E' possibile cambiare orientamento sessuale, dopo un percorso psicologico?
Buongiorno. Sono un ragazzo di 23 anni e scrivo perchè, ormai da molto tempo, trovo che ci sia in me confusione sul mio orientamento sessuale...Premetto che ho una storia difficile e per certi aspetti '' non comune'' rispetto a quella dei miei coetanei..Da sempre sono una persona abbastanza timida e inibita nelle relazioni con gli altri, e questo mi ha portato ad avere pochi amici con cui uscire e divertirmi.
In famiglia ho buoni rapporti con mia madre, mentre con mio padre per varie ragioni ho avuto un rapporto difficile e non si è creato quel feeling che vorrei ci fosse...Non mi sono davvero identificato con lui, e credo che per questo che provo talvolta emozioni di attrazione verso il mio stesso sesso...come se sentissi che mi manca ''qualcosa''...A peggiorare le cose , tre anni fa, una brutta esperienza...avevo da poco compiuto 20 anni quando un uomo che ho conosciuto alla stazione mi ha fatto proposte sessuali...Io, molto scioccamente, ho accettato e ho avuto quindi un rapporto a rischio. Questo ha avuto conseguenze negative sulla mia psiche, sia per la paura di aver contratto l'aids (fortunatamente gli esami sono risultati negativi) sia per il ''senso di colpa'' , di aver fatto una azione che ora come ora reputo immorale...Dopo mesi di sofferenza la situazione è migliorata, ma ho sviluppato un disturbo ossessivo-compulsivo , e attualmente sono in cura da una psicoterapeuta e uno psichiatra.Insomma, questa brutta esperienza ha lasciato il segno...tuttavia non ha modificato il fatto che io continuo a provare attrazione per il mio stesso sesso..... Ci tengo a precisare che l'idea di avere rapporti con un uomo non mi attrae (nonostante quell'unica volta in cui ho accettato le proposte di un uomo), è un'attrazione più emotiva-relazionale che sessuale.... sento che qualcosa nel mio percorso di crescita è andato storto (probabilmente i cattivi rapporti con mio padre e l'accettazione del mio corpo in primis)...La mia domanda è : se affrontassi questo problema con la psicoterapeuta (lei è al corrente della mia storia ma non di questo problema in particolare), ci sono speranze che io riesco a cambiare orientamento?
In famiglia ho buoni rapporti con mia madre, mentre con mio padre per varie ragioni ho avuto un rapporto difficile e non si è creato quel feeling che vorrei ci fosse...Non mi sono davvero identificato con lui, e credo che per questo che provo talvolta emozioni di attrazione verso il mio stesso sesso...come se sentissi che mi manca ''qualcosa''...A peggiorare le cose , tre anni fa, una brutta esperienza...avevo da poco compiuto 20 anni quando un uomo che ho conosciuto alla stazione mi ha fatto proposte sessuali...Io, molto scioccamente, ho accettato e ho avuto quindi un rapporto a rischio. Questo ha avuto conseguenze negative sulla mia psiche, sia per la paura di aver contratto l'aids (fortunatamente gli esami sono risultati negativi) sia per il ''senso di colpa'' , di aver fatto una azione che ora come ora reputo immorale...Dopo mesi di sofferenza la situazione è migliorata, ma ho sviluppato un disturbo ossessivo-compulsivo , e attualmente sono in cura da una psicoterapeuta e uno psichiatra.Insomma, questa brutta esperienza ha lasciato il segno...tuttavia non ha modificato il fatto che io continuo a provare attrazione per il mio stesso sesso..... Ci tengo a precisare che l'idea di avere rapporti con un uomo non mi attrae (nonostante quell'unica volta in cui ho accettato le proposte di un uomo), è un'attrazione più emotiva-relazionale che sessuale.... sento che qualcosa nel mio percorso di crescita è andato storto (probabilmente i cattivi rapporti con mio padre e l'accettazione del mio corpo in primis)...La mia domanda è : se affrontassi questo problema con la psicoterapeuta (lei è al corrente della mia storia ma non di questo problema in particolare), ci sono speranze che io riesco a cambiare orientamento?
