Panico e ansia
Salve avevo già scritto per l'ansia e il panico,da settembre prendo alprazolam per ansia e attacchi di panico....sono anche andata dallo psicologo e la mia situazione è molto migliorata.Da qualche settimana con lo psicologo abbiamo deciso di scalalre alprazolam gradualmente perchè cmq l'ansia è sparita e il panico si fa sentire ogni tanto ma gestibile...da 13 gocce mattina e 5 sera siamo a 8 mattina e 5 sera,quando ne prendevo 9 circa 10 giorni fà stavo bene,appena sono scesa a 8 da una settimana,ogni tanto spuntano gli attacchi di panico a volte forti ma lo psicologo mi aveva detto che sarebbero ricomparsi e che ero sulla buona strada per gestirli come ho già fatto.A prescindere che tutta la giornata di ieri mi sentivo un pò confusa e intontita,poi la sera sono arrivati degli ospiti che nn aspettavo e ho avuto un attacco di panico forte ho cercato di controllarlo,in quel momento volevo stare da sola ma visto che avevo persona a casa che mi continuavano a parlare e nn potevo mandarle via anke se gli avevo detto che stavo un pò male nn c'è l'ho fatta cosi ho preso 10 gocce di alprazolam che mi hanno calmato in 2 minuti ma nn penso che sia stato quello perchè per fare effetto forse ci vuole di più...purtroppo lo psicologo è fuori città e nn riesco a contattarlo cmq lo devo rivedere a fine mese quello che vi chiedo è:il sentirmi confusa,intontita con il ritorno del panico,è dovuto allo scalaggio degli ansiolitici???E poi è il caso di riprendere a 9 e quando starò meglio scalerò ancora come ho già fatto???Ho scalato 1 goccia a settimana magari forse è poco cmq con lo psicologo avevamo deciso isieme visto che ormai sapevo affronatre bene il panico....spero di essere stata chiara e grazie in anticipo!!!!
[#1]
Gentile Signora,
le domande sui farmaci e il loro dosaggio sono di stretta competenza medica, dovrebbe perciò porre la questione al medico prescrivente oppure postare la sua domanda in area psichiatria.
Da quanto tempo è in terapia?
Che cadenza hanno attualmente gli incontri?
le domande sui farmaci e il loro dosaggio sono di stretta competenza medica, dovrebbe perciò porre la questione al medico prescrivente oppure postare la sua domanda in area psichiatria.
Da quanto tempo è in terapia?
Che cadenza hanno attualmente gli incontri?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
La terapia l'ho iniziata a settembre e gli incontri da 1 volta a settimana per 2 mesi siamo arrivati a 1 al mese,cmq sono riuscita a perlare col mio psicologo e mi ha detto che forse ancora è presto per lo scalaggio,mi ha consigliato di riprenderne 10 e continuare fino a quando nn sarò più sicura di poterle scalare perchè cmq,il mio percorso con lui mi ha migliorato tantissimo.Il mio problema e che ho fretta di togliere gli ansiolitici perchè fino a qualche mese fa gestivo tutto benissimo senza prendere niente.Ma lui mi dice di stare tranquilla anke perchè la dose è bassa e se mi fanno stare bene continueremo cosi' fino a quando nn ne avrò più bisogno,e poi mi rassicura dicendomi che ne uscirò presto....speriamo ci vuole solo un pò più di forza di volontà e pazienza per superare questo!!Grazie cmq per avermi risposto!!!!
[#3]
Gentile utente,
lo psicologo, anche se psicoterapeuta non può affrontare il problema dal punto di vista farmacologico, pertanto quando lei parla di "psicologo" probabilmente fa riferimento ad un medico psichiatra o ad altra figura medica e non allo psicologo.
La terapia farmacologica a volte non è curativa da sola e necessita comunque di essere affiancata ad un supporto di tipo psicologico, ma non è chiaro dalla sua richiesta se c'è o meno nel suo trattamento questo tipo di supporto.
