Ossessione per il cibo
Salve,
mi chiamo Sara e ho 20 anni.
Non sono mai stata magra, non come avrei voluto, ma neanche sovrappeso. Sono alta 169 e il mio peso massimo è stato 65,5 chili. So che il BMI rientrava nella norma, ma ero evidentemente "morbida". Ho intrapreso una dieta molto famosa con risultati soddisfacenti e sono arrivata a pesare 57 chili circa. Da Giugno che ho finito questa dieta ho mantenuto più o meno bene il peso, oscillando di tanto in tanto fino ai 56 o poco sopra i 58. Ma dentro di me.. la tempesta. Ho sempre fame, perennemente. Che fosse fame emotiva l'avevo immaginato, ma il mio pensiero è continuamente rivolto al cibo, come se fosse l'unica cosa bella. Eppure ho un fidanzato che amo e che mi ama, e faccio un'università che mi piace. Ma penso sempre, SEMPRE, al cibo. Quando cerco di mangiare normalmente, mi alzo sempre da tavola con ancora fame, così, almeno una o due volte a settimana sento il bisogno di abbuffarmi fino a stare male. Non ho mai vomitato volontariamente, in generale di recente non ho mai vomitato per aver mangiato troppo, ma ammetto di averci provato con poca convinzione più di una volta. Così, visto che non riuscivo a mangiare normalmente, ho alternato periodi in cui mangiavo pochissimo in settimana, rimanendo sotto le 1000-1200 Kcal, a due o tre abbuffate nel fine settimana in cui mi sentivo malissimo e in colpa. Soffrivo ovviamente sia a mangiare troppo poco che a mangiare troppo. Però mangiando normalmente non mi sazio. Per esempio se mangio un piatto di pasta, anche grosso, da 120 gr, poi non sono sazia. Se mangio due hamburger con 2-4 fette di pane e verdura, e poi magari anche un dolce, biscotti o altro, poi non sono sazia. è come se mi sentissi appagata solo quando sono talmente piena che nella mia pancia non entra più un ago (e appena mi sento appena svuotata ricomincerei a mangiare). Ora sto facendo un'altra dieta, perchè tra feste eccetera ho accumulato 2 chili e mezzo e volevo stabilizzarmi sui 55, ma ho paura. Non posso vivere con questo senso continuo di fame e di ossessione per il cibo, ne strafogarmi come vorrei perchè ci tengo troppo alla mia linea e non voglio ingrassare. Ho sempre pensato che compensassi col cibo una sensazione di abbandono da parte dei miei genitori. Separati, mio padre ha sempre messo le sue compagne davanti a me, tanto che lo vedo una volta ogni due settimane e sempre con la sua compagna e il figlio di lei. Mia madre, pigra, insoddisfatta, depressa, passerebbe tutto il giorno a dormire. La mia paura è di diventare come lei un giorno. Vorrei che quando tutti gli altri si alzano da tavola dicendo "sono pieno", fosse lo stesso per me, vorrei che mangiare fosse un piacere ma non l'unico piacere. Ora, dopo cena, semplicemente attendo con ansia domani mattina quando potrò fare colazione. è una tortura. Non ho più voglia di uscire, di vedere gli amici, di fare cose, di fare l'amore. Mi sembra che la vita non abbia senso al di fuori del cibo e di essere contenta solo quando mangio.
Grazie.
mi chiamo Sara e ho 20 anni.
