Fastidi vari
Salve cari dottori,
sono un ragazzo di 24, spero di essere abbastanza esaustivo e comprensibile.
Vi racconto la mia storia dall'inizio: nell'ottobre del 2011 sono stato ricoverato in un importante ospedale di milano a causa di sintomi strani simili a quelli dell'ischemia, tipo formicolio alla mano, difficoltà nella parola e fotofobia. Alla fine dopo vari esami neurologici e cardiologici, compresi TAC, risonanza magnetica, ecc... mi è stata diagnosticata una cefalea con aura, ereditata da mio nonno.
Ho in seguito svolto altri esami post-ricovero e sono risultato positivo nella ricerca di forame ovale pervio, ma poi per verificarne l'entità mi hanno fatto svolgere un esame transesofageo, diagnosticandomi un piccolo buchetto molto comune nella popolazione, dicendomi che non ho nulla di preoccupante (mi hanno solo sconsigliato di praticare sport subacquei che comunque non ho mai fatto).
Nel febbraio 2012 ho avuto lo stesso attacco, ma sapendo già che si trattasse della cefalea con aura ho preso una pastiglia (consigliatami dal medico, nel caso dovessi riavere un altro attacco) e tutto è ovviamente filato liscio.
Nel settembre 2012 è venuto a mancare un mio amico per un arresto cardiaco a soli 21 anni! (aveva già comunque problemi di aritmia).
Da quel giorno la mia vita è cambiata: ho cominciato ad avere continui attacchi che non capisco se siano reali o sia solo ansia! Sono andato al pronto soccorso, mi hanno fatto un elettrocardiogramma e mi hanno detto che è solo ansia. In seguito sono andato dal mio medico che mi ha confermato ciò, e mi ha consigliato di prendere una pastigia di Lexotan (solo nel momento del bisogno).
Sono passati mesi e io continuo ad avere certi attacchi e attualmente soffro giornalmente di fastidi vari come dolori intermittenti, non forti ma comunque fastidiosi al petto (più sul lato sinistro, raramente sul destro), al braccio sinistro e qualche volta anche al destro; continui rigurgiti anche fuori pasto allo stomaco; sensazione di vibrazione in varie parti interne del corpo.
Quando prendo il Lexotan bene o male mi tranquillizzo, ma lo prendo molto raramente, poichè non voglio imbottirmi di medicine, quindi più spesso bevo una camomilla.
Cosa devo fare? Se mi è stato fatto un elettrocardiogramma che è andato bene, il risultato è sicuro? Non riesco a capire se la mia è davvero ansia o si tratta di qualcosa di serio! Aiutatemi, per favore, sono sempre stato un ragazzo tranquillo e spensierato e ora questa cosa mi sta causando un vero e proprio malessere!
Grazie per l'attenzione
Cordiali saluti
sono un ragazzo di 24, spero di essere abbastanza esaustivo e comprensibile.
Vi racconto la mia storia dall'inizio: nell'ottobre del 2011 sono stato ricoverato in un importante ospedale di milano a causa di sintomi strani simili a quelli dell'ischemia, tipo formicolio alla mano, difficoltà nella parola e fotofobia. Alla fine dopo vari esami neurologici e cardiologici, compresi TAC, risonanza magnetica, ecc... mi è stata diagnosticata una cefalea con aura, ereditata da mio nonno.
Ho in seguito svolto altri esami post-ricovero e sono risultato positivo nella ricerca di forame ovale pervio, ma poi per verificarne l'entità mi hanno fatto svolgere un esame transesofageo, diagnosticandomi un piccolo buchetto molto comune nella popolazione, dicendomi che non ho nulla di preoccupante (mi hanno solo sconsigliato di praticare sport subacquei che comunque non ho mai fatto).
Nel febbraio 2012 ho avuto lo stesso attacco, ma sapendo già che si trattasse della cefalea con aura ho preso una pastiglia (consigliatami dal medico, nel caso dovessi riavere un altro attacco) e tutto è ovviamente filato liscio.
Nel settembre 2012 è venuto a mancare un mio amico per un arresto cardiaco a soli 21 anni! (aveva già comunque problemi di aritmia).
Da quel giorno la mia vita è cambiata: ho cominciato ad avere continui attacchi che non capisco se siano reali o sia solo ansia! Sono andato al pronto soccorso, mi hanno fatto un elettrocardiogramma e mi hanno detto che è solo ansia. In seguito sono andato dal mio medico che mi ha confermato ciò, e mi ha consigliato di prendere una pastigia di Lexotan (solo nel momento del bisogno).
