Capire o no mio marito
Sono un madre 31enne di S. 3anni e mezzo e G. di 1anno e qualche mese.Ho conosciuto M. nell’anno 2007,mi sono molto affezionata a lui fin da subito anche perché stavo attraversando un periodo difficile della mia vita e lui mi è sempre stato molto vicino. Nel 2009abbiamo avuto la nostra prima figlia,e ci siamo sposati civilmente quando lei aveva 2mesi, abbiamo deciso di farlo per la bambina perché stavamo bene anche da conviventi,ma ci sembrava giusto regolarizzare le cose,un po’ forse per cultura,anche se comunque è sempre stato un mio desiderio.Ai miei genitori M.nn è mai piaciuto un granchè, ma al di la di questo l’hanno sempre accettato.Anche se a volte ci hanno trattati proprio male, ma sono i miei genitori, gli unici che ho e voglio loro bene e li rispetto.Con i miei genitori ho spesso avuto discussioni ,(sono figlia unica)discussioni che ovviamente riferivo a M.essendo il mio compagno. Il giorno del Matrimonio M.ha bevuto a dismisura, dopo la cerimonia se ne’è andato in auto col suo amico, piantandomi in mezzo alla strada come una cartaccia, al pranzo tutto è degenerato rovinando la festa ,mi ha tirato la fede,sfracellato la torta e inveito contro me i miei genitori e chiunque gli stava a tiro. Insomma un disastro. Sono rimasta scioccata da tutto questo.Ma nonostante tutto gli sono rimasta accanto, perché credevo di riuscire a superare questo trauma, rassicurata anche dal fatto che lui mi disse che gli dispiaceva aver reagito in quel modo,ma era colpa dei miei genitori che l’avevano portato a reagire così dopo mesi di nervosismi e dopo tutte le discussioni che gli portavo in casa.Per un po’ ho cercato di capirlo, di giustificarlo,ma a distanza di 3anni e mezzo ancora quella cosa mi fa stare male.Troppo spesso ho rimproverato mio marito di alzare il gomito,nn durante la settimana che comunque si comportava bene, ma bensì il sabato sera a casa.Non si trattava del bicchiere di vino bevuto insieme alla cena,si trattava di bere litri e litri di vino,abbinati magari a superalcolici,cosa che in M.ha un effetto catastrofico, nel senso che si trasforma, comincia a dire frasi senza senso, ad offendere,diventa intrattabile e cattivo. Unsecondo episodio è stata una sera, un sabato,gli chiesi di andare a prendere i pannolini per la piccola.Insieme al suo amico uscirono di casa già un po allegri.Erano più o meno le 18.Dalle 21suona il campanello.Era l’amico,e mi disse che M.era impazzito, che si erano fermati al bar,che poi erano andati al supermercato e che M.aveva dato bella mostra di se con i pantaloni mezzi calati,rischiando di rovesciare gli scaffali, che usciti, gli aveva messo le mani addosso e l’aveva quasi fatto uscire di strada con la macchina e che ora era per strada.Poi l’amico si è dileguato.Ero terrorizzata. E comincia a suonare il telefono. Era lui in preda a un isteria.Mi ha detto di andare a prenderlo che nn sapeva dove era,io mi sono rifiutata avendo con me la piccolina, e allora ha cominciato a dirmi che ero una p* che chissà cosa facevo con il suo amico.Alchè sono scappata da una mia amica vicina.Dopo qualche ora di ansia, sono scesa a casa da sola per vedere se era tornato,infatti era a casa,che non stava nemmeno i piedi. Il giorno dopo il vuoto completo.Passano giorni tranquilli, senza grandi problemi.Anche se dentro di me è sempre rimasto quell’alone di sfiducia legato a quegli episodi.Infatti le mie paure nn erano infondate.Un giorno,grigliata in compagnia,stesso mix vino e grappa,e per contorno una parola interpretata male e un coltello puntato alla pancia di un commensale.Per fortuna niente è successo, perché mi sono messa in mezzo, ma il terrore è sempre con me ogni qualvolta ci sia alcool in giro.Mi riempie la testa di belle parole,non lo faccio più,ho sbagliato,hai ragione, non devo più bere.Ma prima o poi ci ricasca sempre. E spesso ho minacciato di andarmene ma mi ha sempre convinta.Resto incinta di G.Ormai