Metodo cognitivo-comportamentale, esercizi

Salve, mi sono rivolto a una psicologa che segue il metodo cognitivo-comportamentale e mi ha dato da svolgere degli esercizi quali scrivermi giorno per giorno quali sono le mie emozioni, e soffermarmi 20 minuti al giono a riflettere sui miei pensieri ed esperienze negative e annotarli su un diario.
Che senso hanno questi 2 esercizi?? Per adesso non ne vedo l'utilità e non ne traggo beneficio...
Grazie dell'attenzione!!!
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

la cosa migliore da fare è manifestare le Sue perplessità direttamente alla psicologa a cui si è rivolto, con la quale potrà eventualmente pianificare altri tipi di esercizi.

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Per adesso non ne vedo l'utilità e non ne traggo beneficio...>>

Gentile Utente,
ha svolto correttamente nel modo indicato dalla psicologa gli esercizi proposti?
Ha avuto delle difficoltà nel farlo? Quali?
Da quanto tempo le è stato assegnato questo "compito"? Ha già avuto modo di discuterne in seduta?
Se le va di esporlo, per quale motivo si è rivolto alla Collega?


Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, le rispondo come specialista in terapia cognitivo-comportamentale.
Innanzitutto una precisazione: la psicologa che la segue è anche psicoterapeuta o no?

In merito alle attività da svolgere tra una seduta e l'altra, le do qualche indicazione. Questo orientamento di terapia prevede che chi si rivolge ad uno psicoterapeuta, come ha fatto lei, abbia delle difficoltà che da solo non è riuscito a risolvere. L'obiettivo "generale" della terapia cognitivo-comportamentale è che le persone apprendano come affrontare le proprie difficoltà da sè, diventando, per così dire, "terapeuti di sè stessi".

Per far questo, ovviamente, hanno bisogno di imparare dei metodi. Uno dei metodi principali è quello di imparare a "dialogare con i propri pensieri", e mettere chiarezza, nella propria mente, rispetto alle emozioni che si provano, ai comportamenti che mettiamo in atto, alle situazioni in cui agiamo ed alle cose che ci passano per la testa.

L'uso di diari, come quello che le è stato proposto, persegue proprio queste finalità. Inoltre, fornisce al terapeuta importantissime informazioni sulle circostanze in cui certi problemi si manifestano, sia "interne" (pensieri ed emozioni), sia "esterne" (ad esempio, una crisi ansiosa potrebbe manifestarsi a certe condizioni e non ad altre).

L'obiettivo di questi lavori, dunque, non è un "beneficio" immediato (come ad esempio desidererebbe chi soffra di problematiche ansiose), anche se a volte dedicandosi con impegno alla compilazione dei diari già si ottiene un primo miglioramento.

Detto questo, mi permetta una domanda. Lei ha ricevuto adeguate informazioni sui motivi per cui la sua psicologa le ha chiesto di assumersi questo impegno? E' molto importante che lei sia adeguatamente informata, altrimenti potrebbe pensare, ad esempio, che già compilando il suo diario dovrebbe ricavarne un qualche beneficio.
Come mai si è rivolta ad uno psicologo? Da quanto tempo vi incontrate? Avete effettuato la valutazione iniziale? Su cosa avete scelto di lavorare?

Mi associo alle indicazioni del dott. Repici: qualsiasi dubbio o perplessità, in terapia cognitivo-comportamentale, è lecito. Lei ha il diritto di chiedere, di ottenere spiegazioni, e di impegnarsi a risolvere le sue difficoltà in modo consapevole ed informato... entro certi limiti!

Cordiali saluti