Trauma infantile senza speranza di guarigione
Salve,
uno dei miei migliori amici si e' rivolto ad una psicologa perche' il suo difficile rapporto con il padre continua a condizionare negativamente la sua vita anche adesso che ha 38 anni e vive in un'altra regione. Dopo il primo colloquio la dottoressa lo ha liquidato dicendogli che il suo e' un caso senza speranza. Ha usato proprio le parole "senza speranza". Volevo sapere se sia eticamente e professionalmente corretto che uno psicologo dia una simile risposta ad un paziente.
Grazie
uno dei miei migliori amici si e' rivolto ad una psicologa perche' il suo difficile rapporto con il padre continua a condizionare negativamente la sua vita anche adesso che ha 38 anni e vive in un'altra regione. Dopo il primo colloquio la dottoressa lo ha liquidato dicendogli che il suo e' un caso senza speranza. Ha usato proprio le parole "senza speranza". Volevo sapere se sia eticamente e professionalmente corretto che uno psicologo dia una simile risposta ad un paziente.
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
nessun caso può essere definito "senza speranza". Chiaramente non è un comportamento etico e corretto, ma mi trova sinceramente scettico sulla veridicità di questa risposta data dalla Collega.
nessun caso può essere definito "senza speranza". Chiaramente non è un comportamento etico e corretto, ma mi trova sinceramente scettico sulla veridicità di questa risposta data dalla Collega.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
concordo con il Collega sul dubbio che le cose siano andate effettivamente così, perché non riesco a pensare possibile un'uscita di questo genere da parte di un professionista che si è formato per esercitare questo lavoro.
Ci potrebbe essere qualche motivazione, secondo Lei, perché il suo amico possa averle eventualmente riferito una frase per un'altra?
La decisione di rivolgersi ad uno psicologo è stata un'iniziativa del suo amico, oppure qualcuno lo ha spinto a farlo?
Il suo amico ha controllato che la persona che lo ha incontrato sia una professionista iscritta all'Albo degli Psicologi?
Saluti.
concordo con il Collega sul dubbio che le cose siano andate effettivamente così, perché non riesco a pensare possibile un'uscita di questo genere da parte di un professionista che si è formato per esercitare questo lavoro.
Ci potrebbe essere qualche motivazione, secondo Lei, perché il suo amico possa averle eventualmente riferito una frase per un'altra?
La decisione di rivolgersi ad uno psicologo è stata un'iniziativa del suo amico, oppure qualcuno lo ha spinto a farlo?
Il suo amico ha controllato che la persona che lo ha incontrato sia una professionista iscritta all'Albo degli Psicologi?
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 31/01/2013.
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