Accettare la situazione e gestire la paura

Buongiorno,
mi chiamo Sara, ho 30 anni e sono fidanzata da 11 e convivo da 5. La nostra storia prosegue tranquilla, è appagante, nessun tipo di problema, l'unico neo è che lui lavora con una donna, a stretto contatto e io non riesco ad accettare la cosa. Lui è molto sincero con me, mi racconta ogni cosa, anche la più stupida che succede in generale al lavoro o con lei. hanno instaurato un bel rapporto di amicizia ma io ogni tanto mi faccio pervadere dalla paura e inveisco contro di lui. Dopo mi sento in colpa, perchè da una parte c'è il mio io testardo che non accetta che lui abbia amicizie femminili e scapperebbe pur di non vederlo + con una donna, dall'altra parte c'è il mio io razionale che si rende conto che lui non è di mia proprietà e se non la smetto di proibire le cose che a me dan fastidio, lo potrei perdere. Ogni tanto mi metto dei panni del mio lui e deve amarmi proprio tanto per sopportare i miei scleri, io stessa non amo comportarmi così, se qualcuno lo facesse con me, l'avrei già mandato a quel paese. E allora perchè mi comporto così?? Ho fatto già passi da giganti nel migliorare questa situazione e nel cercare di accettarla ma mi capita a volte di avere dei momenti no . Io non voglio comportarmi così, anche perchè noto benissimo che quando non mi prende questa paura sto bene io, sta bene lui e stiamo bene noi. Io voglio poter accettare completamente questa situazione, non voglio più avere brutte reazioni che rovinano.
Nel giro di un anno sono molto cambiata, ho imparato a non dover tenere tutto sotto controllo, a lasciar andare la vita un pò come và e adesso sono molto più spesso i pensieri positivi di quelli negativi, ma quelli negativi cmq ci sono ogni tanto e mi disturbano, perchè io non voglio essere possessiva, non mi piace su me stessa questa cosa. Mi potete dare un consiglio? Grazie.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
...se non la smetto di proibire le cose che a me dan fastidio, lo potrei perdere..

gentile ragazza, si chiama profezia che si autoavvera. Se insiste nel suo timore di perdere il ragazzo, metterà in atto certi atteggiamenti che lo allontaneranno di più. Cosa fare?
cominciare con il tenere in mente questo.
e legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/40-quando-le-nostre-convinzioni-ci-fanno-ammalare.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Questo articolo è fatto apposta per me! Infatti mi fa riflettere perchè quando "Dopo mi sento in colpa, perchè da una parte c'è il mio io testardo che non accetta che lui abbia amicizie femminili e scapperebbe pur di non vederlo + con una donna, dall'altra parte c'è il mio io razionale che si rende conto che lui non è di mia proprietà e se non la smetto di proibire le cose che a me dan fastidio, lo potrei perdere" fa riferiemento al fatto che mia mamma si è sempre comportata come faccio io adesso con mio papà, gli proibiva di andare al bar troppe volte, gli dava fastidio quando usciva quelle rare volte per le cene con i colleghi o i coscritti e io mi comporto esattamente come lei e noto questa conflittualità tra quello che quello che faceva lei( e che quindi faccio anche io) e quello che in realtà vorrei fare io. Oltrettutto io ne ho parlato con mia mamma di questa situazione e lei adesso è cambiata, mi rassicura, mi dice di lasciarlo fare, ma in realtà lei continuerebbe a fare come ha sempre fatto con mio papà.
Comunque è davvero incredibile come i modi di fare dei ns genitori facciano parte di noi, però già il fatto che io lotto con questo comportamento sbagliato significa che mi rendo conto che è sbagliato, a differenza di come si comportava mia mamma. A volte mi rendo conto di come proietto i modi di fare di mia mamma sulla mia coppia, ho sempre pensato che se i miei genitori ancora dopo 40 anni si amano, allora comportarsi come lei è il giusto modo x fare funzionare la coppia.... ma non è così, xè il mio ragazzo non è mio papà, non hanno lo stesso carattere.
Grazie Dr. De Vincentiis, è stato molto utlile!!!
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Una volta che ho preso coscienza di questo, come posso abbattere definitivamente questo mito?? Anche perchè la maggior parte delle persone fa credere che questo mito sia giusto e quindi ti porta ad alimentarlo sempre più.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Anche se, già il fatto di aver letto questo articolo, mi da maggior sicurezza in me, mi fa vedere le cose con un'altra prospettiva.... e forse era proprio quello che cercavo per abbattere i miei limiti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

