Amore e insicurezze
Salve, immagino che quello che scriverò potrà risultare banale, ma ho mille dubbi e il bisogno di parlarne con qualcuno che li possa eviscerare.
Ho 28 anni e da marzo dell'anno scorso sto con un ragazzo di due anni più giovane. Malgrado la mia età, questa è la mia prima storia seria e che duri quasi un anno.
Con lui sto bene per la maggior parte del tempo, ma ci sono dei momenti in cui mi viene il terrore di essere per lui molto meno importante di quanto lui non lo sia per me.
Per esempio, lui non dice che mi ama ma che mi vuole bene e dice che per lui l'innamoramento è una cosa strana che dura poco e che forse non si è mai innamorato ma che per me prova "dell'amore", che per lui sono importante, che sono speciale, che con me sta bene ed è felice, che io sono la sua ragazza (lo dice con il tono di uno che dice una cosa importante)...
Questa cosa ovviamente mi confonde e mi ferisce e se la sommiamo al fatto che dopo 5 mesi di relazione lui per un paio di settimane si è sentito con una ragazza conosciuta in discoteca, con la quale si è visto anche tre volte, ma che non ha mai neanche baciato, voi capite che la mia diffidenza è motivata. Mi ha confessato tutto con la paura di perdermi (ma anche con la voglia di alleggerirsi la coscienza immagino) e mi ha giurato che non lo avrebbe mai più rifatto, che è stato un idiota, che io valgo, che se lo avessi lasciato avrebbe provato a riprendermi...io ho cercato di perdonarlo e superare la cosa, ma in realtà non ci sono riuscita, non credo potrò perdonarlo mai.
I mesi successivi la relazione si è fatta ancora più stretta e affettuosa, in superficie le cose vanno bene ma lui resta un ragazzino viziato che troppo facilmente si scoccia e si chiude in sè stesso e io, che chiaramente non ho grandi esperienze e che per la prima volta mi sento innamorata e quindi vulnerabile, sono piena di incertezze e timori.
Lui mi dice tante cose belle, ma spesso mi ferisce senza neanche rendersene conto. Io sono innamorata e apprezzo i lati più maturi e creativi e teneri della sua personalità, ma ne detesto altri, come il suo egoismo e l'incapacità di mettersi nei panni altrui.
Non so come gestire le emozioni contrastanti che vivo e non so a quali cose dovrei dare peso e a quali no...per esempio, gli avevo detto che non volevo ignorare completamente san valentino (festa sciocca,lo so), mi avrebbe fatto piacere fagli un dolce e ricevere un pensierino anche fatto da lui...e lui, refrattario a tutte le feste e festività, dopo qualche giorno mi ha detto che l'ho deluso perchè a volte mi abbasso al livello delle femminucce che si guardano programmi come "uomini e donne"...per me è stata una grande offesa,mi ha ferito e fatto sentire una stupida. Gli ho detto che della festa non mi fregava niente e che poteva dirmelo subito che per lui era così drammatico festeggiarla, soprattutto evitando di trattarmi da idiota e lui ha detto che non mi ha dato dell'idiota e che se mi sonosentita così è perchè anche io so che è una festa stupida.
Ho 28 anni e da marzo dell'anno scorso sto con un ragazzo di due anni più giovane. Malgrado la mia età, questa è la mia prima storia seria e che duri quasi un anno.
Con lui sto bene per la maggior parte del tempo, ma ci sono dei momenti in cui mi viene il terrore di essere per lui molto meno importante di quanto lui non lo sia per me.
Per esempio, lui non dice che mi ama ma che mi vuole bene e dice che per lui l'innamoramento è una cosa strana che dura poco e che forse non si è mai innamorato ma che per me prova "dell'amore", che per lui sono importante, che sono speciale, che con me sta bene ed è felice, che io sono la sua ragazza (lo dice con il tono di uno che dice una cosa importante)...
