Disagio

Salve,sono una ragazza di 21 anni,sto con un ragazzo da due anni e mezzo.Siamo due tipi molto particolari e non abbiamo le solite abitudini di coppie ( ad esempio chiamarsi spesso,sapere cosa si sta facendo e con chi e perche ).Ci amiamo molto e in maniera libera.In questo periodo siamo sotto esami,rispettiamo gli spazi dell'altro anche se l'ultima volta abbiamo discusso e deciso che dovremmo essere meno distaccati durante questi periodi.Lui è un tipo che quando mi sfogo o ho da dire qualcosa di duro mi lascia parlare e poi non dice niente perche non sa che dire oppure non approva quel che dico perche afferma siano solo paranoie che prima non avevo,non è il tipo che da sicurezze e questo lo so.

Ho sempre avuto una certa insicurezza sin dall'asilo,sono insicura di dire cose che so di sapere(benchè io sia molto estroversa e chiaccherona) ma cmq ho paura di sbagliare quindi anche scolasticamente mi rovino sempre ( o quasi) tutte le mie capacità con successivi sensi di colpa.Per paura di sbagliare sbaglio.. Ultimamente non dormo,i miei battiti cardiaci sono piu elevati del solito e aumentano ancor di piu quando sto pensando o ho delle crisi perche mi scordo di respirare a fondo e mi sembra di soffocare..sogno sempre di litigare con il mio ragazzo,e molte cose e pensieri mi stanno facendo capire che è come se non aspettassi altro che beccare un suo errore o torto nei miei confronti per dirgli " bravo hai rovinato il nostro incredibile sentimento " .Non ero cosi... e cmq quando mi capita sono lucida.Non piango piu,prima piangevo di continuo quando pensavo male e mi calmavo poi e dormivo bene ora non riesco neanche piu a piangere.

Adesso ho sviluppato dei blocchi con lui,infondati( e mai avuti )..al telefono magari lo chiamo e vorrei chiedergli " allora cosa hai fatto oggi apparte studiare ? " apro la bocca e ...divento rossa non ci riesco,non esce nulla,,un po per paura di fare la figura di quella che vuole sapere che ha fatto,dato che non sono quel tipo..poi in alcuni momenti belli nostri,non desidero altro che deprimermi,una masochista,come se mi piacesse rifugiarmi nei pensieri brutti della sofferenza che un amore puo dare per autoproteggermi in anticipo..
Si,sento che mi piace sentirmi sempre coi piedi per terra e non farmi mai illudere ma mi sto scavando una fossa sotto terra..e sono cosi presa a pensar negativo che credo di aver trascurato una parte che ero solita dargli sempre...coccolarlo,sorridere e prendermene cura.Non so piu come affrontare questa cosa un po complicata da scrivere,anche perche mi rovina lo studio e il resto.Mi sento pazza ma in realta so di non esserlo,ognuno è medico di se stesso ma non ci riesco in questo frangente..Vi ringrazio spero riusciate a cogliere qualche cosa dalla mia confusione
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

per quanto riguarda la paura di sbagliare ha individuato bene il meccanismo, che funziona proprio come dice Lei:

<<Per paura di sbagliare sbaglio..>>

Per quanto riguarda l'insicurezza, che è alla base della situazione che descrive, va senz'altro approfondita per individuarne le cause e soprattutto è importante che chiarisca bene, innanzitutto con se stessa, i sentimenti che prova.

In questo uno/a psicologo/a può esserLe di aiuto ed eventualmente può rivolgersi anche al consultorio dell'ASL della sua città.
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Utente
Utente
Grazie di cuore per aver risposto !!!
Si, so esattamente il meccanismo alla base,sono consapevole dell'insicurezza cresciuta ancor di piu con la fase dell'innamoramento che mi ha ammorbidita un bel po,ma vorrei chiederle una cosa,secondo lei cosa può voler dire voler sempre pensare male del proprio partner anche nei momenti piu belli che vengono condivisi insieme ? ( premetto non c''è mai stato tradimento o cose simili ).è vero siamo una coppia "aberrante " a volte siamo troppo distaccati o cmq lo è lui per primo per vari motivi,studio,i suoi spazi amici ecc e poi è ancora molto immaturo anche se ha 20 anni,e di conseguena lo divento anche io per vedere se è reattivo al mio distacco... c'è un che di masochismo,mi perdoni il termine ormai troppo usato,o cmq è come se mi piacesse star male ma non inventandomi le cause o per bizzo !
Grazie ancora e Buona giornata
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

mi sembra di capire che nella relazione con il suo partner ci siano delle difficoltà nel cogliere le giuste distanze dello stare insieme come coppia.

E' come se lei cercasse di mettere alla prova quanto questa sua relazione sia "resistente" o intensa.

Le pesa la "distanza" che c'è tra voi?
Si sente a suo agio in una relazione che lei definisce "libera"?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Le faccio una domanda, anzi 2 per orientarmi meglio?
Ha mai pensato di essere arrabbiata con il suo ragazzo per come gestisce la relazione con lei?
Si sente riconosciuta in tale rapporto nei suoi desideri e modi di sentire?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
<<cosa può voler dire voler sempre pensare male del proprio partner anche nei momenti piu belli che vengono condivisi insieme ?>>

Potrebbe indicare anch'essa una certa insicurezza personale che viene "dirottata" verso il compagno e verso il rapporto con lui.

Ragione di più per indagare e individuare chiaramente le origini di tale insicurezza.
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Dr. Riccardo Cicchetti Psicologo 21 1
Gentile ragazza,
da quanto scrive emerge un conflitto piuttosto evidente:
da un lato parla di sé come una ragazza impegnata in un rapporto "anomalo" o "libero" cercando (volutamnte?) di sospendere ogni forma di giudizio personale rispetto a tali definizioni (come le chiedeva la collega, lei si riconosce in questo tipo di rapporto?);
dall'altro descrive delle dinamiche emozionali tipiche di chi vorrebbe esercitare un controllo sulla relazione.

Immaginare che il proprio partner possa compiere un passo falso, esserne ossessionati, arrivare in certi casi persino ad auspicarlo, indica la presenza di una difficoltà nell'affermazione del proprio Sé, che evidentemente non è ancora superata.

Se ho paura di soffrire in un rapporto, il "pensare male" dell'altro svolge una funzione consolatoria che mi illude momentaneamente di proteggermi dalla sofferenza, ma è solo un meccanismo di difesa e come tale è destinato a fallire; del tipo: "Ho paura di soffrire in questa relazione. Mi metto sulla difensiva, sospendo le mie azioni (es:non dico tutto quello che sento) e resto a guardare fino ad annullarmi. Mi aggrappo alla fantasia che, qualora dovesse accadere qualcosa di brutto, non sarà stato per colpa mia e, avendolo previsto, soffrirò di meno"
Ninete di più disfunzionale.

Come primo passo la invito prorpio ad uscire dalla dimensione di individualità in cui è calata e ad investire nella relazione attraverso le esperienze di coppia.
Smetta di fare monologhi sul suo ragazzo e inizi a dialogare con lui.
Sulla base del confronto, potrà fare delle utili valutazioni.

Cordiali saluti

Dr. Riccardo Cicchetti - Psicologo
Tel: 3474896534
www.studioclinico.it