Si informi meglio su questo punto e ci faccia sapere che tipo di terapia sta facendo e con che tipo di professionista.
cordiali saluti
lo psicologo, anche se psicoterapeuta non può affrontare il problema dal punto di vista farmacologico, pertanto quando lei parla di "psicologo" probabilmente fa riferimento ad un medico psichiatra o ad altra figura medica e non allo psicologo.
La terapia farmacologica a volte non è curativa da sola e necessita comunque di essere affiancata ad un supporto di tipo psicologico, ma non è chiaro dalla sua richiesta se c'è o meno nel suo trattamento questo tipo di supporto.
Si informi meglio su questo punto e ci faccia sapere che tipo di terapia sta facendo e con che tipo di professionista.
cordiali saluti
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#4]
Gentile Utente,
le paleso la stessa perlessità già espressa dal Dr.Raggi.
Non mi è chiaro se sta effettuando un trattamento combinato: farmacoterapia e psicoterapia .
Se si, che tipo di percorso sta effettuando?
Con quale orientamento?
Quante sedute a settimana?
E' seduta di fronte il terapeuta?
le paleso la stessa perlessità già espressa dal Dr.Raggi.
Non mi è chiaro se sta effettuando un trattamento combinato: farmacoterapia e psicoterapia .
Se si, che tipo di percorso sta effettuando?
Con quale orientamento?
Quante sedute a settimana?
E' seduta di fronte il terapeuta?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Forse nn sono stata abbastanza chiara.....la terapia farmacologica me l'ha prescritta il medico curante,per quanto riguarda lo psicologo ho già scritto che da 1 volta a settimana, le nostre sedute adesso sono di 1 volta al mese......sono seduta di fronte al terapeuta ovviamente che mi dà un supporto psicologico come dice lei dott.Raggi.Il nostro percorso è di riuscire ad affrontare il panico i modo comportamentale.....credo si dica cosi!Per quando riguarda lo scalaggio del farmaco ho chiesto io se potevo scalarlo visto che stavo meglio.....il mio terapeuta ribadisco è psicologo!!!
[#6]
Utente
Un'altra cosa per essere più chiara il percorso farmacologico lo stavo già facendo prima di andare dallo psicologo col medico curante...io dopo le sedute chiedo sempre se posso scalare il farmaco ma è una cosa mia nn dello psicologo perchè nn voglio prendere per lungo tempo questi farmaci,mi dà più sicurezza sapere che potrò fare a meno degli ansioliti spero stavolta di essere stata più chiara grazie!!!!
[#7]
Gentile ragazza,
ora è più chiaro senz'altro.
I farmaci, specie quelli di ultima generazione, possono aiutare molto la cura e non danno alcuna dipendenza. vanno sempre somministrati dietro consulto di uno specialista, preferibilmente medico psichiatra. In tal senso la scelta del medico di base va bene purché abbia queste competenze, anche se infatti qualunque medico può prescrivere farmaci, è senz'altro preferibile che a farlo sia uno specialista.
Il tipo di terapia psicologica che sta seguendo potrebbe essere di tipo cognitivo comportamentale, che nel caso di un trattamento focalizzato sul tipo di disturbo che lei riferisce può essere molto efficace.
Non abbia fretta di togliere i farmaci e segua i consigli del suo terapeuta, che sino ad ora, assieme al suo impegno. pare abbiano dato dei frutti positivi.
Eliminare o ridurre troppo i farmaci modo inappropriato o troppo velocemente, una volta iniziata la cura, può essere rischioso, stia serena e si lasci aiutare con fiducia ddai professionisti che la stanno supportando.
Cordiali saluti
ora è più chiaro senz'altro.
I farmaci, specie quelli di ultima generazione, possono aiutare molto la cura e non danno alcuna dipendenza. vanno sempre somministrati dietro consulto di uno specialista, preferibilmente medico psichiatra. In tal senso la scelta del medico di base va bene purché abbia queste competenze, anche se infatti qualunque medico può prescrivere farmaci, è senz'altro preferibile che a farlo sia uno specialista.
