio e lasciare che subisca sempre sdrammatizzando quando le capitano questi episodi? "
Assolutamente no!
"...anche perchè correggetemi se sbaglio il carattere si forma da piccoli e si rimane così per sempre."
Questa non è una questione di carattere!
Se vuol proteggere la Sua bimba può fornirle quegli strumenti in più che le torneranno certamente utili, come le abilità sociali.
A quell'età le bambine sono molto crudeli tra loro, proprio per questo Sua figlia ha bisogno di sapere come fare per affrontare l'esclusione e come entrare nel gruppo, senza soffrirne.
Lei dice che la bimba ne soffre. Ha provato a parlare direttamente con lei e cercare di capire se è arrabbiata, triste o altro?
esistono training specifici di apprendimento di queste abilità, che sono comportamenti appresi.
Imparare ad essere assertiva (e NON remissiva) è un'abilità sociale ed è giusto che siano per primi i genitori ad insegnare ai propri figli come rispondere in maniera adeguata, anche alle provocazioni di questo tipo.
In questo articolo trova tutto ciò che Le serve:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
E' esattamente come quando alle Sue bimbe che erano più piccoline diceva di salutare quando incontravano qualcuno che conoscevano o di ringraziare, ecc...
Quindi può utilizzare dei premi (anche una semplice lode, come già sta facendo) per rafforzare i comportamenti desiderati (assertività) nella bambina.
"Il Vostro consiglio è quindi di stare in silenzio e lasciare che subisca sempre sdrammatizzando quando le capitano questi episodi? "
Assolutamente no!
"...anche perchè correggetemi se sbaglio il carattere si forma da piccoli e si rimane così per sempre."
Questa non è una questione di carattere!
Se vuol proteggere la Sua bimba può fornirle quegli strumenti in più che le torneranno certamente utili, come le abilità sociali.
A quell'età le bambine sono molto crudeli tra loro, proprio per questo Sua figlia ha bisogno di sapere come fare per affrontare l'esclusione e come entrare nel gruppo, senza soffrirne.
Lei dice che la bimba ne soffre. Ha provato a parlare direttamente con lei e cercare di capire se è arrabbiata, triste o altro?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Gentile Signora,
L'invito a immaginare un sostegno psicologico per la sua bambina A.e' motivato proprio dalla difficolta' che lei in quanto mamma e quindi non in possesso di una competenza specifica, possa sperimentare nel gestire le sue emozioni verso le due bambine.
I nostri atteggiamenti inconsapevoli parlano e comunicano piu' delle parole mentre un professionista e' piu' consapevole delle comunicazioni che avvengono nelle relazioni.
Le formulo i migliori auguri.
L'invito a immaginare un sostegno psicologico per la sua bambina A.e' motivato proprio dalla difficolta' che lei in quanto mamma e quindi non in possesso di una competenza specifica, possa sperimentare nel gestire le sue emozioni verso le due bambine.
I nostri atteggiamenti inconsapevoli parlano e comunicano piu' delle parole mentre un professionista e' piu' consapevole delle comunicazioni che avvengono nelle relazioni.
Le formulo i migliori auguri.
[#7]
Ex utente
Intanto incomincio con il dire grazie, per me sono preziosi consulti ed è lodevole il vostro lavoro, davvero .....
- avendo io dei grossi limiti, in quanto genitore, come tale non sempre mi approccio obiettivamente alle situazioni che competono a mia figlia, alle mie figlie, sono io che dovrei essere supportata in questa fase per evitare di trasferire a loro, quella che sarebbe la mia reazione rispetto ad una situazione e/o relazione! ??
Razionalmente però,
ho sempre insegnato alle bambine, che non si può andare d'amore e d'accordo con tutti, che anche a loro può piacere più un'amica che un'altra, che ci sono persone più altruiste e meno, più buone, più calcolatrici e che più ne ha più ne metta, per cui loro stesse non sono perfette, è assolutamente normale non piacere a tutti, normale anche non riuscire in tutto, e non per questo si è sbagliati...Spiego a loro che è solo una questione di punti di vista, mi piace molto usare la parola relatività con loro, che non sempre esiste il giusto e sbagliato, perchè non mi piace il pregiudizio.
Su questo vorrei capire se faccio male e se le influenzo negativamente ...
