Elaborare la morte di mio padre
Salve, sono una ragazza di 28 anni, attualmente all'ottavo mese di gravidanza.
quattro giorni fa è morto mio padre a cui ero attaccatissima ma non riesco a piangere, non provo dolore...era malato da un anno ma fino a gennaio avevamo ancora una piccola speranza di salvarlo con un intervento, poi a gennaio è stato ricoverato con altre complicazioni e io ogni giorno sono stata li ad occuparmi di lui, gli ultimi giorni mentre era in rianimazione venivo colta da crisi di pianto interminabili perchè non sopportavo più di vederlo cosí sofferente, poi è arrivata la notizia...mio padre se n'era andato via per sempre. Prima è arrivata la tristezza ho passato due o tre giorni in cui ho pensato a quanto era ingiusto tutto questo, non poteva neanche conoscere il suo nipotino che nascerà a aprile...era ancora giovanissimo,dovevamo fare tante cose belle insieme...poi sono diventata fredda, non ho versato una lacrima in cappellina, nè al funerale, guardo le sue foto e invece di sentirmi male dal dolore sorrido pensando a quanto siamo stati felici insieme, a quanto fosse speciale, sono tranquilla, troppo serena, sostengo mia mamma come se la sua perdita fosse più pesante della mia, ma non mi sento normale...io amavo tantissimo mio padre, perchè sono cosí tranquilla? Non provo il dolore che avevo immaginato, da un anno mi immaginavo questa possibilità e mi sembrava troppo dolorosa e inaccettabile, adesso che ci sono dentro invece non sento più niente…ho paura di vivere con distacco questo momento, che la mia mente mi stia facendo qualche scherzo e poi di ritrovarmi distrutta tra qualche mese quando invece dovrei pensare al mio piccolo...tutti mi dicono che sono forte come era lui, ma io non ci credo molto, e mi sento in colpa perchè questa mancanza di sofferenza mi sembra ingiusta nei suoi confronti...dovrei affrontare la questione con uno specialista?
grazie
quattro giorni fa è morto mio padre a cui ero attaccatissima ma non riesco a piangere, non provo dolore...era malato da un anno ma fino a gennaio avevamo ancora una piccola speranza di salvarlo con un intervento, poi a gennaio è stato ricoverato con altre complicazioni e io ogni giorno sono stata li ad occuparmi di lui, gli ultimi giorni mentre era in rianimazione venivo colta da crisi di pianto interminabili perchè non sopportavo più di vederlo cosí sofferente, poi è arrivata la notizia...mio padre se n'era andato via per sempre. Prima è arrivata la tristezza ho passato due o tre giorni in cui ho pensato a quanto era ingiusto tutto questo, non poteva neanche conoscere il suo nipotino che nascerà a aprile...era ancora giovanissimo,dovevamo fare tante cose belle insieme...poi sono diventata fredda, non ho versato una lacrima in cappellina, nè al funerale, guardo le sue foto e invece di sentirmi male dal dolore sorrido pensando a quanto siamo stati felici insieme, a quanto fosse speciale, sono tranquilla, troppo serena, sostengo mia mamma come se la sua perdita fosse più pesante della mia, ma non mi sento normale...io amavo tantissimo mio padre, perchè sono cosí tranquilla? Non provo il dolore che avevo immaginato, da un anno mi immaginavo questa possibilità e mi sembrava troppo dolorosa e inaccettabile, adesso che ci sono dentro invece non sento più niente…ho paura di vivere con distacco questo momento, che la mia mente mi stia facendo qualche scherzo e poi di ritrovarmi distrutta tra qualche mese quando invece dovrei pensare al mio piccolo...tutti mi dicono che sono forte come era lui, ma io non ci credo molto, e mi sento in colpa perchè questa mancanza di sofferenza mi sembra ingiusta nei suoi confronti...dovrei affrontare la questione con uno specialista?
grazie
[#1]
Gentile Signora,
inanzitutto le esprimo le mie sentite condoglianze per la perdita di suo padre.
I sensi di colpa fanno parte dei movimenti psichici che seguono ad un lutto, è anche probabile che abbia avuto modo di iniziare in parte ad elaborare la perdita durante la malattia di suo padre che l'ha vista così sofferente.
L'elaborazione del lutto è un processo che richiede tempo, la cui qualità e durata dipende dalle risorse personali e ambientali a disposizione, cambia dunque da persona a persona.
Si dia tempo e se si sentisse in difficoltà, incontrare personalmente uno psicologo le potrebbe essere utile per essere sostenuta, anche in considerazione di un suo miglior benessere relativo alla gravidanza in corso e alla imminente maternità.
Se crede ci può aggiornare, la ascolteremo volentieri.
Cari saluti
inanzitutto le esprimo le mie sentite condoglianze per la perdita di suo padre.