è rito che beva ogni sabato sera,(il suo amico è tornato), senza combinare grandi guai,straparlando solo e io ovviamente lo ignoro e me ne vado a dormire..Invitati in casa privata a fare una cena,ci saranno 10 persone tra cui nostra figlia e altre due ragazzine.Una persona presente si permette di nn apprezzare una pietanza cucinata proprio da lui e comincia il “bello”.Vedo che M. comincia a giochicchiare con il coltello e allora lo intimo a stare calmo, distogliendolo dalla sua vittima facendogli notare la presenza di nostra figlia e il mio pancione ormai al 8 mese.Ma serve a poco.Preparo le nostre cose, saluto i padroni di casa che capiscono e cerco di trascinarlo fuori.Niente.Dopo un quarto d’ora arriva.Per strada a nulla servono il miei rimproveri e arrivati sotto casa cerca di strapparmi il volante allora mi difendo e lui si arrabbia con me strappandomi la maglia, dicendomi che sono una p* .Arrivati a casa si infila nel letto e il giorno dopo è solo capace di dirmi che gli ho fatto male ad una tempia.A fine ottobre nasce G., dopo la maternità obbligatoria ho deciso di fare tutta la facoltativa e quindi di licenziarmi entro l’anno di vita di G. percependo la disoccupazione, perché col mio stipendio non riuscivo a mantenere nido per due e un'altra macchina( assicurazione, bollo,benzina), e comunque non avevo nessuno che me li portasse e andasse a prendere all’asilo. Quindi ho rinunciato al lavoro per dedicarmi alla famiglia.Scelta della quale sto pagando care le conseguenze.Dopo la nascita di Gabriel l’appartamento in cui vivevamo cominciava a stare stretto anche perché la grande,essendo asmatica aveva bisogno di una stanza tutta sua perché in 4 in una stanza per lei non era sano.Abbiamo provato a venderlo, ma purtroppo sarebbe stato svalutato troppo e nemmeno a comprarne uno più grande ce lo potevamo permettere così abbiamo deciso di affittarlo e trasferirci in affitto in una casa nel mio paese di origine vicino ai miei genitori che se non altro in qualche modo ci avrebbero aiutato con i bambini qualora avessimo avuto necessità.Purtroppo l’inquilino nn paga l’affitto da tre mesi e questo crea nn pochi problemi alla nostra famiglia e il mutuo nn viene più pagato.A gennaio ho fatto il grave errore di lamentarmi con i miei genitori che M.nn si occupa dei piccoli lavoretti di casa, nn spala il cortile dalla neve,nn sparge il sale per il ghiaccio col rischio che io o i bambini cadiamo,in realtà sciocchezze,ma io non sono in grado di fare alcune operazioni,per mancanza di forza o di tempo perché con due bambini da gestire è così.nella quotidianità,nn riesce ad usare nulla di tecnologico,pc,internet,telefonini leggermente avanzati,se si rompe qualcosa lo lascia com’è subendo tutti i disagi.Per quanto riguarda la burocrazia ci sono sempre io dietro.La scusante è che io ho più tempo e sono più pratica.Fatto sta che ho chiesto a mio papà di venire lui a fare questi lavori.Mio padre l’aveva anche invitato ad andare con lui a fare la legna che l’avrebbe avuta gratis ma non ci è andato, ed ora siamo al freddo perché non ha voluto fare fatica. Dice che tanto la può comprare quando vuole.Si certo con i soldi si può far tutto ma bisogna averli.Da li è stato un susseguirsi di litigate e dita puntate io gli ho chiesto scusa per essermi sfogata con i miei genitori, ma se lui non le fa le cose a chi devo rivolgermi?Lui sembrava avere capito ma in realtà devo averlo davvero umiliato e offeso con questa azione.Sabato 9 febbraio è scoppiata una bomba atomica,complice l’alcool ovviamente.Abbiamo partecipato tutti e quattro al carnevale del paese. inchè non arriva l’amico e un brulè in piazza tira l’altro.Vado con il piccolo da mia nonna che abita poco lontano dalla piazza per riscaldarci un po’ e dargli merenda e la bimba resta col papà.Esco e li trovo al bar e un rosso tira l’altro.La grande nel frattempo si era addormentata nel passeggino allora insisto per andare a