Dubbi sul proseguimento della relazione

Buongiorno cari Dottori,

Non ho mai scritto su un forum per questo genere di cose... ma in quest'occasione ne sento davvero la necessità. Sono un paio di giorni che ho la ferma intenzione di lasciare la mia ragazza, con cui sono insieme ormai da più di un anno. Perchè chiederete voi? La risposta è semplice: non riesco a cancellare dalla mia testa alcuni complessi che mi porto dietro da una vita (questa è la mia prima relazione) che in certi momenti trasformano qualcosa di bello in un incubo. Questi complessi hanno principalmente natura sessuale. Se dovessi sintetizzare la mia paura più grande in una frase scriverei "ho paura di diventare un marito mediocre che soddisfa poco la moglie e che questa, con il passare del tempo, cerchi attenzioni altrove". Ma vado con ordine.

I miei problemi sono iniziati 2 anni fa, da quel momento, per alcuni mesi, ho avuto abbastanza di frequente problemi di tipo sessuale (mancata erezione o, più frequentemente, venivo troppo rapidamente, 2-3 minuti massimo). In occasione di queste mie defaillanes ho spesso manifestato malessere, cercato sicurezze che spesso arrivavano con frasi tipo "non ti preoccupare, con la pratica migliorerai e miglioreremo". Io però continuavo a sentirmi sempre peggio, pensando anche che tra le varie discussioni avevo capito che il suo ex aveva l'unico problema di non riuscire a venire, per cui poteva penetrare per 20-30 minuti di fila e oltre... Però lei non si sentiva amata da lui, e quindi non le piacevano i rapporti, per cui l'ha lasciato... E questo ha consolidato in me l'idea che la mia ragazza stesse con me perchè la amavo ma che negasse con tutte le sue forze (anche a se stessa) che io fossi scarso dal punto di vista sessuale. Certo, durante i rapporti son sempre risucito a farla venire (con la penetrazione quando andava bene, col sesso orale quando non riuscivo), ma non potevo fare a meno di sentirmi inferiore.

Per qualche mese, la situazione è cambiata drasticamente in positivo. Certo, non sono diventato un dio del sesso, però l'approccio di non pensare troppo ha funzionato, i nostri rapporti sono migliorati, mi è capitato spesso di farla venire più di una volta con la sola penetrazione (anche se lei si aiutava ogni tanto con le dita, ma penso sia normale) che riuscivo a far durare una decina di minuti... Per me era un segnale di "miglioramento", per cui non mi sono più preoccupato nonostante ogni tanto mi capitasse comunque di venire presto ma era colpa della mia foga. Certo, pure in questi
mesi mi sono giustificato ogni volta... Ad esempio, dato che mi masturbo spesso, non eiaculo tantissimo sperma, per cui ogni volta mi giustificavo spiegandolo. Oppure se mi capitava di non voler fare il secondo round mi sentivo quasi costretto per voler dimostrare qualcosa, ma poi non avevo voglia... Insomma, non sono mai stato sereno al 100% e, complie il fatto che ci vediamo soltanto durante il weekend (e dedichiamo un solo giorno su due a fare l'amore), ho sempre vissuto gli incontri con ansia nel tentativo di far valere più possibile l'incontro. "sei venuta?" "ti è piaciuto?". Ho -quasi- sempre trovato risposte affermative che non mi bastavano. Di recente, durante l'ennesima ricerca di sicurezze, sono riuscito a farle dire che si, il suo ex poteva penetrare a lungo (lei era stata sempre poco chiara su questo, perchè non ci teneva a ricordare). Inutile dire che, avendo trovato esattamente il contrario della sicurezza, sono stato malissimo e le ho manifestato, questa volta molto più seramente, l'intenzione di lasciarla. Perchè ormai in me è radicata l'idea di essere il "bravo ragazzo" che
la ama tanto, ma di cui prima o poi inevitabilmente si stuferà. Mi fermo qui perchè ho scritto davvero tantissimo ma potrei
andare avanti all'infinito...



p.s : ho fatto numerose e costose visite andrologiche, non è mai risultato alcun problema di tipo fisico

p.p.s : mi rendo conto, rilegegndomi, di pensare davvero tanto al lato sessuale nella relazione. Sta di fatto che non posso farne a meno, perchè le mie paure vertono su quello. La relazione è sempre stata ottima, abbiamo affinità di coppia va tutto benone, ma al manifestarsi di una defaillance ecco che il weekend si rovina.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"ho sempre vissuto gli incontri con ansia nel tentativo di far valere più possibile l'incontro. "sei venuta?" "ti è piaciuto?". "

Gentile Utente,

probabilmente Lei si sta relazionando con questa ragazza in maniera troppo ansiosa, da aver perso l'obiettivo e i progetti che vi univano.

