Uno psicologo, ma io mi chiedo se sia davvero questa la terapia giusta
Buonasera,
premetto che il problema che sto per esporre è abbastanza complesso e riguarda il mio ragazzo. Noi stiamo insieme da circa 2anni. Dopo circa 8 mesi mi ha confessato di essere bisessuale. Io per amore ho accettato il suo passato e oggi siamo ancora insieme. Dopo questa sua confessione abbiamo avuto problemi dal punto di vista sessuale, a volte non riusciva a raggiungere l'orgasmo e altre volte ancora durante il rapporto cessava l'erezione. Prima della sua confessione andava tutto bene. La situazione è andata via via peggiorando, se inizialmente il mancato orgasmo o la mancata erezione si riducevano ad episodi sporadici, negli ultimi mesi è degenerata. Mi ha chiesto una "pausa" e dopo una settimana siamo subito tornati insieme. Io prima di questa crisi avevo avvertito e vedevo chiaramente che lui stava molto male per questo, ma nonostante abbia provato a parlargli lui si chiudeva in se stesso. Dopo questa profonda crisi abbiamo ristabilito un equilibrio e siamo riusciti a parlarne. Mi ha confessato che ha molta paura di essere impotente e che per colpa sua un domani non potremo avere un figlio. Io ho pensato che il problema dipendesse dal suo orientamento sessuale, ma mi ha detto che anche con l'altro sesso ha avuto lo stesso tipo di problema. Lui ha avuto la prima storia importante con una ragazza parecchi anni fa e anche con lei aveva lo stesso tipo di problema. Da questa storia ha avuto una grande delusione e, a quanto lui mi dice, ha provato ad avere esperienze omosessuali per vedere se questo problema dipendesse dal suo orientamento. Sempre a quanto lui dice, anche in questa situazione i rapporti sessuali non andavano granchè. Io vedo che sta male e che soffre per questa cosa, vorrei aiutarlo, ma non so proprio come. É disposto a farsi seguire da uno psicologo, ma io mi chiedo se sia davvero questa la terapia giusta. Un percorso di questo tipo può davvero aiutarci? Io penso che lui si sia creato dei blocchi da solo e che abbia una grande ansia. Spero di aver esposto il più chiaramente possibile il problema perché non sappiamo proprio a chi rivolgerci.
Grazie anticipatamente.
premetto che il problema che sto per esporre è abbastanza complesso e riguarda il mio ragazzo. Noi stiamo insieme da circa 2anni. Dopo circa 8 mesi mi ha confessato di essere bisessuale. Io per amore ho accettato il suo passato e oggi siamo ancora insieme. Dopo questa sua confessione abbiamo avuto problemi dal punto di vista sessuale, a volte non riusciva a raggiungere l'orgasmo e altre volte ancora durante il rapporto cessava l'erezione. Prima della sua confessione andava tutto bene. La situazione è andata via via peggiorando, se inizialmente il mancato orgasmo o la mancata erezione si riducevano ad episodi sporadici, negli ultimi mesi è degenerata. Mi ha chiesto una "pausa" e dopo una settimana siamo subito tornati insieme. Io prima di questa crisi avevo avvertito e vedevo chiaramente che lui stava molto male per questo, ma nonostante abbia provato a parlargli lui si chiudeva in se stesso. Dopo questa profonda crisi abbiamo ristabilito un equilibrio e siamo riusciti a parlarne. Mi ha confessato che ha molta paura di essere impotente e che per colpa sua un domani non potremo avere un figlio. Io ho pensato che il problema dipendesse dal suo orientamento sessuale, ma mi ha detto che anche con l'altro sesso ha avuto lo stesso tipo di problema. Lui ha avuto la prima storia importante con una ragazza parecchi anni fa e anche con lei aveva lo stesso tipo di problema. Da questa storia ha avuto una grande delusione e, a quanto lui mi dice, ha provato ad avere esperienze omosessuali per vedere se questo problema dipendesse dal suo orientamento. Sempre a quanto lui dice, anche in questa situazione i rapporti sessuali non andavano granchè. Io vedo che sta male e che soffre per questa cosa, vorrei aiutarlo, ma non so proprio come. É disposto a farsi seguire da uno psicologo, ma io mi chiedo se sia davvero questa la terapia giusta. Un percorso di questo tipo può davvero aiutarci? Io penso che lui si sia creato dei blocchi da solo e che abbia una grande ansia. Spero di aver esposto il più chiaramente possibile il problema perché non sappiamo proprio a chi rivolgerci.