Sono anche d'accordo sul fatto che ci si tempra anche grazie alle frustrazioni e agli insuccessi, se ragiono in maniera distaccata, ma a volte appunto non è facile, quando noto che la deridono, sopratutto perchè lei nei suoi ambiti, coinvolge sempre i bambini più timidi ed isolati, la noto io ..quando si è ai giardini, in vacanza e me lo dicono la maestra a scuola.
Concludendo: forse predico bene e razzolo male..
Poi, vorrei poi capire cosa si intende "questa non è una questione di carattere" nel senso che è un'abilità che si acquisisce nel tempo con un vero e proprio esercizio? allora cosa si intende per carattere ?!
Ed ancora: in sintesi, ...per aiutarla a capire come fare per affrontare l'esclusione e come entrare nel gruppo, senza soffrirne, dovrei imparare prima io questa "abilità sociale" per insegnargliela?
Scusate le domande dirette..
Di nuovo
- avendo io dei grossi limiti, in quanto genitore, come tale non sempre mi approccio obiettivamente alle situazioni che competono a mia figlia, alle mie figlie, sono io che dovrei essere supportata in questa fase per evitare di trasferire a loro, quella che sarebbe la mia reazione rispetto ad una situazione e/o relazione! ??
Razionalmente però,
ho sempre insegnato alle bambine, che non si può andare d'amore e d'accordo con tutti, che anche a loro può piacere più un'amica che un'altra, che ci sono persone più altruiste e meno, più buone, più calcolatrici e che più ne ha più ne metta, per cui loro stesse non sono perfette, è assolutamente normale non piacere a tutti, normale anche non riuscire in tutto, e non per questo si è sbagliati...Spiego a loro che è solo una questione di punti di vista, mi piace molto usare la parola relatività con loro, che non sempre esiste il giusto e sbagliato, perchè non mi piace il pregiudizio.
Su questo vorrei capire se faccio male e se le influenzo negativamente ...
Sono anche d'accordo sul fatto che ci si tempra anche grazie alle frustrazioni e agli insuccessi, se ragiono in maniera distaccata, ma a volte appunto non è facile, quando noto che la deridono, sopratutto perchè lei nei suoi ambiti, coinvolge sempre i bambini più timidi ed isolati, la noto io ..quando si è ai giardini, in vacanza e me lo dicono la maestra a scuola.
Concludendo: forse predico bene e razzolo male..
Poi, vorrei poi capire cosa si intende "questa non è una questione di carattere" nel senso che è un'abilità che si acquisisce nel tempo con un vero e proprio esercizio? allora cosa si intende per carattere ?!
Ed ancora: in sintesi, ...per aiutarla a capire come fare per affrontare l'esclusione e come entrare nel gruppo, senza soffrirne, dovrei imparare prima io questa "abilità sociale" per insegnargliela?
Scusate le domande dirette..
Di nuovo
[#8]
Gentile Signora,
stare in silenzio e stare a guardare, senza intervenire, è forse l'aspetto più complesso per noi mamme.
Voremo proteggerle, aiutarle, risolvere i problemi al posto loro, fare di tutto per non farle soffrire...
Ogni figlio, gentile signora, reagisce amodo proprio, chi primeggia, chi indietreggia, chi eccelle nell'aspetto motorio, chi introspettivo, chi oggi, chi domani..
Ha fatto bene a scrivere a noi, ma osservi da olntano, lasciandola sbagliare ed anche stare male per gli altri, l'ascolti, la supporti, la indirizzi, ma le dia sempre la sensazione di farcela da sola, successi e fallimenti( con le successive elaborazioni che portono a crescere) devono essere solo di V.
cari auguri
stare in silenzio e stare a guardare, senza intervenire, è forse l'aspetto più complesso per noi mamme.
Voremo proteggerle, aiutarle, risolvere i problemi al posto loro, fare di tutto per non farle soffrire...
Ogni figlio, gentile signora, reagisce amodo proprio, chi primeggia, chi indietreggia, chi eccelle nell'aspetto motorio, chi introspettivo, chi oggi, chi domani..
