Incapacità di scelta e paura del futuro
Buongiorno, vi scrivo perchè sto vivendo un momento davvero difficile. Dopo circa 3 anni di relazione sto perdendo il mio fidanzato perchè deluso dalla mia incapacità di prendere delle decisioni relative al nostro futuro insieme. Mi spiego meglio: vivo con i miei genitori da sempre e non ho mai sentito il bisogno di andare via di casa, anzi. Sono una persona ipersensibile con un rapporto molto profondo con mia madre che è una donna che ha sofferto molto nella vita a causa di un marito scontroso che non le ha mai dimostrato amore. La sua grande mancanza è stata riversata su noi figli ma io, che sono la più piccola e l'unica ad essere ancora in casa con loro, ho "recepito" la cosa in maniera più forte dei miei fratelli. Sono entrata quindi senza accorgermene in una situazione in cui se la vedo trieste penso che sia per colpa mia e sento addosso il compito fondamentale di renderla felice o comunque di non farla soffrire. Come se non bastasse solamente a casa mia e ancor più tra le mura della mia camera mi sento veramente protetta e al sicuro. Si aggiunga inoltre una grande indecisione per quanto riguarda tutte le scelte della mia vita, anche le più banali, ho sempre vissuto sperando che qualcosa o qualcuno scegliesse per me. Così sono arrivata fino ad ora in cui questo mio non muovermi mi sta portando a perdere la persona che vorrei avere a fianco per la vita. Ma tutto mi spaventa, il futuro, gli errori, le possibili sofferenze che potrei causare a me e altri. Come posso fare? E' possibile uscire da tutti i miei blocchi e dai miei limiti?
Vi ringrazio infinitamente.
Vi ringrazio infinitamente.
[#1]
Gentile Utente,
sembra bloccata in un copione familiare con un certo tipo di dinamcihe, di cui lei stessa è partecipe attiva, che ostacola la sua autonomia e la possibile costruzione di un suo futuro al di fuori della famiglia, come sarebbe consono quando si diventa adulti e ci si emancipa dalla stessa.
< Come posso fare? E' possibile uscire da tutti i miei blocchi e dai miei limiti?>
Rivolgersi a un nostro collega di persona le sarebbe utile per affrontare e gestire la situazione in cui si trova in modo proprio. Questi tipi di difficoltà possono ad esempio essere trattati bene da un terapeuta di tipo sistemico-relazionale.
Cari auguri
sembra bloccata in un copione familiare con un certo tipo di dinamcihe, di cui lei stessa è partecipe attiva, che ostacola la sua autonomia e la possibile costruzione di un suo futuro al di fuori della famiglia, come sarebbe consono quando si diventa adulti e ci si emancipa dalla stessa.
< Come posso fare? E' possibile uscire da tutti i miei blocchi e dai miei limiti?>
Rivolgersi a un nostro collega di persona le sarebbe utile per affrontare e gestire la situazione in cui si trova in modo proprio. Questi tipi di difficoltà possono ad esempio essere trattati bene da un terapeuta di tipo sistemico-relazionale.
Cari auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Utente,
rimanere in casa dei suoi genitori, se da un lato le ha dato l'opportunità di avere uno stabile punto di riferimento, dall'altro l'ha messa difronte a dover fare delle rinunce impedendole di affrancarsi per vivere una vita in autonomia.
Se in questo momento sta vivendo una relazione stabile e soddisfacente, cerchi di non comprometterla per paura di abbandonare i suoi affetti.
Il passo fondamentale è quello di "separasi" e creare una distanza dalla sua famiglia di origine, altrimenti la sua autonomia potrebbe risentirne, così come il suo rapporto di coppia.
rimanere in casa dei suoi genitori, se da un lato le ha dato l'opportunità di avere uno stabile punto di riferimento, dall'altro l'ha messa difronte a dover fare delle rinunce impedendole di affrancarsi per vivere una vita in autonomia.
Se in questo momento sta vivendo una relazione stabile e soddisfacente, cerchi di non comprometterla per paura di abbandonare i suoi affetti.
Il passo fondamentale è quello di "separasi" e creare una distanza dalla sua famiglia di origine, altrimenti la sua autonomia potrebbe risentirne, così come il suo rapporto di coppia.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 31/01/2013.
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