Depressione, disturbi sessuali, attacchi di panico
Sono una ragazza di22anni, ho scoperto la masturbazione a 6 e continuato in modo quasi spasmodico fino all'anno scorso, quando mi sono fidanzata.Pensavo che il problema sessuale fosse risolto, ma ho spesso difficoltà ad avere rapporti con il mio partner, provo forti disagi all'idea della penetrazione e spesso non mi sento a mio agio con il mio stesso corpo e i miei organi sessuali che mi ispirano ribrezzo e quasi non desidero vengano toccati. Sin da piccola, essendo figlia di stranieri, ho incontrato difficoltà a relazionarmi con i miei coetanei e ho sviluppato numerose insicurezze che mi portano a vivere con enorme ansia anche gli eventi più piccoli, accompagnati da attacchi di panico, bassissima autostima e grande nervosismo. Esteriormente nessuno di questi sintomi è visibile e anzi sono spesso giudicata persona dal carattere forte ma la mia apparente sicurezza è solo un guscio che ho creato con gli anni per proteggermi dalla mia ipersensibilità. Ultimamente avverto che la situazione sta peggiorando, con fasi di apparente benessere alternati da altri di assoluta e immotivata ansia verso qualsiasi cosa e stati di apatia, rabbia e agitazione che m hanno causato una colite da stress che curo con spasmomen. Genitori e amici mi ripetono che è solo un problema di "ansia" caratteriale ma ignorano i problemi avuti da piccola a socializzare e con la masturbazione. Vorrei sapere se esiste un modo per uscirne da sola o devo rivolgermi ad uno specialista.
[#1]
Gentile Ragaaaza,
la situazione è abbastanza complessa ed andrebbe analizzata ed affrontata adeguatamente e, non online.
Le somatizzazioni d'ansia, sono strategie comunicative del suo corpo, che le sta dicendo che qualcosa non va più in lei.
Prima di tacitare la sintomatologia, questa andrebbe ascoltata, interpretata e soprattutto decodificata, in un sano e funzionale dialogo tra psiche e soma, che nel suo caso sembra essere smarrito.
L'autoertismo, non sempre si estingue a coppia stabilizzata e soprattutto il passaggio dal piacere solitario a quello condiviso, non è facile, immediato ed indolore.
Andrebbe ben analizzato il suo vissuto nei confronti dellla sua genitalità, delle sue esperienze pregresse, educazione ricevuta, religione, ecc..
Uno spazio importante di ascolto andrebbe rivolto alla vostra coppia, alle modalità amatorie, al perchè del dolore associato alla penetrazione( detto dispaurenia), può dipendere da fattori psichici, infiammatori delle mucose vaginali, da scarsa lubrificazione e quindi eccitazione, ecc...
Una visita genecologica ed una consulenza psicologica, magari con uno psicologo perfezionato in sessuologia clinica, potrebbe essere la strada per la risoluzione del suo disagio .
le allego qualche lettura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
la situazione è abbastanza complessa ed andrebbe analizzata ed affrontata adeguatamente e, non online.
Le somatizzazioni d'ansia, sono strategie comunicative del suo corpo, che le sta dicendo che qualcosa non va più in lei.
Prima di tacitare la sintomatologia, questa andrebbe ascoltata, interpretata e soprattutto decodificata, in un sano e funzionale dialogo tra psiche e soma, che nel suo caso sembra essere smarrito.
L'autoertismo, non sempre si estingue a coppia stabilizzata e soprattutto il passaggio dal piacere solitario a quello condiviso, non è facile, immediato ed indolore.
Andrebbe ben analizzato il suo vissuto nei confronti dellla sua genitalità, delle sue esperienze pregresse, educazione ricevuta, religione, ecc..
Uno spazio importante di ascolto andrebbe rivolto alla vostra coppia, alle modalità amatorie, al perchè del dolore associato alla penetrazione( detto dispaurenia), può dipendere da fattori psichici, infiammatori delle mucose vaginali, da scarsa lubrificazione e quindi eccitazione, ecc...
