Leggera difficolta' ad inserirsi in grossi gruppi? è semplicemente timidezza o si puo parlare di le
Gentilissimi dottori buongiorno!!
Il problema che "mi affligge" è il seguente!
Quando mi trovo a dover entrare in gruppo magari di 10 12 15 persone vado un po in palla(passatemi il termine), ma questo capita solamente se di questo gruppo conosco una o due persone(menrte magari loro conoscono l'intero gruppo)...mi viene difficile interagire perche ovviamente cerco sempre di parlare con quelli che conosco non sapendo tante volta come approcciare con questi "sconosciuti"..
Situazione totalmente differente si presenta ad esempio quando magari il gruppo invece di essere di 10 15 persone è solo di3 o 4 ( e io ne conosco anche solo 1) mi sento piu spigliato e non ho nessun problema, perche anche le altre persone essendo in poche hanno piu interazioni con me e di conseguenze le conosco piu velocemente senza problemi!
Forse perche vivo in un posto particolarmente di gente chiusa(liguria siamo anche abbastanza famosi per questo :D ) dove quando si vede una persona estranea quasi si tende ad isolarla...
Mi faccio queste domande perche non mi sento una persona chiusa anzi....in ogni dove io sia stato ho comunque creato della amicizie piu o meno intense e non mi considero un solitario, mi piace la compagnia ma non l'affollamento!
Ho anche pensato che forse queste situazioni mi creano "questo" disagio perhce non essendo una persona superficiale(penso e ripenso molto alle cose, sono un gran pensatore :D ahah ) e mi piace conoscere una persona in toto..
cioe io rabbrividisco quando qualcuno conosce per una sera una persona e poi gia solo qualche giorno dopo dice " ah si tizio è un mio amico"...
O quando i ragazzi fanno i compleanni e invitano 40 50 60 persone...ma andiamo chi conosce bene da definire amico 50 persone?!?
forse sono troppo retro' per i miei 27 anni o avro' dei problemi??!?! che sono cosi differente dai miei coetanei??
Come ho detto non mi considero chiuso e non mi dispiace l idea di conoscere nuova gente! tipo tra poche settimane parto da solo per andare in uk per parecchi mesi..non mi spaventa minimamente l idea di trovare altre persone e di dividere la casa con sconosciuti anzi ne son ben felice:) io credo che ci voglia rinnovamento ogni tanto....
voi pensate che sia una cosa normale legata al al carattere? mi sembrebbe eccessivo presentarmi da uno psicologo per questa situazione..ma non essendo uno che se ne intende mi fa molto piacere la vostra opinione!
grazie
Il problema che "mi affligge" è il seguente!
Quando mi trovo a dover entrare in gruppo magari di 10 12 15 persone vado un po in palla(passatemi il termine), ma questo capita solamente se di questo gruppo conosco una o due persone(menrte magari loro conoscono l'intero gruppo)...mi viene difficile interagire perche ovviamente cerco sempre di parlare con quelli che conosco non sapendo tante volta come approcciare con questi "sconosciuti"..
Situazione totalmente differente si presenta ad esempio quando magari il gruppo invece di essere di 10 15 persone è solo di3 o 4 ( e io ne conosco anche solo 1) mi sento piu spigliato e non ho nessun problema, perche anche le altre persone essendo in poche hanno piu interazioni con me e di conseguenze le conosco piu velocemente senza problemi!
Forse perche vivo in un posto particolarmente di gente chiusa(liguria siamo anche abbastanza famosi per questo :D ) dove quando si vede una persona estranea quasi si tende ad isolarla...
Mi faccio queste domande perche non mi sento una persona chiusa anzi....in ogni dove io sia stato ho comunque creato della amicizie piu o meno intense e non mi considero un solitario, mi piace la compagnia ma non l'affollamento!
Ho anche pensato che forse queste situazioni mi creano "questo" disagio perhce non essendo una persona superficiale(penso e ripenso molto alle cose, sono un gran pensatore :D ahah ) e mi piace conoscere una persona in toto..
cioe io rabbrividisco quando qualcuno conosce per una sera una persona e poi gia solo qualche giorno dopo dice " ah si tizio è un mio amico"...
O quando i ragazzi fanno i compleanni e invitano 40 50 60 persone...ma andiamo chi conosce bene da definire amico 50 persone?!?
forse sono troppo retro' per i miei 27 anni o avro' dei problemi??!?! che sono cosi differente dai miei coetanei??
