Ansia e possibile visita specialistica
Salve gentili dottori,
sono un ragazzo di 22 anni, studente universitario e cercherò di spiegare il mio problema.
Tutto iniziò con un attacco di panico, circa 2 anni fa, mentre riflettevo su questioni filosofiche come l'inevitabilità della morte ecc. ebbi come la sensazione di vivere ciò che precede la morte e subito mi sentii terrorizzato al punto di avere un attacco di panico. Nei giorni successivi cercai di non pensarci, ma spaventato e non sapendo cosa fosse dopo pochi giorni crollai. Ero convinto di essere ormai impazzito, quella visione distaccata della realtà che avevo mi fece pensare di avere i primi sintomi di schizofrenia. Dopo una settimana di grande depressione, pian piano ripresi in mano la mia vita anche se nella maniera sbagliata. Avevo paura di studiare insomma; il periodo antecedente l'attacco di panico era pieno di stress da studio e, essendo la mia materia prettamente scientifica, avevo paura fosse proprio lo studio la causa di tutto.
Ho passato da poco un periodo in cui avevo paura di vomitare; dopo la prima volta che mi successe provavo una grande ansia nell'uscire di casa e buona parte delle volte vomitavo sul serio; molto invalidante.
A parte una grande ansia, sento di avere una visione «strana» delle cose ormai. E come se, cercando di mentirmi su quello che mi è successo, abbia perso il vero senso delle cose, delle emozioni della realtà e questo mi spaventa molto. Non ci faccio molto caso, ma non posso fare a meno di pensarci. Delle volte ritorna pure la paura che effettivamente possano essere dei sintomi della schizofrenia e che solo l'ansia che provo, nel momento in cui faccio questi ragionamenti, mi tiene attaccato alla realtà!
Da un punto di vista specialistico, non ho mai parlato con uno psicologo, psicoterapeuta ecc. Quando subentrò la nausea parlai con il mio medico di fiducia che mi diede un farmaco per bloccare i conati di vomito e effettivamente mi fece superare quel momento.
Vi chiedo dunque: è arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno specialista?
Che specialista si addice alla mia situazione? Il mio medico di fiducia mi ha consigliato di non pensarci, distrarmi, fare sport e lavorare; mi trovo a disagio a chiedergli queste cose, so che sembra stupido, ma pensandoci bene ho come paura di apparire debole o di quello che potrebbe pensare di me.
sono un ragazzo di 22 anni, studente universitario e cercherò di spiegare il mio problema.
Tutto iniziò con un attacco di panico, circa 2 anni fa, mentre riflettevo su questioni filosofiche come l'inevitabilità della morte ecc. ebbi come la sensazione di vivere ciò che precede la morte e subito mi sentii terrorizzato al punto di avere un attacco di panico. Nei giorni successivi cercai di non pensarci, ma spaventato e non sapendo cosa fosse dopo pochi giorni crollai. Ero convinto di essere ormai impazzito, quella visione distaccata della realtà che avevo mi fece pensare di avere i primi sintomi di schizofrenia. Dopo una settimana di grande depressione, pian piano ripresi in mano la mia vita anche se nella maniera sbagliata. Avevo paura di studiare insomma; il periodo antecedente l'attacco di panico era pieno di stress da studio e, essendo la mia materia prettamente scientifica, avevo paura fosse proprio lo studio la causa di tutto.
Ho passato da poco un periodo in cui avevo paura di vomitare; dopo la prima volta che mi successe provavo una grande ansia nell'uscire di casa e buona parte delle volte vomitavo sul serio; molto invalidante.
A parte una grande ansia, sento di avere una visione «strana» delle cose ormai. E come se, cercando di mentirmi su quello che mi è successo, abbia perso il vero senso delle cose, delle emozioni della realtà e questo mi spaventa molto. Non ci faccio molto caso, ma non posso fare a meno di pensarci. Delle volte ritorna pure la paura che effettivamente possano essere dei sintomi della schizofrenia e che solo l'ansia che provo, nel momento in cui faccio questi ragionamenti, mi tiene attaccato alla realtà!
Da un punto di vista specialistico, non ho mai parlato con uno psicologo, psicoterapeuta ecc. Quando subentrò la nausea parlai con il mio medico di fiducia che mi diede un farmaco per bloccare i conati di vomito e effettivamente mi fece superare quel momento.
