La bulimia può comportare la nascita di altre patologie?

Buongiorno, innanzitutto Vi ringrazio per l'ottimo servizio offerto. Vi espongo un problema che stiamo vivendo nella nostra famiglia. Mia sorella è da mesi che soffre di problemi di disturbi alimentari. In precedenza rifiutava il cibo e se mangiava andava a vomitare nel bagno. E' stata in cura da una psicologa circa un mesetto fa senza ottenere grandissimi risultati, ora sembra non vomitare più ma non mangia come dovrebbe. Ha periodi alterni in cui sembra che tutto vada per il verso giusto salvo poi ricadere in fasi depressive evidenti (Rimane giorni nel letto, non esce, si trascura, evita il cibo salvo poi abbuffarsi di dolci), in famiglia cerchiamo di starle vicino e ad incentivarla ad uscire. Ora un giorno a settimana incontra uno psicologo della ASL della mia città(ha fatto solo un incontro per un totale di 8 incontri). Il problema che è sorto è il seguente: proprio in questi giorni, mia madre andando a rovistare nei cofanetti e in altri luoghi nascosti, si è resa conto della scomparsa di alcuni gioielli e affetti familiari d'oro letteralmente scomparsi nel nulla. Alcuni son rimasti, altri no! Ovviamente inizialmente abbiamo pensato a dei ladri, ma non essendoci mai stati segni di efferazione su porte e finestre e mai tracce di disordine o spostamenti ed essendo gli oggetti nascosti abbastanza bene e in luoghi diversi e non tanto facili da scovare, c'è venuto il timore che sia stata proprio mia sorella, pur non avendola colpevolizzata pensiamo sia stata lei. Come comportarsi? Un problema di disturbi alimentari può ricadere in altre patologie del genere? Lei ovviamente ha negato e continua a negare, ma in casa non è mai entrato nessuno. Purtroppo adesso in casa per allentare le tensioni si è avanzata l'ipotesi fantasiosa che siano stati dei ladri (pur non credendoci nessuno). Penso che il problema vada affrontato diversamente ma trovandoci nell'imbarazzo di sbagliare il tipo di approccio da adottare, confido in una Vostra risposta. Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

un disturbo della condotta alimentare può far parte di un quadro più complesso che includa ad es. disturbi dell'umore o altre forme di disagio, comprese modalità di relazione disfunzionali all'interno della famiglia.
Per questo motivo è spesso proposta la psicoterapia familiare e non la sola terapia del singolo paziente.

Ogni caso comunque è a sè stante e se mai le azioni che imputate alla ragazza fossero state compiute da lei non è detto che la spiegazione sarebbe da rintracciare automaticamente nella psicopatologia.
Il furto di oggetti preziosi da casa può avvenire per molti motivi, simbolici o meramente economici, ed è necessario interpellarne l'autore per avere una risposta.

Senza conoscere il caso non è possibile dirle di più, ma è utile sicuramente aggiungere che un disturbo come quello di sua sorella deve trovare risposte più strutturate rispetto a 8 colloqui psicologici al consultorio o al centro di salute mentale.

Vi siete informati sull'esistenza di centri per la cura dei disturbi alimentari presso le strutture ospedaliere della vostra città o regione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Si, ci stiamo informando. Ma non sarebbe semplice convincerla a ricoverarsi. Lei non si espone piú di tanto e rifiuta ogni tipo di colloquio invitandoci a farci i fatti nostri. Lei comunque nega di aver preso quell'oro, é sempre stata una ragazza a modo, non penso abbia avuto bisogno di soldi in quanto i miei genitori non ci hanno mai fatto mancare niente, potrebbe essere stato un raptus o un gesto di ribellione? Lei consiglia un ricovero? Ipoteticamente lei è cosciente dei suoi problemi e si sta facendo aiutare in maniera volontaria. Credo che un solo incontro settimanale sia deleterio. Noi siamo della provincia di Taranto, in Puglia. Saprebbe darmi indicazioni su eventuali centri validi a risolvere questi problemi?? Grazie.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Gentile Utente,
presso il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL di Taranto è presente il Servizio per i Disturbi del Comportamento Alimentare

http://www.sanita.puglia.it/portal/page/portal/SAUSSC/Aziende%20Sanitarie/ASL/ASL%20Taranto/Dipartimenti/Dipartimento%20di%20Salute%20Mentale

è lì dove è già stata presa in carico sua sorella?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente,

può leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Si può trattare di un gesto con molte valenze, fra le quali sicuramente la ritorsione e l'espressione di ostilità che non emerge in altro modo.
Per una lettura corretta del suo significato però è necessario inserirlo nel contesto nel quale avviene - sempre che sia lei l'autrice dei furti, cosa della quale non avete la certezza assoluta.

