Obesità e nervosismo
Salve,
Come ormai allarmante, faccio parte di quella gran parte della popolazione affetta da obesità. Da piccolo ero molto magro, cominciai a ingrassare senza apparente motivo all'età di 7-8 anni.
Adesso ho 23 anni, svariate cure dimagranti con cui riscontravo grandi successi, e poi ricadute nel vuoto. Ho un nervosismo che mi accompagna fin dalla tenera età e nel cibo ritrovo un sollievo, subito dopo, i vari sensi di colpa che non fanno che aumentare il mio nervosismo, dovuto anche a fattori esterni.
Ho il bisogno di evadere, di muovermi, colmati da anni di iper attività, di sport in cui il mio ruolo mi faceva sentire fiero, meno nervoso e più felicè.
La palestra non mi da lo stesso effetto del football americano, sarà che ho da sempre la voglia di esplodere, di sfogarmi. Sono una persona troppo sensibile, i consigli e il "farmi notare la mia obesità" mi innervosiscono ancora di più. Ho sempre un senso di inferiorità che non cessa mai. Ricado sempre sul cibo,anche se è ovvio che non ho fame. In parole elementari direi, che sono un leone in gabbia, incapace di trovare uno sfogo personale. Non parlo mai con nessuno dei miei problemi, all'apparenza sonoun ragazzo sorridente e pieno di vita, ma ne ho fin sopra i capelli. Cosa fare? Evadere fare un viaggio? Penso di essere tra il depresso e il nervoso.
Come ormai allarmante, faccio parte di quella gran parte della popolazione affetta da obesità. Da piccolo ero molto magro, cominciai a ingrassare senza apparente motivo all'età di 7-8 anni.
Adesso ho 23 anni, svariate cure dimagranti con cui riscontravo grandi successi, e poi ricadute nel vuoto. Ho un nervosismo che mi accompagna fin dalla tenera età e nel cibo ritrovo un sollievo, subito dopo, i vari sensi di colpa che non fanno che aumentare il mio nervosismo, dovuto anche a fattori esterni.
Ho il bisogno di evadere, di muovermi, colmati da anni di iper attività, di sport in cui il mio ruolo mi faceva sentire fiero, meno nervoso e più felicè.
La palestra non mi da lo stesso effetto del football americano, sarà che ho da sempre la voglia di esplodere, di sfogarmi. Sono una persona troppo sensibile, i consigli e il "farmi notare la mia obesità" mi innervosiscono ancora di più. Ho sempre un senso di inferiorità che non cessa mai. Ricado sempre sul cibo,anche se è ovvio che non ho fame. In parole elementari direi, che sono un leone in gabbia, incapace di trovare uno sfogo personale. Non parlo mai con nessuno dei miei problemi, all'apparenza sonoun ragazzo sorridente e pieno di vita, ma ne ho fin sopra i capelli. Cosa fare? Evadere fare un viaggio? Penso di essere tra il depresso e il nervoso.
[#1]
Gentile Utente,
direi che il problema deve essere affrontato seriamente per la sua salute prima di tutto fisica.
Indipendentemente dal perchè lei sia ingrassato, infatti, il suo bmi è preoccupante ed è necessario che corra ai ripari.
Il suo medico non le ha suggerito alcuna strada per raggiungere un peso più sano e meno pericoloso?
Per venire invece alle cause è possibile che lei soffra di un disturbo depressivo non diagnosticato che l'ha portata a compensare tristezza e frustrazioni "buttandosi" sul cibo: questo renderebbe ragione del fatto che lei sente un certo nervosismo, poichè l'irritabilità è spesso un sintomo depressivo.
In teoria comunque le cause possono essere anche altre.
Legga quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1135-il-cibo-come-compensazione-l-obesita-psicogena.html
Si riconosce in qualcosa?
direi che il problema deve essere affrontato seriamente per la sua salute prima di tutto fisica.
Indipendentemente dal perchè lei sia ingrassato, infatti, il suo bmi è preoccupante ed è necessario che corra ai ripari.
Il suo medico non le ha suggerito alcuna strada per raggiungere un peso più sano e meno pericoloso?
Per venire invece alle cause è possibile che lei soffra di un disturbo depressivo non diagnosticato che l'ha portata a compensare tristezza e frustrazioni "buttandosi" sul cibo: questo renderebbe ragione del fatto che lei sente un certo nervosismo, poichè l'irritabilità è spesso un sintomo depressivo.
In teoria comunque le cause possono essere anche altre.
Legga quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1135-il-cibo-come-compensazione-l-obesita-psicogena.html
Si riconosce in qualcosa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Utente,
nella situazione che descrive potrebbe essersi innescato un vero e proprio circolo vizioso.
Diete molto restrittive è vero che la portano a perdere molto peso, ma portano anche ad un aumento del desiderio di cibo che potrebbe tradursi con abbuffate e successivi sensi di colpa e auto-svalutazione.
La soluzione migliore potrebbe essere un'approccio integrato. Dovrebbe rivolgersi ad un medico specializzato nelle grandi obesità che le permetta di fare una valutazione e scegliere il modo migliore per lei di perdere peso.