Vi chiedo dunque: è arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno specialista?
Che specialista si addice alla mia situazione? Il mio medico di fiducia mi ha consigliato di non pensarci, distrarmi, fare sport e lavorare; mi trovo a disagio a chiedergli queste cose, so che sembra stupido, ma pensandoci bene ho come paura di apparire debole o di quello che potrebbe pensare di me.
[#1]
Gentile ragazzo,
le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo per una valutazione approfondita del caso. Dopo la valutazione le verrà indicato quale trattamento possa essere più opportuno ed efficace per lei.
Come mai ha il timore di essere affetto o di diventare schizofrenico? Conosce quali sono i sintomi di questo disturbo?
le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo per una valutazione approfondita del caso. Dopo la valutazione le verrà indicato quale trattamento possa essere più opportuno ed efficace per lei.
Come mai ha il timore di essere affetto o di diventare schizofrenico? Conosce quali sono i sintomi di questo disturbo?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
quello che Lei definisce "attacco di panico" è stato diagnosticato dal medico (ad es. al PS) oppure è un etichetta che Lei ha messo alla sensazione di disagio provata?
Il Suo medico non ha ritenuto opportuno prescriverLe approfondimenti diagnostici?
Anch'io credo che sarebbe opportuna una valutazione psicologica.
Un cordiale saluto,
quello che Lei definisce "attacco di panico" è stato diagnosticato dal medico (ad es. al PS) oppure è un etichetta che Lei ha messo alla sensazione di disagio provata?
Il Suo medico non ha ritenuto opportuno prescriverLe approfondimenti diagnostici?
Anch'io credo che sarebbe opportuna una valutazione psicologica.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
"Il mio medico di fiducia mi ha consigliato di non pensarci, distrarmi, fare sport e lavorare"
Caro Ragazzo,
purtroppo l'atteggiamento di alcuni medici è esattamente quello che riferisci:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/631-e-solo-ansia-stia-tranquillo.html
Dirti di "distrarti", però, serve solo a farti perdere tempo e a non cercare soluzioni utili per risolvere il problema, oltre che a colpevolizzarti come se avessi posto un problema futile, come se ti stessi lamentando per nulla.
Il primo passo da fare consiste sicuramente in una valutazione psicologica alla quale seguirà l'indicazione del tipo di percorso più utile da svolgere nel tuo caso.
E' importante che tu ti attivi per risolvere adesso il problema perchè essendo ancora così giovane incontrerai meno difficoltà nel processo di cambiamento.
Ti faccio tanti auguri,
Caro Ragazzo,
purtroppo l'atteggiamento di alcuni medici è esattamente quello che riferisci:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/631-e-solo-ansia-stia-tranquillo.html
Dirti di "distrarti", però, serve solo a farti perdere tempo e a non cercare soluzioni utili per risolvere il problema, oltre che a colpevolizzarti come se avessi posto un problema futile, come se ti stessi lamentando per nulla.
Il primo passo da fare consiste sicuramente in una valutazione psicologica alla quale seguirà l'indicazione del tipo di percorso più utile da svolgere nel tuo caso.
E' importante che tu ti attivi per risolvere adesso il problema perchè essendo ancora così giovane incontrerai meno difficoltà nel processo di cambiamento.
Ti faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Gentili dottori,
grazie mille per le risposte e grazie ancora per avermi dato ulteriore coraggio per fare una visita da uno psicologo.