Rivolgersi ad un centro ospedaliero non significa essere ricoverati: questo avviene in genere quando c'è il pericolo di morte e quindi nei casi di anoressia nei quali il quadro clinico del paziente fa prevedere un possibile esito di questo tipo in assenza di trattamento medico.
I centri che si occupano dei DCA offrono assistenza mediante equipe che includono medici, psicologi e nutrizionisti e si occupano del paziente sotto diversi punti di vista.
Qui può trovare ulteriori informazioni:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1197-anoressia-e-bulimia-a-chi-rivolgersi.html
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
il rapporto con il cibo, con le sue difficoltà ed ambivalenze, spesso correla con altre possibili ambivalenze e comportamenti apparentemente disfunzionali.

Nel caso del furto, sempre che sia stata lei, il denominatore comune potrebbe essere il "furto simbolico" d'amore, lo stesso amore che ricerca nel rapporto compensativo con il cibo, ma di cui però non si sa nutrire.

Come detto dalla Collega dott.Massaro, una consuelnza e\o terapia al nucleo familiare ed alle sua dinamiche , sarebbe indicata

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Mille grazie per le risposte. Gentilissimi. Abbiamo provveduto a contattare il centro ASL suggerito dalla Dott.ssa Scalzo. Precedentemente e attualmente non è mai stata data la possibilità a nessun componente familiare di poter parlare e discutere dei sintomi e degli atteggiamenti di mia sorella. Per quanto riguarda il furto dei gioielli meglio lasciar perdere o investigare in maniera velata su un eventuale suo coinvolgimento? Non abbiamo idea di che fine abbiano fatto quei gioielli (oggetti dal valore affettivo molto importante, erano regali della nostra infanzia e gioielli appartenuti a nostro nonno), non riusciamo a metterci l'anima in pace per sapere che fine abbiano fatto. Credo che sia stata proprio lei, non entra mai nessuno in casa e come già ripetuto non ci sono mai stati segni di effrazione o di disordine tali da farci pensare all'intervento di ladri. Tanto che solo alcuni gioielli sono stati sottratti, altri son rimasti lì dov'erano. Un gesto davvero forte che ha spiazzato tutti quanti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente,

mi pare di capire che il problema alimentare sia solo uno dei sintomi, dal momento che ha il forte sospetto (e forse anche gli altri della famiglia) che sia stata proprio Sua sorella...

Allora vorrei capire, oltre al disturbo alimentare con restrizione e poi abbuffate, vede in Sua sorella anche comportamenti "strani" che hanno poco a che vedere con il disturbo alimentare? Ci sono comportamenti impulsivi? Aggressivi? Se sì, quali?
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Utente
Utente
Ci sono disturbi comportamentali, pensavamo fossero associati ai disturbi alimentari. Nei giorni negativi risulta scontrosa, irascibile, nervosa, non vuole avere conversazioni e pretende che nessuno la consideri. A volte ha momenti in cui rimane nel letto senza uscire di casa. Stamattina è risuccesso, era nel letto, sarebbe rimasta tutta la giornata, mia madre cercava di convincerla ad uscire con lei, ma le sue risposte erano scontrose e seccate, mia madre imperterrita cercava di convincerla, ci è riuscita con un pò di sforzi, ha cercato di farle esporre quali fossero i suoi problemi, senza vergogna, per poter cercare di capire e poterle dare un aiuto, una mano. Nessuno vuole giudicarla. Ma davvero, in queste situazioni non si sa che atteggiamenti prendere. Alla fine mia sorella non si è esposta dicendo che non esiste alcun problema (non vuole dirlo ma lei è ben cosciente di avere un problema) e mia madre alla fine ha ceduto mettendosi a piangere. Mia sorella ha 22 anni. Leggendo oggi alcuni suoi sms inviati alla sua migliore amica ci sono messaggi in cui lamenta di sentirsi una nullità, senza senso, che vorrebbe morire. Noi cerchiamo di darle affetto ma è come se poco se ne importasse. Lei è una bellissima ragazza, ha le sue cerchie di amicizie, ma davvero non siamo in grado di venirne a capo di questa situazione. Sembra che si stia isolando ma non sappiamo da cosa.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Questo atteggiamento di sospetto che presumibilmente dimostrate, anche involontariamente, nei suoi confronti non credo che aiuti nessuno. Ne' voi ne' tantomeno lei a relazionarvi a voi con fiducia.
Siete assolutamente certi che la sparizione di questi gioielli non possa avere un'altra spiegazione?
E poi cosa pensate ne faccia di questi gioielli? Li tenga in qualche luogo della casa o li abbia venduti?
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#11]
Utente
Utente
Guardi di primo acchito non abbiamo pensato fosse lei. Ma le dinamiche non fanno pensare ad altro, anche se non è mai stata accusata direttamente. Non penso abbia avuto bisogno di soldi, ma non credo se li sia tenuti per se, credo che i gioielli siano stati destinati in qualche comprooro pur non avendone la certezza. I gioielli erano in un cofanetto e solo alcuni di questi sono stati "sacrificati" altri erano in posti ben nascosti, difficili da trovare. Un ladro avrebbe fatto razzia di tutto e avrebbe comunque creato disordine e lasciato tracce. Chi li ha presi sapeva dove erano posizionati. In casa non c'é mai nessuno oltre noi quattro. La porta di casa è sempre rimasta chiusa così come le finestre. Il dilemma comunque rimane. La domanda è questa, il problema va affrontato e discusso tra noi adesso oppure è meglio tralasciare considerando la sua debolezza attuale?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Se avete dei sospetti fondati sarebbe meglio che ne parlaste con sua sorella.
Un dubbio di questo tipo non si nasconde a lungo, e crea delle comunicazioni allusive molto nocive alla serenita' familiare: come vede gia' lei sta cercando delle correlazioni in senso psicopatologico per dare un senso a questa convinzione
I migliori saluti.