Ha fatto bene a scrivere a noi, ma osservi da olntano, lasciandola sbagliare ed anche stare male per gli altri, l'ascolti, la supporti, la indirizzi, ma le dia sempre la sensazione di farcela da sola, successi e fallimenti( con le successive elaborazioni che portono a crescere) devono essere solo di V.
cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#9]
"Poi, vorrei poi capire cosa si intende "questa non è una questione di carattere" nel senso che è un'abilità che si acquisisce nel tempo con un vero e proprio esercizio? allora cosa si intende per carattere ?!"
Gentile signora,
se consideriamo una persona molto ma molto timida e impacciata di carattere, non significa che questa persona non possa apprendere o non abbia appreso delle abilità sociali (come è l'assertività), quali salutare, ringraziare, chiedere e/o dare aiuto, ecc...
Quindi si può essere timidi ma assertivi.
Esattamente come immagino che Lei abbia insegnato alle Sue bimbe a salutare, ringraziare, ecc... può insegnare alla bimba ad essere assertiva.
In che modo?
Con il Suo esempio (modello), oppure rafforzando i comportamenti graditi con un elogio (sistema di premi), oppure con discussioni per sottolineare il comportamento adeguato di qualcun altro con approvazione (anche attraverso la visione di un cartone o di un film), ecc...
"Ed ancora: in sintesi, ...per aiutarla a capire come fare per affrontare l'esclusione e come entrare nel gruppo, senza soffrirne, dovrei imparare prima io questa "abilità sociale" per insegnargliela?"
Dipende... Lei è in sofferenza per la questione ed è possibile che abbia difficoltà a tenere le giuste distanze con la bambina.
Lei non crede di essere una persona assertiva?
A parte queste considerazioni, poi, come psicologa, certamente sarei anche interessata a capire come mai la bambina non ha imparato questa abilità (ad esempio perchè non ne ha mai avuta occasione o per altre difficoltà).
Un cordiale saluto,
Gentile signora,
se consideriamo una persona molto ma molto timida e impacciata di carattere, non significa che questa persona non possa apprendere o non abbia appreso delle abilità sociali (come è l'assertività), quali salutare, ringraziare, chiedere e/o dare aiuto, ecc...
Quindi si può essere timidi ma assertivi.
Esattamente come immagino che Lei abbia insegnato alle Sue bimbe a salutare, ringraziare, ecc... può insegnare alla bimba ad essere assertiva.
In che modo?
Con il Suo esempio (modello), oppure rafforzando i comportamenti graditi con un elogio (sistema di premi), oppure con discussioni per sottolineare il comportamento adeguato di qualcun altro con approvazione (anche attraverso la visione di un cartone o di un film), ecc...
"Ed ancora: in sintesi, ...per aiutarla a capire come fare per affrontare l'esclusione e come entrare nel gruppo, senza soffrirne, dovrei imparare prima io questa "abilità sociale" per insegnargliela?"
Dipende... Lei è in sofferenza per la questione ed è possibile che abbia difficoltà a tenere le giuste distanze con la bambina.
Lei non crede di essere una persona assertiva?
A parte queste considerazioni, poi, come psicologa, certamente sarei anche interessata a capire come mai la bambina non ha imparato questa abilità (ad esempio perchè non ne ha mai avuta occasione o per altre difficoltà).
Un cordiale saluto,
[#10]
Ex utente
Allora,
nell'interagire con gli altri, non è assolutamente timida ne impacciata, nel senso che è lei a fare sempre il primo passo con tanto di sorriso, oltre che con i bambini anche con i grandi. A questo punto vorrei ritirarmi un attimo per ragionare su quanto voi gentilmente e con estrema professionalità, mi dettate. Mi piacerebbe parlarne e confrontarmi con mio marito, e capire se nota una qualche similitudine sul significato concreto della parola assertività, associata al mio comportamento e quindi della bambina. Tendenzialmente appoggia questo tipo di pensiero, il vostro per spiegarmi meglio, e meno il mio; dice infatti che la bambina non ha di questi problemi, o meglio non ne ha più di qualsiasi altro bambino/a, anzi....è molto più tosta di quel che sembra, dice lui. Vorrei però, analizzare veramente ogni punto che indicata un'emozione/reazione assertiva, cercando di collocarla sui vari aspetti delle reazioni della bambina. Questo perchè a proposito di: " a capire come mai la bambina non ha imparato questa abilità" ( su questo voglio meditare prima di rispondervi, per capire se è VERAMENTE così.