Non sono mai stata magra, non come avrei voluto, ma neanche sovrappeso. Sono alta 169 e il mio peso massimo è stato 65,5 chili. So che il BMI rientrava nella norma, ma ero evidentemente "morbida". Ho intrapreso una dieta molto famosa con risultati soddisfacenti e sono arrivata a pesare 57 chili circa. Da Giugno che ho finito questa dieta ho mantenuto più o meno bene il peso, oscillando di tanto in tanto fino ai 56 o poco sopra i 58. Ma dentro di me.. la tempesta. Ho sempre fame, perennemente. Che fosse fame emotiva l'avevo immaginato, ma il mio pensiero è continuamente rivolto al cibo, come se fosse l'unica cosa bella. Eppure ho un fidanzato che amo e che mi ama, e faccio un'università che mi piace. Ma penso sempre, SEMPRE, al cibo. Quando cerco di mangiare normalmente, mi alzo sempre da tavola con ancora fame, così, almeno una o due volte a settimana sento il bisogno di abbuffarmi fino a stare male. Non ho mai vomitato volontariamente, in generale di recente non ho mai vomitato per aver mangiato troppo, ma ammetto di averci provato con poca convinzione più di una volta. Così, visto che non riuscivo a mangiare normalmente, ho alternato periodi in cui mangiavo pochissimo in settimana, rimanendo sotto le 1000-1200 Kcal, a due o tre abbuffate nel fine settimana in cui mi sentivo malissimo e in colpa. Soffrivo ovviamente sia a mangiare troppo poco che a mangiare troppo. Però mangiando normalmente non mi sazio. Per esempio se mangio un piatto di pasta, anche grosso, da 120 gr, poi non sono sazia. Se mangio due hamburger con 2-4 fette di pane e verdura, e poi magari anche un dolce, biscotti o altro, poi non sono sazia. è come se mi sentissi appagata solo quando sono talmente piena che nella mia pancia non entra più un ago (e appena mi sento appena svuotata ricomincerei a mangiare). Ora sto facendo un'altra dieta, perchè tra feste eccetera ho accumulato 2 chili e mezzo e volevo stabilizzarmi sui 55, ma ho paura. Non posso vivere con questo senso continuo di fame e di ossessione per il cibo, ne strafogarmi come vorrei perchè ci tengo troppo alla mia linea e non voglio ingrassare. Ho sempre pensato che compensassi col cibo una sensazione di abbandono da parte dei miei genitori. Separati, mio padre ha sempre messo le sue compagne davanti a me, tanto che lo vedo una volta ogni due settimane e sempre con la sua compagna e il figlio di lei. Mia madre, pigra, insoddisfatta, depressa, passerebbe tutto il giorno a dormire. La mia paura è di diventare come lei un giorno. Vorrei che quando tutti gli altri si alzano da tavola dicendo "sono pieno", fosse lo stesso per me, vorrei che mangiare fosse un piacere ma non l'unico piacere. Ora, dopo cena, semplicemente attendo con ansia domani mattina quando potrò fare colazione. è una tortura. Non ho più voglia di uscire, di vedere gli amici, di fare cose, di fare l'amore. Mi sembra che la vita non abbia senso al di fuori del cibo e di essere contenta solo quando mangio.
Grazie.
[#1]
Cara Sara,
sembra che lei abbia una certa capacità di leggere cosa succede, se non altro dal punto di vista del sintomo "fame".di cosa lei abbia fame, poi, sarebbe da comprendere.
non dice da quanto tempo sente questa fame e soprattutto il pensiero del cibo come ossessivo e intrusivo, le è possibile individuare un inizio o è sempre stato un po' così?
Mi chiedo se ne abbia mai parlato al suo medico di base o se abbia pensato di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, perché, da parte mia, credo sia la strada più adeguata per liberarsi da questo aspetto che le causa evidente sofferenza, prima che si evolva o peggiori.
che dire altro? può anche essere, e non posso saperlo, che la situazione famigliare sia la causa della sua sofferenza, ma vede.. noi non possiamo fare molto per cambiare gli altri, ma possiamo cercare di fare quanto è in nostro potere e chiedendo aiuto a chi di competenza, per limare gli aspetti di noi che non ci piacciono troppo e per dare senso e risolvere i "sintomi" (come quelli che lei descrive, ad esempio). sicuramente concentrarsi tutta la giornata sul cibo non le permette di vivere il resto della sua vita a mente libera. e forse è arrivata ora di capire come mai ha necessità di focalizzarsi su questo, nonché di trovare un modo per stare più leggera, di testa e non di peso.
in bocca al lupo
sembra che lei abbia una certa capacità di leggere cosa succede, se non altro dal punto di vista del sintomo "fame".di cosa lei abbia fame, poi, sarebbe da comprendere.
non dice da quanto tempo sente questa fame e soprattutto il pensiero del cibo come ossessivo e intrusivo, le è possibile individuare un inizio o è sempre stato un po' così?
