io e mia madre

Salve,
premessa: assoluta consapevolezza della stupidità del mio timore.
Ultimamente mia madre sogna me da piccina. Sogna di prendersi cura di me, mi asciuga i capelli bagnati, mi coccola.. tutto molto dolce, ovvio. Ultimamente le capita veramente spesso.. Ogni mattina mi chiama per raccontarne di nuovi. Le ho chiesto se trovasse in ciò una motivazione, mi ha risposto che forse accade perchè ha dei ricordi veramente belli di me da piccola. All'inizio io attribuivo tutto alla lontananza(studio fuori, quindi ci vediamo solo per le feste), dopo questa risposta ho temuto che lei non fosse fiera di me e pertanto, per continuare ad amarmi in pieno, si rifugga in questi ricordi felici che può richiamare solo attraverso il sogno.. Quest'idea mi fa sentire veramente infelice. Negli ultimi 2 anni e mezzo la mia vita non è stata affatto soddisfacente, ho avuto qualche crollo emotivo e non sono stata di sicuro la figlia spensierata alla quale mia madre era abituata.. tutt'altro.. diciamo che sono stata abbastanza deludente su più fronti. Un sogno fra tanti mi ha veramente colpita.. riportava sempre me da piccola ma avevo una dentatura d'oro.. non so. Il fatto è che vorrei sapere se davvero questi sogni possono essere così interpretati..
Scusate se porto avanti una preoccupazione così infantile, ma è un qualcosa che mi turba e che vorrei chiarire.
Grazie in anticipo per le risposte
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Negli ultimi 2 anni e mezzo la mia vita non è stata affatto soddisfacente, ho avuto qualche crollo emotivo e non sono stata di sicuro la figlia spensierata alla quale mia madre era abituata>

Può dirci qualcosa di più in merito?
Come mai è così preoccupata di deludere sua madre?
Sente aspettative da parte di sua madre su di lei?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
I sogni vanno interpretati in un contesto terapeutico tramite le associazioni che produce il sognatore.
Se la sua mamma ha associato ai sogni i ricordi di quando lei era piccola forse sente che lei oramai lei sta diventando grande, si sta emancipando e quindi allontanando da lei.
Non c'e una valutazione del suo comportamento, c'e solo la nostalgia di questa fase.
E' una fase che va attraversata obbligatoriamente quella di lasciare che i figli andare per la loro strada.
Che ne pensa?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 113 3
Gentilissima, lei scrive:
"-assoluta consapevolezza della stupidità del mio timore
-ho temuto che lei non fosse fiera di me
-sono stata abbastanza deludente su più fronti
-Scusate se porto avanti una preoccupazione così infantile"

A me colpisce il suo timore nell'esporre le sue preoccupazioni, quasi come se si dovesse scusare, perchè sente di essere un peso per gli altri.

... Anche nella vita è così preoccupata di deludere le aspettative altrui o di pesare su di loro?

