Mancanza di sonno e depressione
salve,
sono diventata mamma per la seconda volta poco più di un mese fa e da allora è ricominciato il mio incubo
così come il mio primogenito anche la mia seconda bimba non dorme la notte e io ne sto risentendo molto a livello fisico e psicologico
la mancanza di sonno forzata mi provoca ovviamente grande stanchezza e mi fa vedere tutto nero, sonodentrata in un circolo vizioso in cui affrontare l'ennesima notte insonne mi provoca grande agitazione che di riflesso probabilmente arriva alla mia bimba che infatti diventa anche lei più agitata
come posso fare per spezzare questo circolo? come posso affrontare questa situazione? ho bisogno di un consiglio.
sono diventata mamma per la seconda volta poco più di un mese fa e da allora è ricominciato il mio incubo
così come il mio primogenito anche la mia seconda bimba non dorme la notte e io ne sto risentendo molto a livello fisico e psicologico
la mancanza di sonno forzata mi provoca ovviamente grande stanchezza e mi fa vedere tutto nero, sonodentrata in un circolo vizioso in cui affrontare l'ennesima notte insonne mi provoca grande agitazione che di riflesso probabilmente arriva alla mia bimba che infatti diventa anche lei più agitata
come posso fare per spezzare questo circolo? come posso affrontare questa situazione? ho bisogno di un consiglio.
[#1]
Gentile Signora,
prima di tutto, felicitazioni per la nascita della sua piccola.
Sarebbe importante che in un momento così impegnativo per Lei sia dal punto di vista pratico, sia da quello emotivo e psicologico, ci fosse qualcuno disponibile ad aiutarla, in modo da sollevarla quanto più possibile da fatiche superflue.
Suo marito riesce a fornirle, almeno in parte, il sostegno di cui ha bisogno?
Ha qualche altra persona vicina (mamma, suocera, sorella...) che può aiutarla?
prima di tutto, felicitazioni per la nascita della sua piccola.
Sarebbe importante che in un momento così impegnativo per Lei sia dal punto di vista pratico, sia da quello emotivo e psicologico, ci fosse qualcuno disponibile ad aiutarla, in modo da sollevarla quanto più possibile da fatiche superflue.
Suo marito riesce a fornirle, almeno in parte, il sostegno di cui ha bisogno?
Ha qualche altra persona vicina (mamma, suocera, sorella...) che può aiutarla?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
gentile dottoressa Scalco,
la ringrazio per la sua celere risposta
mio marito mi aiuta molto con la gestione della casa e del nostro primo figlio che ha 4 anni, ma ovviamente la gestione della piccola soprattutto la notte spetta a me anche perché lui al mattino va a lavorare.
per il resto ho un grande aiuto da parte di mia mamma che passa la giornata con me e mi aiutasquando ho entrambi i bimbi a casa
ho già vissuto questa esperienza con il primogenito che non dormito per un anno di fila, e in quel caso è stata così dura che mi chiedo ancora oggi come ho fatto a non finire al manicomio.
ora il tutto si ripete ma io in più ho un altro figlio che richiede la mia presenza e la mia energia, ma io di energia non ne ho, mi sento terribilmente in colpa per questo e arrivo anche a pensare di non essere in grado di gestire due figli, mi dico che forse ho sbagliato a volermi concedere il lusso di un secondo figlio quando invece non ho le capacità di badare ad entrambi.
insomma sono molto sfiduciata e sopraffatta dagli eventi, dovrei fare i salti di gioia per la nascita di questa nuova vita e invece mi ritrovo sempre ad essere sfinita e a pensare negativo.
secondo lei sono molto grave? dovrei assumere dei farmaci? devo iniziare una terapia?
la ringrazio per la sua celere risposta
mio marito mi aiuta molto con la gestione della casa e del nostro primo figlio che ha 4 anni, ma ovviamente la gestione della piccola soprattutto la notte spetta a me anche perché lui al mattino va a lavorare.
per il resto ho un grande aiuto da parte di mia mamma che passa la giornata con me e mi aiutasquando ho entrambi i bimbi a casa
ho già vissuto questa esperienza con il primogenito che non dormito per un anno di fila, e in quel caso è stata così dura che mi chiedo ancora oggi come ho fatto a non finire al manicomio.
ora il tutto si ripete ma io in più ho un altro figlio che richiede la mia presenza e la mia energia, ma io di energia non ne ho, mi sento terribilmente in colpa per questo e arrivo anche a pensare di non essere in grado di gestire due figli, mi dico che forse ho sbagliato a volermi concedere il lusso di un secondo figlio quando invece non ho le capacità di badare ad entrambi.
insomma sono molto sfiduciata e sopraffatta dagli eventi, dovrei fare i salti di gioia per la nascita di questa nuova vita e invece mi ritrovo sempre ad essere sfinita e a pensare negativo.
secondo lei sono molto grave? dovrei assumere dei farmaci? devo iniziare una terapia?
[#3]
Gentile signora,
non possiamo dirLe da qui se ha bisogno di farmaci (anche perchè noi psicologhe non siamo medici) o se ha bisogno di una terapia psicologica senza conoscerLa e senza inquadrare il problema correttamente (tale valutazione è possibile solo di persona), ma quello che mi ha colpito é questa affermazione:
"...mi sento terribilmente in colpa per questo e arrivo anche a pensare di non essere in grado di gestire due figli, mi dico che forse ho sbagliato a volermi concedere il lusso di un secondo figlio quando invece non ho le capacità di badare ad entrambi..."