Se poi Lei ha anche l'idea che prima o poi verrà lasciato perchè annoia essendo il bravo ragazzo, può star certo che si comporterà proprio così con la Sua ragazza, facendo di tutto (inconsapevolmente, sia chiaro) per suscitare in lei questi sentimenti.

Non crede sia invece possibile cambiare e recuperare la relazione e la serentità?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Mi creda, ho provato a cambiare e recuperare. Non cambia nulla, perchè per quanto mi senta amato, per quanto io l'ami, se nell'aria io avverto questo tipo di situazione... anche la più sciocca frase, magari detta con intenti diversi, mi destabilizza. Insomma: non è la prima volta che affronto questo problema, sarà la terza o la quarta... ho tentato di viverla con serenità, come ho scritto, e le cose sono temporaneamente migliorate... ma non è stato sufficiente. Non ho sufficiente autostima.
E non ho timore di annoiare... come ho scritto parlo esclusivamente del punto di vista sessuale. Per il resto io e lei andiamo perfettamente d'accordo. Siamo una coppia abbastanza atipica ma forse è proprio per questo che sfuggiamo alla maggior parte dei problemi che affronta la coppia "tipo". La maggior parte tranne, apparentemente, questo.
Non so che cosa fare, sono tentato anche di lasciare il lavoro. Ho avuto in passato esperienze con psicologi/psicoterapeuti, ma mi son tornate "utili" solamente nei momenti di crisi estrema... Perchè le sedute diventano degli sfoghi da cui non riesco a trarre nulla che possa aiutarmi.

Mi sto infilando deliberatamente in un percorso che mi porterà all'isolamento e poi chissà...
[#3]
Utente
Utente
E continuano a venirmi in mente cose scollegate. Come quando lei ogni tanto rimane da me e, la mattina, mi tocca li per vedere se ho l'erezione mattutina, cosa che personalmente mi accade soltanto quando sono da solo e non mi masturbo/ho rapporti sessuali da un po'... o a seguito di sogni erotici.

Non ho problemi di erezione, ma un fatto come questo per me è enormemente umiliante. Lei dice che lo fa per scherzo, ma io non riesco a sopportarlo... è come se cercasse qualcosa e non la trovasse. Di solito rimedio perchè standole vicino non è difficile procurarmi un'erezione ma mi sento un maschio "da meno".

E' questo il tipo di situazioni che mi abbatte. Sempre e solo dal punto di vista sessuale. Mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato in me, magari è legato alla mia storia familiare (mia madre si è sposata in tarda età con un "bravo ragazzo", non so come andasse tra di loro sessualmente etc ma lei non era innamorata e poi si son separati).
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Non ho sufficiente autostima.
E non ho timore di annoiare... "

Gentile Utente,

il problema principale a me sembra questo infatti, come Le dicevo anche sopra. Lei è convinto di annoiare e di non essere all'altezza... forse non solo da un punto di vista sessuale.
Oppure l'atteggiamento della Sua ragazza, che descrive qui, non è d'aiuto per due ragioni almeno: lei (la ragazza) scherza ma non sortisce questo effetto perchè Lei (che scrive) è troppo dentro il Suo problema e non riesce a prenderne le distanze...

Ma così facendo è anche vero che Lei sta dicendo chiaramente alla Sua ragazza quali sono i Suoi punti deboli e automaticamente (e in modo del tutto inconsapevole) costringe la Sua ragazza a mettersi su un piano di dominanza, poichè Lei ha un atteggiamento di sottomissione (colpito nel punto debole).

In genere una condizione del genere, ovvero di competizione giocosa, potrebbe essere vista come un aspetto positivo nella sessualità, a condizione di saperla dosare molto bene.

Qui invece accade che va a toccare un nervo scoperto...

Cosa non va? Da qui non posso assolutamente saperlo, ma Lei dice una cosa che non condivido affatto e cioè:
"Perchè le sedute diventano degli sfoghi da cui non riesco a trarre nulla che possa aiutarmi."

Le spiego perchè non va bene così.
Le sedute di consulenza psicologica e/o di psicoterapia non sono sfogatoi in cui si parla a ruota libera allo psicologo psicoterapeuta.
Se è successa una cosa del genere, evidentemente ha sbagliato professionista...
Va bene avere uno spazio d'ascolto, ma è compito dello psicologo psicoterapeuta mostrare al paziente come egli funziona, e soprattutto facilitare il cambiamento per risolvere il problema.
Avere uno spazio d'ascolto vuol dire certamente raccontare il proprio problema, MA POI lavorarci su in maniera pragmatica.