Come ho detto non mi considero chiuso e non mi dispiace l idea di conoscere nuova gente! tipo tra poche settimane parto da solo per andare in uk per parecchi mesi..non mi spaventa minimamente l idea di trovare altre persone e di dividere la casa con sconosciuti anzi ne son ben felice:) io credo che ci voglia rinnovamento ogni tanto....
voi pensate che sia una cosa normale legata al al carattere? mi sembrebbe eccessivo presentarmi da uno psicologo per questa situazione..ma non essendo uno che se ne intende mi fa molto piacere la vostra opinione!
grazie
[#1]
Il gruppo tende a escludere per definizione. Più il gruppo è compatto e legato, più il senso di esclusione di chi tenta d'avvicinarlo può aumentare.
D'altra parte, preoccuparsene può essere indice di una certa ansia, che solo lei però può definire come fastidiosa o meno, e di conseguenza decidere se valga o meno la pena rivolgersi a uno psicologo per superarla.
In altre parole: sentire difficoltà nell'avvicinarsi ai gruppi è un problema solo se lei lo definisce come tale.
D'altra parte, preoccuparsene può essere indice di una certa ansia, che solo lei però può definire come fastidiosa o meno, e di conseguenza decidere se valga o meno la pena rivolgersi a uno psicologo per superarla.
In altre parole: sentire difficoltà nell'avvicinarsi ai gruppi è un problema solo se lei lo definisce come tale.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Caro Utente,
in realtà non mi è ben chiara l'entità del suo problema, né se si tratti appunto di un problema. Essere un pochino ansiosi quando si entra in contatto con un alto numero di persone di cui molte sconosciute è assolutamente normale, così come è normale sentirsi più a proprio agio nei piccoli gruppi, anche quando non si conoscono tutti i partecipanti.
In questi casi non è possibile parlare di ansia sociale.
Le faccio alcuni esempi di casi in cui, invece, è possibile parlarne: quando si evitano attivamente situzioni di questo tipo, nonostante abbiano un'importanza lavorativa, ovvero quando il disagio non ci permette di svolgere le funzioni lavorative che ci si attende da noi. Quando in simili circostanze si avverte l'esigenza di allontanarsi dal luogo della riunione e si "scappa". Quando rimuginiamo per giorni e giorni prima dell'evento in questione, con un forte senso di angoscia. Quando in situazioni simili abbiamo un attacco di panico (la rimando a questo link per i sintomi: https://it.wikipedia.org/wiki/Attacco_di_panico#Sintomi ).
Da quello che dice, non mi pare che lei soffra di nessuno di questi disturbi, per cui considererei la sua tensione un'ansia fisiologica e normale, che può forse persino aiutarla a restare concentrato.
in realtà non mi è ben chiara l'entità del suo problema, né se si tratti appunto di un problema. Essere un pochino ansiosi quando si entra in contatto con un alto numero di persone di cui molte sconosciute è assolutamente normale, così come è normale sentirsi più a proprio agio nei piccoli gruppi, anche quando non si conoscono tutti i partecipanti.
In questi casi non è possibile parlare di ansia sociale.
Le faccio alcuni esempi di casi in cui, invece, è possibile parlarne: quando si evitano attivamente situzioni di questo tipo, nonostante abbiano un'importanza lavorativa, ovvero quando il disagio non ci permette di svolgere le funzioni lavorative che ci si attende da noi. Quando in simili circostanze si avverte l'esigenza di allontanarsi dal luogo della riunione e si "scappa". Quando rimuginiamo per giorni e giorni prima dell'evento in questione, con un forte senso di angoscia. Quando in situazioni simili abbiamo un attacco di panico (la rimando a questo link per i sintomi: https://it.wikipedia.org/wiki/Attacco_di_panico#Sintomi ).
Da quello che dice, non mi pare che lei soffra di nessuno di questi disturbi, per cui considererei la sua tensione un'ansia fisiologica e normale, che può forse persino aiutarla a restare concentrato.
Dr.ssa Susanna Raule,
psicologa, psicoterapeuta a indirizzo Gestalt integrato
[#3]
Gentile Utente,
il seguente articolo potrebbe esserLe molto utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Un cordiale saluto,
il seguente articolo potrebbe esserLe molto utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Gentile utente,
Da come si descrive, lei sembra essere una persona socievole e aperta alle esperienze, per cui il problema che lei si pone potrebbe sembrare eccessivo. Tutti noi, infatti, possiamo trovarci a nostro agio in certe situazioni e meno in altre. Non siamo sempre perfettamente adeguati. Tuttavia, mi chiedo come mai questo, per lei, costituisca un problema. Lei sembra essere una persona profonda e introspettiva, il che, di per se', potrebbe voler dire essere più selettivo con i conoscenti ed amici: che male c'e' in questo? Potrebbe voler anche dire che lei ricerca rapporti più autentici e, generalmente, questi ultimi sono più limitati rispetto alle tante conoscenze, più o meno superficiali, che possiamo fare nel corso della vita.