Una visita genecologica ed una consulenza psicologica, magari con uno psicologo perfezionato in sessuologia clinica, potrebbe essere la strada per la risoluzione del suo disagio .
le allego qualche lettura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Carissima ragazza,
da ciò che lei ci scrive emerge sicuramente un disagio di tipo psicologico, il quale andrebbe affrontato in maniera approfondita in un contesto di psicoterapia.
Presumibilmente, l'atto masturbatorio, in cui il piacere viene ottenuto in una dimensione di "isolamento" rispetto all'altro e che ha comportato una forma di esclusività rispetto al suo corpo,considerato "solo suo" e inaccessibile agli altri, ha fatto si che lei abbia difficoltà nel concedersi e soprattutto nel "condividere" il piacere con un'altra persona.
Il problema di tipo ansioso, sostenuto da un forte senso di insicurezza,le comunica un disagio più ampio, non relazionabile solo alla sfera sessuale.
E' proprio per questo che la psicoterapia rappresenterebbe uno strumento consono affinchè lei possa divenire più consapevole circa se stessa, comprendendo l'origine e le dinamiche sottostanti il suo disagio, permettendole così di affrontarlo ed iniziare a stare meglio, assaporando la vita completamente.
Salutandola caramente,
le faccio un enorme in bocca al lupo per tutto,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
da ciò che lei ci scrive emerge sicuramente un disagio di tipo psicologico, il quale andrebbe affrontato in maniera approfondita in un contesto di psicoterapia.
Presumibilmente, l'atto masturbatorio, in cui il piacere viene ottenuto in una dimensione di "isolamento" rispetto all'altro e che ha comportato una forma di esclusività rispetto al suo corpo,considerato "solo suo" e inaccessibile agli altri, ha fatto si che lei abbia difficoltà nel concedersi e soprattutto nel "condividere" il piacere con un'altra persona.
Il problema di tipo ansioso, sostenuto da un forte senso di insicurezza,le comunica un disagio più ampio, non relazionabile solo alla sfera sessuale.
E' proprio per questo che la psicoterapia rappresenterebbe uno strumento consono affinchè lei possa divenire più consapevole circa se stessa, comprendendo l'origine e le dinamiche sottostanti il suo disagio, permettendole così di affrontarlo ed iniziare a stare meglio, assaporando la vita completamente.
Salutandola caramente,
le faccio un enorme in bocca al lupo per tutto,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#3]
Cara ragazza, anch'io, con le Colleghe la consiglio di farsi aiutare, le difficoltà di oggi sono in relazione, con le difficoltà, le paure, la solitudine di ieri.
L'autoerotismo, va visto come una scelta riparativa che esclude il mondo esterno, per cui il passaggio al darsi, al concedersi può essere non semplice.
Uscirne si può, ma è necessario sciogliere le angosce del passato, comprendere la bambina isolata e credo coraggiosa che lei è stata ed esserne orgogliosa, per guardare con fiducia al divenire, all'aprirsi.
Molti auguri di buona vita !
L'autoerotismo, va visto come una scelta riparativa che esclude il mondo esterno, per cui il passaggio al darsi, al concedersi può essere non semplice.
Uscirne si può, ma è necessario sciogliere le angosce del passato, comprendere la bambina isolata e credo coraggiosa che lei è stata ed esserne orgogliosa, per guardare con fiducia al divenire, all'aprirsi.
Molti auguri di buona vita !
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
Ringrazio tutte e tre le dottoresse per la vostra valutazione puntuale, dopo anni passati a sentirsi dire che "sono solo normali problemi d'ansia" e sminuire il tutto, leggere le vostre risposte mi hanno aperto gli occhi sul bisogno di farmi aiutare per il diritto alla serenità che merito. Ho intenzione di chiedere un consulto quanto da uno specialista per iniziare un percorso e una diagnosi completa, vi ringrazio.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.9k visite dal 07/02/2013.
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