casa, anche perché la sera ero stata invitata ad uscire con le amiche e avevo da andare a lavarmi,e lui si scavola,ma alla fine andiamo.E c’è anche il suo amico.Arrivati a casa noto che il pavimento era sporco ed è una cosa che nn sopporto perché i bambini ci giocano e allora mi metto ad aspirare,rassetto casae bado ai bimbi.e M. mi dice:“allora vai a lavarti,”e io“si ma volevo fare delle cose prima,” e lui “allora mi hai fatto venire via dal bar per niente, mi hai rotto i c*i per poi nn andare a lavarti guarda che io ce la faccio a stare dietro a tutto,sei te che non ti fidi, no ti sei mai fidata.Ho cercato inutilmente di spiegargli che non stavo facendo niente di più di quello che faccio sempre.Poi noto accanto a lui una bottiglia di Brendy aperta ed iniziata e dico: “e questa?” E lui: “mi serve”. Glie l’ho gettata nel lavandino.Credo che quella mossa è stata la scintilla che l’ha fatto scattare. Da quel momento è diventato una bestia,ha cominciato ad urlare,a tirare cose,a sbattere le ante della cucina a dirmi cose orribili, ha rotto la porta del bagno dove mi ero rifugiata e fatto piangere il piccolo che era in braccio a me e tutto questo mentre ero al telefono con una mia amica perché nn sapevo più chi chiamare. Il suo amico immobile sul divano.La bambina in stanza ha sentito tutto e quando l’ho raggiunta mi ha chiesto:“mamma perché strillavi?”e le ho risposto:“ io e papà abbiamo discusso,come tu fai ogni tanto con tuo fratello,””e perché piangi”mi disse,”ci sono io che ti voglio bene”.Ora a distanza di quasi un mese,ancora subisco le conseguenze della sua sfuriata giustificata dal fatto che io non mi fido di lui e che sono andata a confidarmi con i miei e l’ho ferito.Ed inoltre che non ce la fa più perché è convinto che in questi anni io l’ho solamente usato,che faccio la vita comoda,che senza di lui nulla sarebbe stato creato,che sono un ingrata senza cervello, mi ha detto che con lui mi sono prostituita, perché non riesce a capire come ho fatto a fare famiglia con uno che mi ha rovinato il matrimonio, visto che questa cosa mi fa ancora male. Mi dice che sono una persona misera, che ho bisogno sempre degli altri per fare le cose,che non so arrangiarmi,il che non è vero anche se non vedo cosa ci sia di male a chiedere una mano se ce n’è di bisogno.Dice che lui viene dalla strada e che sa com’è la vita e che io non capisco niente.Dice che se ci separiamo devo stare attenta a non incontrare suo fratello per strada(?), fratello che non mi può vedere.Dice che le persone hanno una brutta opinione di me, da sua madre a suo fratello al suo amico e chissà chi altro, perché in giro lo vedono come il buono ed io come la pazza e cattiva.Dice che mi toglierà i figli,che d’ora in poi mi toglierà tutto,che non posso più uscire che manterrà solo i figli e che io mi devo arrangiare.Voglio precisare che mai per una volta ho basato il rapporto con mio marito sul denaro,nn chiedo niente se non la stabilità, la serenità e l’equilibrio per me e i miei figli.Da una settimana ho messo da parte 20 euro,per un’ emergenza o comunque per avere u minimo di autonomia.Stamani nn li ho più trovati, ho chiesto a lui se li avesse presi e mi sento dire ” ma mi hai detto che soldi no ne avevi?E comunque li avrai persi.” Non li ho persi, ho solo lasciato incustodito il portafoglio a casa.È una vita che non mi compero niente, e non chiedo niente, e lui mi vuol togliere quello che non ho. Certo, se avevo bisogno di qualcosa se si poteva, mi ha sempre aiutato.Giornalmente mi passa qualche euro per il pane, ma la gestione dei soldi la ha lui, lui ha il bancomat. Lui sa cosa abbiamo e cosa esce.Io so solo che siamo sempre in rosso e la colpa è ovviamente mia perché non contribuisco.Io nn ho paura di lavorare,ma la scelta di stare a casa è stata fatta insieme sulla base di conti fatti a tavolino non per comodo mio.Ed ora invece mi dice che lui ha solo seguito la mia idea.Innanzitutto dovrei