Paura delle malattie

Salve,
scrivo per avere un parere o un supporto da voi, che sicuramente avete esperienza nel gestire "problemi" di questa natura. Negli ultimi due tre anni mi capitava molto spesso di ammalarmi, di banali raffreddori, febbricole e influenze, questo avveniva con una cadenza quasi regolare di tre settimane un mese. Poi un giorno, stanca di questo continuo "star male" ho avuto la furbata di mettermi a cercare su internet possibili malattie, e senza sapere come, sono finita a conoscere l'hiv. Ero all''epoca pienamente cosciente che non potesse essere il mio caso, perchè non avevo condotto alcun comportamento considerato a rischio e quindi la storia sembrava finita là. Per cercare di rafforzare un po il fisico ho deciso di cambiare un po stile di vita, facendo sport, e ho notato come le cose migliorassero veramente. Inaspettatamente però, quando tutto sembrava andare per il meglio, un giorno succede che inizio a dubitare (anche se non c''era mai stato il rischio effettivo) dei miei rapporti sessuali avuti in passato e mi si fissa in testa la paura dell'hiv. faccio il test. tutto ok. naturalmente. ma da quel giorno qualcosa è scattato e qualsiasi situazione in cui ci possa essere un rischio infinitesimale di contrarre l'hiv, mi fa paura. mi blocca e non mi fa più vedere le cose in un ottica realistica,ma solo pessimistica. Iniziano a farmi paura la possibilità di essere punta da una siringa in mezzo a un prato, di avere paura per il mio ragazzo se qualcuno gli tira un cazzotto e in qualche modo esce del sangue, di affrontare un intervento chirurgico con probabili trasfusioni di sangue infetto (nonostante sappia che il sangue è controllato, mi spaventa il periodo finestra), e soprattutto paura di fidarmi delle persone troppo spensierate, che non considerano il rischio. Da quel giorno ho anche paura di andare a un concerto dove la gente è tutta ammassata, cosa che amavo fare e che ho sempre fatto senza pensarci due volte. e adesso ho paura di andare per la gente che ci potrebbe essere. Ho provato più volte a superare questa paura, anche perchè le persone che mi stanno attorno mi spiegano che è tutto molto improbabile, e lo capisco, e perchè riconosco che non ha senso fossilizzarsi su una paura e non vivere più serenamente.
Vi chiedo soltanto se possa esserci qualche strategia, se così posso chiamarla, o qualche consiglio che mi possa aiutare a smettere di pensare all'hiv, o qualsiasi altro parere è ben accetto. Non ho mai avuto nessunissimo altro problema di questo tipo, e non riesco a capire il perchè di questa fobia, dato che cerco sempre di affrontare i problemi e le situazioni difficili.

Mi dispiace di essermi dilungata così tanto,
spero che qualcuno abbia abbastanza pazienza e buona volontà di leggere.
Nell'attesa vi porgo i miei saluti.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La paura delle contaminazioni, quando raggiunge livelli insopportabili, è una malattia e come tale dev'essere trattata, non attraverso i "consigli". Oltretutto da qui non possiamo intervenire direttamente.

Deve cercare un aiuto specialistico, se sta troppo male, ad esempio uno psicologo psicoterapeuta che usi un approccio come il breve strategico o il comportamentale, particolarmente adatti ad ansia e fobie. In genere la prognosi è favorevole e se ne può uscire in fretta, facendosi aiutare.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
cara ragazza,

questa preoccupazione ossessiva le impedisce probabilmente di pensare a cose molto più importanti della sua vita. Focalizzarsi su un'idea fissa talvolta è un'ottimo sistema per smettere di "pensare".

In questi ultimi anni è successo qualcosa nella sua vita?
Ci sono stati cambiamenti importanti?
[#3]
Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio entrambi per le vostre risposte e mi scuso per il ritardo nelrispondere ma ho avuto qualche problema di connessione di rete.

Dr. Santonocino, al momento questa mia paura non ha raggiunto livelli insopportabili. O meglio, qualche mese fa era successo un episodio che mi aveva messo in particolare crisi, ma dopo aver trovato conferma da alcuni medici di non aver corso alcun rischio, piano piano mi sono messa l'anima in pace, anche se non è stato molto facile. La paura che ho è quella di ritornare in crisi come in quella circostanza, e di non avere però abbastanza conferme per superarla, e quindi rovinarmi la vita per niente. Nel frattempo il timore c'è ma non essendo così eccessivo, diciamo che non mi sento nello stato di intraprendere un percorso psicologico/psicoterapeutico, e per questo avevo pensato di avere qui questo scambio di informazioni e opinioni.

Dr. Del Signore, si, quando le circostanze mi spingono a sentire maggiormente questa paura, purtroppo trascuro cose più importanti, e purtroppo anche se mi focalizzo su questa idea fissa, il mio cervello non smette di pensare, anzi, diviene tutto un susseguirsi di pensieri negativi.
In questi ultimi anni essendo comunque giovane, di cambiamenti ce ne sono stati parecchi, ma non in negativo. Adesso che ci penso, forse il corso di laurea che attualmente frequento, può avermi coinvolto in problematiche di questo tipo, dato che sarò chiamata a lavorare in ambito sanitario, ma non mi risulta chiaro il motivo della paura per questa patologia in particolare, dato che ce ne sono di ben più frequenti, con aspettativa di vita anche minore, che però non mi suscitano fobie. Ho provato a pensare a qualche legame con la sfera sessuale della mia vita, considerando le modalità di trasmissione del virus, ma non credo potrei avere più fiducia in un partner di quella che provo per il mio attuale compagno. Anche se devo dire la verità che dare totale fiducia in un rapporto per me è sempre stato un po' difficile. A questo punto pensandoci, questa paura potrebbe essere causata da un insieme di vari elementi, come la consapevolezza della gravità della malattia, le modalità di trasmissione collegata con la difficoltà che ho sempre avuto nel dare fiducia nei rapporti, ma non so come affrontare questi elementi. Insomma tutti sanno dell'esistenza dell'hiv e anch'io l'ho sempre saputo, ma perchè adesso non riesco a uscire da questa paura non riesco a capirlo.

Vi ringrazio nuovamente.
Cordiali saluti
[#4]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile ragazza,

come lei intuisce la paura per l'HIV diventa in se una buona metafora per rappresentare la difficoltà che lei incontra con le persone, nei rapporti interpersonali (volendo usare un'accezione più ampia).

Un rapporto stabile (non solo di coppia) è come se fosse, dal suo punto di vista, "sessualmente sicuro" e non si corre il rischio di venire "infettati".

Si parla in generale di affetti ed emozioni dove la sessualità non è altro che un'espressione di quest'ultimi.

[#5]
Utente
Utente
Si, certo, per me la sessualità è sempre stata basata su affetto e emozioni, e quindi ne diventa espressione; e sono anche completamente d'accordo con entrambe le sue affermazioni precedenti. Per me un rapporto stabile è sinonimo di sicuro, è un'accezione sbagliata? La mia difficoltà di relazione (di fiducia) con le altre persone, deriva ovviamente dalle esperienze avute nel passato, e non saprei come arrestare questo meccanismo chiamiamolo a feedback, di risposta.
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