Questa cosa ovviamente mi confonde e mi ferisce e se la sommiamo al fatto che dopo 5 mesi di relazione lui per un paio di settimane si è sentito con una ragazza conosciuta in discoteca, con la quale si è visto anche tre volte, ma che non ha mai neanche baciato, voi capite che la mia diffidenza è motivata. Mi ha confessato tutto con la paura di perdermi (ma anche con la voglia di alleggerirsi la coscienza immagino) e mi ha giurato che non lo avrebbe mai più rifatto, che è stato un idiota, che io valgo, che se lo avessi lasciato avrebbe provato a riprendermi...io ho cercato di perdonarlo e superare la cosa, ma in realtà non ci sono riuscita, non credo potrò perdonarlo mai.
I mesi successivi la relazione si è fatta ancora più stretta e affettuosa, in superficie le cose vanno bene ma lui resta un ragazzino viziato che troppo facilmente si scoccia e si chiude in sè stesso e io, che chiaramente non ho grandi esperienze e che per la prima volta mi sento innamorata e quindi vulnerabile, sono piena di incertezze e timori.
Lui mi dice tante cose belle, ma spesso mi ferisce senza neanche rendersene conto. Io sono innamorata e apprezzo i lati più maturi e creativi e teneri della sua personalità, ma ne detesto altri, come il suo egoismo e l'incapacità di mettersi nei panni altrui.
Non so come gestire le emozioni contrastanti che vivo e non so a quali cose dovrei dare peso e a quali no...per esempio, gli avevo detto che non volevo ignorare completamente san valentino (festa sciocca,lo so), mi avrebbe fatto piacere fagli un dolce e ricevere un pensierino anche fatto da lui...e lui, refrattario a tutte le feste e festività, dopo qualche giorno mi ha detto che l'ho deluso perchè a volte mi abbasso al livello delle femminucce che si guardano programmi come "uomini e donne"...per me è stata una grande offesa,mi ha ferito e fatto sentire una stupida. Gli ho detto che della festa non mi fregava niente e che poteva dirmelo subito che per lui era così drammatico festeggiarla, soprattutto evitando di trattarmi da idiota e lui ha detto che non mi ha dato dell'idiota e che se mi sonosentita così è perchè anche io so che è una festa stupida.
[#1]
Cara ragazza, c'è attrazione tra voi, state bene insieme e così via, perchè ansiosamente spaccare i capelli in quattro..
Forse conviene vivere questa storia, darsi anche un tempo, e lasciare che le sintonie si incontrino sul piano affettivo e fisico..
Lui è giovane , può darsi che abbia delle difese sul versante del lasciarsi andare a parole e comportamenti che gli sembrano troppo.. dolci.
Provi a far credito alla vostra storia e alla vostra sintonia senza tanto andare in ansia, chiarire, analizzare..
Cari auguri..
Forse conviene vivere questa storia, darsi anche un tempo, e lasciare che le sintonie si incontrino sul piano affettivo e fisico..
Lui è giovane , può darsi che abbia delle difese sul versante del lasciarsi andare a parole e comportamenti che gli sembrano troppo.. dolci.
Provi a far credito alla vostra storia e alla vostra sintonia senza tanto andare in ansia, chiarire, analizzare..
Cari auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Gentile Utente,
vorrei solo aggiungere e farle notare la sua tendenza a svalutare se stessa e le proprie idee.
Una frase significativa potrebbe essere quando lei dice: "..non voler ignorare completamente S. Valentino..". Al di là della festa in se, è comunque un modo per condividere l'esperienza dello stare insieme come una coppia.
Forse lei sperimenta la sensazione di non sentirsi completamente corrisposta in questa relazione, un po' come "stare con piede dentro e l'altro fuori".
Che ne pensa?
vorrei solo aggiungere e farle notare la sua tendenza a svalutare se stessa e le proprie idee.
Una frase significativa potrebbe essere quando lei dice: "..non voler ignorare completamente S. Valentino..". Al di là della festa in se, è comunque un modo per condividere l'esperienza dello stare insieme come una coppia.
Forse lei sperimenta la sensazione di non sentirsi completamente corrisposta in questa relazione, un po' come "stare con piede dentro e l'altro fuori".
Che ne pensa?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#5]
Cara ragazza,
Spesso essere troppo rigide nelle richieste, il prendersela tanto e' una prova a cui si sottopone l'altro e il giovane rapporto. Un modo per "testarne" la consisitenza, la capacita' di "reggere".