Mi chiedo se ne abbia mai parlato al suo medico di base o se abbia pensato di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, perché, da parte mia, credo sia la strada più adeguata per liberarsi da questo aspetto che le causa evidente sofferenza, prima che si evolva o peggiori.
che dire altro? può anche essere, e non posso saperlo, che la situazione famigliare sia la causa della sua sofferenza, ma vede.. noi non possiamo fare molto per cambiare gli altri, ma possiamo cercare di fare quanto è in nostro potere e chiedendo aiuto a chi di competenza, per limare gli aspetti di noi che non ci piacciono troppo e per dare senso e risolvere i "sintomi" (come quelli che lei descrive, ad esempio). sicuramente concentrarsi tutta la giornata sul cibo non le permette di vivere il resto della sua vita a mente libera. e forse è arrivata ora di capire come mai ha necessità di focalizzarsi su questo, nonché di trovare un modo per stare più leggera, di testa e non di peso.
in bocca al lupo
Dr.ssa Giovanna Tatti
psicologa-psicoterapeuta-terapeuta EMDR-milano
giovannatatti@gmail.com
www.psicologamilano.net
[#2]
Gentile ragazza,
prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Dal momento che sono presenti abbuffate e comunque il pensiero fisso sul cibo, sarebbe molto interessante comprendere di che cosa si tratta e soprattutto come imparare a gestire queste abbuffate. Capire cioè quali emozioni e quali pnsieri ti spingono ad abbuffarti e far cessare questi comportamenti che altro non sono che strategie disfunzionali di gestione di qualcosa che ti fa stare male.
Per poter fare tutto questo, però, devi rivolgerti di persona allo psicologo psicoterapeuta.
Saluti,
prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Dal momento che sono presenti abbuffate e comunque il pensiero fisso sul cibo, sarebbe molto interessante comprendere di che cosa si tratta e soprattutto come imparare a gestire queste abbuffate. Capire cioè quali emozioni e quali pnsieri ti spingono ad abbuffarti e far cessare questi comportamenti che altro non sono che strategie disfunzionali di gestione di qualcosa che ti fa stare male.
Per poter fare tutto questo, però, devi rivolgerti di persona allo psicologo psicoterapeuta.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
grazie mille per le vostre risposte.
Avete ragione, non ho specificato da quanto dura questa voglia compulsiva di cibo. Come ho detto sono sempre stata morbida e ho sempre amato mangiare, ma non compulsivamente nè tantomeno il mio pensiero era fisso sempre sul cibo. Più o meno è iniziato tutto da giugno, da quando ho cominciato la dieta di mantenimento. Ho voglia di mangiare soprattutto pane e carboidrati in genere, spesso però ho voglie esagerate anche nei confronti del cioccolato di cui certe sere mi sono trovata a divorare anche una o due tavolette.
Poichè fino a un anno e mezzo fa soffrivo di una paura irrazionale e incontrollabile di rimanere a casa da sola, con anche sporadiche crisi di panico, sono andata da uno psicoterapeuta specializzato in terapia strategica, che mi ha curato "il sintomo" della paura con successo, ora infatti non ho più questa paura, senza però risalire alle cause. Lo vedo ancora, circa una volta ogni tre settimane, mi ha consigliato "La dieta paradossale" di nardone ma con me non ha funzionato, e in ogni caso sento che questo dottore non mi riesce a capire come vorrei..
