Incertezze sul mio futuro
salve,
ho 20 anni e ho terminato il liceo scientifico a giugno 2012. mi sono iscritto ad una facoltà che credevo fosse fatta apposta per me.ho cominciato con tutte le migliori intenzioni possibili ma col passare del tempo ho capito, anzi ho accettato il fatto che non sono fatto per studiare. sto male perchè tutti si aspettano molto da me dato che sono sempre stato il primo della classe dal primo anno delle elementari al 5 anno di liceo, sempre presa la borsa di studio ecc ecc. finche stavo al liceo però studiavo perchè volevo essere il più bravo di tutti i miei compagni e stare tutti i giorni con loro ascuola mi coinvolgeva e mi spronava. all'università invece sono solo e non ho motivazioni. nella vita sono coinvolto nella maggior parte di associazioni di volontariato del mio paese: sono segretario della pro loco e per ogni evento mi spezzo pur di fare il meglio. ogni tanto poi ho degli amici di famiglia e non che parallelamente all'università mi chiamano per fare dei lavoretti a giornata e lavorare non mi pesa affatto; mi sveglio anche prestissimo senz problemi per lavorare e riesco ad impegnarmi al 100%. ogni volta invece che mi metto a studiare mi prende
un enorme sconforto e passo ore a fissare i libri senza concludere niente, ho un enorme rifiuto alla studio.
mi trovo malissimo perchè non riesco a stare in questa situazione di incertezza, mi sento inutile e perso visto che non ho idea di cosa fare del mio futuro. non voglio neanche basare il mio futuro su un eventuale lavoro che troverei adesso perchè di questi tempi so che non ho avrei assolutamente un futuro sicuro.
ho davvero bisogno del vostro consiglio...vi prego non cestinate la mia richiesta di consulto se vi sembra banale...non lo è affatto....non riesco più neanche a dormire..aiutatemi.
aspettando la vostra risposta vi ringrazio in anticipo....giacomo.
ho 20 anni e ho terminato il liceo scientifico a giugno 2012. mi sono iscritto ad una facoltà che credevo fosse fatta apposta per me.ho cominciato con tutte le migliori intenzioni possibili ma col passare del tempo ho capito, anzi ho accettato il fatto che non sono fatto per studiare. sto male perchè tutti si aspettano molto da me dato che sono sempre stato il primo della classe dal primo anno delle elementari al 5 anno di liceo, sempre presa la borsa di studio ecc ecc. finche stavo al liceo però studiavo perchè volevo essere il più bravo di tutti i miei compagni e stare tutti i giorni con loro ascuola mi coinvolgeva e mi spronava. all'università invece sono solo e non ho motivazioni. nella vita sono coinvolto nella maggior parte di associazioni di volontariato del mio paese: sono segretario della pro loco e per ogni evento mi spezzo pur di fare il meglio. ogni tanto poi ho degli amici di famiglia e non che parallelamente all'università mi chiamano per fare dei lavoretti a giornata e lavorare non mi pesa affatto; mi sveglio anche prestissimo senz problemi per lavorare e riesco ad impegnarmi al 100%. ogni volta invece che mi metto a studiare mi prende
un enorme sconforto e passo ore a fissare i libri senza concludere niente, ho un enorme rifiuto alla studio.
mi trovo malissimo perchè non riesco a stare in questa situazione di incertezza, mi sento inutile e perso visto che non ho idea di cosa fare del mio futuro. non voglio neanche basare il mio futuro su un eventuale lavoro che troverei adesso perchè di questi tempi so che non ho avrei assolutamente un futuro sicuro.
ho davvero bisogno del vostro consiglio...vi prego non cestinate la mia richiesta di consulto se vi sembra banale...non lo è affatto....non riesco più neanche a dormire..aiutatemi.
aspettando la vostra risposta vi ringrazio in anticipo....giacomo.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
probabilmente sarà difficile ricreare le _stesse_ condizioni del passato con le __stesse__ persone, dato che si è verificato un cambiamento sostanziale nella Sua vita di studente.
Comunque sia, nelle università gli studenti sono numerosissimi e quindi vi sono altrettante possibilità di stabilire nuove relazioni con i/le compagni/e di corso, che in molti casi hanno gli stessi Suoi "problemi organizzativi".
Le qualità necessarie non Le mancano, quindi si tratterà semplicemente di adeguarsi alla nuova situazione, pre certi versi "ricominciando".
probabilmente sarà difficile ricreare le _stesse_ condizioni del passato con le __stesse__ persone, dato che si è verificato un cambiamento sostanziale nella Sua vita di studente.
Comunque sia, nelle università gli studenti sono numerosissimi e quindi vi sono altrettante possibilità di stabilire nuove relazioni con i/le compagni/e di corso, che in molti casi hanno gli stessi Suoi "problemi organizzativi".
Le qualità necessarie non Le mancano, quindi si tratterà semplicemente di adeguarsi alla nuova situazione, pre certi versi "ricominciando".
[#2]
Gentile ragazzo,
quando scrivi: "ho cominciato con tutte le migliori intenzioni possibili ma col passare del tempo ho capito, anzi ho accettato il fatto che non sono fatto per studiare" che cosa intendi esattamente?