Dovrebbe inoltre consultare un Collega psicologo per comprendere meglio i meccanismi che stanno alla base di questi suoi stati d'animo. Talvolta il cibo ha una funzione compensatoria rispetto ad eventi di vita che generano frustrazione.
nella situazione che descrive potrebbe essersi innescato un vero e proprio circolo vizioso.
Diete molto restrittive è vero che la portano a perdere molto peso, ma portano anche ad un aumento del desiderio di cibo che potrebbe tradursi con abbuffate e successivi sensi di colpa e auto-svalutazione.
La soluzione migliore potrebbe essere un'approccio integrato. Dovrebbe rivolgersi ad un medico specializzato nelle grandi obesità che le permetta di fare una valutazione e scegliere il modo migliore per lei di perdere peso.
Dovrebbe inoltre consultare un Collega psicologo per comprendere meglio i meccanismi che stanno alla base di questi suoi stati d'animo. Talvolta il cibo ha una funzione compensatoria rispetto ad eventi di vita che generano frustrazione.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Caro utente,
concordo con i colleghi di prendere in mano la situazione. Innanzitutto va salvaguardata la sua salute dal punto di vista medico. E' giovane e il suo metabolismo è ancora soggetto a flessibilità. L'approccio migliore solitamente prevede un'integrazione di psicoterapia, dietologo, nutrizionista, , medico di base. In casi di problematiche fisiche (penso che non sia il suo caso) sono necessari altri medici specialisti.
Andare dal solo dietologo può funzionare solo inizialmente, può rinforzarla il fatto di dimagrire inizialmente ma, come avrà constatato, è molto facile avere ricadute. Questo accade perchè non si è necessariamente motivati e rinforzati. Perchè le cause che hanno portato al suo disagio non sono state prese in considerazione. Proprio per questo accostare una psicoterapia ad una buona dieta potrà aiutarla a raggiungere gli obiettivi prefissati e mantenerli.
Per qualsiasi chiarimento resto a disposizione.
Non si abbatta, non è troppo tardi per correre ai ripari. Ci pensi.
In bocca al lupo
concordo con i colleghi di prendere in mano la situazione. Innanzitutto va salvaguardata la sua salute dal punto di vista medico. E' giovane e il suo metabolismo è ancora soggetto a flessibilità. L'approccio migliore solitamente prevede un'integrazione di psicoterapia, dietologo, nutrizionista, , medico di base. In casi di problematiche fisiche (penso che non sia il suo caso) sono necessari altri medici specialisti.
Andare dal solo dietologo può funzionare solo inizialmente, può rinforzarla il fatto di dimagrire inizialmente ma, come avrà constatato, è molto facile avere ricadute. Questo accade perchè non si è necessariamente motivati e rinforzati. Perchè le cause che hanno portato al suo disagio non sono state prese in considerazione. Proprio per questo accostare una psicoterapia ad una buona dieta potrà aiutarla a raggiungere gli obiettivi prefissati e mantenerli.
Per qualsiasi chiarimento resto a disposizione.
Non si abbatta, non è troppo tardi per correre ai ripari. Ci pensi.
In bocca al lupo
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#4]
Gentile Utente,
a quali specialisti si è rivolto finora per le diete che ha seguito?
Sarebbe opportuno che lei fosse seguito sia in ambito medico specialistico, come fatto rilevare dai Colleghi, sia in ambito psicologico.
Le suggerisco di leggere questo articolo al link
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html
Cordiali saluti
a quali specialisti si è rivolto finora per le diete che ha seguito?
Sarebbe opportuno che lei fosse seguito sia in ambito medico specialistico, come fatto rilevare dai Colleghi, sia in ambito psicologico.
Le suggerisco di leggere questo articolo al link
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html
Cordiali saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Ex utente
Salve,
Vi ringrazio per le vostre immediate risposte.
Vengo da anni di diete "non consigliabili", persi 17 kili in un mese con una dieta "consigliata" da un mio preparatore atletico mentre giocavo a livello agonistico a football americano, e sono finito per stare veramente male. Il mio ultimo nustrizionista, mi ha dato una buona dieta da seguire e i risultati si sono visti. Purtroppo per via dei problemi personali al lavoro e sfera sociale ho avuto una ricaduta psicologica, più che alimentare. Sono stato portato in osepdale per una lancinante epigastralgia all'ospedale V.lla Sofia di Palermo, i medici mi consigliarono una sana dieta, ma la stavo già facendo da un paio di mesi, e penso che il problema era dovuto a stress.
Dopo un pò di relax con amici e palestra, non ho mai più avuto problemi. Non ritengo di avere problemi relazionali, ma ho sempre un forte senso di inferiorità, la sedentarietà può portare anche a disturbi alimentari gravi e psicologici?
Farò a breve un viaggio, dopo consulterò uno specialista.
Grazie di nuovo per i consigli.
Vi ringrazio per le vostre immediate risposte.