Avete ragione, non ho specificato da quanto dura questa voglia compulsiva di cibo. Come ho detto sono sempre stata morbida e ho sempre amato mangiare, ma non compulsivamente nè tantomeno il mio pensiero era fisso sempre sul cibo. Più o meno è iniziato tutto da giugno, da quando ho cominciato la dieta di mantenimento. Ho voglia di mangiare soprattutto pane e carboidrati in genere, spesso però ho voglie esagerate anche nei confronti del cioccolato di cui certe sere mi sono trovata a divorare anche una o due tavolette.
Poichè fino a un anno e mezzo fa soffrivo di una paura irrazionale e incontrollabile di rimanere a casa da sola, con anche sporadiche crisi di panico, sono andata da uno psicoterapeuta specializzato in terapia strategica, che mi ha curato "il sintomo" della paura con successo, ora infatti non ho più questa paura, senza però risalire alle cause. Lo vedo ancora, circa una volta ogni tre settimane, mi ha consigliato "La dieta paradossale" di nardone ma con me non ha funzionato, e in ogni caso sento che questo dottore non mi riesce a capire come vorrei..
[#4]
Gentile ragazza,
prova a parlare con il tuo terapeuta di questo disagio e anche di come ti senti con lui e del fatto di non sentirti capita.
La dieta "molto famosa" forse era sbilanciata... ne hai parlato col medico? Vuoi dirci di quale dieta si tratta, in modo che anche un medico di questo sito possa intervenire e aiutarti a capire meglio il problema?
prova a parlare con il tuo terapeuta di questo disagio e anche di come ti senti con lui e del fatto di non sentirti capita.
La dieta "molto famosa" forse era sbilanciata... ne hai parlato col medico? Vuoi dirci di quale dieta si tratta, in modo che anche un medico di questo sito possa intervenire e aiutarti a capire meglio il problema?
[#5]
Gentile ragazza,
Le misure del proprio corpo fra cui il peso sono "memorizzate" nella nostra immagine di noi stessi.
Quando tali misure obiettive cambiano, ad es per il desiderio cosciente di dimagrire, esse vengono confrontate inconsciamente con l'immagine memorizzata di noi stessi. E , sempre a livello inconscio, si attiva la determinazione di riprendere quella morfologia che ci tranquillizza e nella quale riconosciamo il nostro Io corporeo. E da quel momento scatta quella ricerca perenne di cibo che non sembra e non e' razionale.
Questa e' la causa, la ragione per cui e' abbastanza difficile mantenere un peso inferiore a quello abituale.
Esistono dei trattamenti psicofisiologici che cercano di operare su tali meccanismi inconsci. Vengono effettuati da psicologi psicoterapeuti specializzati in psicofiologia clinica.
I migliori saluti
Le misure del proprio corpo fra cui il peso sono "memorizzate" nella nostra immagine di noi stessi.
Quando tali misure obiettive cambiano, ad es per il desiderio cosciente di dimagrire, esse vengono confrontate inconsciamente con l'immagine memorizzata di noi stessi. E , sempre a livello inconscio, si attiva la determinazione di riprendere quella morfologia che ci tranquillizza e nella quale riconosciamo il nostro Io corporeo. E da quel momento scatta quella ricerca perenne di cibo che non sembra e non e' razionale.
Questa e' la causa, la ragione per cui e' abbastanza difficile mantenere un peso inferiore a quello abituale.
Esistono dei trattamenti psicofisiologici che cercano di operare su tali meccanismi inconsci. Vengono effettuati da psicologi psicoterapeuti specializzati in psicofiologia clinica.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#6]
Utente
La dieta che facevo era la dieta dukan.. Senza dubbio è molto sbilanciata, infatti ho perso peso forse troppo velocemente.. E fra l'altro questa dieta nel periodo di mantenimento prevede restrizioni sempre e due pasti liberi, in cui ovviamente coglievo l'occasione per strafogarmi senza controllo..
