Anorgasmia
Salve, sono una ragazza di 25 anni e da 8 mesi sto con un ragazzo più piccolo di me, 22 anni per la precisione. E' stato subito colpo di fulmine, sono molto innamorata e la nostra è una bella storia. All'inizio andava tutto bene dal punto di vista sessuale, poi ho deciso di prendere la pillola anticoncezionale, per motivi miei personali ma anche per essere più sicura nella contraccezione, ed è cominciato quello che all'inizio non ho visto come un problema ma dopo 4 mesi buoni comincio a pensare che lo sia!
Il mio ragazzo non ha più orgasmi, assolutamente..nè in vagina nè con altri tipi di stimolazione (almeno non con me, riesce ad avere orgasmi solo masturbandosi), nè con tutto l'impegno da parte mia..finisce che diventa una specie di maratona in cui lui non arriva mai e finiamo per sfinimento (con grande frustrazione da parte mia, che invece riesco ad avere orgasmi). E' arrivato persino a mentirmi sull'aver avuto un orgasmo, ma chiaramente l'ho scoperto subito e facendoglielo notare ho solo causato la sua rabbia (a suo dire è colpa mia se mi ha mentito, dato che gli chiedo sempre se è venuto o no).
Lui era abbastanza scettico riguardo la pillola, è come se non si fosse mai fidato completamente della sua efficacia nonostante gliel'abbia spiegato più e più volte. Ne abbiamo parlato ultimamente, ma parlarne lo fa solo star peggio: si chiude in sè stesso in modo pauroso, anche fisicamente si ritira completamente, non mi guarda più e va nel panico. Non so come fargli capire che non c'è niente di cui vergognarsi, non so nemmeno come aiutarlo con la sua ansia perchè a quanto pare parlargli la fa solo aumentare! Intanto i nostri rapporti stanno diminuendo progressivamente, e la sola idea di averne devo dire che comincia a crearmi ansia e so che non è un buon segno. Ho cominciato a sentirmi anch'io inadeguata, a pensare di non piacergli abbastanza, o di non essere abbastanza brava..
Non so più cosa fare o pensare, sono persino arrivata a conclusioni assurde..del tipo che forse potrebbe essere gay! Ha un lato molto femminile della sua personalità, niente di accentuato nei comportamenti, solo una grande cura nel suo aspetto fisico e una buona sensibilità! Ho pensato pure che la sua quasi "fissazione" con il sesso anale potrebbe essere una prova di questo...Insomma, ho cominciato a entrare in un vortice discendente di pensieri negativi e paranoie di ogni genere.
Oltretutto abbiamo anche difficoltà a trovare un posto in cui appartarci, in casa è impossibile, in auto più volte abbiamo avuto brutte esperienze di fari puntati addosso e tizi che ci urlavano di spostarci. Credo che anche questo abbia contribuito ad aumentare la sua ansia.
Mi servirebbe proprio un consiglio,la sessualità è sempre stata importante per me e l'ho sempre vissuta con serenità..adesso invece avere di questi problemi mi crea un'angoscia indescrivibile! (so che probabilmente questo mio stato d'animo non fa che aumentare il suo)
Comunque, vi ringrazio anticipatamente..mi scuso se ho scritto molto!
Arrivederci e Grazie!
Il mio ragazzo non ha più orgasmi, assolutamente..nè in vagina nè con altri tipi di stimolazione (almeno non con me, riesce ad avere orgasmi solo masturbandosi), nè con tutto l'impegno da parte mia..finisce che diventa una specie di maratona in cui lui non arriva mai e finiamo per sfinimento (con grande frustrazione da parte mia, che invece riesco ad avere orgasmi). E' arrivato persino a mentirmi sull'aver avuto un orgasmo, ma chiaramente l'ho scoperto subito e facendoglielo notare ho solo causato la sua rabbia (a suo dire è colpa mia se mi ha mentito, dato che gli chiedo sempre se è venuto o no).
