Dubbio su uso della pornografia e comportamento sessuale
Salve,
ho 25 anni, sono single, faccio una vita molto solitaria e non sto vivendo anni particolarmente felice a causa della disoccupazione nonostante la laurea e anche per la sopra citata mancanza di amici.
Da un po' di tempo, anche a causa della noia e della monotonia delle giornate, mi sono sorpreso sempre più spesso a frequentare siti pornografici. Diciamo che effettuo l'accesso a questi siti non giornalmente, ma minimo due-tre volte a settimana mi sorprendo su questi siti.
Ho sempre pensato che questo sia abbastanza normale per un ragazzo giovane, fin quando nel privato, non mi sono spinto fino a pratiche che mi hanno solo creato insicurezza e disagio. Infatti una volta, preso dall'eccitamento (non ricordo bene ma probabilmente la prima volta è stato causato proprio dalla visione del contenuto di un sito porno) sono arrivato al punto di caricare su un sito che si proponeva a tale scopo, la foto del mio pene in erezione. Nonostante mi rendessi conto di quanto sia stupida e degradante la cosa, l'ho fatto, e provai anche piacere nel ricevere qualche commento da sconosciuti.
Passato l'eccitamento, mi sono reso conto dell'enorme stupidaggine, e pieno di vergogna e risentimento verso me stesso, ho eliminato ogni mia traccia sul web.
Il problema è che anche se mi ero promesso di non cascarci mai più, tempo dopo l'ho rifatto, e ci sono ricascato in tutto almeno tre-quattro volte (intervallate da periodi più o meno lunghi di astenzione da questa pratica). Ogni volta sento salire l'eccitamento al pensiero di mostrarmi e ricevere addirittura commenti, ma passato il momento, mi sento uno schifoso indegno, e rendendomi conto del degrado, cancello tutto.
Non voglio ricascarci ancora anche se ultimamente,ogni tanto, mi sorprendo a cercare sul web siti in cui si parla di tale pratica, e sento un certo eccitamento nel vedere che anche altri ragazzi fanno lo stesso senza problemi.
Tra l'altro, provo un senso di avversione verso il fatto che per lo più a commentare le foto sono sempre gay o bisessuali, mentre io sono etero. Mi faccio un po' schifo quando ci penso e mi sento anormale, perché credo che i miei coetanei etero non si comportano nello stesso modo.
Devo preoccuparmi? E' normale il mio comportamento? Può addirittura essere sintomo di tendenze omosessuali?
Queste domande mi generano insicurezza, anche se cerco di reagire con decisione, forzandomi a stare alla larga da questi siti e anche dai comuni siti porno. Devo dire che ho un discreto successo con questa tecnica, ma a lungo termine so che potrei cascarci di nuovo.
Ho anche pensato che questo è solo frutto di tanta noia quotidiana e di tanta solitudine, ma lascio a voi i commenti.
Quale metodo sarebbe meglio seguire per sradicare il problema ed evitare che si ripresenti?
ho 25 anni, sono single, faccio una vita molto solitaria e non sto vivendo anni particolarmente felice a causa della disoccupazione nonostante la laurea e anche per la sopra citata mancanza di amici.
Da un po' di tempo, anche a causa della noia e della monotonia delle giornate, mi sono sorpreso sempre più spesso a frequentare siti pornografici. Diciamo che effettuo l'accesso a questi siti non giornalmente, ma minimo due-tre volte a settimana mi sorprendo su questi siti.
Ho sempre pensato che questo sia abbastanza normale per un ragazzo giovane, fin quando nel privato, non mi sono spinto fino a pratiche che mi hanno solo creato insicurezza e disagio. Infatti una volta, preso dall'eccitamento (non ricordo bene ma probabilmente la prima volta è stato causato proprio dalla visione del contenuto di un sito porno) sono arrivato al punto di caricare su un sito che si proponeva a tale scopo, la foto del mio pene in erezione. Nonostante mi rendessi conto di quanto sia stupida e degradante la cosa, l'ho fatto, e provai anche piacere nel ricevere qualche commento da sconosciuti.
Passato l'eccitamento, mi sono reso conto dell'enorme stupidaggine, e pieno di vergogna e risentimento verso me stesso, ho eliminato ogni mia traccia sul web.