Detto ciò, resta da capire che cosa lei davvero ricerca nella relazione con gli altri. Se puo' farlo da solo, senza che questo le crei disagio, va bene. Altrimenti, puo' sempre ricorrere all'aiuto di uno psicologo, tanto per chiarirsi con se stesso. Le faccio i migliori auguri per tutto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Psicoinazione.altervista.org
Da come si descrive, lei sembra essere una persona socievole e aperta alle esperienze, per cui il problema che lei si pone potrebbe sembrare eccessivo. Tutti noi, infatti, possiamo trovarci a nostro agio in certe situazioni e meno in altre. Non siamo sempre perfettamente adeguati. Tuttavia, mi chiedo come mai questo, per lei, costituisca un problema. Lei sembra essere una persona profonda e introspettiva, il che, di per se', potrebbe voler dire essere più selettivo con i conoscenti ed amici: che male c'e' in questo? Potrebbe voler anche dire che lei ricerca rapporti più autentici e, generalmente, questi ultimi sono più limitati rispetto alle tante conoscenze, più o meno superficiali, che possiamo fare nel corso della vita.
Detto ciò, resta da capire che cosa lei davvero ricerca nella relazione con gli altri. Se puo' farlo da solo, senza che questo le crei disagio, va bene. Altrimenti, puo' sempre ricorrere all'aiuto di uno psicologo, tanto per chiarirsi con se stesso. Le faccio i migliori auguri per tutto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Psicoinazione.altervista.org
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#5]
Utente
Grazie a tutti delle velocissime risposte!
Sinceramente non ho mai avvertito questi sintomi che mi sono stati elencati...
Cioe affronto il tutto normalmente, non sono mai "scappato" da nessuna particolare situazione... cioe magari un po di disagio a parlare davanti a 40 50 persone durante gli esami ma tutte cose che ho considerato normali...
Si forse è un falso "problema" quello di cui ho parlato. Probabilmente l ho sempre considerato tale perche sono una persona un po attenta al giudizio degli altri e mi piace sempre fare bella impressione con le persone che non conosco e questa cosa riesco a "gestirla" quando siamo appunto in pochi e non quando siamo in molti...
la cosa mi genera un pochino di ansia ma non da far salatare appuntamenti ecc ecc
Dr Scolamacchia mi ritrovo esattamente nella parole che ha detto lei...
si mi considero selettivo nella "scelta" di persone da conoscere perche mi piace saper bene chi ho davanti e non definisco amico chi ho conosciuto qualche ora o il giorno prima... E' che probabilmente oggi il mondo vive di superficialita' e per persone con il mio carattere hanno solo un po piu di difficolta ad instaurare un rapporto "vero"..
Sinceramente non ho mai avvertito questi sintomi che mi sono stati elencati...
Cioe affronto il tutto normalmente, non sono mai "scappato" da nessuna particolare situazione... cioe magari un po di disagio a parlare davanti a 40 50 persone durante gli esami ma tutte cose che ho considerato normali...
Si forse è un falso "problema" quello di cui ho parlato. Probabilmente l ho sempre considerato tale perche sono una persona un po attenta al giudizio degli altri e mi piace sempre fare bella impressione con le persone che non conosco e questa cosa riesco a "gestirla" quando siamo appunto in pochi e non quando siamo in molti...
la cosa mi genera un pochino di ansia ma non da far salatare appuntamenti ecc ecc
Dr Scolamacchia mi ritrovo esattamente nella parole che ha detto lei...
si mi considero selettivo nella "scelta" di persone da conoscere perche mi piace saper bene chi ho davanti e non definisco amico chi ho conosciuto qualche ora o il giorno prima... E' che probabilmente oggi il mondo vive di superficialita' e per persone con il mio carattere hanno solo un po piu di difficolta ad instaurare un rapporto "vero"..
[#6]
Caro utente,
legga anche questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1586-gli-stili-comunicativi.html
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Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.2k visite dal 18/02/2013.
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