Lui era abbastanza scettico riguardo la pillola, è come se non si fosse mai fidato completamente della sua efficacia nonostante gliel'abbia spiegato più e più volte. Ne abbiamo parlato ultimamente, ma parlarne lo fa solo star peggio: si chiude in sè stesso in modo pauroso, anche fisicamente si ritira completamente, non mi guarda più e va nel panico. Non so come fargli capire che non c'è niente di cui vergognarsi, non so nemmeno come aiutarlo con la sua ansia perchè a quanto pare parlargli la fa solo aumentare! Intanto i nostri rapporti stanno diminuendo progressivamente, e la sola idea di averne devo dire che comincia a crearmi ansia e so che non è un buon segno. Ho cominciato a sentirmi anch'io inadeguata, a pensare di non piacergli abbastanza, o di non essere abbastanza brava..
Non so più cosa fare o pensare, sono persino arrivata a conclusioni assurde..del tipo che forse potrebbe essere gay! Ha un lato molto femminile della sua personalità, niente di accentuato nei comportamenti, solo una grande cura nel suo aspetto fisico e una buona sensibilità! Ho pensato pure che la sua quasi "fissazione" con il sesso anale potrebbe essere una prova di questo...Insomma, ho cominciato a entrare in un vortice discendente di pensieri negativi e paranoie di ogni genere.
Oltretutto abbiamo anche difficoltà a trovare un posto in cui appartarci, in casa è impossibile, in auto più volte abbiamo avuto brutte esperienze di fari puntati addosso e tizi che ci urlavano di spostarci. Credo che anche questo abbia contribuito ad aumentare la sua ansia.
Mi servirebbe proprio un consiglio,la sessualità è sempre stata importante per me e l'ho sempre vissuta con serenità..adesso invece avere di questi problemi mi crea un'angoscia indescrivibile! (so che probabilmente questo mio stato d'animo non fa che aumentare il suo)
Comunque, vi ringrazio anticipatamente..mi scuso se ho scritto molto!
Arrivederci e Grazie!
[#1]
Gentile Utente,
a questo punto non credo sia sufficiente un consulto on line ma una prima visita dall'andrologo per escludere eventuali problemi organici e, in caso di risposta negativa, una consultazione dallo psicologo psicoterapeuta per comprendere ed eventualmente curare problematiche psicologiche.
Un cordiale saluto,
a questo punto non credo sia sufficiente un consulto on line ma una prima visita dall'andrologo per escludere eventuali problemi organici e, in caso di risposta negativa, una consultazione dallo psicologo psicoterapeuta per comprendere ed eventualmente curare problematiche psicologiche.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Cara ragazza,
una volta escluse cause mediche del suo compagno (cosa fondamentale!) sarebbe opportuno concentrarvi su alcuni concetti importanti.
Lei racconta che lui non ha avuto più orgasmi da quando lei prende la pillola. Lo ha coinvolto in questa scelta? Lui sa come agisce la pillola?
Sembrerebbe più un blocco causato dalla paura che la pillola non possa avere l'effetto dovuto. Avete mai parlato di questo?
una volta escluse cause mediche del suo compagno (cosa fondamentale!) sarebbe opportuno concentrarvi su alcuni concetti importanti.
Lei racconta che lui non ha avuto più orgasmi da quando lei prende la pillola. Lo ha coinvolto in questa scelta? Lui sa come agisce la pillola?
Sembrerebbe più un blocco causato dalla paura che la pillola non possa avere l'effetto dovuto. Avete mai parlato di questo?
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#3]
Gentile Utente,
oltre quello che scrivono le Colleghe, vorrei farla riflettere su questo punto:
il timore di non poter avere un'orgasmo genera nel suo partner un'ansia da prestazione, incentivata probabilmente dalle sue reazioni nel chiedere se abbia o meno avuto l'eiaculazione. In questo senso potrebbero sussistere delle difficoltà di comunicazione (o informazione) nella coppia.