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Gentili dottori, sono veramente contenta della vostra attenzione. Le domande che mi avete rivolto allargano notevolmente il raggio delle situazioni-interne ed esterne-accadute negli ultimi anni; proverò a fare un piccolo riassunto..
2 anni e mezzo fa ho lasciato la mia casa per gli studi e penso che proprio a partire da allora siano scattati alcuni meccanismi deleteri. La mia euforia e le mie aspettative nei confronti di questa partenza erano veramente grandi, ma una volta che mi sono ritrovata faccia a faccia con la realtà, mi sono sentita veramente piccola e incapace, così nulla di tutto quello che faceva parte dei miei progetti è andato in porto. La situazione universitaria era pessima. Concluso il primo anno e tornata giù per le vacanze estive, sono stata assalita dai più grandi sensi di colpa nei confronti dei miei genitori e se bene non posso dire d'essere stata depressa, ho davvero vissuto mesi strazianti. Ho cominciato a distribuire le colpe sugli altri per sentire gravare di meno il peso della "sconfitta" sulle mie spalle. Mio padre era il primo "colpevole". Lui per me era come la perfezione! uomo di grandi valori, grande personalità e forza di volontà.. poi, crescendo, tutta questa visione si è infranta e vista la durezza con la quale cercava di educarmi e visto quanto per me le sue parole fossero importanti, ho cominciato a credere che se la mia autostima non sia mai stata fra le più solide, il motivo era da rintracciare in lui che alla fine non era affatto la persona perfetta che lasciava credere. Questo ha portato ad una serie di conflitti, che in realtà non facevano altro che appesantire il mio disagio nei confronti di me stessa(mai avrei voluto essere fonte di dolore per mio padre!). Il punto è che non vedevo in alcun modo soluzione! non volevo accettare l'idea d'essere debole ed incapace ed allo stesso tempo non trovavo le forze per prendere in mano la situazione e cercare di migliorarmi per abbattere tutto questo stato di cose. Mi sono irrigidita. tantissimo! mi sentivo fuori luogo ovunque.. a casa, con gli amici.. mi sentivo incapace di intrattenere pure semplici conversazioni! Avevo un ragazzo, lo conobbi subito appena arrivata all'università. E' finita qualche mese fa, mi tradiva.. da sempre! Un ulteriore pugnalata alla mia autostima. La storia con lui è stata un amore patologico. Sono tornata giù un mesetto, avevo necessariamente bisogno di sentirmi amata e quale posto migliore se non casa mia? Ma mi sbagliavo.. Tutti avevano da occuparsi delle loro preoccupazioni.. Fra mio padre e mia madre non andava affatto bene. Ho una sorella più grande ed una più piccola. La prima è l'orgoglio di famiglia, pure il mio, ma in quel periodo io avevo bisogno di attenzioni ed il suo unico difetto- egocentrismo a palla- li allontanava da me. La piccola è sempre la piccola.. Insomma.. Le liti fra i miei, la presenza delle sorelle, io che sentivo di non potermi permettere grandi pretese.. Nuovo crollo. Ho deciso così di parlare con mia mamma e di chiederle esplicitamente di starmi vicina e di spiegarle il mio disagio. E' stata una conversazione molto utile, lei mi ha spiegato che non era nelle sue intenzioni peccare di queste mancanze e che continuava a rivolgere il suo sguardo verso la sorella grande perchè lei ne sente la necessità, mentre io sono sempre stata meno esigente; da allora le cose non sono cambiate un granchè, però ho la consapevolezza dei pensieri di mia madre e quindi va bene.. Io sto cercando di cambiare e di non pormi obbiettivi troppo grandi così da godere delle piccole cose e anche se ancora sono lontana dal traguardo, sento d'avere un atteggiamento diverso. Tornando a mia madre.. no, lei non ha mai avuto pretese su di me. Certo, se facessi il meglio che posso ne sarebbe felicissima, ma si accontenta, Dopo che ho messo a nudo il mio stato d'animo, ho paura che lei abbia perso quella considerazione di me che tanto la rendeva orgogliosa. Nonostante l' insicurezza mi accompagni dalla nascita, sono sempre stata molto espansiva, circondata da amici che hanno sempre avuto grandi considerazioni su di me; sono sempre stata capace di misurare le parole, di portare rispetto e di amare gli altri incondizionatamente. Tutto questo l'ho perso nel corso degli anni passati e lei adesso lo sa. Per questo motivo ho questi timori, ed i sogni hanno contribuito ad ampliarli.. Il mio carattere la rendeva orgogliosa. Ma adesso che mi sono persa?
MI rendo conto che il riassunto è riuscito poco, mi sono limitata a scrivere gli aspetti più marginali.. anche perchè, credo(spero!) di essere riuscita a risolvere alcune cose.. bo. non nascondo che ad un certo punto ho pensato che sarebbe stato utile uno psicologo, però ho sempre creduto che tutto dipenda da me, che la mia deve essere un azione pratica.. di riflessioni ne ho fatte veramente tante. Ci sto provando.
Non so se ciò che ho scritto sia utile ai fini di una più dettagliata comprensione.. spero di si.
Grazie ancora per l'aiuto!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"...ho pensato che sarebbe stato utile uno psicologo, però ho sempre creduto che tutto dipenda da me, che la mia deve essere un azione pratica...."

Gentile ragazza,

se hai un problema di autostima, è vero che la protagonista di un cambiamento sei solo tu e il merito del successo di tale cambiamento è solo tuo, ma uno psicologo psicoterapeuta può aiutarti a capire, a mostrarti il modo di cambiare, a elicitare alcune risposte, ecc...

Ci sono tipi di psicoterapia che sono più direttive, altre lo sono meno e qui sta a te scegliere che cosa ti serve per risolvere il problema dell'inadeguatezza.

Ad ogni modo, tieni presente che tali timori potrebbero essere collegati ad una bassa autostima, ma anche all'ansia.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie dottoressa, terrò in considerazione i suoi consigli.
Cordiali saluti