Sono passati mesi e io continuo ad avere certi attacchi e attualmente soffro giornalmente di fastidi vari come dolori intermittenti, non forti ma comunque fastidiosi al petto (più sul lato sinistro, raramente sul destro), al braccio sinistro e qualche volta anche al destro; continui rigurgiti anche fuori pasto allo stomaco; sensazione di vibrazione in varie parti interne del corpo.
Quando prendo il Lexotan bene o male mi tranquillizzo, ma lo prendo molto raramente, poichè non voglio imbottirmi di medicine, quindi più spesso bevo una camomilla.
Cosa devo fare? Se mi è stato fatto un elettrocardiogramma che è andato bene, il risultato è sicuro? Non riesco a capire se la mia è davvero ansia o si tratta di qualcosa di serio! Aiutatemi, per favore, sono sempre stato un ragazzo tranquillo e spensierato e ora questa cosa mi sta causando un vero e proprio malessere!
Grazie per l'attenzione
Cordiali saluti
[#1]
...Da quel giorno la mia vita è cambiata: ho cominciato ad avere continui attacchi che non capisco se siano reali o sia solo ansia!...
legga questo articolo per maggior chiarezza
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
legga questo articolo per maggior chiarezza
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Caro Utente,
la situazione non cambia perchè lei non si sta affatto curando.
I tranquillanti come il Lexotan infatti non sono una cura, ma un mezzo per tenere a bada i sintomi che può essere utilizzato male e con il solo risultato di rimandare la vera cura.
Non mi meraviglia affatto che, continuamente bersagliato da sintomi fisici e in assenza di un opportuno invio allo psicologo, lei stia iniziando a pensare di essere malato fisicamente e stia diventando ipocondriaco.
Per evitare che la situazione le sfugga ulteriormente di mano la invito a rivolgersi di persona ad un nostro collega per lavorare sul problema e risolverlo, o al limite a rivolgersi ad un medico psichiatra se intende curarsi mediante psicofarmaci, non limitandosi a sentire il medico di base.
Un caro saluto,
la situazione non cambia perchè lei non si sta affatto curando.
I tranquillanti come il Lexotan infatti non sono una cura, ma un mezzo per tenere a bada i sintomi che può essere utilizzato male e con il solo risultato di rimandare la vera cura.
Non mi meraviglia affatto che, continuamente bersagliato da sintomi fisici e in assenza di un opportuno invio allo psicologo, lei stia iniziando a pensare di essere malato fisicamente e stia diventando ipocondriaco.
Per evitare che la situazione le sfugga ulteriormente di mano la invito a rivolgersi di persona ad un nostro collega per lavorare sul problema e risolverlo, o al limite a rivolgersi ad un medico psichiatra se intende curarsi mediante psicofarmaci, non limitandosi a sentire il medico di base.
Un caro saluto,
[#3]
Utente
La ringrazio dottoressa, seguirò sicuramente il suo consiglio.
Ma volevo sapere: dopo i controlli che ho fatto un anno fa nella quale non mi è stata riscontrata alcuna patologia ne neurologica, ne cardiaca, è possibile che nell'arco di un anno i problemi che penso di avere durante i miei attacchi, ora li abbia veramente?
Ma volevo sapere: dopo i controlli che ho fatto un anno fa nella quale non mi è stata riscontrata alcuna patologia ne neurologica, ne cardiaca, è possibile che nell'arco di un anno i problemi che penso di avere durante i miei attacchi, ora li abbia veramente?
[#4]
Gent.le ragazzo,
possiamo fare mille ipotesi ma per verificarle occorre un colloquio diretto con lo specialista.
possiamo fare mille ipotesi ma per verificarle occorre un colloquio diretto con lo specialista.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#5]
Caro ragazzo,
contatti uno psicologo/psicoterapeuta di persona e vedrà che molte domande troveranno una risposta.
Online non sarebbe nè fattibile una terapia, nè possibile darle una rassicurazione al riguardo.
Cordialità
contatti uno psicologo/psicoterapeuta di persona e vedrà che molte domande troveranno una risposta.
Online non sarebbe nè fattibile una terapia, nè possibile darle una rassicurazione al riguardo.
Cordialità
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 28/01/2013.
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