Il problema è che anche se mi ero promesso di non cascarci mai più, tempo dopo l'ho rifatto, e ci sono ricascato in tutto almeno tre-quattro volte (intervallate da periodi più o meno lunghi di astenzione da questa pratica). Ogni volta sento salire l'eccitamento al pensiero di mostrarmi e ricevere addirittura commenti, ma passato il momento, mi sento uno schifoso indegno, e rendendomi conto del degrado, cancello tutto.
Non voglio ricascarci ancora anche se ultimamente,ogni tanto, mi sorprendo a cercare sul web siti in cui si parla di tale pratica, e sento un certo eccitamento nel vedere che anche altri ragazzi fanno lo stesso senza problemi.
Tra l'altro, provo un senso di avversione verso il fatto che per lo più a commentare le foto sono sempre gay o bisessuali, mentre io sono etero. Mi faccio un po' schifo quando ci penso e mi sento anormale, perché credo che i miei coetanei etero non si comportano nello stesso modo.
Devo preoccuparmi? E' normale il mio comportamento? Può addirittura essere sintomo di tendenze omosessuali?
Queste domande mi generano insicurezza, anche se cerco di reagire con decisione, forzandomi a stare alla larga da questi siti e anche dai comuni siti porno. Devo dire che ho un discreto successo con questa tecnica, ma a lungo termine so che potrei cascarci di nuovo.
Ho anche pensato che questo è solo frutto di tanta noia quotidiana e di tanta solitudine, ma lascio a voi i commenti.
Quale metodo sarebbe meglio seguire per sradicare il problema ed evitare che si ripresenti?
[#1]
Quello che ha descritto è un tipico comportamento ansioso-ossessivo del mettersi alla prova. Lo può trovare meglio descritto qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Legga anche questi, che hanno attinenza:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2938-problemi-di-memoria-meglio-chiudere-col-porno.html
Quanto ai "consigli", non possiamo intervenire direttamente da qui, ma dare solo e soprattutto informazioni. Se desidera liberarsi di questo comportamento dovrebbe rivolgersi a uno specialista, ad esempio uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo comportamentale o breve strategico.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Legga anche questi, che hanno attinenza:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2938-problemi-di-memoria-meglio-chiudere-col-porno.html
Quanto ai "consigli", non possiamo intervenire direttamente da qui, ma dare solo e soprattutto informazioni. Se desidera liberarsi di questo comportamento dovrebbe rivolgersi a uno specialista, ad esempio uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo comportamentale o breve strategico.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Ragazzo,
la sexual addiction appartiene alle nuove forme di dipendenza dette "senza sostanza", che lentamente ,ma costantemente dannegiano psiche e soma e soprattutto la modalità di percepire la sessualità.
Dopo una diagnosi clinica esaustiva, che investighi la sua struttura di personalità ed il rapporto che lei ha avuto ed ha con la poliedrica sfera della sessualità, si procederà con il possibile percorso di cura.
Provo a speigarle cosa succede con l'utilizzo massiccio della pornografia:
L 'utilizzo del porno e, quindi di una sessualità attiva online, attraverso le chat, consumatasi esclusivamente con l’auto-erotismo, porta ad una compromissione del desiderio sessuale.
Queste abitudini, creano nell’immaginario di chi le pratica, un "ipoevoluzione dell’erotismo", a favore della pornografia, che alla lunga danneggia, fino alla sua totale estinzione il desiderio sessuale, oltre che la capacità erettiva, in situazioni di "relazionalita'".
Un altro elemento da tenere in considerazione è il meccanismo di "ripetizione"dell’autoerotismo, con caratteristiche di compulsività e meccanicità, scindendo totalmente la sfera della sessualità, dall’affettività e, soprattutto dal corpo dell’altro, trasformando l’intimità, in “ginnastica solitaria”, scevra dal sentimento e dalla relazione.
Una sessualità vissuta ed agita con queste modalità autoerotiche, diventa totalmente sostitutiva di una possibile sessualità relazionale, abitata dal corteggiamento, dal sentimento, dall’attesa, dall’esperienza condivisa.
Le allego qualche lettura.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1548-sesso-e-rete-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1518-sesso-e-rete.html
la sexual addiction appartiene alle nuove forme di dipendenza dette "senza sostanza", che lentamente ,ma costantemente dannegiano psiche e soma e soprattutto la modalità di percepire la sessualità.