Fatto ciò mi piacerebbe parlarne ancora per voi, proseguendo su questo filo del discorso. Se non chiedo troppo..
Ragionerò anche sul fatto di provare a sperimentare questo "test" sopratutto su me stessa, magari parlandone oltre che con mio marito anche alle mie bambine, e perchè no sotto forma di gioco. (O non è opportuno, o peggiorerei le cose, in quanto assolutamente non preparata e competente, se non fosse il caso, per carità fermatemi subito).
Premetto che siamo una famigliola molto affiatata, per ora, con un buon livello di dialogo, anche se non mancano logicamente alcune incomprensioni e/o battibecchi, ma non indicativi per me, diciamo che A. è un pò meno coinvolta e attiva, forse proprio perchè ha i suoi tempi e reagisce a modo proprio, come suggerite...
Certo è che mi piacerebbe parlarne con un professionista che mi possa indicare la strada giusta da prendere. Allora posso contare ancora sul vostro aiuto tra breve? MILLE GRAZIE.
nell'interagire con gli altri, non è assolutamente timida ne impacciata, nel senso che è lei a fare sempre il primo passo con tanto di sorriso, oltre che con i bambini anche con i grandi. A questo punto vorrei ritirarmi un attimo per ragionare su quanto voi gentilmente e con estrema professionalità, mi dettate. Mi piacerebbe parlarne e confrontarmi con mio marito, e capire se nota una qualche similitudine sul significato concreto della parola assertività, associata al mio comportamento e quindi della bambina. Tendenzialmente appoggia questo tipo di pensiero, il vostro per spiegarmi meglio, e meno il mio; dice infatti che la bambina non ha di questi problemi, o meglio non ne ha più di qualsiasi altro bambino/a, anzi....è molto più tosta di quel che sembra, dice lui. Vorrei però, analizzare veramente ogni punto che indicata un'emozione/reazione assertiva, cercando di collocarla sui vari aspetti delle reazioni della bambina. Questo perchè a proposito di: " a capire come mai la bambina non ha imparato questa abilità" ( su questo voglio meditare prima di rispondervi, per capire se è VERAMENTE così.
Fatto ciò mi piacerebbe parlarne ancora per voi, proseguendo su questo filo del discorso. Se non chiedo troppo..
Ragionerò anche sul fatto di provare a sperimentare questo "test" sopratutto su me stessa, magari parlandone oltre che con mio marito anche alle mie bambine, e perchè no sotto forma di gioco. (O non è opportuno, o peggiorerei le cose, in quanto assolutamente non preparata e competente, se non fosse il caso, per carità fermatemi subito).
Premetto che siamo una famigliola molto affiatata, per ora, con un buon livello di dialogo, anche se non mancano logicamente alcune incomprensioni e/o battibecchi, ma non indicativi per me, diciamo che A. è un pò meno coinvolta e attiva, forse proprio perchè ha i suoi tempi e reagisce a modo proprio, come suggerite...
Certo è che mi piacerebbe parlarne con un professionista che mi possa indicare la strada giusta da prendere. Allora posso contare ancora sul vostro aiuto tra breve? MILLE GRAZIE.
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Gentile Utente,
mi sembra di comprendere che sua figlia non ha particolari problematiche degne di nota, ne lamenta difficoltà, se non i normali conflitti che potrebbero emergere con i coetanei.
A mio avviso, se le cose stanno così, la bambina non necessita di alcun intervento. Se lei invece continua ad avere questi dubbi oppure non si sente tranquilla, potrebbe essere lei a consultare uno psicologo, semplicemente per verificare queste sue ansie.
Ne parli con suo marito e condivida con lui questi suoi pensieri.
mi sembra di comprendere che sua figlia non ha particolari problematiche degne di nota, ne lamenta difficoltà, se non i normali conflitti che potrebbero emergere con i coetanei.
A mio avviso, se le cose stanno così, la bambina non necessita di alcun intervento. Se lei invece continua ad avere questi dubbi oppure non si sente tranquilla, potrebbe essere lei a consultare uno psicologo, semplicemente per verificare queste sue ansie.
Ne parli con suo marito e condivida con lui questi suoi pensieri.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 11.5k visite dal 06/03/2013.
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