Qui infatti commette un errore di valutazione verso se stessa: perchè dice di non sentirsi in grado di fare la mamma? Non crede di essere piuttosto stremata, come conseguenza di un periodo estremamente stressante come può essere il puerperio?
Anzichè riconoscere questo momento come un momento in cui ogni donna è più vulnerabile, stanca ma impegnata col bebè, Lei si prende solo colpe e brutture...
Questo giudizio dovrebbe proprio abbandonarlo a mio avviso.
Poi trovo ottimo il consiglio della dott.ssa Scalco di chiedere aiuto come già sta facendo. Riesce a riposare quando il Suo bimbo più grande non c'è perchè è a scuola e Sua mamma può badare alla piccolina o se dorme anche lei?
Ha provato a parlarne col medico di base intanto?
non possiamo dirLe da qui se ha bisogno di farmaci (anche perchè noi psicologhe non siamo medici) o se ha bisogno di una terapia psicologica senza conoscerLa e senza inquadrare il problema correttamente (tale valutazione è possibile solo di persona), ma quello che mi ha colpito é questa affermazione:
"...mi sento terribilmente in colpa per questo e arrivo anche a pensare di non essere in grado di gestire due figli, mi dico che forse ho sbagliato a volermi concedere il lusso di un secondo figlio quando invece non ho le capacità di badare ad entrambi..."
Qui infatti commette un errore di valutazione verso se stessa: perchè dice di non sentirsi in grado di fare la mamma? Non crede di essere piuttosto stremata, come conseguenza di un periodo estremamente stressante come può essere il puerperio?
Anzichè riconoscere questo momento come un momento in cui ogni donna è più vulnerabile, stanca ma impegnata col bebè, Lei si prende solo colpe e brutture...
Questo giudizio dovrebbe proprio abbandonarlo a mio avviso.
Poi trovo ottimo il consiglio della dott.ssa Scalco di chiedere aiuto come già sta facendo. Riesce a riposare quando il Suo bimbo più grande non c'è perchè è a scuola e Sua mamma può badare alla piccolina o se dorme anche lei?
Ha provato a parlarne col medico di base intanto?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
<<ho già vissuto questa esperienza con il primogenito che non dormito per un anno di fila, e in quel caso è stata così dura che mi chiedo ancora oggi come ho fatto a non finire al manicomio>>
Gentile Signora,
non è finita al manicomio perché di fronte alle difficoltà abbiamo risorse che neppure noi potremmo immaginare. Ha in ogni modo potuto sperimentare che, sebbene stremata, è stato possibile superare indenne quel periodaccio.
Chiunque nella sua situazione si sentirebbe come si sente Lei.
Dal momento che ora la situazione è questa e non è più di tanto modificabile (per il momento), ciò che può cambiare è la propria disposizione d'animo ad affrontarla.
Intanto può già aiutare la consapevolezza che si tratta di un periodo destinato a concludersi, non sappiamo quando ma inevitabilmente succederà. Questo cambia già la prospettiva: una cosa è essere dentro ad una buia galleria senza sapere da che parte andare per uscire più velocemente, un'altra è vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel e dirigervisi per poter finalmente respirare una boccata d'aria pulita.
La situazione è oggettivamente pesante, non è Lei ad essere inadeguata.
Si conceda qualche momento per sé, per poter ricaricare le batterie ed occuparsi con rinnovata energia dei suoi piccoli: faccia una passeggiata con un'amica, si regali una crema profumata per il corpo, vada dal parrucchiere....trovi Lei le modalità che più le si addicono.
Se ne sente il bisogno, non esiti a rivolgersi ad uno psicologo per alcune sedute di sostegno che non possono che farle bene, oppure contatti il Consultorio Familiare della sua ASL per sapere se è attivo qualche gruppo d'incontro di neo-mamme.
Non si scoraggi: vedrà che prima di quanto crede questi brutti pensieri se ne saranno andati e le rimarrà solo la gioia e la soddisfazione di essere mamma di due splendidi bambini.
Saluti.
Gentile Signora,
non è finita al manicomio perché di fronte alle difficoltà abbiamo risorse che neppure noi potremmo immaginare. Ha in ogni modo potuto sperimentare che, sebbene stremata, è stato possibile superare indenne quel periodaccio.
Chiunque nella sua situazione si sentirebbe come si sente Lei.
Dal momento che ora la situazione è questa e non è più di tanto modificabile (per il momento), ciò che può cambiare è la propria disposizione d'animo ad affrontarla.
Intanto può già aiutare la consapevolezza che si tratta di un periodo destinato a concludersi, non sappiamo quando ma inevitabilmente succederà. Questo cambia già la prospettiva: una cosa è essere dentro ad una buia galleria senza sapere da che parte andare per uscire più velocemente, un'altra è vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel e dirigervisi per poter finalmente respirare una boccata d'aria pulita.
La situazione è oggettivamente pesante, non è Lei ad essere inadeguata.
Si conceda qualche momento per sé, per poter ricaricare le batterie ed occuparsi con rinnovata energia dei suoi piccoli: faccia una passeggiata con un'amica, si regali una crema profumata per il corpo, vada dal parrucchiere....trovi Lei le modalità che più le si addicono.
Se ne sente il bisogno, non esiti a rivolgersi ad uno psicologo per alcune sedute di sostegno che non possono che farle bene, oppure contatti il Consultorio Familiare della sua ASL per sapere se è attivo qualche gruppo d'incontro di neo-mamme.
Non si scoraggi: vedrà che prima di quanto crede questi brutti pensieri se ne saranno andati e le rimarrà solo la gioia e la soddisfazione di essere mamma di due splendidi bambini.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 25/02/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.