Comunque una consulenza da un medio andrologo è sicuramente auspicabile (talvolta l'assunzione di alcuni farmaci porta all'eiaculazione ritardata o assente), successivamente anche una consulenza di coppia potrebbe essere utile ad entrambi, per comprendere bene quali meccanismi innescano questa "difficoltà" o reticenza nell'affrontare il problema.
oltre quello che scrivono le Colleghe, vorrei farla riflettere su questo punto:
il timore di non poter avere un'orgasmo genera nel suo partner un'ansia da prestazione, incentivata probabilmente dalle sue reazioni nel chiedere se abbia o meno avuto l'eiaculazione. In questo senso potrebbero sussistere delle difficoltà di comunicazione (o informazione) nella coppia.
Comunque una consulenza da un medio andrologo è sicuramente auspicabile (talvolta l'assunzione di alcuni farmaci porta all'eiaculazione ritardata o assente), successivamente anche una consulenza di coppia potrebbe essere utile ad entrambi, per comprendere bene quali meccanismi innescano questa "difficoltà" o reticenza nell'affrontare il problema.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Ex utente
Vi ringrazio molto per le risposte!
Posso aggiungere che non credo sia un problema andrologico, dato che nei primi mesi di rapporti questo problema era assente, lui oltretutto riesce ad avere orgasmi masturbandosi e non assume alcun genere di farmaci.
Il problema sembra esistere solo quando è con me, mi rendo conto che a volte non ho fatto altro che aumentare la sua ansia con la mia preoccupazione. Lui non era d'accordo che io prendessi la pillola, aveva paura di chissà quali strani effetti su di me e non si fidava (presumo neppure tutt'ora) della capacità contraccettiva della pillola.
Credo che il problema fondamentale sia questo, ma più che rassicurarlo sul fatto che la pillola è efficace al 99% (gli ho pure spiegato gli unici casi in cui non lo è, ovvero dimenticare una pillola oppure avere un forte attacco di vomito o diarrea subito dopo l'assunzione), non so che altro fare!
Penso che stia davvero vivendo un problema di ansia da prestazione attualmente, ipotizzando che possa essersi rassicurato sulla pillola in questi mesi, il ripetersi della sua "difficoltà" non ha fatto che generargli ansia, cosa che io ho persino incrementato!
Mi rendo conto che è anche un problema di comunicazione tra di noi, oltre che di ansia reciproca.
Forse dovrei solo tranquillizzarmi io in primo luogo, e aiutarlo a non fargli pesare la cosa..(purtroppo non credo proprio che prenderebbe per buona l'idea di andare da un consulente di coppia o un sessuologo! non farebbe altro che farlo sentire ancora più male, figuratevi che mi è bastato dire la parola "problema" per farlo cadere nell'angoscia!)
Posso aggiungere che non credo sia un problema andrologico, dato che nei primi mesi di rapporti questo problema era assente, lui oltretutto riesce ad avere orgasmi masturbandosi e non assume alcun genere di farmaci.
Il problema sembra esistere solo quando è con me, mi rendo conto che a volte non ho fatto altro che aumentare la sua ansia con la mia preoccupazione. Lui non era d'accordo che io prendessi la pillola, aveva paura di chissà quali strani effetti su di me e non si fidava (presumo neppure tutt'ora) della capacità contraccettiva della pillola.
Credo che il problema fondamentale sia questo, ma più che rassicurarlo sul fatto che la pillola è efficace al 99% (gli ho pure spiegato gli unici casi in cui non lo è, ovvero dimenticare una pillola oppure avere un forte attacco di vomito o diarrea subito dopo l'assunzione), non so che altro fare!
Penso che stia davvero vivendo un problema di ansia da prestazione attualmente, ipotizzando che possa essersi rassicurato sulla pillola in questi mesi, il ripetersi della sua "difficoltà" non ha fatto che generargli ansia, cosa che io ho persino incrementato!
Mi rendo conto che è anche un problema di comunicazione tra di noi, oltre che di ansia reciproca.