Aggiungo ancora una cosa.. Che quando a tavola cerco di controllarmi, se mangio anche solo un grammo in più di quano dovrei penso che ormai ho compromesso tutto e allora finisco per abbuffarmi..
Grazie ancora.. so che dovrei parlare con il mio psicoterapeuta ma ho sempre avuto difficoltà a esprimere ciò che penso, avendo paura di offendere (anche se è del tutto irrazionale che un professionista si offenda)..
Grazie davvero
Aggiungo ancora una cosa.. Che quando a tavola cerco di controllarmi, se mangio anche solo un grammo in più di quano dovrei penso che ormai ho compromesso tutto e allora finisco per abbuffarmi..
Grazie ancora.. so che dovrei parlare con il mio psicoterapeuta ma ho sempre avuto difficoltà a esprimere ciò che penso, avendo paura di offendere (anche se è del tutto irrazionale che un professionista si offenda)..
Grazie davvero
[#8]
Gentile ragazza,
lascerei perdere libri vari e anche internet e ti invito a tornare dallo psicoterapeuta, senza vergogna (che è una delle emozioni che hanno a che vedere coi DCA, se leggi l'articolo linkato sopra), magari dicendo: "Dottore, mi sento a disagio a parlare di questo, ma vorrei dirle che...".
Poi sarà il collega ad aiutarti.
Ma sappi che quando scrivi: "restrizioni sempre e due pasti liberi, in cui ovviamente coglievo l'occasione per strafogarmi senza controllo.. "
Le diete così sbilanciate, ma anche le diete inventate senza controllo medico e che fanno venire idee di saltare i pasti per poter dimagrire non fanno altro che spalancare la porta per le abbuffate.
Il trucco invece è imparare a regolare bene la condotta alimentare e sentire il senso della fame/sazietà.
Nelle psicoterapie di tipo cognitivo-comportamentale utilizziamo diversi strumenti, tra i quali i diari alimentari, in cui vengono segnati tutti gli alimenti ingeriti, ma soprattutto si tiene conto di segnare tutti gli aspetti psicologici che possono dare luogo a condotte alimentari da evitare. I diari servono proprio ad intercettare questi comportamenti e a modificarli.
"quando a tavola cerco di controllarmi, se mangio anche solo un grammo in più di quano dovrei penso che ormai ho compromesso tutto e allora finisco per abbuffarmi.."
Questa è la tua regola del "tutto o nulla": ormai hai sgarrato e quindi va tutto a monte! Invece dovresti ripartire dall'ABC, ovvero sentire il sapore dei cibi, il senso della fame e della sazietà, ecc...
Non so dirti se inconsciamente stai tornando come prima... è più probabile che il tuo corpo abbia bisogno di una corretta alimentazione e te lo stia segnalando.
Ricorda che se impari a mangiare bene e correttamente e se magari pratichi un'attività fisica moderata, non solo non corri rischi di ingrassare, ma vivi anche più serenamente, senza più dover controllare un momento come quello in cui ci si siede a tavola, che dovrebbe essere un momento di piacere. Non trovi?
lascerei perdere libri vari e anche internet e ti invito a tornare dallo psicoterapeuta, senza vergogna (che è una delle emozioni che hanno a che vedere coi DCA, se leggi l'articolo linkato sopra), magari dicendo: "Dottore, mi sento a disagio a parlare di questo, ma vorrei dirle che...".
Poi sarà il collega ad aiutarti.
Ma sappi che quando scrivi: "restrizioni sempre e due pasti liberi, in cui ovviamente coglievo l'occasione per strafogarmi senza controllo.. "
Le diete così sbilanciate, ma anche le diete inventate senza controllo medico e che fanno venire idee di saltare i pasti per poter dimagrire non fanno altro che spalancare la porta per le abbuffate.
Il trucco invece è imparare a regolare bene la condotta alimentare e sentire il senso della fame/sazietà.
