Doc da relazione o no?

Gentilissimi Dottori,
sono un ragazzo di 21 anni e penso di avere il doc da relazione.
Da Ottobre sono in cura da una psicologa, che per ora non mi ha dato una "diagnosi" certa.


Premetto che non ho mai avuto una relazione duratura, sono sempre stato lasciato senza motivo e soffro da anni di ansia e attacchi di panico a causa della mia difficile situazione in famiglia.

Sarò breve, ho conosciuto una persona su facebook e mi è subito piaciuta caratterialmente (anche se solitamente sono attratto da persone più grandi di me).
Dopo 3 settimane ci siamo incontrati e anche dal vivo ci piacevamo.
Ci vedevamo 2-3 volte a settimana e facevamo le stesse cose ogni sera (perchè questa persona lavorava e potevamo solo vederci 2-3 ore la sera): bar, passeggiata e qualche coccola in macchina.
Questa persona intanto mi scriveva cose dolci e si diceva già particolarmente presa di me, io pure ero preso ma non troppo (dopo le delusioni ci vado coi piedi di piombo)
Una settimana dopo però iniziarono gli attacchi di ansia e le domande ossessive che mi accompagnano tutt'ora 24h al giorno :


"MI piace davvero o no?". "perchè non mi manca quando non c'è?" "perchè ricevere i suoi messsaggi dolci mi getta nell'ansia?" "perchè mi sembra di non essere corretto nei suoi confronti? "perchè non provo le stesse emozioni che provavo per la prima persona di cui mi sono innamorato un anno fa?" "perchè quando mi alzo non sono felice, ma sono angosciato?" "e' la persona giusta?" "perchè quando sono in sua presenza sto bene e quando non sono con lei sto male?" "mi piace il contatto fisico con questa persona o mi infastidisce?" etc etc...


Tutte domande senza senso apparentemente, eppure me le faccio involontariamente senza sosta e mi mandano in confusione e provocano ansia e attacchi di panico.
Inoltre iniziai a focalizzarmi anche su dettagli insignificanti (ad esempio una volta eravamo in macchina, non vide il segnale di stop oltrepassandolo e la cosa mi fece spuntare un'altra domanda "ma una persona svampita fa per me?")
Ora mi affido alla mia psicologa per uscirne.


Ma intanto cosa mi consigliate di fare? Chiudere con questa persona? Prendere una pausa?
Forse se mi faccio tutte queste domande non è la persona giusta oppure è colpa del doc da relazione?

Grazie in anticipo
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

che cosa intende per "DOC da relazione"?
Intanto Le suggerisco di continuare i colloqui con la psicologa e, molto probabilmente, sarà necessaria una psicoterapia. Però da quello che dice è molto probabile che sia un disturbo d'ansia, forse legato alle Sue difficoltà relazionali del passato.

Vuole parlarcene meglio?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

in merito alla diagnosi dovrebbe necessariamente chiederlo al professionista che la sta seguendo da diversi mesi. Lei a mio avviso deve essere informato rispetto alla diagnosi per la quale sta facendo il trattamento.

Non esiste un "DOC da relazione", esiste un disturbo ossessivo-compulsivo che chiaramente potrebbe avere delle ripercussioni sulla sua relazione di coppia (sempre ammesso che lei ne sia affetto). Quelle che lei descrive potrebbero essere delle "ossessioni" riguardo alla sua insicurezza in ambito relazionale, ma anche questo punto andrebbe approfondito all'interno del contesto di trattamento.

Come mai, nonostante è seguito da una psicologa ha deciso di utilizzare questo spazio?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio per la risposta immediata!

Innanzitutto ho deciso di rivolgermi a voi per avere un ulteriore parere sulla mia situazione e poi perché questa situazione mi sta completamente logorando.
Attacchi di panico e ansia mentre svolgo il mio lavoro, crisi di pianto, umore instabile, mancanza di appetito e di voglia di uscire sono i principali sintomi che mi affliggono.
Inoltre la mia situazione famigliare non mi aiuta, i miei genitori non perdono occasione per denigrarmi o per attaccarmi facendomi sentire "il figlio del demonio" come mi definiscono loro.