Forse dovrei solo tranquillizzarmi io in primo luogo, e aiutarlo a non fargli pesare la cosa..(purtroppo non credo proprio che prenderebbe per buona l'idea di andare da un consulente di coppia o un sessuologo! non farebbe altro che farlo sentire ancora più male, figuratevi che mi è bastato dire la parola "problema" per farlo cadere nell'angoscia!)
[#5]
Gentile Utente,
però da qui non è possibile ricevere l'aiuto che probabilmente Lei si aspetta. E' necessario che il Suo fidanzato faccia tutto ciò previsto, ovvero visita andrologica e colloquio psicologico.
Se, a maggior ragione, soffre d'ansia come noi stiamo qui ipotizzando, non saranno nè le rassicurazioni (Sue o nostre) a curarlo. E' inidspensabile un trattamento psicoterapico adeguato, come ad esempio quello di tipo cognitivo-comportamentale.
Inoltre le ricadute possono esserci sul rapporto di coppia, quindi con l'ansia che si ripercuote anche su di Lei con i timori di non piacere al Suo compagno.
La parola "problema" evoca allarme in tutti gli uomini!
Ma non fargli pesare la cosa, cioè rassicurarlo, amplificherà soltanto la sua ansia. Inoltre un uomo non ha bisogno di accudimento e rassicurazioni dalla propria donna per un problema sessuale, perchè questo atteggiamento spegne la sessualità.
C'è bisogno invece di cooperare fianco a fianco per poter accedere alla vostra vita sessuale appagante e al piacere sessuale condiviso.
Eventualmente può parlare con il Suo uomo, dichiarando che per Lei la situazione sta diventando stressante.
Un cordiale saluto,
però da qui non è possibile ricevere l'aiuto che probabilmente Lei si aspetta. E' necessario che il Suo fidanzato faccia tutto ciò previsto, ovvero visita andrologica e colloquio psicologico.
Se, a maggior ragione, soffre d'ansia come noi stiamo qui ipotizzando, non saranno nè le rassicurazioni (Sue o nostre) a curarlo. E' inidspensabile un trattamento psicoterapico adeguato, come ad esempio quello di tipo cognitivo-comportamentale.
Inoltre le ricadute possono esserci sul rapporto di coppia, quindi con l'ansia che si ripercuote anche su di Lei con i timori di non piacere al Suo compagno.
La parola "problema" evoca allarme in tutti gli uomini!
Ma non fargli pesare la cosa, cioè rassicurarlo, amplificherà soltanto la sua ansia. Inoltre un uomo non ha bisogno di accudimento e rassicurazioni dalla propria donna per un problema sessuale, perchè questo atteggiamento spegne la sessualità.
C'è bisogno invece di cooperare fianco a fianco per poter accedere alla vostra vita sessuale appagante e al piacere sessuale condiviso.
Eventualmente può parlare con il Suo uomo, dichiarando che per Lei la situazione sta diventando stressante.
Un cordiale saluto,
[#6]
[#7]
Gentile Utente,
comprendo bene quello che scrive, ma almeno parlatene tra di voi e cercate di informarvi insieme.
Probabilmente la paura del suo partner di essere "generativo", gli provoca quanto meno ansia, proprio per non essere sicuro al 100% di escludere una gravidanza. C'è sempre quel 1% che lo fa preoccupare.
Ha provato a chiedere al suo partner cosa genere in lui una possibile gravidanza?
Quali sono le sue fantasie rispetto a questo tema?
comprendo bene quello che scrive, ma almeno parlatene tra di voi e cercate di informarvi insieme.
Probabilmente la paura del suo partner di essere "generativo", gli provoca quanto meno ansia, proprio per non essere sicuro al 100% di escludere una gravidanza. C'è sempre quel 1% che lo fa preoccupare.
Ha provato a chiedere al suo partner cosa genere in lui una possibile gravidanza?
Quali sono le sue fantasie rispetto a questo tema?
[#8]
Ex utente
Gentile Dr. Del Signore mi ha dato un ottimo spunto su cui riflettere.