Nelle psicoterapie di tipo cognitivo-comportamentale utilizziamo diversi strumenti, tra i quali i diari alimentari, in cui vengono segnati tutti gli alimenti ingeriti, ma soprattutto si tiene conto di segnare tutti gli aspetti psicologici che possono dare luogo a condotte alimentari da evitare. I diari servono proprio ad intercettare questi comportamenti e a modificarli.
"quando a tavola cerco di controllarmi, se mangio anche solo un grammo in più di quano dovrei penso che ormai ho compromesso tutto e allora finisco per abbuffarmi.."
Questa è la tua regola del "tutto o nulla": ormai hai sgarrato e quindi va tutto a monte! Invece dovresti ripartire dall'ABC, ovvero sentire il sapore dei cibi, il senso della fame e della sazietà, ecc...
Non so dirti se inconsciamente stai tornando come prima... è più probabile che il tuo corpo abbia bisogno di una corretta alimentazione e te lo stia segnalando.
Ricorda che se impari a mangiare bene e correttamente e se magari pratichi un'attività fisica moderata, non solo non corri rischi di ingrassare, ma vivi anche più serenamente, senza più dover controllare un momento come quello in cui ci si siede a tavola, che dovrebbe essere un momento di piacere. Non trovi?
[#9]
Utente
sono assolutamente d'accordo con lei dottoressa.. il momento di mangiare dovrebbe essere un piacere, e vorrei tanto recuperare la mia capacità di giudicare quando sono sazia e cosa ho voglia di mangiare.. il diario alimentare lo tengo già.. infatti, mi sono dimenticata di dire, che sono ossessionata dalle calorie e non riesco a smettere di contarle.. per l'appunto il mio psicoterapeuta mi aveva prescritto questa "dieta" che "dieta" non è perchè prescrive di mangiare solo ciò di cui si ha voglia.. ma visto che avevo preso due-tre chili l'avevo abbandonata e avevo ricominciato a contare le calorie.. e in più il mese scorso il ciclo mi è arrivato in ritardo di praticamente 3 settimane e questo mese di nuovo è in ritardo (doveva venirmi l'11 di febbraio).
Domani mattina telefonerò al mio psicoterapeuta e fisserò un appuntamento quanto prima per parlare di questa cosa.. in settimana un'amica di mia mamma, psicologa, dovrebbe venire a cena da noi e dovrei parlarle un pò perchè lei mi possa consigliare uno specialista..
è solo che ho paura di mangiare troppo, di non capire cosa e quanto sia giusto mangiare, e quindi mi ritrovo a mangiare meno o a contare le calorie ossessivamente, cosa che poi naturalmente mi porta ad abbuffarmi.
Grazie davvero, siete gentilissimi.
Domani mattina telefonerò al mio psicoterapeuta e fisserò un appuntamento quanto prima per parlare di questa cosa.. in settimana un'amica di mia mamma, psicologa, dovrebbe venire a cena da noi e dovrei parlarle un pò perchè lei mi possa consigliare uno specialista..
è solo che ho paura di mangiare troppo, di non capire cosa e quanto sia giusto mangiare, e quindi mi ritrovo a mangiare meno o a contare le calorie ossessivamente, cosa che poi naturalmente mi porta ad abbuffarmi.
Grazie davvero, siete gentilissimi.
[#10]
"è solo che ho paura di mangiare troppo, di non capire cosa e quanto sia giusto mangiare, e quindi mi ritrovo a mangiare meno o a contare le calorie ossessivamente, cosa che poi naturalmente mi porta ad abbuffarmi."
Questo è il meccanismo che va spezzato!
Sono d'accordo sul fatto di contattare il curante e di fare il punto della situazione.
Coraggio! Facci sapere!
Questo è il meccanismo che va spezzato!
Sono d'accordo sul fatto di contattare il curante e di fare il punto della situazione.
Coraggio! Facci sapere!
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 83.5k visite dal 16/02/2013.
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