Incapacità di stare bene
Non sono mai stata una persona felice, nonostante io abbia sempre avuto tutto mi sono sempre sentita insoddisfatta ed inutile. Alle superiori le cose sono peggiorate perché, malgrado mi reputassi intelligente, le mie potenzialità non erano mai considerati al pari di quelle altrui, i professori erano incompetenti ed io non riuscivo a non vivere male il loro giudizio. A 16 anni ho avuto il mi primo ragazzo, che rozzp, falso, ignorante e presuntuoso ha tirato fuori il lato peggiore di me, il lato oscuro e rabbioso che non credevo di possedere, per poi lasciarmi dopo un anno senza dirmi una parola. Questo ha lasciato un terribile vuoto in me, non tanto perché lo amassi, quanto piuttosto perché non sopportavo di essere stata così poco importante per lui. Inoltre, il rapporto con lui che era molto insistente, ha fatto nascere in me un'insana ossessione per il sesso. Dopo questo ho cercato di tornare a vivere come prima ma la mia rabbia è esplosa contro varie persone che si sono allontate per sempre dalla mia vita. Ho conosciuto Marco, un ragazzo fantastico, nel mio periodo nero e mi ha aiutato ad uscirne ma in breve abbiamo sviluppato un rapporto morboso che dura anche ora dopo 3 anni. Lui è speciale, ma mi ha involontariamente costretto a perdere gli amici e con loro la mia vita. Dopo le superiori sono stata meglio e ho deciso di ricominciare con Marco andando a studiare insieme in un'altra città, l'inizio della fine. Mi sono iscritta ad ingegneria, per dimostrare a tutti quanto fossi in gamba, detto fatto senza troppo sforzo, sono la prima del corso, media del 30. Ma non riesco ad essere soddisfatta di me. Marco non combina molto perché è pigro e non molto sveglio e io vivo i suoi insuccessi come se fossero miei rendendo la situazione invivibile per entrambi. Quest'anno ho toccato il fondo, non esco quasi mai di casa, non faccio che studiare e piangere, ogni cosa la faccio per dovere e senso di colpa, perché avverto su di me il peso delle altrui aspettative e non voglio deludere nessuno. Ogni giorno sento che una parte di me muore, mentre scivolo in un baratro di dolore ed insoddisfazione e vorrei solo farla finita. Soffro da morire e non so il perché, amo Marco, è il mio migliore amico, e lui ama me, ho degli amici, pochi, ma sinceri, i miei genitori mi adorano..ma non riesco ad uscirne..la vita ha perso il suo sapore e a 21 anni è davvero difficile da affrontare tutto questo. Ci sarebbero molte altre cose da dire, i problemi col corpo, l'insonnia, il sesso..i miei scatti d'ira.Ma mi fermo qui. Ho davvero paura..
[#1]
Cara Ragazza,
Sembra che la dimensione del piacere in lei sia quasi del tutto assente.
Oltre allo studio ed al suo Marco, lei non ha spazi per se' , non ha hobby, amici, passeggiate, sport....
Sembra, leggendola, che si sia persa per strada....
Ma la vera se' dove e' andata a finire?
Dopo il precedente abbandono, si e' mai ripresa?
Ha trovato un giusto equilibrio nella coppia tra " piacere e bisogno" ?
Sembra che la possessivita' di Marco, abbia lenito le antiche ferite, ma l' Amore, per crescere e per nutrire, non fagocitare......ha bisogno di spazi, di distanza, di ritrovare se stessi....per poi donarsi all' altro/ a
Sembra che la dimensione del piacere in lei sia quasi del tutto assente.
Oltre allo studio ed al suo Marco, lei non ha spazi per se' , non ha hobby, amici, passeggiate, sport....
Sembra, leggendola, che si sia persa per strada....
Ma la vera se' dove e' andata a finire?
Dopo il precedente abbandono, si e' mai ripresa?
Ha trovato un giusto equilibrio nella coppia tra " piacere e bisogno" ?
Sembra che la possessivita' di Marco, abbia lenito le antiche ferite, ma l' Amore, per crescere e per nutrire, non fagocitare......ha bisogno di spazi, di distanza, di ritrovare se stessi....per poi donarsi all' altro/ a
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta, ma direi che non mi sono spiegata. Non è la mancanza di hobby amici o cose simili..è lo scarso interesse. Io ho, o forse avevo, un sacco di hobby ed interessi, leggo molto e adoro scrivere, appena ho del tempo libero organizzo gite e se ho qualche giorno viaggi in città d'arte o di mare, perché viaggiare è la mia passione. Frequento musei e amo andare al cinema. Ora tutto questo ha un posto secondario nella mia vita, perché semplicemente non ho tempo. Ho lezione tutti i giorni quasi sempre fino alle 19, e i week end devo recuperare quello che non ho studiato avendo sempre lezione, oltre pulire casa, fare il bucato etc.. non è facile ritagliarsi tempo per se stessi, e quando accade sono talmente demoralizzata che mi faccio abbattere prima ancora di aver fatto qualcosa.