cercare un nido per il piccolo,e privato,e costa. In secondo luogo dovrei trovare qualcuno,una baby sitter che mi porti o vada a prendere la bambina all’asilo e pure il piccolo e anche quella deve venir pagata,e se figli sono malati chi si occupa di loro?Li lascio a casa da soli? S. è pure asmatica e chi si curerebbe di lei?In secondo luogo ho bisogno di un mezzo per muovermi, ma nn avendo entrate nn me la posso permettere.Potrei usare i mezzi pubblici, ma vivendo in montagna non ci sono tutte le corse che ci possono essere in città.E comunque dovrei pagarmi il biglietto ma nn ho soldi.Se la prende con i miei genitori che avevano detto che ci avrebbero aiutati se avessimo avuto bisogno. Ma non si rende conto che lavorano anche loro 8ore al giorno ma che se la sera gli chiedo di tenere i bambini lo fanno senza problemi e comunque non si sono mai tirati indietro se c’era da aiutarci.Dice che a casa non faccio niente di speciale. Gli darei ragione se veramente non combinassi niente, che non cucino, che i figli sono sporchi, che nn faccio le lavatrici,che sperpero il suo denaro,che nn mi occupo di niente,invece sono una brava madre e moglie.Moglie che però ora è arrivata al limite della sopportazione, mi sta destabilizzando,un giorno mi dice ti tolgo tutto,un altro sono qui che cerco di salvare tutto.Io mi rendo conto di aver messo un muro impenetrabile con lui.Nn riesco a sorridergli dopo le cattiverie che mi dice.In sostanza io credo di avergli chiesto già troppe volte di nn bere più.E di occuparsi della sua casa.Di lasciar perdere le amicizie sbagliate.Gli ho chiesto invece di spendere 13 euro per una bottiglia di vino di portare con quei soldi la bimba in piscina.Gli chiedo cose piccole ma significative.Gli chiedo la responsabilità.Come faccio a fidarmi di uscire un sabato sera e lasciargli i figli se appena esco magari comincia a bere col suo amico che ormai quasi ogni sabato è qui, nn credo arrivi a fare del male ai bambini, ma di certo nn è un bel vedere ne un bell’esempio.E se invece per caso va fuori di testa?Con i figli nn riesco a capire che rapporto sta creando, certo gli vuole bene, ma nn ci gioca,non fa cose insieme, nn li stimola,li compra spesso con dolcetti e piccoli regali,cosa che gli ho pesantemente detto che è sbagliato fare perchè nn credo sia un buon metodo educativo.Dice che lui lavora e lui mantiene la famiglia e fa già tanto.Che non vedo gli sforzi che fa.Un momento me ne dice di tutti i colori , un attimo dopo cerca di abbracciarmi e io nn voglio e li mi sento dire“vedi tu nn mi vieni incontro”,ma come faccio?Ha cercato di fare l’amore con me ma al mio rifiuto si è arrabbiato dicendo che nn adempio ai miei doveri coniugali.Io ho paura di lui delle sue reazioni,delle minacce che mi fa,mi dice di togliermi tutto, d'altronde sono una donna“senza lavoro” ti tolgono anche i figli.Mi insulta dicendo che un giorno racconterà ai figli la verità di quello che sono.E cosa mai sarò?Dice che non beve più che ora basta che cambia.Vuole rimediare agli errori che ha commesso, non vuole più farmi del male.Dice che vuole occuparsi dei figli e della famiglia.So che le responsabilità delle azioni nella coppia in questi casi sono sempre cinquanta e cinquanta,ma io non riesco ad avere fiducia in lui e a questo punto no so nemmeno quanta riesco a darne io a lui.Ma la mia voce interiore mi dice di non crederci, che non cambierà.Dovrei cominciare io ad avere un altro atteggiamento nei suoi confronti?E io ci provo.Se mi arrabbio sul serio e minaccio di andarmene allora si sveglia dal coma e si da da fare, se invece gli vado incontro e gli perdono tutto siamo da capo.La mia domanda è,è legittimo il mio rifiuto verso di lui oppure sono troppo attaccata a questi episodi che francamente mi hanno turbata,devo considerare questi episodi oppure lasciarli perdere perché errori ne fanno tutti?Devo giustificare mio marito oppure no?Ringrazio per l’attenzione,M.