Ma vorrei suggerirle di riflettere che la bellezza di un rapporto e' vedere com'e' senza i test a cui cerchiamo di sottoporlo. Trovare i punti di condivisione con il partner, accettare la sua "diversita' che e' poi la vera risorsa di un rapporto!
I migliori saluti
Spesso essere troppo rigide nelle richieste, il prendersela tanto e' una prova a cui si sottopone l'altro e il giovane rapporto. Un modo per "testarne" la consisitenza, la capacita' di "reggere".
Ma vorrei suggerirle di riflettere che la bellezza di un rapporto e' vedere com'e' senza i test a cui cerchiamo di sottoporlo. Trovare i punti di condivisione con il partner, accettare la sua "diversita' che e' poi la vera risorsa di un rapporto!
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#6]
Utente
Ha ragione, io probabilmente cerco troppe prove, ma il mio ragazzo è pieno di chiusure e contraddizioni che fatico a gestire.
Ogni tanto si sveglia con il piede sbagliato e decide che non vuole uscire né vedere nessuno per quel giorno, dandomi magari buca o rispondendo "non mi va" ai miei inviti ancora prima di avermi detto che si trova in uno dei suoi giorni "no"...e a me deve stare bene così e basta.
Durante le feste natalizie (sempre per tornare al tema che odia le festività) non è voluto uscire di casa per due settimane, mi ha invitato da lui ma era apatico e lagnoso...terribilmente infantile.
So che questi sono segni di un disagio (non lavora e da tempo non ha più una band con cui suonare - che è il sogno della sua vita -) e infatti io gli sono stata vicino senza fare pressioni e cercando di comprenderlo ma è pure vero che lui non fa nulla per uscire dalla sua situazione, anzi ci sguazza, e io devo farmi andare bene il suo comportamento infantile sentendomi dire che io non c'entro niente, che con me sta bene, che poi gli passa e altre frasette del genere...
Non so più come gestire questi suoi momenti e non capisco se devo solo accettarli e stargli vicino o arrabbiarmi e fargli notare che il mondo non gira sempre e solo attorno a lui
Ogni tanto si sveglia con il piede sbagliato e decide che non vuole uscire né vedere nessuno per quel giorno, dandomi magari buca o rispondendo "non mi va" ai miei inviti ancora prima di avermi detto che si trova in uno dei suoi giorni "no"...e a me deve stare bene così e basta.
Durante le feste natalizie (sempre per tornare al tema che odia le festività) non è voluto uscire di casa per due settimane, mi ha invitato da lui ma era apatico e lagnoso...terribilmente infantile.
So che questi sono segni di un disagio (non lavora e da tempo non ha più una band con cui suonare - che è il sogno della sua vita -) e infatti io gli sono stata vicino senza fare pressioni e cercando di comprenderlo ma è pure vero che lui non fa nulla per uscire dalla sua situazione, anzi ci sguazza, e io devo farmi andare bene il suo comportamento infantile sentendomi dire che io non c'entro niente, che con me sta bene, che poi gli passa e altre frasette del genere...
Non so più come gestire questi suoi momenti e non capisco se devo solo accettarli e stargli vicino o arrabbiarmi e fargli notare che il mondo non gira sempre e solo attorno a lui
[#7]
Gentile Utente,
il comportamento "infantile e lagnoso" del suo ragazzo, potrebbe forse essere un aspetto legato all'età e alla maturità affettiva, ma anche parte della sua personalità; il fatto che lei scriva qui è perchè nutre dei dubbi sul fatto di poter tollerare una situazione nella quale lei è la "madre comprensiva" e lui il "bambino capriccioso".
Una relazione per poter funzionare deve essere equilibrata e cioè entrambe i partner devono essere un pò genitori, un pò bambini, ma anche adulti, capaci di gestire i propri conflitti, le proprie esigenze al passo con l'altro.
Le sue esigenze non sono stupide, sono esigenze e in quanto tali vanno rispettate, tanto quanto quelle del suo fidanzato.