Grazie anticipatamente.
[#1]
Gentile ragazza questo tipo di problemi va affrontato in coppia con l'aiuto di una specialista in tal senso.
L'approccio migliore può essere di tipo cogntivo-comportamentale e/o sistemico-relazionale e strategico.
saluti
L'approccio migliore può essere di tipo cogntivo-comportamentale e/o sistemico-relazionale e strategico.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Ragazza,
nei primi mesi della vostra relazione, quando ancora non c'era stata questa "confessione" da parte del suo compagno, come andavano tra di voi le cose dal punto di vista della sessualità?
Che Lei sappia, il suo ragazzo ha mai effettuato visite andrologiche?
Le esperienze omosessuali che ha avuto sono state dettate da un attrazione e/o un innamoramento verso persone del suo stesso sesso oppure si è trattato da parte sua di un "test" dal momento che anche con la ragazza di allora si erano già presentati problemi simili?
Credo che una consulenza di coppia potrebbe essere indicata, in modo da approfondire la situazione e decidere insieme se sia più opportuno intraprendere una psicoterapia individuale (solo il suo compagno), magari focalizzata sulla problematica sessuale, oppure se sia maggiormente indicato un percorso di coppia.
Cordialità.
nei primi mesi della vostra relazione, quando ancora non c'era stata questa "confessione" da parte del suo compagno, come andavano tra di voi le cose dal punto di vista della sessualità?
Che Lei sappia, il suo ragazzo ha mai effettuato visite andrologiche?
Le esperienze omosessuali che ha avuto sono state dettate da un attrazione e/o un innamoramento verso persone del suo stesso sesso oppure si è trattato da parte sua di un "test" dal momento che anche con la ragazza di allora si erano già presentati problemi simili?
Credo che una consulenza di coppia potrebbe essere indicata, in modo da approfondire la situazione e decidere insieme se sia più opportuno intraprendere una psicoterapia individuale (solo il suo compagno), magari focalizzata sulla problematica sessuale, oppure se sia maggiormente indicato un percorso di coppia.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Grazie mille per la vostra attenzione.
Gentile dr.ssa Scalco,
Vorrei rispondere alle sue domande per chiarire il quadro della situazione. Prima della "confessione" del mio compagno le cose andavano bene dal punto di vista sessuale, inoltre so per certo che non ha mai effettuato visite andrologiche. Crede che una visita di questo tipo sia necessaria?
Per quanto riguarda l'ultima domanda, attenendomi a quello che io so e che lui mi ha detto, inizialmente l'approccio all'altro sesso è stato un"test", ma in una relazione omosessuale(di relazioni in questo senso ne ha avute due, entrambe brevi) era coinvolto sentimentalmente, anche se questa storia é durata poco tempo. So anche che le relazioni più importanti, stabili e durature le ha avute con donne.
Inoltre vorrei farle una domanda che nello specifico riguarda la mia persona. Lei crede che il mio compagno possa portare avanti una relazione eterosessuale stabile e monogama?
Grazie ancora,
Distinti saluti.
Gentile dr.ssa Scalco,
Vorrei rispondere alle sue domande per chiarire il quadro della situazione. Prima della "confessione" del mio compagno le cose andavano bene dal punto di vista sessuale, inoltre so per certo che non ha mai effettuato visite andrologiche. Crede che una visita di questo tipo sia necessaria?
Per quanto riguarda l'ultima domanda, attenendomi a quello che io so e che lui mi ha detto, inizialmente l'approccio all'altro sesso è stato un"test", ma in una relazione omosessuale(di relazioni in questo senso ne ha avute due, entrambe brevi) era coinvolto sentimentalmente, anche se questa storia é durata poco tempo. So anche che le relazioni più importanti, stabili e durature le ha avute con donne.
Inoltre vorrei farle una domanda che nello specifico riguarda la mia persona. Lei crede che il mio compagno possa portare avanti una relazione eterosessuale stabile e monogama?
Grazie ancora,
Distinti saluti.
[#4]
"... inizialmente l'approccio all'altro sesso è stato un"test"..."
Gentile Utente,
è probabile che il problema in ambito sessuale si cominciato prima e che il Suo ragazzo, quasi come per esorcizzare le proprie paure abbia fatto questi test, NON riuscendo però a risolvere il problema che potrebbe semplicemente essere un disturbo dell'erezione.
