Superare un momento difficile
Salve Dottori sono uno studente di 24 anni e circa 3 mesi fa mi sono trovato di fronte ad un ostacolo affrontato insieme alla mia ragazza. Premetto che siamo fidanzati da oramai più di 4 anni e durante il periodo di novembre abbiamo scoperto che lei era incinta. Abbiamo affrontato la cosa, dicendolo ai nostri genitori, e dicendo in assoluto comune accordo di affrontare l'iter di una IVG. Parlo proprio al plurale perchè per quanto non sia stata una esperienza che sia toccata direttamente e fisicamente a me sento di aver avuto un brutto colpo. Ad oggi, dopo questi mesi passati, ancora sento problemi e difficoltà a pensare a quei momenti. So benissimo che un momento brutto non è facile da affrontare ma ho paura di non essere in grado di convivere con questa cosa, non perchè mi sia pentito, ma come se su di me penda un marchio. E infatti pensando a quello che è successo ho paura che questi pensieri tristi permangano forti in tutto il mio domani (so che è un pensiero irrazionale però alcune volte lo penso). Ciò mi porta ad avere giornate assolutamente normali e giornate dove magari rimango spesso a pensare a questi pensieri provando magari sofferenza. Questo altalenante stato d'umore nasce proprio dalla positività o negatività con cui vedo me stesso in relazione a questo evento. Il mio problema più grande poi è che non riesco a comprendere da cosa derivino queste sensazioni, perchè sono certo che non si tratti di senso di colpa o di vittimismo, e quindi questo mi fa paura. Probabilmente mi colpevolizzo soprattutto perchè so che entrambi abbiamo commesso un errore e/o una leggerezza. Spero di essere stato il più chiaro possibile nel descrivere le sensazioni contrastanti che provo.
Spero anche che sappiate magari indirizzarmi verso consigli utili per affrontare la cosa o magari sappiate consigliarmi su la necessità o meno di parlarne con un esperto. Perchè ammetto che la mia più grande paura è che questo stato diventi un'ossessione fino a condurmi magari verso una qualche forme di stato depressivo.
Arrivederci e Grazie per l'attenzione
Spero anche che sappiate magari indirizzarmi verso consigli utili per affrontare la cosa o magari sappiate consigliarmi su la necessità o meno di parlarne con un esperto. Perchè ammetto che la mia più grande paura è che questo stato diventi un'ossessione fino a condurmi magari verso una qualche forme di stato depressivo.
Arrivederci e Grazie per l'attenzione
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Gentile ragazzo,
prima di prendere questa importante e dolorosa decisione, tu e la tua ragazza avete avuto l'opportunità di parlarne con uno psicologo, oltre al ginecologo?
prima di prendere questa importante e dolorosa decisione, tu e la tua ragazza avete avuto l'opportunità di parlarne con uno psicologo, oltre al ginecologo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
No ne abbiamo parlato con i nostri genitori che ci hanno lasciato libera scelta in merito. Abbiamo deciso di scegliere questa via di comune accordo legato soprattutto agli sforzi fatti da noi all'università e alle aspettative che abbiamo nel nostro futuro. Pensavamo inoltre di non essere affatto preparati a una vita da genitori, pensando fosse troppo presto
[#3]
Probabilmente si è trattata di una scelta razionale.
E' sensato pensare di mettere al mondo un figlio quando ci si sente pronti (e non -come nel vostro caso- durante il percorso universitario).
Tuttavia credo non sia stato elaborato il lutto.
E, poichè si tratta di un lutto di difficile elaborazione, in quanto la perdita riguarda i fantasmi legati della genitorialità e non qualcosa di reale (tu stesso dici " per quanto non sia stata una esperienza che sia toccata direttamente e fisicamente a me sento di aver avuto un brutto colpo"), potrebbe essere utile per voi rivolgervi al consultorio famigliare e parlare con uno psicologo di persona.
Che cosa ne pensi?
E' sensato pensare di mettere al mondo un figlio quando ci si sente pronti (e non -come nel vostro caso- durante il percorso universitario).