Il tipo di terapia psicologica che sta seguendo potrebbe essere di tipo cognitivo comportamentale, che nel caso di un trattamento focalizzato sul tipo di disturbo che lei riferisce può essere molto efficace.
Non abbia fretta di togliere i farmaci e segua i consigli del suo terapeuta, che sino ad ora, assieme al suo impegno. pare abbiano dato dei frutti positivi.
Eliminare o ridurre troppo i farmaci modo inappropriato o troppo velocemente, una volta iniziata la cura, può essere rischioso, stia serena e si lasci aiutare con fiducia ddai professionisti che la stanno supportando.
Cordiali saluti
[#9]
Cara utente,
stia tranquilla, vedrà che dopo questa prima fase di terapia sarà lei stessa che non sentirà più la necessità di assumere il farmaco, ma non per timore che possano farle male, ma perchè non ne avrà più bisogno. Lo scopo della psicoterapia infatti è di renderla più forte. In quel caso dovrà comunque prima parlare con chi le ha prescritto il farmaco per eventuale riduzione del dosaggio o sospensione.
Si affidi al suo terapeuta e si tranquillizzi in merito alla farmacologia. Se il percorso è fatto bene non avrà problemi.
Un caro abbraccio
stia tranquilla, vedrà che dopo questa prima fase di terapia sarà lei stessa che non sentirà più la necessità di assumere il farmaco, ma non per timore che possano farle male, ma perchè non ne avrà più bisogno. Lo scopo della psicoterapia infatti è di renderla più forte. In quel caso dovrà comunque prima parlare con chi le ha prescritto il farmaco per eventuale riduzione del dosaggio o sospensione.
Si affidi al suo terapeuta e si tranquillizzi in merito alla farmacologia. Se il percorso è fatto bene non avrà problemi.
Un caro abbraccio
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#10]
Carissima Utente,
il fatto stesso che il collega abbia deciso di ridurre gli incontri fino ad una volta al mese è già di per sè significativo circa i miglioramenti avvenuti.
Lo psicologo stesso le avrà spiegato la funzione del farmaco,meramente sintomatica,quindi superficiale, ma di possibile strumento di "aiuto" nelle prime fasi della psicoterapia.
Come lei ha ben compreso la psicoterapia ha lo scopo di rintracciare l'origine del disagio e al contempo di utilizzare le risorse del paziente per poter gestire lo stesso.
Una risorsa essenziale al percorso psicoterapico che avverto in lei è la motivazione al cambiamento: tale caratteristica può sembrare banale ma non è sempre presente.
Continui a seguire la strada intrapresa con il collega e il medico di base e vedrà che la situazione tenderà a migliorare sempre di più.
Salutandola cordialmente,le porgo i miei più cari auguri,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
il fatto stesso che il collega abbia deciso di ridurre gli incontri fino ad una volta al mese è già di per sè significativo circa i miglioramenti avvenuti.
Lo psicologo stesso le avrà spiegato la funzione del farmaco,meramente sintomatica,quindi superficiale, ma di possibile strumento di "aiuto" nelle prime fasi della psicoterapia.
Come lei ha ben compreso la psicoterapia ha lo scopo di rintracciare l'origine del disagio e al contempo di utilizzare le risorse del paziente per poter gestire lo stesso.
Una risorsa essenziale al percorso psicoterapico che avverto in lei è la motivazione al cambiamento: tale caratteristica può sembrare banale ma non è sempre presente.
Continui a seguire la strada intrapresa con il collega e il medico di base e vedrà che la situazione tenderà a migliorare sempre di più.
Salutandola cordialmente,le porgo i miei più cari auguri,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#11]
Utente
Grazie di cuore veramente a tutti,le vostre risposte mi rincuorano e mi rendono ancora più sicura di poterne uscire presto,lo so devo ancora avere pazienza....e per quando riguarda il farmaco anche il mio terapeuta mi dice che quando sarà il momento nn ne sentirò più il bisogno....Ancora mille grazie a tutti!!!!
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.8k visite dal 04/02/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.