Dubbi futuro lavorativo

Salve, sono un ragazzo di 25 anni, laureato in giurisprudenza da marzo e alle prese con una serie di dubbi sul futuro che mi hanno portato ad un vero e proprio stato di impasse senza fine. Ho cominciato il tirocinio legale a maggio, per un errore mio e un errore di chi mi doveva dare le informazioni (consiglio dell'ordine degli avvocati) mi sono iscritto al registro dei praticanti il 22 maggio piuttosto che l'11 maggio, errore fatale perchè non mi consentirà dif are l'esame quest'anno ma a novembre dell'anno prossimo. Un errore che non mi sono mai perdonato perchè di fatot mi fa perdere un anno, un meccanismo che mi ha portato a scoraggiarmi, a non essere convinto della strada intrapresa, una strada che si basa su un tirocinio gratuito, cosa che di fatto mi demotiva nonostante l'ambiente dlelo studio legale e i rapporti siano ottimali. Non ho mai avuto la certezza assoluta di fare l'avvocato, sono stato anche combattuto e lo sono ancora se provare la stra da della magistratura, ma giorno dopo giorno al posto di chiarirmi le idee me le confondo sempre più e non so proprio come uscirne, insomma non so scegliere, mi guardo sempre indietro pensando se o ma.
In più allo studio faccio molto diritto penale e psicologicamente e moralmente spesso non è facile difendere un criminale dunque questo spesso mi porta ad ulteriori dubbi, pur essendo il penale, il ramo che al momento preferisco in quanto a stimoli.
Per concludere il quadro, scrivo per passione in un sito, ho sempre avuto il tarlo del giornalismo ma quando l'ho rpovato come mestiere non ne sono rimasto affascinato, dunque per ora rimane solo passione, una passione che si ripresenta e mi fa domandare spesso, scrivendo bene (me lo riconosco) se non sia davvero quella la strada giusta da percorrere.
Mi rendo conto di non essere stato chiaro ma purtroppo non lo sono io in primis, chiedo solo qualche buon consiglio che sarà sicuramente gradito.
Grazie per il vostro lavoro.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la scelta di studiare giurisprudenza è stata la sua oppure è stata una spinta dei genitori?
Cosa le piace di più di questo ramo?
La sua insicurezza sembra generale, è come se lei desiderasse fare sempre qualcosa di diverso rispetto a quello che già sta facendo.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Gentile Dr Del Signore, è stata una scelta mia solo mia, sono sempre stato in dubbio tra giornalismo e giurisprudenza, ho scelto la seconda perchè apriva piu sbocchi e mi avrebbe comunque consentito dif are il giornalista. Ho rpovato a fare il giornalista per un giornale universitario ma intervistare la gente e stare appresso e col fiato sul collo non fa per me e ho desistito. L'UNICA cosa che so è che amo scrivere, ma non ne posso fare un lavore.
Della giurisprudenza mi piace essere considerato come una persona che vuole fare chiarezza e giustizia, soprattutto a difesa delle categorie più deboli, ma come lei ben sa, in uno studio ci sono sia colpevoli che innocenti che vengono, nel primo caso è davvero dura, nel secondo credo che difendere una persona innocente da accuse infamatni sia una cosa stimolante al massimo.

E' vero che sono insicuro in generale, mai contento e sempre insoddisfatto della relatà quotidiana e lavorativa, capissi il perchè...
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

La giurisprudenza in generale e l'ambiente forense in particolare sono strutturati su quella che puo' essere definita una "scissione istituzionalizzata" ossia un modo di vedere i fatti e le persone in due ben distinte categorie: i "buoni" e i "cattivi".

Questo modo di vedere le cose non dovrebbe pero' condizionarla su un piano "affettivo" e "ideologico". Lei sa meglio di me che ogni persona ha diritto ad essere difesa e rappresenta al di la di cio' che ha fatto.

Se vuole comunque fare la nobile scelta di mettersi dalla parte delle persone piu' bisognose puo' sicuramente farlo, coltivando inoltre il suo interesse per il giornalismo.