Tuttavia credo non sia stato elaborato il lutto.
E, poichè si tratta di un lutto di difficile elaborazione, in quanto la perdita riguarda i fantasmi legati della genitorialità e non qualcosa di reale (tu stesso dici " per quanto non sia stata una esperienza che sia toccata direttamente e fisicamente a me sento di aver avuto un brutto colpo"), potrebbe essere utile per voi rivolgervi al consultorio famigliare e parlare con uno psicologo di persona.
Che cosa ne pensi?
[#4]
Utente
Stavo pensando di decidere di parlarne con qualcuno anche io in realtà solo che non so se voglia parlarne con la mia ragazza. Non perchè la senta esclusa da questo evento, anzi tutt'altro, solo che ho notato che lei è riuscita a superare questo momento e non vorrei portarla di nuovo a rivivere quei momenti, soprattutto perchè lei in primis li ha vissuti sul suo corpo.
[#5]
Se è così puoi certamente parlare con uno psicologo anche senza coinvolgere la tua ragazza.
Rivivere quei momenti dopo averli elaborati è comunque diverso dall'averli in mente in maniera così dolorosa e senza aver preso le giuste distanze.
Saluti,
Rivivere quei momenti dopo averli elaborati è comunque diverso dall'averli in mente in maniera così dolorosa e senza aver preso le giuste distanze.
Saluti,
[#6]
Utente
La ringrazio molto infatti era proprio questo che volevo sapere...io non pretendo di dimenticare un evento doloroso perchè so che questo è assolutamente impossibile, ma vorrei solo imparare a conviverci sapendo accettare le conseguenze delle mie scelte e imparando a non commettere gli stessi errori. E soprattutto non voglio che tutto ciò mi sommerga perchè so che ho commesso un errore a cui ho potuto riparare non senza difficoltà ma sicuramente con la consapevolezza di aver scelto in piena coscienza. So tra l'altro che probabilmente già la volontà di volerne parlare è un segno della mia volontà di reazione che mi conferisce comunque la voglia di sorridere. Non voglio fermare la mia vita a quel momento.
Arrivederci
Arrivederci
[#7]
Caro ragazzo, la tua reazione è comprensibile e umanissima, anche secondo me insieme alla Collega >Pileci trovo opportuno poter parlare di questa esperienza con uno psicologo
E' necessario elaborare il lutto, poterne parlare ,anche riflettere che ti sei sentito diviso tra due scelte,e due problemi e quindi è stata una scelta razionale ma dura e dolorosa.
Vi consiglio un giro anche dal ginecologo che vi metta sicuramente al riparo da tutto questo..
VI auguro il meglio..
E' necessario elaborare il lutto, poterne parlare ,anche riflettere che ti sei sentito diviso tra due scelte,e due problemi e quindi è stata una scelta razionale ma dura e dolorosa.
Vi consiglio un giro anche dal ginecologo che vi metta sicuramente al riparo da tutto questo..
VI auguro il meglio..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#8]
"io non pretendo di dimenticare un evento doloroso perchè so che questo è assolutamente impossibile, ma vorrei solo imparare a conviverci "
Esattamente. La nostra mente registra tutto, anche ciò che alla nostra coscienza potrebbe sembrare di poco conto.
Un evento doloroso (che fa parte della vita) viene ugualmente registrato e, proprio perchè doloroso, fa male.
Ma è necessario saper prendere le giuste distanze, ovvero riuscire ad attribuire un senso e un significato.
Quando quest'ultima operazione mentale ci riesce difficile noi stiamo male perchè l'essere umano vuole sempre trovare un senso per ciò che accade.
In altri termini si tratta appunto di elaborare il lutto, cioè l'evento è doloroso, è accaduto, ma è possibile guardarlo con altri occhi e da un'altra prospettiva.
Se ti fa piacere, facci sapere in futuro!
Esattamente. La nostra mente registra tutto, anche ciò che alla nostra coscienza potrebbe sembrare di poco conto.