Gentile dr. Del Signore effettivamente no, non penso di conoscere i sintomi di questa malattia; ne ho solo una vaga idea e sono tutte informazioni che lessi su internet nei più svariati siti che ne parlano. Purtroppo molte cose che mi sono successe hanno fatto si che potessi pensare a queste cose. Ricordo che una mattina, dopo una notte passata con degli amici in un pub, andai a lezione, ma mi sentivo più rilassato del solito, una sensazione di calma che provo sempre dopo una leggera sbornia, per dirla tutta, mi sentivo "bene" in un certo senso, avevo la mente libera. Sta di fatto che riuscii, nonostante la stanchezza, a capire le cose in maniera molto più “logica” e lucida di quanto non facessi prima; la lezione che seguii era di un esame che cercai invano di studiare mesi prima senza successo, lo ritenevo difficile. Invece da quel giorno iniziai a comprenderlo, tra l'altro presi anche un 30 senza problemi; cambiò anche il mio approccio alle altre materie, un altro 30 in matematica senza problemi. Era come se trovassi più facili e diretti i costrutti logici e allenandomi con lo studio di queste materie riuscivo a mantenere questa visione “razionale”. Non nego di essere stato molto felice in questo periodo. Prima, anche adesso delle volte, mi sembrava di perdermi in una sorta di rappresentazione, non so neppure se si dica così, visivo-spaziale dei costrutti, come se li guardassi quasi e dopo ore di studio mi sembrava pure di ritrovarli nelle cose, trovavo delle congruenze con degli oggetti posti in un determinato modo. In questo periodo in cui avvertivo questo “cambiamento” invece non succedeva mai tutto ciò, anche dopo uno studio intensivo.
Avevo letto qualcosa sui sintomi come “diventare di colpo intelligenti” e questo, ripensando a quello che mi era successo mi aveva veramente terrorizzato, avevo chiesto a mia madre di portarmi da uno specialista, ma era difficile spiegargli queste cose così alla fine lasciai tutto al tempo. Ora come ora, sono questi dubbi e certi tipi di domande che ancora mi pongo a causarmi un problema.
Gentile dr.ssa Pileci, in realtà si è solo un'etichetta, non mi è mai stato diagnosticato da nessuno; ho sempre associato quell'esperienza ad un attacco di panico.
In realtà non ho mai spiegato al mio medico, in maniera approfondita, quello che mi era successo. Diciamo che il discorso si era concentrato più su quello che avevo in quel momento, nausea e paura di vomitare in pubblico; è accaduto proprio quello che la gentile dr.ssa Massaro mi ha fatto notare.
grazie mille per le risposte e grazie ancora per avermi dato ulteriore coraggio per fare una visita da uno psicologo.
Gentile dr. Del Signore effettivamente no, non penso di conoscere i sintomi di questa malattia; ne ho solo una vaga idea e sono tutte informazioni che lessi su internet nei più svariati siti che ne parlano. Purtroppo molte cose che mi sono successe hanno fatto si che potessi pensare a queste cose. Ricordo che una mattina, dopo una notte passata con degli amici in un pub, andai a lezione, ma mi sentivo più rilassato del solito, una sensazione di calma che provo sempre dopo una leggera sbornia, per dirla tutta, mi sentivo "bene" in un certo senso, avevo la mente libera. Sta di fatto che riuscii, nonostante la stanchezza, a capire le cose in maniera molto più “logica” e lucida di quanto non facessi prima; la lezione che seguii era di un esame che cercai invano di studiare mesi prima senza successo, lo ritenevo difficile. Invece da quel giorno iniziai a comprenderlo, tra l'altro presi anche un 30 senza problemi; cambiò anche il mio approccio alle altre materie, un altro 30 in matematica senza problemi. Era come se trovassi più facili e diretti i costrutti logici e allenandomi con lo studio di queste materie riuscivo a mantenere questa visione “razionale”. Non nego di essere stato molto felice in questo periodo. Prima, anche adesso delle volte, mi sembrava di perdermi in una sorta di rappresentazione, non so neppure se si dica così, visivo-spaziale dei costrutti, come se li guardassi quasi e dopo ore di studio mi sembrava pure di ritrovarli nelle cose, trovavo delle congruenze con degli oggetti posti in un determinato modo. In questo periodo in cui avvertivo questo “cambiamento” invece non succedeva mai tutto ciò, anche dopo uno studio intensivo.
Avevo letto qualcosa sui sintomi come “diventare di colpo intelligenti” e questo, ripensando a quello che mi era successo mi aveva veramente terrorizzato, avevo chiesto a mia madre di portarmi da uno specialista, ma era difficile spiegargli queste cose così alla fine lasciai tutto al tempo. Ora come ora, sono questi dubbi e certi tipi di domande che ancora mi pongo a causarmi un problema.
Gentile dr.ssa Pileci, in realtà si è solo un'etichetta, non mi è mai stato diagnosticato da nessuno; ho sempre associato quell'esperienza ad un attacco di panico.