Se questo stato di cose non cambia o trova ancora difficolta' nel fare le sue scelte, puo' rivolgersi ad un Collega per una valutazioen su l'orientamento lavorativo. In poche sedute avra' l'opportunita' di fare chiarezza in merito.
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Caro ragazzo,

quando si sceglie una strada che ci introdurrà al mondo del lavoro si pensa sempre che non sia quella giusta.
I tirocini gratuiti purtroppo li abbiamo fatti tutti, anche noi psicologi, ma la prenda da un altro punto di vista. Pensi che è solo esperienza in più, che non la sta bloccando, ma anzi, la sta formando. E' un pò il pensiero che fa andare avanti i volontari e tirocinanti di questi tempi, altrimenti nessuno di noi sarebbe andato avanti.
Nel frattempo potrebbe utilizzare questo tempo per coltivare la sua passione dello scrivere. Potrebbe ad esempio pensare di intraprendere quest'attività durante questo anno come fosse un secondo lavoro, e capire se realmente le piace.
Potrebbe anche prendere in considerazione l'idea di parlare con uno psicologo di persona che l'aiuti a sbloccarsi e capire insieme i pro e i contro nel continuare o meno il suo percorso lavorativo.

Si faccia coraggio, a volte un piccolo intoppo si può trasformare in qualcosa di positivo che aiuti a riflettere in modo più chiaro sulle vicende.

Un caro abbraccio

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#5]
Utente
Utente
Gentili Dottori, grazie delle risposte, sono stato da uno psicologo del consultorio e dopo 3 sedute mi aveva detto che non riteneva fosse necessario rivederci, mi ero sentito meglio ma mi sono reso conto che il tempo è stato davvero poco.
Ma esistono un ramo specifico della psicologia e degli specialisti per l'orientamento lavorativo? Dr. ssa Mirona scrivo già per un sito, sempre gratuitamente, per la mia squadra del curoe, mi paice scrivere lo so fare bene, ma non vedo come possa farlo diventare il mio mestiere visto che a me piace solo scrivere e non fare il giornalista a 360 gradi, perchè ci ho provato in passato e non mi esalta. E' anche vero che sono in un periodo di forte scoramento che magari mi offusca le idee, vorrei tanto fare qualcosa di tangibile per uscire da questa stasi, da questa marea di dubbi, ma più mi metto a cercare su internet opportunità o a razionalizzare e riflettere su che strada intraprendere, più mi confondo terribilmente e ancora di più.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

ci sono colleghi che si occupano anche di consulenze su "orientamento scolastico/lavorativo". Può chiedere direttamente al professionista che intende scegliere, se si occupa anche di questo.

Comunque se le tre sedute al consultorio le sono sembrate insufficienti, ne può chiedere delle altre per approfondimento.



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Utente
Utente
Grazie, sono davvero bloccato e in crisi, l'aiuto di uno psicologo ci vorrebbe proprio ma già sono squattrinato visto il tirocinio gratuito, ci manca solo di uscire i soldi per uno specialista...purtroppo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

può rivolgersi anche al servizio pubblico della sua AUSL di appartenenza.

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Caro utente,

molti professionisti sono anche specializzati nell'area "consulenza di lavoro e orientamento allo studio".
Ad ogni modo le usl sono tante nella sua zona, potrebbe sceglierne una differente, magari con un altro psicologo.
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile utente,

ciò che potrà fare con un collega esperto in orientamento professionale è un lavoro che essenzialmente si baserà su due o tre sotto-obiettivi, avendo in mente l'obiettivo principale che sarà, probabilmente, supportarla nel collocarsi con soddisfazione dal punto di vista lavorativo.

tra questi sotto-obiettivi ci potrebbe essere:
1) una valutazione accurata delle sue capacità (soft skills) e delle sue conoscenze tecniche (hard skills), anche in relazione alle sue eventuali esperienze, ma non solo: questa cosa si chiama bilancio delle competenze;
2) una ricognizione delle sue motivazioni e aspirazioni professionali.
4) un bilanciamento tra le possibilità concrete nel breve periodo e nel medio periodo e i suoi desideri.
5) l'esplorazione delle possibili opportunità offerte dal mercato lavorativo in relazione alle sue capacità e conoscenze, anche in base all'ampiezza geografica della sua ricerca (vedi motivazioni e aspirazioni).
6) la valutazione dei mezzi e degli strumenti più idonei per la ricerca attiva delle opportunità individuate.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#11]
Utente
Utente
Gentili Dott.ri la cosa che mi angoscia di più non è il dubbio in sè, ma quanto il fatto di non avere passioni, dunque come potrò mai scegliere se ho perso l'entuasiasmo in tutto?
[#12]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Tale dubbio potrà essere chiarito in un contesto di terapia. Inoltre potreste lavorare con il terapeuta proprio sul fare riemergere le sue passioni.