[#3]
Gentile Ragazza,
sembra che si ritrovi in uno stile di vita carico di obblighi e doveri che lasciano pochissimo spazio per le sue passioni, svaghi, amicizie e per pensare a sé e ai suoi bisogni al di fuori delle altrui aspettative.
Il legame con Marco, gratificante in un senso, ma "morboso" e portatore di rinunce e forse di ulteriori doveri in un altro, parrebbe in qualche modo sostenere il carico che lei si è addossata, davvero pesante a quanto riferisce.
Dunque c'è una faticosa routine (effetto di scelte che affondano le radici nella sua storia di vita) alla quale fatica a sottrarsi che andrebbe alleggerita e che la trattiene in uno stato di malessere. Ma oltre a questo, dal mio punto di vista, ci sarebbero da comprendere e affrontare altri aspetti che la riguardano e sottostanno a quanto si sta producendo ora.
Credo che incontrare direttamente uno psicologo le potrebbe essere utile per far fronte al "baratro di dolore ed insoddisfazione" in cui ci dice di stare scivolando.
Ci ha mai pensato?
sembra che si ritrovi in uno stile di vita carico di obblighi e doveri che lasciano pochissimo spazio per le sue passioni, svaghi, amicizie e per pensare a sé e ai suoi bisogni al di fuori delle altrui aspettative.
Il legame con Marco, gratificante in un senso, ma "morboso" e portatore di rinunce e forse di ulteriori doveri in un altro, parrebbe in qualche modo sostenere il carico che lei si è addossata, davvero pesante a quanto riferisce.
Dunque c'è una faticosa routine (effetto di scelte che affondano le radici nella sua storia di vita) alla quale fatica a sottrarsi che andrebbe alleggerita e che la trattiene in uno stato di malessere. Ma oltre a questo, dal mio punto di vista, ci sarebbero da comprendere e affrontare altri aspetti che la riguardano e sottostanno a quanto si sta producendo ora.
Credo che incontrare direttamente uno psicologo le potrebbe essere utile per far fronte al "baratro di dolore ed insoddisfazione" in cui ci dice di stare scivolando.
Ci ha mai pensato?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Gentile ragazza,
nel tuo primo post scrivi qualcosa che mi ha colpita molto:
"Questo ha lasciato un terribile vuoto in me, non tanto perché lo amassi, quanto piuttosto perché non sopportavo di essere stata così poco importante per lui."
"Mi sono iscritta ad ingegneria, per dimostrare a tutti quanto fossi in gamba, detto fatto senza troppo sforzo, sono la prima del corso, media del 30. Ma non riesco ad essere soddisfatta di me. "
"Ci sarebbero molte altre cose da dire, i problemi col corpo, l'insonnia, il sesso..i miei scatti d'ira.Ma mi fermo qui. Ho davvero paura.. "
Hai descritto molto bene che cosa accade e come -nonostante i limiti di un consulto on line- funzioni a livello mentale.
L'idea centrale è quella del valore personale, ma probabilmente il vuoto non si colma FACENDO qualcosa di molto impegnativo e difficile (come studiare ingegneria) per dimostrare ad altri quanto vali.
L'amabilità personale è diverso da tutto questo.
Tant'è vero che anche da ragazzina, nella tua prima esperienza sentimentale, il vuoto e il dolore lasciati sono stati legati non alla perdita della persona amata, ma ad un torto subito in termini di scarsa considerazione e amabilità.
Forse però ti sei avvitata su questo: anzichè prenderne le distanze e vedere questo ragazzo come poco sensibile, o forse vigliacco, tu ti sei presa tutto il peso su di te. E quell'esperienza è l'imprinting per le successive....
Se è davvero così, bisogna spezzare questa modalità relazionale, perchè probabilmente ti porti dietro oltre la rabbia anche tanta paura nelle relazioni più intime: la paura di un rifiuto e di non essere importante per l'altro. Questa, tra l'altro, è un'aspettativa sana e innata: è lo stesso legame d'amore che ci lega alla mamma appena nasciamo e che poi perfezioniamo, applicandolo anche ad altre relazioni da adulti.