Un evento doloroso (che fa parte della vita) viene ugualmente registrato e, proprio perchè doloroso, fa male.
Ma è necessario saper prendere le giuste distanze, ovvero riuscire ad attribuire un senso e un significato.
Quando quest'ultima operazione mentale ci riesce difficile noi stiamo male perchè l'essere umano vuole sempre trovare un senso per ciò che accade.
In altri termini si tratta appunto di elaborare il lutto, cioè l'evento è doloroso, è accaduto, ma è possibile guardarlo con altri occhi e da un'altra prospettiva.
Se ti fa piacere, facci sapere in futuro!
[#9]
Caro Ragazzo,
L' interruzione volontaria di gravidanza, cosi ' come la successiva possibile sndrome post- abortiva, ha le seguenti caratteristiche che trova decsritte nell' articolo che le allego.
http://www.valeriarandone.it/home/articoli/140-aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva
Sarebbe utile uno spazio di ascolto comdiviso per la coppia, ove confrontarvi sia sull' aspetto concreto. CHe soprattutto simbolico dell' evento.
L' interruzione volontaria di gravidanza, cosi ' come la successiva possibile sndrome post- abortiva, ha le seguenti caratteristiche che trova decsritte nell' articolo che le allego.
http://www.valeriarandone.it/home/articoli/140-aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva
Sarebbe utile uno spazio di ascolto comdiviso per la coppia, ove confrontarvi sia sull' aspetto concreto. CHe soprattutto simbolico dell' evento.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#10]
Caro ragazzo,
comprendo lo stato emotivo in cui si trova. Non metto in dubbio che lei e la sua ragazza abbiate pensato sulle conseguenze di questa soluzione, ma purtroppo è facile cadere in uno stato simile al suo. Il lutto, reale o idealizzato, va sempre affrontato in un certo modo e con i giusti tempi.
Ad oggi quali pensieri le vengono in mente riguardo ciò che ci racconta?
La sua ragazza come ha vissuto l'intero percorso e come sta adesso emotivamente?
Ne avete parlato?
comprendo lo stato emotivo in cui si trova. Non metto in dubbio che lei e la sua ragazza abbiate pensato sulle conseguenze di questa soluzione, ma purtroppo è facile cadere in uno stato simile al suo. Il lutto, reale o idealizzato, va sempre affrontato in un certo modo e con i giusti tempi.
Ad oggi quali pensieri le vengono in mente riguardo ciò che ci racconta?
La sua ragazza come ha vissuto l'intero percorso e come sta adesso emotivamente?
Ne avete parlato?
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#11]
Utente
Salve Dottoressa Mirona,
I pensieri che ho sono molto contrastanti, in quanto, come ho già detto, ho giornate positive e serene e giornate invece dove magari per una mattina intera mi sento attirato verso quei pensieri e il rivivere quei momenti. Io sento che sto facendo un percorso di metabolizzazione dentro di me perchè penso che già il fatto che abbia voluto chiedere dei chiarimenti e non mi sia invece chiuso in me stesso sia un buon segno.
Credo che il mio stato d'animo in quei momenti sia soprattutto uno stato di paura, perchè penso a me fra alcuni anni, nel mio futuro, associato ancora a questi pensieri e penso: ma ce la farò a uscirne? e credo che sotto sotto sia anche un errore pensarla così perchè proiettare me nel futuro con l'intensità delle sensazioni odierne sia sbagliato. In più, dottoressa, la cosa che mi dà rabbia è che non riesco a capire, o meglio a razionalizzare, il perchè continui a provare queste sensazioni. E questo mi ha portato spesso anche a provare invidia nei confronti dei miei coetanei che magari, all'apparenza, vivono le loro vite ancora senza problemi, ma anzi si lamentano di cose stupide e senza senso.
Quindi fondamentalmente percepisco uno stato d'animo ambivalente diviso tra la mia parte razionale che è riuscita ad accettare la cosa e capire che questo è stato un incidente di percorso, e la mia parte più recondita ed emotiva che quando prende il sopravvento mi lascia la paura del domani, e soprattutto la paura della convivenza tra me e questi pensieri nel mio domani.
