Ansia perenne nei confronti della mia relazione
Gentili dottori,
Sono una ragazza di 23 anni e scrivo perchè mi sto seriamente preoccupando, non mi riconosco più e mi chiedo se sia il caso di rivolgersi di persona da uno specialista.
Il problema è che da 2/3 mesi associo alla mia meravigliosa storia d'amore solo brutti pensieri, momenti d'ansia e tristezza. Premetto che tutto ciò non mi era mai successo, nè nelle relazioni precedenti (in cui ero molto equilibrata e dipendente) nè nei primi mesi col mio fidanzato. Non so cosa abbia determinato questo cambiamento, non vi sono stati episodi particolari e il mio lui non mi ha mai dato modo di dubitare, è sempre stato sincero e pieno di attenzioni nei miei confronti.
Mi vergogno persino ad ammetterlo ma ora passo almeno metà del mio tempo (tranne quando sono con lui, che torna la serenità) in ansia. Credo di averle passate tutte: ossessione del suo passato, gelosia retroattiva nei confronti della sua ex, ansia e terrore di essere tradita quando è con i suoi amici, disperazione se non si fa sentire o è più freddo del solito. Voglio sempre sapere cosa sta facendo, dove si trova e con chi. A lui non ho mai comunicato queste paure perchè mi rendo conto che sono del tutto insensate, ma non sempre riesco a nascondere il mio umore nervoso e rischio di rovinare completamente la nostra storia. Il resto della mia vita è stato praticamente annullato, sono tre mesi che non riesco a studiare e non dò esami e anche quando esco con i miei amici faccio fatica a distogliere il mio pensiero da lui.
E' il caso di rivolgermi ad uno specialista? Nel frattempo potreste suggerirmi qualche modo per controllare da sola questi pensieri e queste paure?
Sono una ragazza di 23 anni e scrivo perchè mi sto seriamente preoccupando, non mi riconosco più e mi chiedo se sia il caso di rivolgersi di persona da uno specialista.
Il problema è che da 2/3 mesi associo alla mia meravigliosa storia d'amore solo brutti pensieri, momenti d'ansia e tristezza. Premetto che tutto ciò non mi era mai successo, nè nelle relazioni precedenti (in cui ero molto equilibrata e dipendente) nè nei primi mesi col mio fidanzato. Non so cosa abbia determinato questo cambiamento, non vi sono stati episodi particolari e il mio lui non mi ha mai dato modo di dubitare, è sempre stato sincero e pieno di attenzioni nei miei confronti.
Mi vergogno persino ad ammetterlo ma ora passo almeno metà del mio tempo (tranne quando sono con lui, che torna la serenità) in ansia. Credo di averle passate tutte: ossessione del suo passato, gelosia retroattiva nei confronti della sua ex, ansia e terrore di essere tradita quando è con i suoi amici, disperazione se non si fa sentire o è più freddo del solito. Voglio sempre sapere cosa sta facendo, dove si trova e con chi. A lui non ho mai comunicato queste paure perchè mi rendo conto che sono del tutto insensate, ma non sempre riesco a nascondere il mio umore nervoso e rischio di rovinare completamente la nostra storia. Il resto della mia vita è stato praticamente annullato, sono tre mesi che non riesco a studiare e non dò esami e anche quando esco con i miei amici faccio fatica a distogliere il mio pensiero da lui.
E' il caso di rivolgermi ad uno specialista? Nel frattempo potreste suggerirmi qualche modo per controllare da sola questi pensieri e queste paure?
[#1]
Gentile ragazza,
Il modello psicologico dinamicoan a cui faccio riferimento, prevede l'esistenza dell'inconscio. E in base a tale linea di pensiero e" tramite l'inconscio che le persone comunicano.
Lei percepisce diffidenza verso il suo ragazzo e ci sarebbe da analizzare dettagliatamente perche'.
Potrebbe dipendere dal suo ragazzo, da una sua comunicazione inconscia incongrua, come potrebbe essere il suo versante a leggere qualcosa che la inquieta a causa di contenuti suoi.
Certamente un aiuto specialistico le consentirebbe di orientarsi meglio.