Dopo una diagnosi clinica esaustiva, che investighi la sua struttura di personalità ed il rapporto che lei ha avuto ed ha con la poliedrica sfera della sessualità, si procederà con il possibile percorso di cura.
Provo a speigarle cosa succede con l'utilizzo massiccio della pornografia:
L 'utilizzo del porno e, quindi di una sessualità attiva online, attraverso le chat, consumatasi esclusivamente con l’auto-erotismo, porta ad una compromissione del desiderio sessuale.
Queste abitudini, creano nell’immaginario di chi le pratica, un "ipoevoluzione dell’erotismo", a favore della pornografia, che alla lunga danneggia, fino alla sua totale estinzione il desiderio sessuale, oltre che la capacità erettiva, in situazioni di "relazionalita'".
Un altro elemento da tenere in considerazione è il meccanismo di "ripetizione"dell’autoerotismo, con caratteristiche di compulsività e meccanicità, scindendo totalmente la sfera della sessualità, dall’affettività e, soprattutto dal corpo dell’altro, trasformando l’intimità, in “ginnastica solitaria”, scevra dal sentimento e dalla relazione.
Una sessualità vissuta ed agita con queste modalità autoerotiche, diventa totalmente sostitutiva di una possibile sessualità relazionale, abitata dal corteggiamento, dal sentimento, dall’attesa, dall’esperienza condivisa.
Le allego qualche lettura.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1548-sesso-e-rete-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1518-sesso-e-rete.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Ex utente
Innanzi tutto ringrazio il dottor Santonocito e la dottoressa Randone per le risposte immediate.
Ho preso visione di tutte le letture che mi avete consigliate e le ho trovate tutte molto utili e interessanti.
Leggendo proprio queste letture, mi viene anche da fare delle precisazioni sul mio caso, perché probabilmente sono stato preso da ansia e ho esaltato la situazione definendola come “Dipendenza da pornografia”.
A tal proposito vorrei essere più preciso: leggendo articoli riguardanti la dipendenza, mi rendo conto che il mio caso, forse, non è così grave. Diciamo pure che mediamente mi masturbo 3-4 volte a settimana (ma so che se avessi un lavoro, o un altro impegno che possa distrarmi, arriverei anche ad una sola volta a settimana, o chissà, anche meno), e che non sempre lo faccio davanti al materiale pornografico.
E' vero però che, ad oggi, non sono riuscito ad eliminare totalmente l'accesso a tali siti. Ultimamente poi, si è presentata la situazione che ho descritto nel primo messaggio, quindi mi sono preoccupato che forse stavo per rischiare un principio di dipendenza dal porno o da mezzi simili. La cosa che mi ha creato più sconcerto, è stato il provare piacere nel caricare delle mie foto del mio membro sul web, anche se devo dire che questo è successo circa 3 volte con intervalli più o meno lunghi tra una volta e l'altra, mi sono comunque chiesto se la mia non fosse una sorta di "perversione" inusuale e in qualche modo innaturale.
Prendendo spunto dalle letture, e in particolare dalla frase: “È necessario smettere del tutto di fare uso di pornografia e di masturbarsi”, vorrei chiedervi se anche l'autoerotismo porta a conseguenze simili alle conseguenze da masturbazione attraverso materiale pornografico, cioè: se ci si impone di non aprire più materiale pornografico, ma ci si continua a masturbare (magari anche con una certa frequenza), si va comunque incontro alle problematiche descritte per la dipendenza dal porno?
E guardare materiale porno solo occasionalmente è comunque dannoso?
Ad essere sincero, da quando vi ho scritto, mi sono imposto di resistere alla tentazione di aprire siti con contenuti per adulti, e sono convinto di continuare su questa strada sperando che sia un buon metodo.
Sono molto d'accordo anche sulla frase della dottoressa Randone che dice “il monitor del pc, azzera la censura, il pudore e, talvolta il buon senso", perché se sono arrivato a pubblicare delle mie foto intime, è proprio per il senso di sicurezza nel mantenere il totale anonimato senza danneggiare nessuno.
Ho preso visione di tutte le letture che mi avete consigliate e le ho trovate tutte molto utili e interessanti.
Leggendo proprio queste letture, mi viene anche da fare delle precisazioni sul mio caso, perché probabilmente sono stato preso da ansia e ho esaltato la situazione definendola come “Dipendenza da pornografia”.