In realtà non ho mai spiegato al mio medico, in maniera approfondita, quello che mi era successo. Diciamo che il discorso si era concentrato più su quello che avevo in quel momento, nausea e paura di vomitare in pubblico; è accaduto proprio quello che la gentile dr.ssa Massaro mi ha fatto notare.
[#5]
Gentile ragazzo,
non so se questo è il suo caso, ma abusare di l'alcool e utilizzare sostanze stupefacenti potrebbe alterare il suo stato psico-fisico, modificando percezioni, sensazioni corporee ecc.
Non esistano dei sintomi prodromici che possano far diventare di "colpo" le persone più intelligenti. Cerchi di fare una cernita con le informazioni che trova in rete, perché la veridicità delle stesse non sempre può essere accertata.
Per tornare alla sua richiesta iniziale, credo valgano le indicazione che le abbiamo dato.
non so se questo è il suo caso, ma abusare di l'alcool e utilizzare sostanze stupefacenti potrebbe alterare il suo stato psico-fisico, modificando percezioni, sensazioni corporee ecc.
Non esistano dei sintomi prodromici che possano far diventare di "colpo" le persone più intelligenti. Cerchi di fare una cernita con le informazioni che trova in rete, perché la veridicità delle stesse non sempre può essere accertata.
Per tornare alla sua richiesta iniziale, credo valgano le indicazione che le abbiamo dato.
[#6]
Gentile ragazzo,
Mi associo al parere dato dal collega Dott. Del Signore: i sintomi che lei riferisce sembran quelli che esitano dall'uso di sostanze.
Non c'e' alcuna preclusione da parte nostra verso tale assunzione ma e' necessario includerla tra le ipotesi.
I migliori saluti
Mi associo al parere dato dal collega Dott. Del Signore: i sintomi che lei riferisce sembran quelli che esitano dall'uso di sostanze.
Non c'e' alcuna preclusione da parte nostra verso tale assunzione ma e' necessario includerla tra le ipotesi.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#7]
Utente
Salve gentili dottori,
grazie ancora per le risposte. Non faccio uso di alcool, bevo giusto il sabato sera, senza esagerare, come buona parte di ragazzi penso. Per quanto riguarda le droghe si, ho fatto uso di marijuana e hashish durante il terzo e il quarto anno di studi superiori. Non ho però mai abusato di questa sostanza e non ne ho mai più utilizzato. Comunque mi porto dietro quelle rappresentazioni, a cui facevo riferimento, da molto prima che conoscessi l'esistenza stessa della cannabis, è sempre stato un mio modo di vedere le cose in un certo senso. La cannabis mi ha diciamo agevolato nelle relazioni sociali; sono sempre stato molto chiuso in me stesso a parte che con i miei amici di sempre. Solo dopo quell'evento, che io ho ipotizzato essere un attacco di panico, sono iniziati i problemi.
Pensavo di rivolgermi, per questioni economiche, al consultorio offerto dalla ASL. Pensate sia la scelta giusta o dovrei cercare uno specialista privato e specializzato in un particolare settore che magari, non so', si addice di più al mio problema?
Cordiali saluti
grazie ancora per le risposte. Non faccio uso di alcool, bevo giusto il sabato sera, senza esagerare, come buona parte di ragazzi penso. Per quanto riguarda le droghe si, ho fatto uso di marijuana e hashish durante il terzo e il quarto anno di studi superiori. Non ho però mai abusato di questa sostanza e non ne ho mai più utilizzato. Comunque mi porto dietro quelle rappresentazioni, a cui facevo riferimento, da molto prima che conoscessi l'esistenza stessa della cannabis, è sempre stato un mio modo di vedere le cose in un certo senso. La cannabis mi ha diciamo agevolato nelle relazioni sociali; sono sempre stato molto chiuso in me stesso a parte che con i miei amici di sempre. Solo dopo quell'evento, che io ho ipotizzato essere un attacco di panico, sono iniziati i problemi.
Pensavo di rivolgermi, per questioni economiche, al consultorio offerto dalla ASL. Pensate sia la scelta giusta o dovrei cercare uno specialista privato e specializzato in un particolare settore che magari, non so', si addice di più al mio problema?
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.5k visite dal 20/02/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.