Ho paura di perdere l'unica persona rimasta per me, che mi accetta per come sono, che vuole aiutarmi a causa di questi disturbi. Sono tormentato da sensi di colpa e di pentimento (ci penso spesso e sento la sua mancanza), ma allo stesso tempo mi sento sollevato quando penso che non mi devo più impegnare in una relazione, che non dovrò più sforzarmi di conoscere e farmi conoscere.
Un anno fa mi innamorai (credo fosse amore, non so definirlo) di una persona che frequentai per due mesi per poi lasciarmi senza spiegazioni. Da quel momento iniziò il mio periodo di oscurità, mollai l'università, ogni mese avevo problemi di salute e da febbraio ad ottobre passai le giornate a casa sul letto annoiato e "morto" dentro.

Ora non so se questa persona di cui parlo non fa per me e mi sono solo aggrappato a lei dato la mia situazione di solitudine oppure centra il disturbo ossessivo compulsivo di cui vi ho parlato.

Non so se questo può essere utile per conoscermi meglio, ma ieri ho fatto il test dell'enneagramma e sono risultato tipo 4 e mi ci riconosco perfettamente,

Non riesco a capire, sono in un periodo della mia vita di totale confusione e sento che i migliori anni della mia vita mi stanno sfuggendo sotto il naso e io rimango intrappolato nei dubbi e nell'ansia.

F.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

il test dell'enneagramma innanzitutto non è un test ma descrive alcuni tipi di funzionamento mentale in generale.
Quindi il primo suggerimento è di non attaccarsi troppo a tali "definizioni".
Ad ogni modo nel Suo caso è utile una psicoterapia che lavori sul problema: l'ansia e i timori.
Infatti Lei parla di condotte di evitamento attraverso le Sue parole: "allo stesso tempo mi sento sollevato quando penso che non mi devo più impegnare in una relazione, che non dovrò più sforzarmi di conoscere e farmi conoscere..."

Quando Lei evita delle situazioni sta meglio. Ma questo non va bene perchè accentua il problema e rafforza i timori.
Di questo ne ha parlato con il terapeuta?

La cura deve essere specifica per l'ansia.

Un cordiale saluto,
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

rispetto alla sua relazione precedente, se trova difficoltà nel comprendere la motivazione per la quale è stato lasciato, probabilmente ha trovato difficoltà anche nel comprende la natura stessa del rapporto che aveva instaurato con questa persona.

La sua insicurezza sta nel fatto che potrebbe succedere qualcosa di simile anche con la sua attuale compagna?

[#6]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dr.ssa Angela Pileci
Si ne ho parlato con il mio terapeuta, ma purtroppo ho anche altri problemi e disagi perciò risulta impossibile concentrarsi esclusivamente sull'ansia.
Un'ora di consulto a settimana è piuttosto breve e due giorni dopo mi dimentico la maggior parte delle cose dette in seduta.
Però devo ammettere che in questi 4 mesi sono migliorato e sento qualche cambiamento in me stesso.
La ringrazio per la risposta,
F.

Gentile Dr. Giuseppe Del Signore
penso che il mio sbaglio in quest'ultima storia sia stato quello di partire subito con l'idea "allora o mi innamoro subito oppure niente da fare!".
Il problema è l'altra persona si è presa o cotta e io invece ero ancora all'inizio.
Vedere una persona sincera che provava sentimenti abbastanza forti per me e io no, mi ha fatto andare letteralmente in crisi.
Ho iniziato a sentirmi sporco e disonesto nei suoi confronti perché non provavo lo stesso per lei.
Ero e sono sicuro che questa persona non mi avrebbe mai lasciato e se l'avesse fatto mi avrebbe dato spiegazioni senza sparire.

Perciò non capisco se sia solo un mio blocco oppure questa persona non mi piaceva proprio (però bisogna tenere in conto che la conosco da neanche un mese!)

La ringrazio per la risposta,
F.
[#7]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vorrei specificare che la persona che ho conosciuto ora è esattamente quella che ho sempre cercato: sincera, sensibile, tranquilla, sempre disponibile, gentile, educata e si è sempre resa disposta ad ascoltarmi e a darmi una mano.
Fisicamente inoltre mi piace un sacco.

Probabilmente tutta questa perfezione ha reso la cosa troppo irreale e mi ha allontanato.
Può essere?

F.
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

non faccia l'errore di iniziare a conoscere una persona con dei "preconcetti" che lei usa come se fossero delle "leggi interiori" per regolare l'andamento della relazione. In questo senso troverà non poche difficoltà.

Porti in seduta questa tematica e queste sue insicurezze nei confronti dei rapporti interpersonali.

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