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Gentile ragazzo,
Affrontare questo argomento con la sua terapeuta le permettera' di elaborare questa questione che fino ad ora non ha condiviso con nessuno. E questo costituisce gia' uno sviluppo molto significativo.
Quello che tale elaborazione produrra' non lo si puo' sapere adesso. Sara' frutto della sua scelta a quel punto consapevole.
I migliori auguri per questo percorso cosi' importante per lei.
Affrontare questo argomento con la sua terapeuta le permettera' di elaborare questa questione che fino ad ora non ha condiviso con nessuno. E questo costituisce gia' uno sviluppo molto significativo.
Quello che tale elaborazione produrra' non lo si puo' sapere adesso. Sara' frutto della sua scelta a quel punto consapevole.
I migliori auguri per questo percorso cosi' importante per lei.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
come già suggerito dalla Colega dott..Esposito, la condivisione prima e l'elaborazione dopo, in terapia, è l'unica strada percorribile per consocersi a fondo, per comprndere realmente quale sia il suo orientamento sessuale e vivere a pieno la sua sessualità ed affettività.
Credo che a fine percorso, potrà integrare l'aspetto della relazionalità, con l'affettività e con la sessualità, viverle diagiunte è togliere loro un valore veramente importante .
come già suggerito dalla Colega dott..Esposito, la condivisione prima e l'elaborazione dopo, in terapia, è l'unica strada percorribile per consocersi a fondo, per comprndere realmente quale sia il suo orientamento sessuale e vivere a pieno la sua sessualità ed affettività.
Credo che a fine percorso, potrà integrare l'aspetto della relazionalità, con l'affettività e con la sessualità, viverle diagiunte è togliere loro un valore veramente importante .
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile Ragazzo,
le riporto due link esemplificativi della posizione ufficiale dell'Ordine degli Psicologi in merito alla sua richiesta:
http://www.psy.it/archivio/allegati/2011_07_20.pdf
http://www.ordpsicologier.it/public/genpags/bigs/ILNODELLORDINEALLETERAPIERIPARATIVE_s_1.pdf
Stando a quello che racconta di sé, il problema non sta tanto nel dover "cambiare" orientantamento sessuale, quanto piuttosto nel superare problematiche che si trascina da tempo e sgomberare il campo da convinzioni e pensieri che condizionano negativamente la sua qualità di vita e il suo benessere psicologico.
Dal momento che ha la fortuna di essere già in trattamento, colga a fondo l'occasione di poter esprimere il quel contesto tutte le sue sofferenze e tutte le sue difficoltà.
Cordiali saluti.
le riporto due link esemplificativi della posizione ufficiale dell'Ordine degli Psicologi in merito alla sua richiesta:
http://www.psy.it/archivio/allegati/2011_07_20.pdf
http://www.ordpsicologier.it/public/genpags/bigs/ILNODELLORDINEALLETERAPIERIPARATIVE_s_1.pdf
Stando a quello che racconta di sé, il problema non sta tanto nel dover "cambiare" orientantamento sessuale, quanto piuttosto nel superare problematiche che si trascina da tempo e sgomberare il campo da convinzioni e pensieri che condizionano negativamente la sua qualità di vita e il suo benessere psicologico.
Dal momento che ha la fortuna di essere già in trattamento, colga a fondo l'occasione di poter esprimere il quel contesto tutte le sue sofferenze e tutte le sue difficoltà.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Caro ragazzo,
concordo con le colleghe di usufruire della terapia anche per affrontare questo suo disagio. Potrà sembrarle qualcosa da poter omettere, ma tutto è correlato e affrontarlo in terapia aiuterebbe l'intero progredire della stessa.
Cordialità
concordo con le colleghe di usufruire della terapia anche per affrontare questo suo disagio. Potrà sembrarle qualcosa da poter omettere, ma tutto è correlato e affrontarlo in terapia aiuterebbe l'intero progredire della stessa.
Cordialità
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 27/01/2013.
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