Genitori che non accettano il fidanzato (omosessuale)
Buongiorno,
i miei genitori sanno della mia omosessualità da quando avevo circa 21 anni perché un giorno decisi di dirglielo. Al momento mia madre andò su tutte le furie e pensai volesse mandarmi fuori di casa ma poi, anche grazie a mio padre che mediò la situazione, riuscii a tornare ad uno stato di calma apparente.
La situazione attuale, che è la stessa rimasta invariata da anni, è che i miei sanno di me ma cercano ogni modo per non affrontare il discorso e tentano di far finta di nulla.
Io, essendo una persona di carattere piuttosto forte, cerco sempre di parlare con loro della situazione ma loro trattano il tutto sempre con estrema superficialità, non mi chiedono mai nulla, non vogliono sapere nulla e i nostri rapporti sono di fatto rapporti di cordiale quieto vivere.
Da circa 6 mesi ho conosciuto un ragazzo del quale mi sono innamorato e con il quale sto vivendo (finalmente) una bellissima relazione anche se a distanza (300km, stiamo aspettando comunque che lui venga trasferito dalla sua azienda nella mia città, cosa che dovrebbe concretizzarsi in un arco temporale di 6mesi - 1 anno).
Attualmente comunque ci vediamo ogni weekend, ogni festività, e ogni qual volta si riesca. In definitiva la distanza non costituisce un vero problema di frequenza dei nostri incontri (visto che ho coppie di amici che abitano vicini e si vedono con la nostra stessa frequenza causa lavoro o altro).
Ho fatto conoscere ai miei il mio ragazzo che inizialmente lo hanno trattato con "accoglienza" e alcune volte è pure rimasto a cena a casa nostra.
Il mio problema nasce dal fatto che sono mesi che ogni weekend io e il mio compagno dobbiamo prenotare una stanza d'albergo e cenare/pranzare (salvo rare occasioni in cui riesco a mangiare a casa o perché i miei sono via o perché MIRACOLO riesco a farmi "invitare" a casa) e la cosa sta diventando un vero problema economico (facendo due conti tra alberghi, pranzi, cene, benzina e autostrada stiamo arrivando a superare i 1000 euro al mese).
Oggi quindi ho provato a prendere mia madre per spiegarle che non posso andare in albergo ogni settimana perché comincio a non starci più con i soldi e le ho chiesto se il mio compagno potesse rimanere a dormire da noi ogni tanto in modo da venirsi un attimo incontro. La sua risposta è stata che non sapeva dove farlo dormire e io le ho ricordato che nella mia camera dormo su un matrimoniale e che potevamo dormire assieme visto che comunque lo facciamo sempre quando siamo via... è andata su tutte le furie dicendomi che non esiste e che dobbiamo mettere dei paletti perché mi ha accettato ma non fino al punto di sapermi a letto con un altro ragazzo... Allora, a parte il fatto che la cosa mi ha fatto molto male (e ha fatto molto male anche al mio compagno che si è sentito "rifiutato"), veramente non so come affrontare il tutto. Dovrei cercare il confronto/scontro o lasciar perdere e rassegnarmi? Non so come trovare il modo di far ragionare i miei (sempre che un modo esista). Grazie
i miei genitori sanno della mia omosessualità da quando avevo circa 21 anni perché un giorno decisi di dirglielo. Al momento mia madre andò su tutte le furie e pensai volesse mandarmi fuori di casa ma poi, anche grazie a mio padre che mediò la situazione, riuscii a tornare ad uno stato di calma apparente.
La situazione attuale, che è la stessa rimasta invariata da anni, è che i miei sanno di me ma cercano ogni modo per non affrontare il discorso e tentano di far finta di nulla.
Io, essendo una persona di carattere piuttosto forte, cerco sempre di parlare con loro della situazione ma loro trattano il tutto sempre con estrema superficialità, non mi chiedono mai nulla, non vogliono sapere nulla e i nostri rapporti sono di fatto rapporti di cordiale quieto vivere.