[#1]
Gentile Signora,
la situazione che descrive mi sembra grave e la inviterei a non colpevolizzarsi, in questi casi occorrerebbe riuscire a vedere la situazione con lucidità.
Davanti ad un uomo violento, che non la rispetta, la umilia, rovescia le proprie colpe su di lei cercando di confonderla, che si comporta in un certo modo davanti ai figli, con la sua famiglia e quant'altro, ancora si chiede se giustificarlo?
Minacce, umiliazioni sono funzionali ad indebolirla, a spegnere le sue reazioni, a trattenerla dove sta, così come i temporanei ravvedimenti che in questo tipo di situazioni non durano mai a lungo e sono anch'essi funzionali a perpretare la situazione.
Dal mio punto di vista sarebbe il caso di prendere provvedimenti seri per tutelare se stessa e i suoi bimbi, un clima famigliare del genere fa male anche a loro.
Non credo sia il caso di continuare così. Il suo rifiuto di non avere rapporti sessuali con suo marito oltre che comprensibile è del tutto legittimo, lei è assolutamente padrona di sé, del suo corpo e della sua anima, suo marito non la può costringere a rapporti sessuali che lei non desidera avere. Ma quale dovere coniugale?
Su chi può contare in questo momento?
la situazione che descrive mi sembra grave e la inviterei a non colpevolizzarsi, in questi casi occorrerebbe riuscire a vedere la situazione con lucidità.
Davanti ad un uomo violento, che non la rispetta, la umilia, rovescia le proprie colpe su di lei cercando di confonderla, che si comporta in un certo modo davanti ai figli, con la sua famiglia e quant'altro, ancora si chiede se giustificarlo?
Minacce, umiliazioni sono funzionali ad indebolirla, a spegnere le sue reazioni, a trattenerla dove sta, così come i temporanei ravvedimenti che in questo tipo di situazioni non durano mai a lungo e sono anch'essi funzionali a perpretare la situazione.
Dal mio punto di vista sarebbe il caso di prendere provvedimenti seri per tutelare se stessa e i suoi bimbi, un clima famigliare del genere fa male anche a loro.
Non credo sia il caso di continuare così. Il suo rifiuto di non avere rapporti sessuali con suo marito oltre che comprensibile è del tutto legittimo, lei è assolutamente padrona di sé, del suo corpo e della sua anima, suo marito non la può costringere a rapporti sessuali che lei non desidera avere. Ma quale dovere coniugale?
Su chi può contare in questo momento?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
grazie innanzitutto per la risposta alquanto rapida,effettivamente mi sta mettendo in uno stato costantemente confusionale e la mia paura più grossa è proprio quella di non riuscire ad essere più lucida,cosa che invece devo essere per i miei figli.fortunatamente sono la mia forza. mi riempie la testa di parole, riesce anche a convincermi che non succederà più niente di grave,che ha sbagliato. riesce ad entrarmi nell intimo, ma lui non si rende conto della gravità della situazione. dice che vivo di rancori e questo mi distruggerà perché dovrei perdonarlo e guardare avanti e ricominciare perché nn è una cattiva persona,se gli voglio bene.ma credo sia la solfa di sempre, io sono molto preoccupata.
[#3]
Le sue preoccupazioni sono fondate, le servirebbe un aiuto psicologico per uscire dalla confusione, essere sostenuta e trovare la strada che le consenta di cambiare la situazione.
Può rivolgersi al servizio pubblico - Consultorio Familiare ASL - oppure anche a un centro antiviolenza dove può ricevere aiuto psicologico e legale.
Ci tenga informati se crede
Cari auguri
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Ci tenga informati se crede
Cari auguri
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 15k visite dal 22/02/2013.
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