Metterle da parte per far funzionare la coppia rimanderebbe solo il conflitto, dato dal fatto che lei sembra porsi all'interno della relazione come un elemento di equilibrio verso il suo partner ed in quanto tale si presta ad essere da un lato apprezzata dal suo ragazzo e dall'altro svalutata quando lui ha esigenza di sperimentarsi in modo autonomo.
Non sottovaluti ora che la storia è giovane, segnali di questo tipo e parli con il suo ragazzo anche del suo punto di vista e cercate insieme di trovare un punto di "mediazione" e di equità sia a livello affettivo che comunicativo.
Saluti
il comportamento "infantile e lagnoso" del suo ragazzo, potrebbe forse essere un aspetto legato all'età e alla maturità affettiva, ma anche parte della sua personalità; il fatto che lei scriva qui è perchè nutre dei dubbi sul fatto di poter tollerare una situazione nella quale lei è la "madre comprensiva" e lui il "bambino capriccioso".
Una relazione per poter funzionare deve essere equilibrata e cioè entrambe i partner devono essere un pò genitori, un pò bambini, ma anche adulti, capaci di gestire i propri conflitti, le proprie esigenze al passo con l'altro.
Le sue esigenze non sono stupide, sono esigenze e in quanto tali vanno rispettate, tanto quanto quelle del suo fidanzato.
Metterle da parte per far funzionare la coppia rimanderebbe solo il conflitto, dato dal fatto che lei sembra porsi all'interno della relazione come un elemento di equilibrio verso il suo partner ed in quanto tale si presta ad essere da un lato apprezzata dal suo ragazzo e dall'altro svalutata quando lui ha esigenza di sperimentarsi in modo autonomo.
Non sottovaluti ora che la storia è giovane, segnali di questo tipo e parli con il suo ragazzo anche del suo punto di vista e cercate insieme di trovare un punto di "mediazione" e di equità sia a livello affettivo che comunicativo.
Saluti
Dr.ssa Silvia Michelini
Coppia, Famiglia, Adolescenza, Identità Sessuale
sito: www.silviamichelini.com; blog: www.psicologiadicoppia.net
[#9]
Gentile Utente,
se lei non vorrà risultare offensiva e lagnosa non lo sarà. Il punto è manifestare le sue esigenze al suo partner e non metterle pertanto in secondo piano, rispetto alle sue, preoccupandosi quindi eccessivamente di come, cosa e quando dire qualcosa pur di non turbarlo e quindi rischiare di perderlo.
La paura di perdere qualcuno, spesso, fa modificare modi di comportarsi, ci si "adatta" all'altro, mettendo in secondo piano le esigenze personali e i propri desideri.
Questa tendenza, da un lato fa maturare nella persona che sacrifica se stessa, una grande frustrazione e rabbia e nell'altro crea una falsa idea di chi è e cosa vuole l'altro, poichè non essendo a conoscenza di cosa l'altro realmente desideri, non viene messo in condizione di darglielo.
Non tutte le persone comprendono empaticamente (si immedesimano nell'altro) per cercare di capire cosa desidera.
Parli con il suo partner, senza giudicare, accusare o recriminare, ma semplicemente esponendo le sue esigenze.
Saluti
se lei non vorrà risultare offensiva e lagnosa non lo sarà. Il punto è manifestare le sue esigenze al suo partner e non metterle pertanto in secondo piano, rispetto alle sue, preoccupandosi quindi eccessivamente di come, cosa e quando dire qualcosa pur di non turbarlo e quindi rischiare di perderlo.
La paura di perdere qualcuno, spesso, fa modificare modi di comportarsi, ci si "adatta" all'altro, mettendo in secondo piano le esigenze personali e i propri desideri.
Questa tendenza, da un lato fa maturare nella persona che sacrifica se stessa, una grande frustrazione e rabbia e nell'altro crea una falsa idea di chi è e cosa vuole l'altro, poichè non essendo a conoscenza di cosa l'altro realmente desideri, non viene messo in condizione di darglielo.
Non tutte le persone comprendono empaticamente (si immedesimano nell'altro) per cercare di capire cosa desidera.