A tal proposito vorrei essere più preciso: leggendo articoli riguardanti la dipendenza, mi rendo conto che il mio caso, forse, non è così grave. Diciamo pure che mediamente mi masturbo 3-4 volte a settimana (ma so che se avessi un lavoro, o un altro impegno che possa distrarmi, arriverei anche ad una sola volta a settimana, o chissà, anche meno), e che non sempre lo faccio davanti al materiale pornografico.
E' vero però che, ad oggi, non sono riuscito ad eliminare totalmente l'accesso a tali siti. Ultimamente poi, si è presentata la situazione che ho descritto nel primo messaggio, quindi mi sono preoccupato che forse stavo per rischiare un principio di dipendenza dal porno o da mezzi simili. La cosa che mi ha creato più sconcerto, è stato il provare piacere nel caricare delle mie foto del mio membro sul web, anche se devo dire che questo è successo circa 3 volte con intervalli più o meno lunghi tra una volta e l'altra, mi sono comunque chiesto se la mia non fosse una sorta di "perversione" inusuale e in qualche modo innaturale.
Prendendo spunto dalle letture, e in particolare dalla frase: “È necessario smettere del tutto di fare uso di pornografia e di masturbarsi”, vorrei chiedervi se anche l'autoerotismo porta a conseguenze simili alle conseguenze da masturbazione attraverso materiale pornografico, cioè: se ci si impone di non aprire più materiale pornografico, ma ci si continua a masturbare (magari anche con una certa frequenza), si va comunque incontro alle problematiche descritte per la dipendenza dal porno?
E guardare materiale porno solo occasionalmente è comunque dannoso?
Ad essere sincero, da quando vi ho scritto, mi sono imposto di resistere alla tentazione di aprire siti con contenuti per adulti, e sono convinto di continuare su questa strada sperando che sia un buon metodo.
Sono molto d'accordo anche sulla frase della dottoressa Randone che dice “il monitor del pc, azzera la censura, il pudore e, talvolta il buon senso", perché se sono arrivato a pubblicare delle mie foto intime, è proprio per il senso di sicurezza nel mantenere il totale anonimato senza danneggiare nessuno.
[#4]
L'aspetto per me più evidente, da qui, è quello compulsivo. Non a caso il primo link le ho dato è relativo alla paura di essere omosessuali, dove spesso è forte il bisogno di mettersi alla prova per vedere se si è "malati".
In altre parole, le forze in gioco in questi casi sono due: da una parte il piacere (nel suo caso esibizionistico) che spinge a fare qualcosa; dall'altra, la paura e il dubbio che portano a domandarsi: "Ma allora sono davvero malato?" E ciò porta a mettersi alla prova e a ripetere l'atto, cosa che viene a sua volta facilitata dal piacere. E la giostra ricomincia.
Se si ha una tendenza all'ansia si può molto presto strutturare e consolidare un meccanismo compulsivo circolare, dove:
si compie l'atto > si prova piacere > ci si preoccupa > si sente il bisogno di mettersi alla prova > e quindi si compie di nuovo l'atto.
In terapia breve strategica chiamiamo questo meccanismo "compulsione basata sul piacere".
In altre parole, le forze in gioco in questi casi sono due: da una parte il piacere (nel suo caso esibizionistico) che spinge a fare qualcosa; dall'altra, la paura e il dubbio che portano a domandarsi: "Ma allora sono davvero malato?" E ciò porta a mettersi alla prova e a ripetere l'atto, cosa che viene a sua volta facilitata dal piacere. E la giostra ricomincia.
Se si ha una tendenza all'ansia si può molto presto strutturare e consolidare un meccanismo compulsivo circolare, dove:
si compie l'atto > si prova piacere > ci si preoccupa > si sente il bisogno di mettersi alla prova > e quindi si compie di nuovo l'atto.
In terapia breve strategica chiamiamo questo meccanismo "compulsione basata sul piacere".
[#5]
Da quì, senza conoscerla, credo sia riduttivo dare istruzioni per l'uso: autoerotismo si, no, qualche volta....
L'autoerotismo non fa male, la dipendenza dal porno è un'altra cosa.
Valuti l'ipotesi di una consulenza psicologica, anche per rasserenarsi
L'autoerotismo non fa male, la dipendenza dal porno è un'altra cosa.
Valuti l'ipotesi di una consulenza psicologica, anche per rasserenarsi
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.1k visite dal 08/02/2013.
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