Il tema della gravidanza è molto sentito per lui. Ama i bambini e dice continuamente che vorrebbe una famiglia numerosa in futuro. Mi ha addirittura confidato una cosa molto singolare poco tempo fa, cioè di risvegliarsi la mattina piangendo per il forte desiderio di avere un figlio!
Io studio psicologia, non vorrei assolutamente mettermi ad "analizzare" il mio ragazzo, ho tentato di fargli qualche domanda a proposito e indagare discretamente (anche perchè la sua confessione mi ha un pò allarmato), e l'unica cosa che ho scoperto è che suo fratello maggiore (a cui lui è legatissimo, dato che i suoi genitori hanno divorziato quando aveva solo 6 anni) è stato frutto di una gravidanza indesiderata, e il matrimonio dei suoi un tentativo di una "riparazione". Il conseguente divorzio e la sua sofferenza riguardo a questo credo lo abbiano segnato molto, probabilmente la sua paura delle gravidanze indesiderate deriva da questo. Ma allora non capisco l'amore per i bambini..che sia una difesa? Oppure la voglia di prendersi cura di quel bambino, che era lui un tempo, e che è stato abbandonato a se stesso e usato nelle liti coniugali dei suoi!
Mi rendo conto che è tutto molto complesso ed esula da un semplice consulto online. Posso provare a parlargli della possibilità di vedere uno psicologo, ma essendo molto ma molto suscettibile temo che proporgli una cosa del genere non faccia altro che metterlo ancora di più sulla difensiva!
Il tema della gravidanza è molto sentito per lui. Ama i bambini e dice continuamente che vorrebbe una famiglia numerosa in futuro. Mi ha addirittura confidato una cosa molto singolare poco tempo fa, cioè di risvegliarsi la mattina piangendo per il forte desiderio di avere un figlio!
Io studio psicologia, non vorrei assolutamente mettermi ad "analizzare" il mio ragazzo, ho tentato di fargli qualche domanda a proposito e indagare discretamente (anche perchè la sua confessione mi ha un pò allarmato), e l'unica cosa che ho scoperto è che suo fratello maggiore (a cui lui è legatissimo, dato che i suoi genitori hanno divorziato quando aveva solo 6 anni) è stato frutto di una gravidanza indesiderata, e il matrimonio dei suoi un tentativo di una "riparazione". Il conseguente divorzio e la sua sofferenza riguardo a questo credo lo abbiano segnato molto, probabilmente la sua paura delle gravidanze indesiderate deriva da questo. Ma allora non capisco l'amore per i bambini..che sia una difesa? Oppure la voglia di prendersi cura di quel bambino, che era lui un tempo, e che è stato abbandonato a se stesso e usato nelle liti coniugali dei suoi!
Mi rendo conto che è tutto molto complesso ed esula da un semplice consulto online. Posso provare a parlargli della possibilità di vedere uno psicologo, ma essendo molto ma molto suscettibile temo che proporgli una cosa del genere non faccia altro che metterlo ancora di più sulla difensiva!
[#9]
Gentile Utente,
l'ambivalenza che il suo partner nutre nei confronti di avere dei figli è legittima, nel senso che forse vede il suo futuro con dei figli, ma attualmente (data anche la giovane età) potrebbe essere un "passo più lungo della gamba".
La sua riflessione è molto interessante, ma attenzione a non "psicologizzare" troppo il vostro rapporto, ne risentirebbe sicuramente.
l'ambivalenza che il suo partner nutre nei confronti di avere dei figli è legittima, nel senso che forse vede il suo futuro con dei figli, ma attualmente (data anche la giovane età) potrebbe essere un "passo più lungo della gamba".
La sua riflessione è molto interessante, ma attenzione a non "psicologizzare" troppo il vostro rapporto, ne risentirebbe sicuramente.
[#10]
Cara Ragazza,
comprendo la sua ansia e preoccupazione, ma l'anorgasmia maschile e l'eiaculazione ritardata sono più frequenti di quanto lei non possa immaginare.
