Mia mamma ha bisogno di cure psicologiche ma non collabora, non so cosa fare
buongiorno. siamo una famiglia di 4 persone. mia mamma di 55 anni mio padre io e mia sorella. mia mamma soffre da circa 10 anni di sindrome depressiva, attacchi di panico e di ansia, problemi alimentari. tutti confermati da diagnosi medica.
negli ultimi anni la cosa è però andata a degenerare, la nostra è una famiglia normale, mio padre lavoro io studio e mia sorella lavora, mai avuto problemi particolari. nostra madre però è peggiorata parecchio, ha sviluppato questo senso di vittimismo per cui ogni cosa che succede è un qualcosa contro la sua persona, parlarne è un tabu da anni. lei si rifugia in camera piangendo e non si può fare niente, afferma che tutti noi ce l'abbiamo con lei e che se ne vuole andare da questa famiglia.
io adesso sono disperato, questa situazione sta risultando deleteria e mortifera per tutti noi.
ho proposto a mia mamma di andare tutti noi 4 da un psicologo ma l'unica cosa che ha voluto dire è stata " ci andate voi dallo psicologo, io non vado da nessuna parte perchè non mi serve, serve a voi ". a proposto più volte di andare a parlare con qualcuno ma non ha la minima intenzione, in 10 anni non ha mai fatto tralasciare un minimo spiraglio che sia uno.
capite che queste frasi sono un muro di gomma penso invalicabile, e non so cosa fare.
io non lascerò la mia famiglia disfarsi come neve al sole senza fare niente.
cosa mi consiglia di fare? sono disperato
la ringrazio
negli ultimi anni la cosa è però andata a degenerare, la nostra è una famiglia normale, mio padre lavoro io studio e mia sorella lavora, mai avuto problemi particolari. nostra madre però è peggiorata parecchio, ha sviluppato questo senso di vittimismo per cui ogni cosa che succede è un qualcosa contro la sua persona, parlarne è un tabu da anni. lei si rifugia in camera piangendo e non si può fare niente, afferma che tutti noi ce l'abbiamo con lei e che se ne vuole andare da questa famiglia.
io adesso sono disperato, questa situazione sta risultando deleteria e mortifera per tutti noi.
ho proposto a mia mamma di andare tutti noi 4 da un psicologo ma l'unica cosa che ha voluto dire è stata " ci andate voi dallo psicologo, io non vado da nessuna parte perchè non mi serve, serve a voi ". a proposto più volte di andare a parlare con qualcuno ma non ha la minima intenzione, in 10 anni non ha mai fatto tralasciare un minimo spiraglio che sia uno.
capite che queste frasi sono un muro di gomma penso invalicabile, e non so cosa fare.
io non lascerò la mia famiglia disfarsi come neve al sole senza fare niente.
cosa mi consiglia di fare? sono disperato
la ringrazio
[#1]
Gentile utente, cerchi di fare in modo che il medico di base( con un controllo fisico, gli esami del sangue, il total body che penso siano opportuni data l'età della mamma che sarà, penso in menopausa), possa aiutarla e poi consigliare un percorso di psicoterapia e forse anche darle un primo soccorso con farmaci .
Cosa dice e cosa fa suo padre.. ? la mamma è diventata così o è sempre stata così..?
Spesso l'età di mezzo sia per gli uomini che per le donne presenta problemi, rabbie, rimpianti, che a volte girano in sintomatologie diverse, sul piano somatico, sul piano fisico , perchè è un'età di bilanci..
Ognuno si domanda e rivede cosa ha fatto, cosa ha ricevuto.. è molto umano.. ma mi rendo conto che per i figli è un dramma.
Ci faccia sapere.. noi siamo qua..
Cosa dice e cosa fa suo padre.. ? la mamma è diventata così o è sempre stata così..?
Spesso l'età di mezzo sia per gli uomini che per le donne presenta problemi, rabbie, rimpianti, che a volte girano in sintomatologie diverse, sul piano somatico, sul piano fisico , perchè è un'età di bilanci..
Ognuno si domanda e rivede cosa ha fatto, cosa ha ricevuto.. è molto umano.. ma mi rendo conto che per i figli è un dramma.