Da circa 6 mesi ho conosciuto un ragazzo del quale mi sono innamorato e con il quale sto vivendo (finalmente) una bellissima relazione anche se a distanza (300km, stiamo aspettando comunque che lui venga trasferito dalla sua azienda nella mia città, cosa che dovrebbe concretizzarsi in un arco temporale di 6mesi - 1 anno).
Attualmente comunque ci vediamo ogni weekend, ogni festività, e ogni qual volta si riesca. In definitiva la distanza non costituisce un vero problema di frequenza dei nostri incontri (visto che ho coppie di amici che abitano vicini e si vedono con la nostra stessa frequenza causa lavoro o altro).
Ho fatto conoscere ai miei il mio ragazzo che inizialmente lo hanno trattato con "accoglienza" e alcune volte è pure rimasto a cena a casa nostra.
Il mio problema nasce dal fatto che sono mesi che ogni weekend io e il mio compagno dobbiamo prenotare una stanza d'albergo e cenare/pranzare (salvo rare occasioni in cui riesco a mangiare a casa o perché i miei sono via o perché MIRACOLO riesco a farmi "invitare" a casa) e la cosa sta diventando un vero problema economico (facendo due conti tra alberghi, pranzi, cene, benzina e autostrada stiamo arrivando a superare i 1000 euro al mese).
Oggi quindi ho provato a prendere mia madre per spiegarle che non posso andare in albergo ogni settimana perché comincio a non starci più con i soldi e le ho chiesto se il mio compagno potesse rimanere a dormire da noi ogni tanto in modo da venirsi un attimo incontro. La sua risposta è stata che non sapeva dove farlo dormire e io le ho ricordato che nella mia camera dormo su un matrimoniale e che potevamo dormire assieme visto che comunque lo facciamo sempre quando siamo via... è andata su tutte le furie dicendomi che non esiste e che dobbiamo mettere dei paletti perché mi ha accettato ma non fino al punto di sapermi a letto con un altro ragazzo... Allora, a parte il fatto che la cosa mi ha fatto molto male (e ha fatto molto male anche al mio compagno che si è sentito "rifiutato"), veramente non so come affrontare il tutto. Dovrei cercare il confronto/scontro o lasciar perdere e rassegnarmi? Non so come trovare il modo di far ragionare i miei (sempre che un modo esista). Grazie
[#1]
Gentile Utente,
la situazione ideale come lei ha ben compreso è la convivenza, c'è bisogno solo di saper aspettare. I suoi genitori probabilmente hanno bisogno di conoscere meglio il suo partner.
Conoscere bene una persona è fondamentale per far si che ogni pregiudizio possa dissolversi.
Che ne pensa?
la situazione ideale come lei ha ben compreso è la convivenza, c'è bisogno solo di saper aspettare. I suoi genitori probabilmente hanno bisogno di conoscere meglio il suo partner.
Conoscere bene una persona è fondamentale per far si che ogni pregiudizio possa dissolversi.
Che ne pensa?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Dovrei cercare il confronto/scontro o lasciar perdere e rassegnarmi? Non so come trovare il modo di far ragionare i miei (sempre che un modo esista). Grazie
Gentile ragazzo, mi permetta una domanda "provocatoria". Perchè i suoi genitori dovrebbero accettare che lei condivida il letto con il suo ragazzo in casa loro?
Se ho ben capito, hanno avuto delle difficoltà ad accettare la sua omosessualità. Avete trovato un compromesso, al punto che loro hanno accolto il suo ragazzo, cosa davvero non comune, specialmente per persone (penso a sua madre) che inizialmente non riuscivano ad accettare che lei stesse con un altro uomo.
Le sue richieste, sebbene in sè assolutamente lecite, confliggono però con alcune istanze dei suoi genitori. Perchè forzar loro la mano? Potreste trovare una soluzione di compromesso anche in questo caso? Se ci pensa, forse la difficoltà di sua madre potrebbe essere "dare l'avallo" a possibili rapporti sessuali sotto il loro tetto.
E' possibile che sua mamma riesca ad arrivare ad un certo punto, ma non oltre. E' davvero sicuro di voler sparigliare le carte per poter dormire in casa con il suo ragazzo?