La difficoltà a raggiungere l’orgasmo, detta “anorgasmia”, non è un disturbo sessuale esclusivamente femminile, ma si estende sempre più frequentemente alla sessualità maschile.
La sessualità diventa ginnica, estenuante, noiosa e non giunge mai o quasi mai al raggiungimento dell’orgasmo.
L’uomo, che ne soffre, si percepisce inadeguato, sia nei confronti di se stesso, che della partner, che a sua volta non si sente né sufficientemente attraente, né una buona amante.
Non immagini, che il suo fidanzato, stia bene in queste condizioni.
L’uomo che ne soffre,non riesce infatti a lasciarsi andare all’esperienza totalizzante dell’orgasmo e, mantiene un iper-controllo cosciente, sia del coito, che del piacere, che ovviamente stenta ad arrivare.
Nel linguaggio comune, si tende ad identificare l “eiaculazione” con “orgasmo”,i due termini non sono affatto sinonimi: l’eiaculazione è caratterizzato dalle contrazioni che portano alla fuoriuscita del liquido seminale, mentre l’orgasmo è l’esperienza mentale caratterizzata da sensazione di massimo piacere.
Così come spesso fanno le donne, anche gli uomini fingono sotto le lenzuola, celando la mancanza risposta orgasmica o, con l’aiuto del profilattico o, nei casi in cui l’eiaculazione non è compromessa, fingendo un orgasmo inesistente.
Nonostante questa disfunzione sessuale, non sia visibile ed alleata nell’immaginario maschile , a potenza e durata, necessita di diagnosi clinica ed adeguata terapia
Non immagini che sia omosessuale, o chissa' che altro, la diagnosi della difficoltà sessuale del suo fidanzato va ben oltre quello che lei vede.
Le allego qualche lettura per approfondimenti.
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/132-anorgasmia-maschile.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
comprendo la sua ansia e preoccupazione, ma l'anorgasmia maschile e l'eiaculazione ritardata sono più frequenti di quanto lei non possa immaginare.
La difficoltà a raggiungere l’orgasmo, detta “anorgasmia”, non è un disturbo sessuale esclusivamente femminile, ma si estende sempre più frequentemente alla sessualità maschile.
La sessualità diventa ginnica, estenuante, noiosa e non giunge mai o quasi mai al raggiungimento dell’orgasmo.
L’uomo, che ne soffre, si percepisce inadeguato, sia nei confronti di se stesso, che della partner, che a sua volta non si sente né sufficientemente attraente, né una buona amante.
Non immagini, che il suo fidanzato, stia bene in queste condizioni.
L’uomo che ne soffre,non riesce infatti a lasciarsi andare all’esperienza totalizzante dell’orgasmo e, mantiene un iper-controllo cosciente, sia del coito, che del piacere, che ovviamente stenta ad arrivare.
Nel linguaggio comune, si tende ad identificare l “eiaculazione” con “orgasmo”,i due termini non sono affatto sinonimi: l’eiaculazione è caratterizzato dalle contrazioni che portano alla fuoriuscita del liquido seminale, mentre l’orgasmo è l’esperienza mentale caratterizzata da sensazione di massimo piacere.
Così come spesso fanno le donne, anche gli uomini fingono sotto le lenzuola, celando la mancanza risposta orgasmica o, con l’aiuto del profilattico o, nei casi in cui l’eiaculazione non è compromessa, fingendo un orgasmo inesistente.
Nonostante questa disfunzione sessuale, non sia visibile ed alleata nell’immaginario maschile , a potenza e durata, necessita di diagnosi clinica ed adeguata terapia
Non immagini che sia omosessuale, o chissa' che altro, la diagnosi della difficoltà sessuale del suo fidanzato va ben oltre quello che lei vede.
Le allego qualche lettura per approfondimenti.
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/132-anorgasmia-maschile.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.4k visite dal 27/01/2013.
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