Parli con il suo partner, senza giudicare, accusare o recriminare, ma semplicemente esponendo le sue esigenze.
Saluti
[#10]
"Ho paura di impostare male questa conversazione...non so bene su che che argomenti puntare e in che modo dire le cose senza risultare lagnosa o offensiva"
Gentile Utente,
anche secondo me dovrebbe mettere a conoscenza il Suo fidanzato della situazione e di come Lei la sta vivendo, perchè tutto ciò che ci ha scritto (le varie incomprensioni per questioni, se vogliamo, di poco conto ma che hanno poi per Lei e suppongo anche per il Suo fidanzato un determinato significato lontano dalle reali intenzioni dell'altro) non fa altro che generare e alimentare un disagio e creare distanza nella relazione.
Ad esempio la festa di san Valentino.
A esempio le festività di Natale.
Inoltre Lei dice: "Lui mi dice tante cose belle, ma spesso mi ferisce senza neanche rendersene conto. Io sono innamorata e apprezzo i lati più maturi e creativi e teneri della sua personalità, ma ne detesto altri, come il suo egoismo e l'incapacità di mettersi nei panni altrui..."
E' anche possibile che non sia solo egoismo.
Magari lui ignora molte cose che per Lei sono importanti.
Nelle coppie si impara a comunicare con l'altro e a farsi conoscere.
Ma credo che il nocciolo della questione sia il Suo passato che si ripresenta adesso a rovinare questa relazione. Infatti scrive: "...il mio vero problema resta infatti quello di non capire perché qualcuno dovrebbe voler stare con me..."
Se lei va in giro per il mondo con questa idea in mente di se stessa, secondo la teoria cognitivo-comportamentale, automaticamente si comporterà di conseguenza e tenderà a riprodurre questo schema nelle relazioni.
Allora è questo concetto di sè che deve cambiare.
Probabilmente è stato questo a isolarLa in passato e a fare in modo che Lei non vivesse altre storie importanti. E' così?
Oltre agli aspetti di relazione, dovrebbe modificare questa idea che ha di sè. Se da sola non ci riesce, potrebbe anche pensare di chiedere aiuto a uno psicologo di persona.
Che ne pensa?
Gentile Utente,
anche secondo me dovrebbe mettere a conoscenza il Suo fidanzato della situazione e di come Lei la sta vivendo, perchè tutto ciò che ci ha scritto (le varie incomprensioni per questioni, se vogliamo, di poco conto ma che hanno poi per Lei e suppongo anche per il Suo fidanzato un determinato significato lontano dalle reali intenzioni dell'altro) non fa altro che generare e alimentare un disagio e creare distanza nella relazione.
Ad esempio la festa di san Valentino.
A esempio le festività di Natale.
Inoltre Lei dice: "Lui mi dice tante cose belle, ma spesso mi ferisce senza neanche rendersene conto. Io sono innamorata e apprezzo i lati più maturi e creativi e teneri della sua personalità, ma ne detesto altri, come il suo egoismo e l'incapacità di mettersi nei panni altrui..."
E' anche possibile che non sia solo egoismo.
Magari lui ignora molte cose che per Lei sono importanti.
Nelle coppie si impara a comunicare con l'altro e a farsi conoscere.
Ma credo che il nocciolo della questione sia il Suo passato che si ripresenta adesso a rovinare questa relazione. Infatti scrive: "...il mio vero problema resta infatti quello di non capire perché qualcuno dovrebbe voler stare con me..."
Se lei va in giro per il mondo con questa idea in mente di se stessa, secondo la teoria cognitivo-comportamentale, automaticamente si comporterà di conseguenza e tenderà a riprodurre questo schema nelle relazioni.
Allora è questo concetto di sè che deve cambiare.
Probabilmente è stato questo a isolarLa in passato e a fare in modo che Lei non vivesse altre storie importanti. E' così?
Oltre agli aspetti di relazione, dovrebbe modificare questa idea che ha di sè. Se da sola non ci riesce, potrebbe anche pensare di chiedere aiuto a uno psicologo di persona.
Che ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.5k visite dal 12/02/2013.
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