Depressione reattiva?
sono un ragazzo di 26 anni. Soffro di disturbi d'ansia di tipo ossessivo (paura di malattie) e ho una predisposizione al disturbo bipolare (una cosa non grave a detta del mio psichiatra curante). Dopo innumerevoli rassicurazioni sulla non gravità di questa predisposizione, dati dal mio curante, non riesco a stare sereno...ho sempre paura che possa essere grave tale predisposizione, e ci penso tutti i giorni. Non riesco a darmi pace. In questo periodo mi sveglio la mattina con l'ansia, e durante il giorno il mio umore è basso, ormai da lunedi questa cosa va avanti. Ci sono momenti della giornata in cui riesco a stare sereno e tranquillo,anche sorridente ma la maggior parte del giorno penso con preoccupazione al disturbo bipolare. Io attribuisco tale umore basso al fatto che, siccome tra un mese mi laureo,(e dovrebbe essere un periodo felice per me ma non lo è) quindi lascio la facoltà a me tanto cara e l'ambiente universitario tanto amato. Praticamente è come se non mi "vedessi nel futuro", nel dopo laurea...Come se avessi "paura del dopo"...e come se dopo mi sentissi solo. A volte penso che potrei anche continuare con la specialistica e quindi continuare a rimanere in facoltà, ma non mi rasserena la cosa. Non mi sento convinto di farlo perchè sono stufo di studiare e vorrei lavorare. A volte penso anche che non sia questo il motivo di tale tristezza, e cerco di dare un motivo ma non riesco a trovarlo. La mia paura è quella di cadere in depressione...ho perso interesse nell'uscire, nel conoscere ragazze o persone nuove, in piu non mi sento sereno per preoccupazioni legate alla malattia bipolare (che non ho, ovvero lo psichiatra parla solo di predisposizione e dice che nell'estate sono solo un pò più energico e nell'inverno un pò più triste, ma nulla di grave). Quando comunque esco e vengo in facoltà, mi sento benino e soprattutto nel conoscere nuove ragazze mi sento più felice, (soprattutto perchè sono una persona molto socievole e mi piace conoscere le ragazze, la fonte della mia felicità). Quello che voglio chiederLe è se tale cambiamento di vita può effettivamente generare in me tale stato psicologico...ovvero se il passaggio da studente a "lavoratore-adulto" può influire sul mio umore o ansia.Grazie in anticipo.
Mi sembra che lei abbia una storia abbastanza lunga di disturbi psicologici
Questo dvrebbe consigliarle molta prudenza nelle scelte.
Certamente il passaggio dalla vita di studente al mondo del lavoro non e' semplice e penso che dovrebbe consigliarsi conil suo psichiatra che la conosce personalmente.
Ci tenga informati comunque
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
una possibilità potrebbe essere quella di definire, insieme allo psichiatra, un piano molto semplice e concreto di iniziative e obiettivi da porsi dopo la laurea.
In effetti, per quanto ricco di soddisfazioni possa essere tale momento, si tratta comunque di un evento stressante perchè implica la modificazione delle abitudini, dello stato (da studente a lavoratore), il passaggio dalla vita più comoda e con responsabilità più limitate a quella di vero adulto con maggiori responsabilità, l'autonomia e l'indipendenza, anche economica.
Volevo però anche domandarLe se è anche in terapia da uno psicoterapeuta o sta facendo solo una cura farmacologica.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
cosa intende per "predisposizione" al disturbo bipolare? Ha parenti prossimi affetti da questo disturbo dell'umore? Come mai si preoccupa per questo disturbo?
Che diagnosi ha fatto il suo psichiatra?
Ha preso in considerazione di affiancare alle cure psichiatriche una psicoterapia?
Le variazioni dell'umore posso anche essere "stagionali", ma non sempre correlano con il disturbo bipolare.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Chieda allo psichiatra se non ritiene che lei trarrebbe giovamento da un percorso psicoterapeutico, perchè qui c'è troppa paura del futuro e delle difficoltà
Può sempre mantenere rapporti con i compagni di studio se vorrà, si chiudono le porte che vogliamo chiudere.
L'inverno si sa con i suoi cieli grigi non aiuta , ma è questione di grado.
Mi domando se non ci sono stati problemi nell'infanzia , per cui lei non si fida di niente, neanche delle sue provate capacità.
Drammatizzare i cambiamenti fa male, i cambiamenti bisogna cercare di gestirli e non faranno più paura..
Molti auguri..
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MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
i cambiamenti s epur influenti sul tono dell'umore, non sono mai la causa univoca e determinante.
Dal suo storico di consulti e dalle terapie che lei sta effttuando, credo che un supporto psicologico sarebbe indicato, sia peer conoscersi meglio, che per trasformare le crisi in risorse per la sua esistenza .
Anche i cambiamenti, se non vissuti come minacce, potrebbero rappresentare una nuova emozione
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
L'ansia anticipatoria e' un'emozione negativa che lei localizza nella rappresentazione del futuro. La fa sofffrire e scattano i meccanismi di difesa.
Se lei riuscisse a rappresentare un desiderio, una progettualita' nel pensare al futuro sarebbe un ottimo indice.
Cosa immagina per le settimane che seguiranno il termine del percorso scolastico?
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