Amore e lavoro
Salve a tutti.
Seguendo i vostri consigli ho intrapreso da più di tre mesi una terapia psicologica. Le crisi con il mio ragazzo ci sono sempre ma riesco a gestirle meglio nel lungo periodo e sono più rare e di durata minore. Il problema è che dentro di me ho sempre questa insofferenza, ci sono sempre cambiamenti che lo allontanano. Adesso lavorativamente parlando le cose per lui (e un po' anche per me) sono migliorate ma per arrivare ad avere un lavoro più stabile sta facendo degli orari improponibili. Se prima lo vedevo più nervoso e alle volte un po' depresso, adesso è più sereno e le poche volte che usciamo è più rilassato. Ma a lavoro spesso fa 10 - 12 ore, se non di più , rimanendo anche la notte fino alle 4 del mattino. Non è l'unico lì a fare straordinari e quindi non rimane spesso solo, si trova bene con i suoi colleghi e questo lo rende felice...ma io tendo addirittura a pensare che ci stia così tanto perché in fondo sta meglio lì che con me o gli amici.Mi sento in colpa nel pensare certe cose.
Ognitanto propone anche lui di uscire ma sono sempre più le volte che lo faccio io, probabilmente perché ho più tempo e ci penso più di lui. Il week end abbiamo festeggiato due anni e siamo stati fuori quasi due giorni. Per fare ciò la settimana prima ha fatto tre volte le 4 del mattino e gli altri giorni non si è riposato. Ma non trova più il tempo nemmeno per scrivermi un biglietto. Insomma vive in ufficio. La psicologa mi ha detto che potremmo fare una seduta con lui , anche io lo vorrei ma poi rimando sempre perché ho paura di peggiorare le cose. Perché non ne vuole più parlare e in questo modo rientreremmo nell'argomento. A lui ne ho parlato e mi ha detto che se per me è importante viene senza problemi, ma non so che fare. Ho paura di creare ancora più disagio. Però a conitnuare così mi sembra di impazzire. Lui dice che bisogna fare dei sacrifici e deve farli per risolvere la sua situazione economica a lavorativa, che non è semplice. Mi ha detto per un po' sarà così, ma è solo un periodo. Quando mi lamento e si innervosisce dice che potrebbe essere così per un mese, tre mesi o anche un anno e che devo smetterla di ripetergli sempre le stesse cose. Io vorrei solo che anche lui mi dicesse che gli dispiace della situazione, che gli manca uscire con gli amici, fare sport o stare più con me. Ma non dice mai nulla di sua spontanea volontà, in questo sembra molto distaccato come se stesse bene così. Poi ricasco io nei soliti discorsi e lui dice di non volerne parlare perché così gli faccio pesare solo la situazione. cerco con tutta me stessa di trattenermi e scrivo quì, per avere consigli ma alla fine mi ripeto sempre nelle stesse cose. Forse davvero farlo venire con me dalla psicologa non sarebbe una cattiva idea?
Grazie della Vostra pazienza e attenzione.
Seguendo i vostri consigli ho intrapreso da più di tre mesi una terapia psicologica. Le crisi con il mio ragazzo ci sono sempre ma riesco a gestirle meglio nel lungo periodo e sono più rare e di durata minore. Il problema è che dentro di me ho sempre questa insofferenza, ci sono sempre cambiamenti che lo allontanano. Adesso lavorativamente parlando le cose per lui (e un po' anche per me) sono migliorate ma per arrivare ad avere un lavoro più stabile sta facendo degli orari improponibili. Se prima lo vedevo più nervoso e alle volte un po' depresso, adesso è più sereno e le poche volte che usciamo è più rilassato. Ma a lavoro spesso fa 10 - 12 ore, se non di più , rimanendo anche la notte fino alle 4 del mattino. Non è l'unico lì a fare straordinari e quindi non rimane spesso solo, si trova bene con i suoi colleghi e questo lo rende felice...ma io tendo addirittura a pensare che ci stia così tanto perché in fondo sta meglio lì che con me o gli amici.Mi sento in colpa nel pensare certe cose.
Ognitanto propone anche lui di uscire ma sono sempre più le volte che lo faccio io, probabilmente perché ho più tempo e ci penso più di lui. Il week end abbiamo festeggiato due anni e siamo stati fuori quasi due giorni. Per fare ciò la settimana prima ha fatto tre volte le 4 del mattino e gli altri giorni non si è riposato. Ma non trova più il tempo nemmeno per scrivermi un biglietto. Insomma vive in ufficio. La psicologa mi ha detto che potremmo fare una seduta con lui , anche io lo vorrei ma poi rimando sempre perché ho paura di peggiorare le cose. Perché non ne vuole più parlare e in questo modo rientreremmo nell'argomento. A lui ne ho parlato e mi ha detto che se per me è importante viene senza problemi, ma non so che fare. Ho paura di creare ancora più disagio. Però a conitnuare così mi sembra di impazzire. Lui dice che bisogna fare dei sacrifici e deve farli per risolvere la sua situazione economica a lavorativa, che non è semplice. Mi ha detto per un po' sarà così, ma è solo un periodo. Quando mi lamento e si innervosisce dice che potrebbe essere così per un mese, tre mesi o anche un anno e che devo smetterla di ripetergli sempre le stesse cose. Io vorrei solo che anche lui mi dicesse che gli dispiace della situazione, che gli manca uscire con gli amici, fare sport o stare più con me. Ma non dice mai nulla di sua spontanea volontà, in questo sembra molto distaccato come se stesse bene così. Poi ricasco io nei soliti discorsi e lui dice di non volerne parlare perché così gli faccio pesare solo la situazione. cerco con tutta me stessa di trattenermi e scrivo quì, per avere consigli ma alla fine mi ripeto sempre nelle stesse cose. Forse davvero farlo venire con me dalla psicologa non sarebbe una cattiva idea?
Grazie della Vostra pazienza e attenzione.
[#1]
Cara Utente,
è importante che lei si sia affidata ad una persona esperta che la sta aiutando a gestire la situazione.
Se la Collega ritiene che un colloquio di copppia sia utile perchè non darle ascolto?
Ha capito a cosa dovrebbe essere finalizzato questo incontro?
è importante che lei si sia affidata ad una persona esperta che la sta aiutando a gestire la situazione.
Se la Collega ritiene che un colloquio di copppia sia utile perchè non darle ascolto?
Ha capito a cosa dovrebbe essere finalizzato questo incontro?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Credo a migliorare la nostra comunicazione. Secondo la psicologa il problema di fondo è la mia scarsa autostima che mi porterebbe ad essere così vulnerabile ai cambiamenti, a vedere tutte le sue "mancanze" come dovute a me, a pensare addirittura che faccia le 4 del mattino a lavoro perché in fondo gli piace quello che fa e si trova bene con i suoi colleghi e che non gli pesi non stare con me o non staccare un po'. Ma resta il fatto che riusciamo a comunicare questi nostri disagi fino ad un certo punto. Io sono una valanga emotiva e lui invece è un po' chiuso, e le cose spesso me le dice se gliele chiedo io o se è ben disposto. Si confida ma dei problemi preferisce parlarne poco per non pensarci.
Ho solo paura che peggiori le cose, come quando ne parliamo insieme. Perché succede spesso e lui è stanco di ripetermi sempre le stesse cose. Cosa potrebbe cambiare davanti ad un esperto?
Ho solo paura che peggiori le cose, come quando ne parliamo insieme. Perché succede spesso e lui è stanco di ripetermi sempre le stesse cose. Cosa potrebbe cambiare davanti ad un esperto?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 01/02/2013.
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