Vengo da anni di diete "non consigliabili", persi 17 kili in un mese con una dieta "consigliata" da un mio preparatore atletico mentre giocavo a livello agonistico a football americano, e sono finito per stare veramente male. Il mio ultimo nustrizionista, mi ha dato una buona dieta da seguire e i risultati si sono visti. Purtroppo per via dei problemi personali al lavoro e sfera sociale ho avuto una ricaduta psicologica, più che alimentare. Sono stato portato in osepdale per una lancinante epigastralgia all'ospedale V.lla Sofia di Palermo, i medici mi consigliarono una sana dieta, ma la stavo già facendo da un paio di mesi, e penso che il problema era dovuto a stress.
Dopo un pò di relax con amici e palestra, non ho mai più avuto problemi. Non ritengo di avere problemi relazionali, ma ho sempre un forte senso di inferiorità, la sedentarietà può portare anche a disturbi alimentari gravi e psicologici?
Farò a breve un viaggio, dopo consulterò uno specialista.
Grazie di nuovo per i consigli.
[#6]
Gentile Utente,
l’obesità fa parte di un disturbo dell’alimentazione, caratterizzato da una serie di comportamenti quantitativamente alterati, tra i quali troviamo l’iperfagia e l’atto di "piluccare" (un mangiucchiare di continuo, biscotti, patatine ecc.).
Nell’ambito delle attività sedentarie, la televisione e il computer hanno il primato e sono causa di effetti importanti tra cui la riduzione del metabolismo e la sottrazione di tempo ad altre attività più dispendiose di energia. Anche la visione delle pubblicità televisive sugli alimenti, che invitano le persone a mangiare, potrebbero favorire la voglia di cibo.
l’obesità fa parte di un disturbo dell’alimentazione, caratterizzato da una serie di comportamenti quantitativamente alterati, tra i quali troviamo l’iperfagia e l’atto di "piluccare" (un mangiucchiare di continuo, biscotti, patatine ecc.).
Nell’ambito delle attività sedentarie, la televisione e il computer hanno il primato e sono causa di effetti importanti tra cui la riduzione del metabolismo e la sottrazione di tempo ad altre attività più dispendiose di energia. Anche la visione delle pubblicità televisive sugli alimenti, che invitano le persone a mangiare, potrebbero favorire la voglia di cibo.
[#7]
>>> la sedentarietà può portare anche a disturbi alimentari gravi e psicologici?
>>>
Non è tanto la sedentarietà in sé a portare problemi psicologici, ma può esserlo il senso d'insoddisfazione per un'occupazione che non ci piace.
Oppure può essere il contrario, cioè una mancanza di motivazione o prospettive a spingere una persona a iniziare un'attività sedentaria e poco significativa.
>>> Evadere fare un viaggio? Penso di essere tra il depresso e il nervoso.
>>>
Viaggi, relax, amici e palestra possono aiutare, ma da soli non costituiscono terapia. Le psicopatologie e i disturbi del comportamento vanno inquadrati e trattati in modo appropriato e non improvvisato, come qualunque altra malattia.
Tanto per fare un esempio, qualsiasi dieta che preveda la perdita di più di mezzo chilo la settimana è da considerarsi non equilibrata e da evitare. Una dieta da 17 kg in un mese, poi, è semplicemente folle. Perde solo acqua e muscoli e quando ricomincia a mangiare ingrassa più di prima.
Perciò, se lei fosse affetto da un disturbo del comportamento alimentare, magari in connessione con altri disturbi psicologici, dovrebbe ricevere una diagnosi specialistica e una terapia adeguate. Rimandare tale momento potrà solo permettere al problema di strutturarsi e radicarsi di più, concedendole nel frattempo l'illusione di star facendo qualcosa per occuparsene.
>>>
Non è tanto la sedentarietà in sé a portare problemi psicologici, ma può esserlo il senso d'insoddisfazione per un'occupazione che non ci piace.
Oppure può essere il contrario, cioè una mancanza di motivazione o prospettive a spingere una persona a iniziare un'attività sedentaria e poco significativa.
>>> Evadere fare un viaggio? Penso di essere tra il depresso e il nervoso.
>>>
Viaggi, relax, amici e palestra possono aiutare, ma da soli non costituiscono terapia. Le psicopatologie e i disturbi del comportamento vanno inquadrati e trattati in modo appropriato e non improvvisato, come qualunque altra malattia.
Tanto per fare un esempio, qualsiasi dieta che preveda la perdita di più di mezzo chilo la settimana è da considerarsi non equilibrata e da evitare. Una dieta da 17 kg in un mese, poi, è semplicemente folle. Perde solo acqua e muscoli e quando ricomincia a mangiare ingrassa più di prima.
Perciò, se lei fosse affetto da un disturbo del comportamento alimentare, magari in connessione con altri disturbi psicologici, dovrebbe ricevere una diagnosi specialistica e una terapia adeguate. Rimandare tale momento potrà solo permettere al problema di strutturarsi e radicarsi di più, concedendole nel frattempo l'illusione di star facendo qualcosa per occuparsene.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.2k visite dal 24/01/2013.
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