Non tutti gli orientamenti che ci sono in psicologia e psicoterapia sono uguali. Io Le suggerirei di contattare uno psicologo che riesca ad aiutarLa in questa maniera attiva a risolvere il problema.

Un orientamento che lavora col paziente in questo modo è ad esempio quello cognitivo-comportamentale.

Un cordiale saluto,
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dott. ssa

Apprezzo sicuramente i consigli relativi all'aspetto delle consulenze psicologiche, ma -evidentemente per mia mancata capacità di descrivere la situazione- alcune delle cose che lei ha riportato mi sembrano abbastanza distanti dalla mia situazione.

Nella coppia nessuno si è posto in posizioni dominanti/sottomesse, nemmeno inconsciamente. Ho trovato una ragazza con cui so di essere libero di parlare delle mie paure e scoprire i miei punti deboli senza dover incorrere in questo tipo di cose.

Il problema è mio. Solo mio. Ed è esclusivamente dal punto di vista sessuale, posso garantirlo.

Se risolvessi questa cosa non avrei più problemi, ma capisco che non potrò mai farlo partendo da un forum online che ho usato, per l'ennesima volta, come "sfogo".

Non so onestamente cosa fare, mi sento uno schifo e sto facendo soffrire la mia ragazza davvero tanto. Ma soffro anche io. Saluti.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Il problema è mio. Solo mio."

Questo senza una valutazione accurata di persona non possiamo saperlo.
Le ho parlato di dinamiche di sottomissione/dominanza perchè da quello che mi ha descritto mi pare la cosa più probabile, pur con i limiti di un consulto on line.
Il punto è che in una relazione vi sono sempre delle dinamiche.
E non ne siamo sempre CONSAPEVOLI.

Se Lei si presenta in questa modalità da "perdente" (= è tutta colpa mia, faccio soffrire gli altri, mi sento uno schifo), l'altro automaticamente -in una dinamica di coppia- sarà nella posizione più forte e vincente.

E' la stessa cosa che accade ad esempio nelle situazioni di mobbing. La maggior parte di tali situazioni sono indotte proprio dall'attaggiamento di un lavoratore (= fare la vittima). Se io faccio la vittima e mi propongo come tale, è chiaro che gli altri mi tratteranno di conseguenza. Ma trattarmi di conseguenza significa che -in queste circostanze- saranno i miei carnefici.

Tutto questo accade più frequentamente di quanto possiamo immaginare. E accade che ci siano modalità diverse ma in tutte le relazioni.

Ribadisco che la competizione, l'aggressività, ecc.. non sono sempre negative se ben utilizzate.

Ad ogni modo Le sconsiglio di utilizzare un forum per risolvere tali problemi, perchè se se li porterà dietro, potrebbero disturbare anche relazioni future.

Un cordiale saluto,
[#7]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Pileci

Il problema è che la mia modalità da perdente si esterna di rado. Quando sono con la mia ragazza sono solare, divertente etc. Ma quando si manifesta sono dolori per la coppia.

Non è che le sto rispondendo per il puro gusto di contraddire, ma non riesco assolutamente ad identificare la questione dei ruoli all'interno della mia relazione.

Ad ogni modo ha completamente ragione sul fatto di non utilizzare il forum... il mio era uno sfogo, non so da che parte girarmi. Sto soffrendo troppo per una cosa che in pratica sto causando io (lei soffre tantissimo e non vorrebbe che io la lasciassi, ho anche paura si possa fare del male per questi miei comportamenti).

Ma ritengo di non poter stare insieme a lei se non sono sereno, sarebbe uno sfacelo.

Dovrei essere forte, e lasciarla...
o dovrei essere forte, e superare i miei complessi ed accettare i miei limiti...

E invece sto imboccando una strada che porterà inevitabilmente all'isolamento o peggio.

p.s Grazie per l'attenzione, è comunque molto apprezzata.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

poichè da quello che scrive mi pare chiarissimo che i sentimenti per la Sua ragazza siano sinceri e che la Sua volontà è quella di essere felice con questa ragazza, a me pare che la scelta più sensata sia quella di contattare uno psicologo e provare a capire insieme che cosa sta succedendo.

Soltanto una volta chiarita la situazione e intercettato il reale problema (personale? di coppia? ecc...) sarà possibile pensare e implementare soluzioni percorribili.

Può pertanto provare a rivolgersi al consultorio della Sua zona, o all'ASL presso qualunque ospedale per poter parlare con uno psicologo.

Mi faccia sapere, se vuole.

Un cordiale saluto,
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