Incontri difficoltà nel metodo di studio, che è decisamente diverso all'università rispetto al liceo? Frequenti le lezioni?
Sulla base di quanto scrivi, vorrei anche vedere insieme a te alcune ipotesi. Dici che ti svegli presto per lavorare e che questo non ti pesa.... ma non credi sia anche legato al fatto che iniziare a lavorare e ad avere un po' di indipendenza potrebbe rappresentare per te un incentivo e darti un po' più di potere (ad es. di fare alcune cose che altrimenti non potresti fare).
Per quanto riguarda l'organizzarsi a studiare, hai provato a farlo in gruppo o con qualcun altro?
quando scrivi: "ho cominciato con tutte le migliori intenzioni possibili ma col passare del tempo ho capito, anzi ho accettato il fatto che non sono fatto per studiare" che cosa intendi esattamente?
Incontri difficoltà nel metodo di studio, che è decisamente diverso all'università rispetto al liceo? Frequenti le lezioni?
Sulla base di quanto scrivi, vorrei anche vedere insieme a te alcune ipotesi. Dici che ti svegli presto per lavorare e che questo non ti pesa.... ma non credi sia anche legato al fatto che iniziare a lavorare e ad avere un po' di indipendenza potrebbe rappresentare per te un incentivo e darti un po' più di potere (ad es. di fare alcune cose che altrimenti non potresti fare).
Per quanto riguarda l'organizzarsi a studiare, hai provato a farlo in gruppo o con qualcun altro?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
salve dr.ssa Pileci,
quando scrivo quella frase intendo dire che dentro di me è più o meno dal secondo anno di liceo che ho capito che non sono fatto per lo studio però grazie alla mia memoria fotografica ho sempre ottenuto il massimo con il minimo sforzo e poi stando in una classe ben definita sono sempre stato spinto dal mio orgoglio e dalla mia voglia incessante di emergere in ogni cosa che faccio, ad ottenere il massimo.
le lezioni le ho frequentate tutte non sono amncato quasi mai e mentre le frequentavo ero entusiasta della facoltà e delle materie....però appena finito il trimestre di lezioni e è iniziato iòl periodo di esami durante il quale non ho più trovato alcun stimolo a studiare...infatti da gennaio non ho ancora dato neanche un esame.
riguardo a quello che dice a proposito del fatto che lavorare mi da più soddisfazione poichè mi concede indipendenza sono pienamente d'accordo. ho anche una mia interpretazione personale a questo: anche nello studio io sono molto più interessato e motivato a studiare materie concrete e pratiche...mi spiego meglio:riesco meglio nelle cose che facendole mi danno un risultato immediato e concreto. ad esempio lavorando vengo pagato subito quindi lo faccio col massimo dell'interesse.
per quanto riguarda lo studiare in gruppo a me non piace perchè tutte le volte che l'ho fatto anche in passato ho solo perso tempo...frutto molto di più se studio da solo.
quando scrivo quella frase intendo dire che dentro di me è più o meno dal secondo anno di liceo che ho capito che non sono fatto per lo studio però grazie alla mia memoria fotografica ho sempre ottenuto il massimo con il minimo sforzo e poi stando in una classe ben definita sono sempre stato spinto dal mio orgoglio e dalla mia voglia incessante di emergere in ogni cosa che faccio, ad ottenere il massimo.
le lezioni le ho frequentate tutte non sono amncato quasi mai e mentre le frequentavo ero entusiasta della facoltà e delle materie....però appena finito il trimestre di lezioni e è iniziato iòl periodo di esami durante il quale non ho più trovato alcun stimolo a studiare...infatti da gennaio non ho ancora dato neanche un esame.
riguardo a quello che dice a proposito del fatto che lavorare mi da più soddisfazione poichè mi concede indipendenza sono pienamente d'accordo. ho anche una mia interpretazione personale a questo: anche nello studio io sono molto più interessato e motivato a studiare materie concrete e pratiche...mi spiego meglio:riesco meglio nelle cose che facendole mi danno un risultato immediato e concreto. ad esempio lavorando vengo pagato subito quindi lo faccio col massimo dell'interesse.
per quanto riguarda lo studiare in gruppo a me non piace perchè tutte le volte che l'ho fatto anche in passato ho solo perso tempo...frutto molto di più se studio da solo.
[#4]
Gentile ragazzo,
dovresti comprendere, dal momento che sei solo al primo anno, che cosa ti piace, cosa ti motiva e come vorresti vederti in futuro.
Nella tua facoltà è presente lo psicologo?
In alternativa potresti chiedere allo Spazio Giovani o a un qualunque servizio di psicologia dell'ospedale della tua città.
Che cosa studi?
dovresti comprendere, dal momento che sei solo al primo anno, che cosa ti piace, cosa ti motiva e come vorresti vederti in futuro.
Nella tua facoltà è presente lo psicologo?
In alternativa potresti chiedere allo Spazio Giovani o a un qualunque servizio di psicologia dell'ospedale della tua città.
Che cosa studi?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 16/02/2013.
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