Domande esistenziali seguite da stati di ansia ed irrequietezza

Sono amico di un ragazzo che da un po di notteche quando è nello stato di veglia si fa parecchie domande del tipo:"cosa è la vita?" "Cosa c'è alla fine di tutto?"
"Davvero io non esisterò più?"
Queste domane adesso se le pone anche durante il giorno e il risultato è uno stato di ansia continuo (Battito leggermente accelerato, irrequietezza)
Volevo sapere se è una cosa normale e se avete consigli sul come assimilare questo argomento e andare avanti.
(di questo ne ha gia discusso con suo fratello che lo ha aiutato un po, ma vorrei sapere anche il vostro parere).
Grazie in anticipo
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se l'ansia è tale da provocare sintomi molto disagevoli o insopportabili, si tratta di uno stato patologico, che dovrebbe essere curato. In tal caso il meglio che potete fare è suggerirgli e convincerlo a recarsi dal suo medico o da uno specialista.

Le classiche domande esistenziali ("Cosa siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?") possono essere una forma ben nota di manifestazione ansioso-ossessiva, ma per capire se si è in presenza o meno di patologia occorrerebbero visite e colloqui di persona.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.3k 221
gentile ragazzo i quesiti sul mondo sono fisiologici fin quando non assumono valenze ossessive da creare disagio. La linea di demarcazione tra la ricerca di significati esistenziali e ossessioni o depressione è molto labile.
Le conseguenze possono avere ampie prospettive, ossia produrre teorie filosofiche o cadere nella depressione.
le cosniglio questo libro per la sua amica
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2831-i-segreti-della-mente-non-ansiosa.html

saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Lo stato non è patologico, riesce a ragionarci in maniera razionale e sta cercando di assimilare questo fatto, la situazione è più difficile nello stato di veglia (semi-coscienza), ovvero prima di addormentarsi.
Sta mettendo le sue domande e i pensieri per iscritto per riuscire a vederli da un altro punto di vista.
Ma il pensiero più ricorrente è uno, quando fa una cosa pensa :"Perchè un giorno non sarò più in grado di farlo? davvero un giorno non esisterò più e non avrò modo di fare niente?"
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Lo stato non è patologico, riesce a ragionarci in maniera razionale
>>>

Patologico non vuol dire solo irrazionale, ma può benissimo voler dire anche quello che ha descritto lei sopra:

>>> stato di ansia continuo (Battito leggermente accelerato, irrequietezza)
>>>

Ripeto però che solo la valutazione di persona può stabilire se si tratti di patologia o meno.

Mettere per iscritto pensieri ossessivi può portare beneficio oppure strutturare ancora di più le ossessioni, dipende.

La cosa migliore sarebbe che si rivolgesse a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, ad esempio ad approccio breve strategico o comportamentale:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

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Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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