Cordialmente
Gentile ragazzo, mi permetta una domanda "provocatoria". Perchè i suoi genitori dovrebbero accettare che lei condivida il letto con il suo ragazzo in casa loro?
Se ho ben capito, hanno avuto delle difficoltà ad accettare la sua omosessualità. Avete trovato un compromesso, al punto che loro hanno accolto il suo ragazzo, cosa davvero non comune, specialmente per persone (penso a sua madre) che inizialmente non riuscivano ad accettare che lei stesse con un altro uomo.
Le sue richieste, sebbene in sè assolutamente lecite, confliggono però con alcune istanze dei suoi genitori. Perchè forzar loro la mano? Potreste trovare una soluzione di compromesso anche in questo caso? Se ci pensa, forse la difficoltà di sua madre potrebbe essere "dare l'avallo" a possibili rapporti sessuali sotto il loro tetto.
E' possibile che sua mamma riesca ad arrivare ad un certo punto, ma non oltre. E' davvero sicuro di voler sparigliare le carte per poter dormire in casa con il suo ragazzo?
Cordialmente
[#3]
Ex utente
<<Conoscere bene una persona è fondamentale per far si che ogni pregiudizio possa dissolversi.>>
Sono d'accordo. Il problema è che, come le dicevo, i miei tendono e nascondere la testa sotto la sabbia. Ci deve essere interesse per arrivare alla conoscenza. Ovvero un impegno bilaterale nel volersi conoscere... Si tratta comunque di una strada che cerco di affrontare dal primo giorno e che continuerò a seguire nella speranza che serva a qualcosa.
<<Perchè i suoi genitori dovrebbero accettare che lei condivida il letto con il suo ragazzo in casa loro?>>
Probabilmente perché da figlio mi aspetterei un aiuto da parte loro, almeno un tentativo di capire che la situazione sta diventando "dolorosa" per me (visto che difficilmente riusciremo a continuare a vederci ogni settimana) e quindi mi attenderei di vedere una mano tesa nella mia direzione.
Ringrazio entrambi di cuore per le risposte
Sono d'accordo. Il problema è che, come le dicevo, i miei tendono e nascondere la testa sotto la sabbia. Ci deve essere interesse per arrivare alla conoscenza. Ovvero un impegno bilaterale nel volersi conoscere... Si tratta comunque di una strada che cerco di affrontare dal primo giorno e che continuerò a seguire nella speranza che serva a qualcosa.
<<Perchè i suoi genitori dovrebbero accettare che lei condivida il letto con il suo ragazzo in casa loro?>>
Probabilmente perché da figlio mi aspetterei un aiuto da parte loro, almeno un tentativo di capire che la situazione sta diventando "dolorosa" per me (visto che difficilmente riusciremo a continuare a vederci ogni settimana) e quindi mi attenderei di vedere una mano tesa nella mia direzione.
Ringrazio entrambi di cuore per le risposte
[#4]
Gentle ragazzo,
Concordo con il Dr. Calì.
Mi permetta di dirle che il conflitto con i suoi genitori ha caratteristiche simili a quello di numerose coppie, anche eterosessuali, che si trovano di fronte al divieto genitoriale di condividere il letto nella casa paterna.
Lei risponde alla domanda del collega dicendo
<<Probabilmente perché da figlio mi aspetterei un aiuto da parte loro, almeno un tentativo di capire che la situazione sta diventando "dolorosa" per me (visto che difficilmente riusciremo a continuare a vederci ogni settimana) e quindi mi attenderei di vedere una mano tesa nella mia direzione.>>
Possiamo ribaltare la sua affermazione?
Potremmo ipotizzare che anche i suoi genitori pensino "Da genitori ci aspetteremmo un piccolo aiuto da parte sua, un tentativo di capire che noi accettiamo e frequentiamo il suo compagno, ma abbiamo bisogno di un po' di tempo per conoscerlo e per immaginarlo accanto a nostro figlio a tutti gli effetti".?
La invito anche io a valutare bene rischi e benefici di forzare la mano in questa direzione.
I suoi genitori in fondo hanno fatto un lavoro insieme a lei per trovare un punto di equilibrio che permettesse loro di starle accanto e sostenerla nonostante l'iniziale difficoltà ad accettare il suo orientamento sessuale.
