Gestire una persona rabbiosa

Salve, la persona rabbiosa dell'oggetto sono io. Sto attraversando una fase successiva a quella depressiva in cui sono nervoso e mi arrabbio per qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Mi è stato diagnosticato un disturbo dell'umore dal mio psichiatra e un DOC dalla mia psicoterapeuta, con cui faccio psicoterapia di gruppo da un anno e mezzo.
A fine gennaio a seguito di un diverbio in famiglia di cui sono stato vittima è emersa in me una irascibilità palpabile e costante. All'inizio di questo mese ho deciso anche di affiancare al Tegretol 200 mg che prendo da settembre anche il Mutabon Mite, convincendomi di accettare gli effetti collaterali.
Inoltre ho seguito un corso di arti marziali miste, una disciplina piuttosto violenta, allo scopo di far emergere la mia aggressività nascosta. Ora è emersa eccome. Diciamo che sono intrattabile. Sono molto arrabbiato nei confronti della mia psicoterapeuta che non ha inquadrato il mio problema in un anno e mezzo; domani faccio la prima seduta di Counselling con un maestro di arti marziali focalizzata sulla rabbia.
Dopo la lunga introduzione vengo alla questione: i miei genitori, oggetto della mia rabbia, stanno reagendo reprimendo la rabbia che suscito in loro. Anche loro sono dei repressi. Di questo passo però non ce la faranno più e scatteranno e io sono preoccupato reazioni violente perchè per l'appunto, hanno rabbia repressa anche loro.
Domanda: posso fare qualcosa per evitare l'esasperazione o è così che deve andare? Ho suggerito a mai madre di parlare con il mio psichiatra ma mi ha fatto capire presuntuosamente che è in grado di affrontare la situazione da sola. A casa ormai da una settimana si vive una situazione tesissima che continuerà a peggiorare perchè io ho proprio bisogno di scaricare la rabbia (oltre l'attività fisica che faccio).

Mi scuso per la forma confusa ma spero di essere stato chiaro.
Grazie mille se vorrete aiutarmi, visto che la prossima seduta è tra una settimana.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Mi sembra che lei stia gia' facendo molto, sia a livello psicoterapico che farmacologico.
Piu' che "sfogare" la rabbia bisognerebbe capire da cosa venga prodotta e lavorare su quelle dimensioni. Talvolta la rabbia e' solo un modo per compattare la propria vulnerabilita'. Infatti in lei si e' manifestata dopo la depressione (forse non superata!)
Abbia fiducia e prosegua le sue terapie!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Grazie della rapida risposta Dr.ssa Esposito. Cosa intende per compattare la vulnerabilità?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
La rabbia solitamente e' una modalita' espressiva, talvolta anche di una dimensione di vulnerabilita' .

La rabbia e' figlia della paura, lo sapeva?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Non l'avevo considerato. Grazie Dr.ssa Randone.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Di nulla, lieta di averla ascoltata
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signore,
Le ha gia' risposto esaurientemente la mia collega.
La rabbia e' un sentimento tipico dell'impotenza, della debolezza.
Forse la sua depressione era dovuta a questi sentimenti repressi che con queste tecniche corporee lei sta ora cercando di espellere.
In gergo psicologico si dice "evacuare'.
Perche' di questo si tratta.
Non sarei percio'' del parere di proseguire a lungo in tale evacuazione che comunque simbolicamente rappresenta debolezza.
Ora che ha preso coscienza di avere rabbia dentro di se' lavori per evitare che si formi.
Spesso il segreto e' ristrutturare delle pretese sbagliate...
Auguri
[#7]
Utente
Utente
Grazie Dott.sa Esposito.
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