Quanto agli altri problemi, forse in questa chiave possono venir interpretati la rabbia, il problema col cibo (hai voglia di dire qualcosa di più a riguardo?), l'insonnia e la ricerca ossessiva di sesso.
Però concordo col la dott.ssa Rinella sull'opportunità di sentire uno psicologo di persona per capire meglio la situazione e spezzare quelle modalità relazionali e di lettura della vita e del mondo che ti stanno togliendo gioia e speranze.
Un saluto,
nel tuo primo post scrivi qualcosa che mi ha colpita molto:
"Questo ha lasciato un terribile vuoto in me, non tanto perché lo amassi, quanto piuttosto perché non sopportavo di essere stata così poco importante per lui."
"Mi sono iscritta ad ingegneria, per dimostrare a tutti quanto fossi in gamba, detto fatto senza troppo sforzo, sono la prima del corso, media del 30. Ma non riesco ad essere soddisfatta di me. "
"Ci sarebbero molte altre cose da dire, i problemi col corpo, l'insonnia, il sesso..i miei scatti d'ira.Ma mi fermo qui. Ho davvero paura.. "
Hai descritto molto bene che cosa accade e come -nonostante i limiti di un consulto on line- funzioni a livello mentale.
L'idea centrale è quella del valore personale, ma probabilmente il vuoto non si colma FACENDO qualcosa di molto impegnativo e difficile (come studiare ingegneria) per dimostrare ad altri quanto vali.
L'amabilità personale è diverso da tutto questo.
Tant'è vero che anche da ragazzina, nella tua prima esperienza sentimentale, il vuoto e il dolore lasciati sono stati legati non alla perdita della persona amata, ma ad un torto subito in termini di scarsa considerazione e amabilità.
Forse però ti sei avvitata su questo: anzichè prenderne le distanze e vedere questo ragazzo come poco sensibile, o forse vigliacco, tu ti sei presa tutto il peso su di te. E quell'esperienza è l'imprinting per le successive....
Se è davvero così, bisogna spezzare questa modalità relazionale, perchè probabilmente ti porti dietro oltre la rabbia anche tanta paura nelle relazioni più intime: la paura di un rifiuto e di non essere importante per l'altro. Questa, tra l'altro, è un'aspettativa sana e innata: è lo stesso legame d'amore che ci lega alla mamma appena nasciamo e che poi perfezioniamo, applicandolo anche ad altre relazioni da adulti.
Quanto agli altri problemi, forse in questa chiave possono venir interpretati la rabbia, il problema col cibo (hai voglia di dire qualcosa di più a riguardo?), l'insonnia e la ricerca ossessiva di sesso.
Però concordo col la dott.ssa Rinella sull'opportunità di sentire uno psicologo di persona per capire meglio la situazione e spezzare quelle modalità relazionali e di lettura della vita e del mondo che ti stanno togliendo gioia e speranze.
Un saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
Ho incontrato diversi psicologi, quando ero piccola non li sopportavo perché, come tutti gli adulti, tendono a trattare i bambini solo come bambini e non come persone. Un paio di anni fa ho riprovato ed è andata meglio, ma è una cosa molto costosa e vorrei farne a meno, almeno finché non potrò sostenere da sola le spese. I miei genitori fanno molti sacrifici per me, non voglio pesare su di loro più di quanto già non faccia. Non ho parlato di problemi col cibo, ma col corpo, sono sempre stata ossessionata dall'idea di non essere all'altezza delle mie amiche che sfortunatamente sono tutte molto magre. Diciamo che io so di avere un fisico normale, peso 51 chili, porto una quarta di reggiseno, sono solo bassa (questo non è mai stato un problema), solo che ogni volta che mi guardo sento repulsione per il mio corpo. Alla fine tutto si riconduce a questo, qualsiasi cosa io faccia, abbia o sia..per me non è mai abbastanza.
[#6]
"Alla fine tutto si riconduce a questo, qualsiasi cosa io faccia, abbia o sia..per me non è mai abbastanza..."
Gentile ragazza, se questo ti crea i problemi che ci hai descritto qui, parlarne con uno psicologo di persona, magari presso l'ASL della tua città, potrebbe aiutarti a mettere a fuoco il problema e capire come cambiare.
Saluti,
Gentile ragazza, se questo ti crea i problemi che ci hai descritto qui, parlarne con uno psicologo di persona, magari presso l'ASL della tua città, potrebbe aiutarti a mettere a fuoco il problema e capire come cambiare.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3k visite dal 19/02/2013.
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