il suo fastidio nel pensare che il suo compagno abbia a che fare con altre donne dipende dalla sua insicurezza, a meno che non abbia motivi concreti di sospettare che possa tradirla.
Visto che mi sembra di capire che si fida di lui, e che non le ha mai dato modo di pensare che faccia qualcosa alle sue spalle, può cercare di pensare che tutto dipende da come lei vede sè stessa, potenzialmente meno bella o simpatica o brillante di altre, e che da qui deriva il suo malessere.
Se per assurdo lei pensasse di non avere rivali al mondo sarebbe molto meno maldisposta verso l'idea che il suo compagno incontri anche altre donne per motivi di lavoro, o anche di amicizia. Invece più lei pensa che possa essere attratto da donne che hanno qualità che a lei mancano, più soffre quando sa che interagisce con persone di sesso femminile.
Non conta tanto il fatto che altre persone le dicano che la possessività è giusta e normale, anche perchè possono essere tutte persone con il suo stesso problema: conta come lei vive la situazione e come reagisce.
Assillare il proprio partner con dubbi e magari accuse infondate è il modo migliore per spingerlo a comportarsi davvero in maniera scorretta, quindi cerchi prima di tutto di non esternare più davanti a lui il suo malessere.

A mio avviso se la situazione la preoccupa sarebbe opportuno che e parlasse di persona con uno psicologo, perchè si può trattare di un argomento che sarebbe utile approfondire anche per capire se ha radici nella storia familiare e, psicoanaliticamente parlando, se in lei non vi sia un residuo di complesso edipico non superato e non elaborato che la porta a spostare sul suo compagno i sentimenti di gelosia che può provare o aver provato verso suo padre.

Ci pensi!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie per la risposta!

"il suo fastidio nel pensare che il suo compagno abbia a che fare con altre donne dipende dalla sua insicurezza."
x questo passaggio, forse un pò insicura lo sono, ma neanche troppo, quindi ritengo che alimenti il mio comportamento nei suoi confronti ma non è la causa.
Ho sempre saputo che non avrei accettato amicizie femminili del mio lui, ma fin quando il problema non sussisteva tutto andava bene, ma poi ho dovuto confrontarmi con questa cosa ed è stato difficile.

"Non conta tanto il fatto che altre persone le dicano che la possessività è giusta e normale, anche perchè possono essere tutte persone con il suo stesso problema: conta come lei vive la situazione e come reagisce."
verissimo!!! la maggior parte delle persone che conosco la vede come me, xò non hanno mai dovuto affrontare il problema e quindi non sanno davvero come si affronta la situazione.

"sarebbe utile approfondire anche per capire se ha radici nella storia familiare e, psicoanaliticamente parlando, se in lei non vi sia un residuo di complesso edipico non superato e non elaborato che la porta a spostare sul suo compagno i sentimenti di gelosia che può provare o aver provato verso suo padre."
non ho mai provato gelosia nei confronti di mio padre, nè forte attaccamento, il mio problema sembra proprio essere una forte somiglianza coi modi di fare di mia mamma, io mi comporto come lei si è sempre comportata con mio papà.
Gli ha sempre proibito tante cose, ma mio papà, si è sempre fatto mettere i piedi in testa e ha sempre obbedito e io pensavo di fare lo stesso con il mio fidanzato... ma non è così che funziona e solo ora me ne sto rendendo conto.

Grazie ancora.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"il mio problema sembra proprio essere una forte somiglianza coi modi di fare di mia mamma, io mi comporto come lei si è sempre comportata con mio papà"

La causa allora può essere questa, il che comunque implica un'identificazione compagno-papà, oltre che Sara-mamma.
Non importa che lei ne sia o meno consapevole, in caso contrario riuscirebbe più facilmente a prendere le distanze dal modello materno.

Ci rifletta e, se non riuscisse a cambiare da sola, si rivolga di persona ad uno psicologo.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Si penso ci sia un'identificazione tra me e mia mamma e il mio compagno e mio papà, nata forse dal fatto che loro sono il mio esempio che ho davanti agli occhi, un esempio che mi dice "tu sara devi fare così, come loro, xè loro dopo tanti anni si amano ancora e stanno benissimo insieme" , per cui nella mia testa ho sempre pensato che se avessi agito come mia mamma, il mio compagno di conseguenza avrebbe agito come mio papà e saremmo vissuti felici e contenti. Ho anche gli esempi dei miei zii, di alcuni amici, di altri parenti, tutti che hanno questo modo di fare che oltretutto, vedendolo da fuori, io reputo sbagliato e non capisco xè invece quando è toccato a me ho fatto gli stessi sbagli.
Comunque ho dovuto fare i conti con un modo di fare del mio fidanzato diverso da quello di mio papà che mi ha mandato in crisi, fino a quando non mi sono accorta che il"segreto" per far durare una storia d'amore non è solo come la stanno vivendo i miei genitori, ma ogni coppia ha il suo modo di viverla.

"Non importa che lei ne sia o meno consapevole, in caso contrario riuscirebbe più facilmente a prendere le distanze dal modello materno."
questa frase non riesco a comprenderla bene... cioè come faccio a prendere le distanze da questa identificazione?? secondo me la consapevolezza è la prima cosa e soprattutto mi fa rendere conto che ci sono altre opzioni.