Paura di partire lontano da casa

Buonasera,
scrivo perche' in quest'ultimo periodo mi trovo a dover fare delle scelte,
una delle quali e' quella di partire a fare un corso di formazione professionale di 2 mesi a New York.
E' da tanto tempo (da circa dall'eta' di 20 anni, ora ne ho 33) che l'idea di partire ed allontanarmi da casa mi intimorisce.
Tutto ebbe inizio durante un viaggio nel 1999 a Roma con la mia ex ragazza, in cui ebbi un attacco di ansia molto forte, ebbi un forte senso di smarrimento, moltissima confusione, sensazione che la testa stesse per esplodere, il cuore mi batteva forte . pensavo che stessi letteralmente impazzendo.. Ora a distanza di anni mi chedo se quell'ansia e attacco di panico fosse dovuta dall' lontanamento della mia ex, dopo circa 1 mese infatti, ci lasciammo e lei inizio' a frequentare uno dei ragazzi che conoscemmo proprio durante quei giorni a Roma.
A distanza di qualche anno mi resi conto che fu un vero trauma per me, quindi iniziai a cercare di porre rimedio a quella fobia di smarrimento e di fragilita' scaturito da quell'evento, in poche parole, dopo quell'evento, ero convinto che in qualsiasi altro viaggio potessi rivivere quell'assurda sensazione. Iniziai quindi a viaggiare anche per combattere il trauma vissuto, in sintesi, ora, a distanza di 14 anni mi trovo ad aver girato tutta l'italia e l'europa, anche da solo, ma sempre con l'idea di dover impazzire durante un viaggio. Circa 4 anni fa mi trasferii a Bologna per riprendere gli studi universitari e dopo 2anni e mezzo riuscii a laurearmi, ma durante l'ultimo periodo di permanenza ebbi un crollo psicologico, sarei caduto caduto in una buia depressione se non ci fosse stata la mia attuale ragazza, ebbi nuovamente un periodo di smarrimento, andavo a lezione ma non riuscivo a non fare pensieri negativi (tipo sto impazzendo o cose simili).. Quest'ultima esperienza in sintesi mi ha riportato in una situazione di blocco, ora l'idea di dover partire a New York mi fa paura, il problema nasce dall'idea di dover attraversare l'oceano atlantico (qualcosa di esaggeratamente grande),dall'idea di trascorre 8/10 ore in aereo (e cio' mi ricorda quanto sia lontana la destinazione, infatti se il volo durasse 2 ore partirei questa sera stessa). La paura di rivivere in solitudine quel senso di smarrimento credo sia associato a tutto cio'. Allo stesso tempo mi piace l'idea di dover conoscere una realta' come quella newyorkese, purtroppo pero' mi sento impedito da questi pensieri troppo negativi.
Qualche consiglio, come dovrei agire?

Grazie
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

non mi è chiaro se Lei ha già una data per la partenza o se il Suo è un progetto.
Ad ogni modo, visto che questa fragilità si ripresenta puntualmente, perchè non ne ha ancora parlato con uno psicologo di persona?

Da qui noi non possiamo dirLe come deve agire, ma eventualmente possiamo suggerirLe degli spunti di riflessione per affrontare con maggior consapevolezza col collega di persona la Sua situazione.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Salve e' solo un progetto per il momento
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Bene, allora per non rinunciare a questo progetto è importante comprendere e modificare il problema d'ansia.

E' molto probabile che Lei abbia associato gli attacchi di panico alla circostanza di essere all'estero e che dunque partire ed essere lontano da casa siano per Lei adesso problematici in tal senso.

Oppure è probabile che qualcosa che riguarda la dipendenza e l'autonomia sia centrale in tale situazione.

Ad ogni modo da qui e senza conoscerLa direttamente potremmo soltanto avanzare delle ipotesi.

I problemi legati all'ansia o al panico devono essere affrontati con diagnosi accurate e cure da parte dello psicologo psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,
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