[#13]
Utente
Utente
Si, vorrei tanto delle risposte. Io credo che un problema del genere vada discusso per sapere i motivi di tale gesto. I miei genitori dicono di sorvolare, di non dare molta importanza (in casa per amor di patria vige la tesi secondo la quale siano stati dei ladri). Non so se dare torto o meno sull'adozione di questa soluzione. Io e i miei genitori eravamo scossi, lei era davvero fredda ed indifferente, non esprimeva pensieri o sensazioni riguardo all'accaduto. Tendenzialmente credo che una risposta veritiera da parte sua non arriverebbe, penso che sarebbe portata a mentire pur di non ammettere questo gesto irrazionale.
[#14]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Quello che decIderete in seno alla vostra famiglia sara' senz'altro frutto di opportunita', affetto, "amor di patria' etc., di una scelta significativa comunque.
Cio' che invece io vorrei invitarla a non fare e' cercare di attribuire ad una ipotetica psicopatologia quello che potrebbe essere qualcosa di tutt'altra natura.
Cercare di attribuire ad una psicopatologia "riparativa" un evento del quale non si reperisce facilmente una spiegazione "razionale" e' scorretto nel merito e nel metodo.
I migliori saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Un gesto davvero forte che ha spiazzato tutti quanti."

Un gesto che ha quindi un significato che è importante comprendere, al di là dell'ottenere o meno una confessione - che forse otterreste solo approcciandola senza accusarla e dicendo che vi interessa solo sapere che fine hanno fatto quei gioielli per poterli recuperare.

Come le ho detto non è automatico che tale gesto sia segno di patologia, ma è molto più probabile che racchiuda un senso che va rintracciato all'interno dei rapporti familiari e del suo vissuto al riguardo.
Non è ininfluente che si tratti di ricordi di famiglia, di oggetti quasi privi di valore intrinseco, ma dall'importante valore affettivo, e che fra tutti ne siano spariti solo alcuni in particolare e non altri.

Da quanto ha aggiunto è possibile ipotizzare che la ragazza soffra anche di un disturbo dell'umore:del resto nella bulimia la rabbia è rivolta contro di sè come nella depressione.

Come passa la giornata sua sorella?
Studia, lavora o non ha alcun impegno?
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Dr.ssa Agnese Bonni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 21
Gentile Utente,
capisco quanto sia difficile la gestione familiare e la comprensione reale dei comportamenti di sua sorella.
Il quadro psicopatologico dei disturbi alimentari, come può essere quello bulimico, è spesso molto più eterogeneo di quanto si possa pensare e non sono rari i casi di correlazione con patologie quali disturbi dell'umore e disturbi ossessivi-compulsivi. Anche la cleptomania, definibile proprio come una compulsione ad impossessarsi dell'oggetto, può essere un comportamento spesso presente all'interno di una complessità di questo tipo.
Sicuramente non solo serve a poco cercare un "colpevole" ma può, come già fatto notare da altri colleghi, peggiorare una situazione già difficile per sua sorella.
Aldilà, quindi, di capire da parte vostra il perchè di un certo comportamento, quale quello del rubare, è importante che voi cerchiate di far comprendere alla ragazza che ha bisogno di essere aiutata.
Ad esempio, una psicoterapia di tipo sistemico- familiare, potrebbe essere il percorso più auspicabile perchè il disturbo può avere conseguenze sull'intero nucleo della famiglia.
Cordiali saluti,

Dr.ssa Agnese Bonni
Psicologa, Psicoterapeuta, Consulente sessuale, Mediatrice familiare a Piombino (LI)

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