Per quanto riguarda invece la Sua domanda: "Lei crede che il mio compagno possa portare avanti una relazione eterosessuale stabile e monogama? "
Non è possibile risponderLe da qui: non conosciamo nè Lei nè il Suo fidanzato. Però comprendo che questa situazione sia per Lei fonte di preoccupazione. Ecco perchè ritengo anch'io, come i Colleghi, che una valutazione specialistica sia quanto mai opportuna.
Un cordiale saluto,
Gentile Utente,
è probabile che il problema in ambito sessuale si cominciato prima e che il Suo ragazzo, quasi come per esorcizzare le proprie paure abbia fatto questi test, NON riuscendo però a risolvere il problema che potrebbe semplicemente essere un disturbo dell'erezione.
Per quanto riguarda invece la Sua domanda: "Lei crede che il mio compagno possa portare avanti una relazione eterosessuale stabile e monogama? "
Non è possibile risponderLe da qui: non conosciamo nè Lei nè il Suo fidanzato. Però comprendo che questa situazione sia per Lei fonte di preoccupazione. Ecco perchè ritengo anch'io, come i Colleghi, che una valutazione specialistica sia quanto mai opportuna.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Gentile Ragazza,
La prima tappa per un disagio sessuologico maschile, e' sempre e comunque una visita andrologica, solo dopo avere escluso cause organiche, si potra' proseguire con la ricerca delle altre cause psichiche e relazionali.
L’adulto, uomo o donna che sia, nella “non scelta” sessuale, cela indubbiamente paure, conflitti irrisolti e confusività circa la scelta dell’oggetto sessuale.
Le allego, qualche spezzone di un mio scritto sulla bisessualita ' :
" La bisessualità, in fase evolutiva, o meglio il passaggio transitorio da una fase di omosessualità, sembra essere una tappa quasi obbligata, dello sviluppo della sessualità dell’adolescente.
Il sottile confine dell’identità sessuale che emerge in adolescenza, è relativo alla plasticità dell’identità sessuale stessa, che in quella fascia di età, deve ancora cementarsi.
Il confrontarsi con una fisicità, che il ragazzoa, conosce bene( perché come la propria), rende il corpo altrui un terreno scarsamente minaccioso ed accidentato, ove potersi spingere oltre, senza grandi quote d’ansia.
In una fase adulta dell’esistenza, la bisessualità ha chiaramente altre connotazioni, sia fisiche, che psichiche."
Sarebbe poi utile investigare le cause della bisessualita' , mediante aiuti specilistici.
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
La prima tappa per un disagio sessuologico maschile, e' sempre e comunque una visita andrologica, solo dopo avere escluso cause organiche, si potra' proseguire con la ricerca delle altre cause psichiche e relazionali.
L’adulto, uomo o donna che sia, nella “non scelta” sessuale, cela indubbiamente paure, conflitti irrisolti e confusività circa la scelta dell’oggetto sessuale.
Le allego, qualche spezzone di un mio scritto sulla bisessualita ' :
" La bisessualità, in fase evolutiva, o meglio il passaggio transitorio da una fase di omosessualità, sembra essere una tappa quasi obbligata, dello sviluppo della sessualità dell’adolescente.
Il sottile confine dell’identità sessuale che emerge in adolescenza, è relativo alla plasticità dell’identità sessuale stessa, che in quella fascia di età, deve ancora cementarsi.
Il confrontarsi con una fisicità, che il ragazzoa, conosce bene( perché come la propria), rende il corpo altrui un terreno scarsamente minaccioso ed accidentato, ove potersi spingere oltre, senza grandi quote d’ansia.
In una fase adulta dell’esistenza, la bisessualità ha chiaramente altre connotazioni, sia fisiche, che psichiche."
Sarebbe poi utile investigare le cause della bisessualita' , mediante aiuti specilistici.
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Sì, è sempre meglio iniziare dalla visita medica per escludere problemi fisici.
Non avrebbe senso infatti cercare di curare qualcosa di psicologico se il problema fosse fisico.
Quanto alla psicoterapia, sarà lo psicologo che valuterà la situazione a indirizzarvi verso il tipo di trattamento più adeguato. Da qui e senza conoscervi, non posso dire se avete bisogno di una psicoterapia, nè se individuale o di coppia.
Un cordiale saluto,
Non avrebbe senso infatti cercare di curare qualcosa di psicologico se il problema fosse fisico.
Quanto alla psicoterapia, sarà lo psicologo che valuterà la situazione a indirizzarvi verso il tipo di trattamento più adeguato. Da qui e senza conoscervi, non posso dire se avete bisogno di una psicoterapia, nè se individuale o di coppia.
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 05/03/2013.
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