Ci faccia sapere.. noi siamo qua..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
salve, mia madre che io ricordi è così peggiorata da circa 5 anni. mio padre in realtà vive in maniera un po' soffocata la cosa e lo capisco, lavora tutto il giorno e quando torna a casa vorrebbe trovare un ambiente favorevole e lo trova quasi sempre solo con me e mia sorella.
sono io spesso che prende in mano la situazione ma ormai con le parole, con le mie parole, non andremo più da nessuna parte. mia mamma è come un muro di gomma, è malata, lei lo sa ma fa di questo il pretesto per scatenare la sua rabbia con inutili e stupidi discorsi
il fatto è che avendo una storia clinica credo abbastanza rilevante non penso sia da imputare questo problema all'età di mezzo ma penso sia piuttosto un aggravante.
lei non ascolta nessuno , vuole vivere la sua vita e la sua malattia in questa maniera. non si rende conto che sta rovinando la vita di una famiglia sana. il medico di base non lo ascolta minimamente perchè ho già provato a percorrere questa strada.
non so COME potrei dare una mano ad una persona che una mano non la vuole
grazie
sono io spesso che prende in mano la situazione ma ormai con le parole, con le mie parole, non andremo più da nessuna parte. mia mamma è come un muro di gomma, è malata, lei lo sa ma fa di questo il pretesto per scatenare la sua rabbia con inutili e stupidi discorsi
il fatto è che avendo una storia clinica credo abbastanza rilevante non penso sia da imputare questo problema all'età di mezzo ma penso sia piuttosto un aggravante.
lei non ascolta nessuno , vuole vivere la sua vita e la sua malattia in questa maniera. non si rende conto che sta rovinando la vita di una famiglia sana. il medico di base non lo ascolta minimamente perchè ho già provato a percorrere questa strada.
non so COME potrei dare una mano ad una persona che una mano non la vuole
grazie
[#3]
Gentile Utente,
difficile poter aiutare una persona che non ne vuole sapere, probabilmente percepisce i vostri inviti a curarsi come una designazione di membro malato della famiglia che va a sostenere i suoi rifiuti alla cura.
Proverei a sentire il parere di un terapeuta familiare per sottoporgli il caso e ottenere indicazioni su come eventualmente coinvolgere la mamma in un consulto.
Se crede ci può tenere aggiornati
difficile poter aiutare una persona che non ne vuole sapere, probabilmente percepisce i vostri inviti a curarsi come una designazione di membro malato della famiglia che va a sostenere i suoi rifiuti alla cura.
Proverei a sentire il parere di un terapeuta familiare per sottoporgli il caso e ottenere indicazioni su come eventualmente coinvolgere la mamma in un consulto.
Se crede ci può tenere aggiornati
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
>>> non so COME potrei dare una mano ad una persona che una mano non la vuole
>>>
L'intuizione di rivolgersi tutti insieme a uno psicologo potrebbe essere sensata. E anche se sua madre non ne vuol sapere, si può intervenire lo stesso.
Provate a rivolgervi a uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo breve strategico o sistemico-relazionale, perché spesso è possibile far molto per cambiare l'assetto di una famiglia anche senza intervenire direttamente sul cosiddetto "paziente designato", in questo caso sua madre.
Ad esempio, un'ipotesi è che il suo fortissimo desiderio di prendersi cura di sua madre e della famiglia stia in realtà alimentando il problema, contribuendo a relegare sua madre nel ruolo di malata e la sua famiglia in quello di "problematica".
Ad esempio, una manovra semplice che a volte viene fatta dal terapeuta strategico in questi casi è ricevere tutta la famiglia *meno* l'interessata, alla quale andrà poi comunicato che il terapeuta "non la vuole proprio vedere, perché il problema non è lei".
Insomma c'è molto che si può fare, a cominciare dall'evitare di concentrarsi solo sull'individuo e pensando alla famiglia come un sistema che può essere influenzato in più modi.
>>>
L'intuizione di rivolgersi tutti insieme a uno psicologo potrebbe essere sensata. E anche se sua madre non ne vuol sapere, si può intervenire lo stesso.
Provate a rivolgervi a uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo breve strategico o sistemico-relazionale, perché spesso è possibile far molto per cambiare l'assetto di una famiglia anche senza intervenire direttamente sul cosiddetto "paziente designato", in questo caso sua madre.
Ad esempio, un'ipotesi è che il suo fortissimo desiderio di prendersi cura di sua madre e della famiglia stia in realtà alimentando il problema, contribuendo a relegare sua madre nel ruolo di malata e la sua famiglia in quello di "problematica".
Ad esempio, una manovra semplice che a volte viene fatta dal terapeuta strategico in questi casi è ricevere tutta la famiglia *meno* l'interessata, alla quale andrà poi comunicato che il terapeuta "non la vuole proprio vedere, perché il problema non è lei".
Insomma c'è molto che si può fare, a cominciare dall'evitare di concentrarsi solo sull'individuo e pensando alla famiglia come un sistema che può essere influenzato in più modi.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.1k visite dal 13/02/2013.
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