La mia ragazza ha vissuto questo percorso in modo diverso dal mio, forse quasi opposto. Alla notizia del test ha reagito con lacrime e disperazione che io non ho versato e soprattutto con l'impazienza che tutto finisse con la procedura medica. Dopo di che c'è stata da parte sua un lento scendere delle sensazioni negative. Questo si è naturalmente riflesso sulla nostra vita intima che è ripresa solo dopo qualche mese ma ora fortunatamente è tornata alla normalità anche se abbiamo deciso di aspettare per il rapporto completo, aspettare che lei faccia uso di un metodo anticoncezionale orale. Purtroppo a causa degli impegni universitari non possiamo vederci molto ma sento che dopo quello che è successo ci siamo avvicinati molto; tutto ciò non si vede a prima vista ma sento tra di noi un legame più forte.
In attesa di una sua risposta la ringrazio e spero di essere stato il più chiaro possibile
I pensieri che ho sono molto contrastanti, in quanto, come ho già detto, ho giornate positive e serene e giornate invece dove magari per una mattina intera mi sento attirato verso quei pensieri e il rivivere quei momenti. Io sento che sto facendo un percorso di metabolizzazione dentro di me perchè penso che già il fatto che abbia voluto chiedere dei chiarimenti e non mi sia invece chiuso in me stesso sia un buon segno.
Credo che il mio stato d'animo in quei momenti sia soprattutto uno stato di paura, perchè penso a me fra alcuni anni, nel mio futuro, associato ancora a questi pensieri e penso: ma ce la farò a uscirne? e credo che sotto sotto sia anche un errore pensarla così perchè proiettare me nel futuro con l'intensità delle sensazioni odierne sia sbagliato. In più, dottoressa, la cosa che mi dà rabbia è che non riesco a capire, o meglio a razionalizzare, il perchè continui a provare queste sensazioni. E questo mi ha portato spesso anche a provare invidia nei confronti dei miei coetanei che magari, all'apparenza, vivono le loro vite ancora senza problemi, ma anzi si lamentano di cose stupide e senza senso.
Quindi fondamentalmente percepisco uno stato d'animo ambivalente diviso tra la mia parte razionale che è riuscita ad accettare la cosa e capire che questo è stato un incidente di percorso, e la mia parte più recondita ed emotiva che quando prende il sopravvento mi lascia la paura del domani, e soprattutto la paura della convivenza tra me e questi pensieri nel mio domani.
La mia ragazza ha vissuto questo percorso in modo diverso dal mio, forse quasi opposto. Alla notizia del test ha reagito con lacrime e disperazione che io non ho versato e soprattutto con l'impazienza che tutto finisse con la procedura medica. Dopo di che c'è stata da parte sua un lento scendere delle sensazioni negative. Questo si è naturalmente riflesso sulla nostra vita intima che è ripresa solo dopo qualche mese ma ora fortunatamente è tornata alla normalità anche se abbiamo deciso di aspettare per il rapporto completo, aspettare che lei faccia uso di un metodo anticoncezionale orale. Purtroppo a causa degli impegni universitari non possiamo vederci molto ma sento che dopo quello che è successo ci siamo avvicinati molto; tutto ciò non si vede a prima vista ma sento tra di noi un legame più forte.
In attesa di una sua risposta la ringrazio e spero di essere stato il più chiaro possibile
[#12]
Questo legame forte sarà il punto di forza per andare avanti.
Non è da tutti rafforzare addirittura il rapporto. Complimenti.
Adesso cerchi di affrontare il suo lutto in terapia e vedrà che presto sarà in grado di proiettarsi verso pensieri più positivi.
Un caro abbraccio
Non è da tutti rafforzare addirittura il rapporto. Complimenti.
Adesso cerchi di affrontare il suo lutto in terapia e vedrà che presto sarà in grado di proiettarsi verso pensieri più positivi.
Un caro abbraccio
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 3.1k visite dal 01/02/2013.
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