I sensi di colpa fanno parte dei movimenti psichici che seguono ad un lutto, è anche probabile che abbia avuto modo di iniziare in parte ad elaborare la perdita durante la malattia di suo padre che l'ha vista così sofferente.
L'elaborazione del lutto è un processo che richiede tempo, la cui qualità e durata dipende dalle risorse personali e ambientali a disposizione, cambia dunque da persona a persona.
Si dia tempo e se si sentisse in difficoltà, incontrare personalmente uno psicologo le potrebbe essere utile per essere sostenuta, anche in considerazione di un suo miglior benessere relativo alla gravidanza in corso e alla imminente maternità.
Se crede ci può aggiornare, la ascolteremo volentieri.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Signora,
Le perdite e per di piu' cosi' importanti necessitano di tempo e di adeguate elaborazioni per trovare la giusta collocazione psichica.
Non si colpevolizzi per l' assenza di lacrime , ogni individuo reagisce ed elabora il dolore in modo soggettivo, unico ed irripetibile, in funzione della propria storia, educazione all' affettivita' , bagno ormonale, ecc...
La sua condizione di adesso e' di chiara protezione verso il bambino, e' sano, naturale ed appartiene alla conservazione della specie, il dolore maggiore lo avvertira' dopo...
Valuti l' ipotesi di farsi aiutare, mediante un supporto psicologico, le servira' e non poco a bambino in braccio.
I genitori persi, diventano poi " oggetti interni" .
Un sentito abbraccio a lei ed al nascituro
Le perdite e per di piu' cosi' importanti necessitano di tempo e di adeguate elaborazioni per trovare la giusta collocazione psichica.
Non si colpevolizzi per l' assenza di lacrime , ogni individuo reagisce ed elabora il dolore in modo soggettivo, unico ed irripetibile, in funzione della propria storia, educazione all' affettivita' , bagno ormonale, ecc...
La sua condizione di adesso e' di chiara protezione verso il bambino, e' sano, naturale ed appartiene alla conservazione della specie, il dolore maggiore lo avvertira' dopo...
Valuti l' ipotesi di farsi aiutare, mediante un supporto psicologico, le servira' e non poco a bambino in braccio.
I genitori persi, diventano poi " oggetti interni" .
Un sentito abbraccio a lei ed al nascituro
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile Utente,
in questo momento sicuramente difficile si trova ad affrontare due eventi che per definizione sono molto lontani e diversi tra di loro, soprattutto per le emozioni che suscitano.
La possibilità di rivolgersi ad uno psicologo potrebbe essere utile come supporto per affrontare al meglio le ultime fasi della gravidanza e il lutto per suo padre.
Le faccio i miei migliori auguri.
in questo momento sicuramente difficile si trova ad affrontare due eventi che per definizione sono molto lontani e diversi tra di loro, soprattutto per le emozioni che suscitano.
La possibilità di rivolgersi ad uno psicologo potrebbe essere utile come supporto per affrontare al meglio le ultime fasi della gravidanza e il lutto per suo padre.
Le faccio i miei migliori auguri.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Gent.ma Signora,
Codoglianze per il lutto che ha colpito lei e la sua famiglia.
I meccanismi di elaborazione del lutto attraversano delle fasi. La prima di tali fasi e' il diniego. Un meccanismo di difesa inconscio che si attiva autonomamente.
La sua psiche decidera' quando e' pronta ad abandonare tale forte difesa e a farle consapevolizzare l'accaduto.
Occorrera' qualche giorno.
E' comunque molto positivo che lei si dedichi a sostenere la mamma. Nei momenti di perdita delle persone significative stringersi a quelle vicine e' fonte di calore emotivo.
Ci mandi sue notizie fra qualche giorno!
Un abbraccio
Codoglianze per il lutto che ha colpito lei e la sua famiglia.
I meccanismi di elaborazione del lutto attraversano delle fasi. La prima di tali fasi e' il diniego. Un meccanismo di difesa inconscio che si attiva autonomamente.
La sua psiche decidera' quando e' pronta ad abandonare tale forte difesa e a farle consapevolizzare l'accaduto.
Occorrera' qualche giorno.
E' comunque molto positivo che lei si dedichi a sostenere la mamma. Nei momenti di perdita delle persone significative stringersi a quelle vicine e' fonte di calore emotivo.
Ci mandi sue notizie fra qualche giorno!
Un abbraccio
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#5]
Ex utente
Vorrei ringraziare tutti voi per i vostri pareri e consigli, vedrò come evolverà la situazione nei prossimi giorni per poi decidere se chiedere o meno l'aiuto di uno specialista, adesso le cose da sistemare sono così tante che non lasciano neanche il tempo di pensare a quello che è successo.
Grazie ancora
cordiali saluti
Grazie ancora
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 12.2k visite dal 23/02/2013.
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