Ansia e vita sociale

Buongiorno, la mia storia è questa: periodicamente, in corrispondenza con momenti negativi della mia vita, soffro di disturbi legati all'ansia. Sono sempre stato un pò più emotivo del normale, ma alcuni anni fa forse in seguito alla rottura di una lunga relazione sentimentale ho avuto attacchi di panico (in realtà uno solo, che però poi mi ha fatto entrare in una spirale di ansia). con cure e psicoterapia ne sono uscito, o meglio ne sono uscito nel momento in cui mi sono reso conto di non aver più bisogno dei farmaci e dei consulti e ho mollato tutto. ho ripreso la mia vita, ho portato a termine i miei impegni di formazione e iniziato il mio lavoro, ho frequentato tantissimo gli amici, ricucito i rapporti con la mia famiglia, fatto vacanze ecc.

forse però non avevo risolto (vedi altra richiesta di consulto su medicitalia...) del tutto alcuni problemi riguardanti la sfera sentimentale-affettiva. infatti negli ultimi 2-3 anni mi sono infilato spesso in storie affettive senza futuro, complicate, che in definitiva mi hanno più creato problemi, insicurezze, stress che altro. in particolare, nell'ultimo anno ho ricevuto due "batoste" amorose che -ora lo riconosco- mi hanno segnato, in quanto avevo deciso di mettere la testa a posto e di costruire una storia seria e tranquilla, e pareva che davvero ce ne fossero i presupposti. di colpo invece a fine anno sono stato lasciato e per la prima volta da lungo tempo ne sono rimasto ferito e non sono riuscito a mandarla giù. da novembre poi ho subito una sequenza di lutti familiari, l'ultimo due settimane fa, che pure mi hanno segnato per quanto li attendessimo ormai. si aggiunga un prolungato periodo di inattività lavorativa che mi ha portato a trascorrere molto tempo in casa, senza attività fisica, con una certa noia che mi pervadeva.

conclusione? mi sto accorgendo di essere tornato in uno stato di stress e ansia. e la cosa non mi piace proprio. i sintomi fisici sono i soliti: tensione cervicale, saltuariamente senso di nausea, di astenia, sensazione di respiro corto, groppo in gola ecc. insomma proprio come da manuale, e per l'aspetto psicologico: paure infondate, preoccupazioni eccessive verso i miei genitori, poca voglia di andare a lavoro, senso di inadeguatezza al lavoro, paura che mi possa sentir male al lavoro, meno voglia di vedere gli amici, noia generale, pessimismo, irritabilità, meno voglia ed entusiasmo di viaggiare, vedere posti nuovi...

penso di curarmi, ma non voglio entrare di nuovo nella spirale dei medicinali, della psicoterapia ecc, non per sfiducia, ma perchè forse con presunzione so già cosa mi direbbero e cosa dovrei fare per risolvere il problema. e poi mi sembrerebbe una sconfitta, mentre invece penso di affrontare questa nuova ansia in modo frontale, forzandomi ad uscire, a fare sport, a dedicarmi ai miei hobby tra cui la musica, ben sapendo che fisicamente non ho nulla, che sono paure senza fondamento frutto di un periodo negativo e che di certo non mi ucciderà.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente,mi congratulo per la sua lucidità, la strada è proprio questa, sfidare i propri momenti no e tornare a credere nella vita.La musica l'aiuterà e l'aiuterà anche cercare di affinare le sue doti di empatia, per comprendere in tempo ad esempio, i segnali che un eventuale partner o un amico può mandarle .
Il che significa spostare lo sguardo dal sè " ALL'ALTRO DA NOI" per scoprire che appunto anche gli altri hanno problemi, fragilità paure...
Le faccio molti auguri , la musica appunto potrà aiutarla ad alzare lo sguardo..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Caro utente,
in realtà, come lei stesso ha riconosciuto, l'interruzione di una psicoterapia prima del dovuto, fa si che il problema, non essendo stato affrontato fino in fondo,tenda a ripresentarsi nel tempo, come modalità di reazione a situazioni di vita che non riusciamo ad affrontare diversamente.
Se non se la sente di ritornare in psicoterapia, punti su se stesso, rilanciandosi nella vita con quell'entusiasmo che sembra appartenerle,al di là del vissuto ansioso.
Qualora però non bastasse, non neghi a se stesso la possibilità di andare fino in fondo, affrontando in psicoterapia ciò che probabilmente è rimasto in sospeso,non temendo di affidarsi e mettersi in discussione. A quel punto vedrà che l'ansia davvero tenderà a scomparire.
Salutandola caramente,le faccio un enorme in bocca al lupo per tutto,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 113 3
Gentile utente, parte col piede giusto quando dice di voler affrontare la situazione di petto, uscendo, facendo sport, dedicandosi agli hobby ecc ecc...

"so già cosa mi direbbero e cosa dovrei fare per risolvere il problema. e poi mi sembrerebbe una sconfitta " : è normalissimo che in un periodo come questo dove Lei ha vissuti sia "batoste" sentimentali che lutti, si riattivino sensazioni di ansia,paura pessimismo. Non vedo il rivolgersi ad uno psicologo come una sconfitta, ma anzi , un tentativo di ri-dare coraggio a se stesso e riprendere in mano la sua vita a tutti gli effetti, sia facendo sport e musica, sia occupandosi di sè e delle sue paure in uno spazio dedicato!
Un caro saluto

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
si si, chiaramente non intendo assolutamente sminuire il valore della terapia! è solo che, conoscendo in che modo "funziono", temo che se ora mi affidassi alla psicoterapia finirei per adagiarmi su di essa e ne cercherei soluzioni senza impegnarmi. invece voglio fare l'esatto contrario ovvero affrontare il momento negativo con la lotta, con le mie forze e a mani nude!! e solo dopo aver superato questa fase più buia, o nel caso non ci riuscissi da solo, rivolgermi al terapeuta per un lavoro più profondo ma con tranquillità ovvero senza l'assillo di trovrae una soluzione immediata
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