Gli riconosca l'impegno e l'amore che li ha spinti a trovare questo equilibrio e si domandi se vale la pena di spezzarlo per imporre loro questo suo desiderio.
O se potrebbe essere possibile trovare nuovamente un punto comune e venirsi incontro reciprocamente. Lo avete già fatto in passato e questo mi fa pensare che abbiate tutte le risorse per farlo nuovamente.
Concordo con il Dr. Calì.
Mi permetta di dirle che il conflitto con i suoi genitori ha caratteristiche simili a quello di numerose coppie, anche eterosessuali, che si trovano di fronte al divieto genitoriale di condividere il letto nella casa paterna.
Lei risponde alla domanda del collega dicendo
<<Probabilmente perché da figlio mi aspetterei un aiuto da parte loro, almeno un tentativo di capire che la situazione sta diventando "dolorosa" per me (visto che difficilmente riusciremo a continuare a vederci ogni settimana) e quindi mi attenderei di vedere una mano tesa nella mia direzione.>>
Possiamo ribaltare la sua affermazione?
Potremmo ipotizzare che anche i suoi genitori pensino "Da genitori ci aspetteremmo un piccolo aiuto da parte sua, un tentativo di capire che noi accettiamo e frequentiamo il suo compagno, ma abbiamo bisogno di un po' di tempo per conoscerlo e per immaginarlo accanto a nostro figlio a tutti gli effetti".?
La invito anche io a valutare bene rischi e benefici di forzare la mano in questa direzione.
I suoi genitori in fondo hanno fatto un lavoro insieme a lei per trovare un punto di equilibrio che permettesse loro di starle accanto e sostenerla nonostante l'iniziale difficoltà ad accettare il suo orientamento sessuale.
Gli riconosca l'impegno e l'amore che li ha spinti a trovare questo equilibrio e si domandi se vale la pena di spezzarlo per imporre loro questo suo desiderio.
O se potrebbe essere possibile trovare nuovamente un punto comune e venirsi incontro reciprocamente. Lo avete già fatto in passato e questo mi fa pensare che abbiate tutte le risorse per farlo nuovamente.
Dr.ssa Chiara Aiello
www.chiaraaiello.it
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Probabilmente perché da figlio mi aspetterei un aiuto da parte loro, almeno un tentativo di capire che la situazione sta diventando "dolorosa" per me (visto che difficilmente riusciremo a continuare a vederci ogni settimana) e quindi mi attenderei di vedere una mano tesa nella mia direzione.
Comprendo il suo punto di vista, e che non debba essere facile per voi. Ma la invito a considerare che, a volte, a forza di scrutare alla ricerca di una mano tesa non ci accorgiamo di quante mani ci sostengano, proprio vicino a noi.
I suoi genitori hanno fatto dei passi in avanti. Forse non sono quelli che voleva lei, ma ci sono stati. Forse tengono la testa sotto la sabbia, ma almeno state al mare tutti insieme...
>>Proverò a gestire la cosa con maggiore calma cercando di far conoscere ai miei maggiormente il mio compagno nella speranza che con il tempo si sblocchino un pochino
Oppure che, nel frattempo, riusciate ad andare a vivere insieme come sperate, e coronare così la vostra relazione...
Cordialmente
Comprendo il suo punto di vista, e che non debba essere facile per voi. Ma la invito a considerare che, a volte, a forza di scrutare alla ricerca di una mano tesa non ci accorgiamo di quante mani ci sostengano, proprio vicino a noi.
I suoi genitori hanno fatto dei passi in avanti. Forse non sono quelli che voleva lei, ma ci sono stati. Forse tengono la testa sotto la sabbia, ma almeno state al mare tutti insieme...
>>Proverò a gestire la cosa con maggiore calma cercando di far conoscere ai miei maggiormente il mio compagno nella speranza che con il tempo si sblocchino un pochino
Oppure che, nel frattempo, riusciate ad andare a vivere insieme come sperate, e coronare così la vostra relazione...
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.2k visite dal 20/02/2013.
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