Un sistema pronto per fronteggiare il problema non saprei indicarglielo non conoscendo ne' lei ne' il suo ragazzo. Una relazione si struttura intrecciando le prsonalita', i desideri, le paure, le aspettative di entrambi e bisogna analizzarla da vicino per cercre di comprenderla.
I migliori saluti
Il modello psicologico dinamicoan a cui faccio riferimento, prevede l'esistenza dell'inconscio. E in base a tale linea di pensiero e" tramite l'inconscio che le persone comunicano.
Lei percepisce diffidenza verso il suo ragazzo e ci sarebbe da analizzare dettagliatamente perche'.
Potrebbe dipendere dal suo ragazzo, da una sua comunicazione inconscia incongrua, come potrebbe essere il suo versante a leggere qualcosa che la inquieta a causa di contenuti suoi.
Certamente un aiuto specialistico le consentirebbe di orientarsi meglio.
Un sistema pronto per fronteggiare il problema non saprei indicarglielo non conoscendo ne' lei ne' il suo ragazzo. Una relazione si struttura intrecciando le prsonalita', i desideri, le paure, le aspettative di entrambi e bisogna analizzarla da vicino per cercre di comprenderla.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile ragazza,
potrebbe trattarsi di un disturbo d'ansia che deve essere diagnosticato e poi trattato da uno psicologo psicoterapeuta e che potrebbe non avere a che vedere col tuo fidanzato.
Tu scrivi: "A lui non ho mai comunicato queste paure perchè mi rendo conto che sono del tutto insensate..."
Le paure non sono mai insensate... bisogna soltanto imparare a riconoscerle e ad utilizzarle come segnali per comprendere che cosa non va.
Saluti,
potrebbe trattarsi di un disturbo d'ansia che deve essere diagnosticato e poi trattato da uno psicologo psicoterapeuta e che potrebbe non avere a che vedere col tuo fidanzato.
Tu scrivi: "A lui non ho mai comunicato queste paure perchè mi rendo conto che sono del tutto insensate..."
Le paure non sono mai insensate... bisogna soltanto imparare a riconoscerle e ad utilizzarle come segnali per comprendere che cosa non va.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
>>> E' il caso di rivolgermi ad uno specialista?
>>>
Devi rispondere da sola a questa domanda. Ma prima dovresti leggere questo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
L'ossessività porta a rinchiudersi vorticosamente nella propria testa e ad intrecciare insieme ipotesi più o meno fantasiose con la paura. Sempre di più, sempre di più. Da un punto di vista breve strategico non c'è alcun significato da ricercare, si tratta di una modalità di percezione-reazione che, quando produce effetti troppo dolorosi, va cambiata con l'aiuto di uno specialista
>>> Nel frattempo potreste suggerirmi qualche modo per controllare da sola questi pensieri e queste paure?
>>>
No, è proibito dai regolamenti e inoltre andrebbe a colludere con il tuo bisogno eccessivo di controllo. Se senti di aver bisogno d'aiuto, devi vincere la tendenza a far da te, altrimenti staresti solo assecondando la sua ansia.
Comunque, per rispondere alla tua domanda iniziale, lo specialista ci vuole quando si sente che la sofferenza è aumentata troppo e da soli non si riesce più a farvi fronte.
>>>
Devi rispondere da sola a questa domanda. Ma prima dovresti leggere questo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
L'ossessività porta a rinchiudersi vorticosamente nella propria testa e ad intrecciare insieme ipotesi più o meno fantasiose con la paura. Sempre di più, sempre di più. Da un punto di vista breve strategico non c'è alcun significato da ricercare, si tratta di una modalità di percezione-reazione che, quando produce effetti troppo dolorosi, va cambiata con l'aiuto di uno specialista
>>> Nel frattempo potreste suggerirmi qualche modo per controllare da sola questi pensieri e queste paure?
>>>
No, è proibito dai regolamenti e inoltre andrebbe a colludere con il tuo bisogno eccessivo di controllo. Se senti di aver bisogno d'aiuto, devi vincere la tendenza a far da te, altrimenti staresti solo assecondando la sua ansia.
Comunque, per rispondere alla tua domanda iniziale, lo specialista ci vuole quando si sente che la sofferenza è aumentata troppo e da soli non si riesce più a farvi fronte.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 14/02/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.